Materia di Bretagna: differenze tra le versioni

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
→‎Personaggi e argomenti: Corretto errore di battitura
Etichette: Modifica da mobile Modifica da applicazione mobile Modifica da applicazione Android
Riga 4: Riga 4:


== Storia ==
== Storia ==
[[File:Tristan and Isolde by Louis Rhead.jpg|thumb|left|[[Louis Rhead]], ''The Parting of Sir Tristram and la Belle Isault'']]
[[File:Tristan and Isolde by Louis Rhead.jpg|thumb|left|[[Louis Rhead]], ''Tristano e Isotta'']]
Le loro vicende furono elaborate attraverso i secoli in una vasta ed eterogenea serie di testi scritti in numerose lingue ([[Lingua latina|latino]], [[Lingua francese|francese]], [[Lingua inglese|inglese]], [[Lingua tedesca|tedesco]] e [[Lingua italiana|italiano]]) a partire dal [[Basso Medioevo]]. Alcuni dei temi del ciclo arturiano hanno origine nella leggenda; altri sono stati aggiunti nel tempo dalla creatività dei numerosi autori che si sono succeduti. In un certo senso il ciclo arturiano si può considerare non ancora concluso: numerosi autori moderni (come [[Mark Twain]], [[John Steinbeck]], [[Marion Zimmer Bradley]], [[Jack Whyte]] e [[Terence Hanbury White|T. H. White]]) vi hanno infatti contribuito, in alcuni casi introducendo insieme ai temi classici anche elementi di notevole rilievo in seguito entrati nell'[[immaginario collettivo]].
Le loro vicende furono elaborate attraverso i secoli in una vasta ed eterogenea serie di testi scritti in numerose lingue ([[Lingua latina|latino]], [[Lingua francese|francese]], [[Lingua inglese|inglese]], [[Lingua tedesca|tedesco]] e [[Lingua italiana|italiano]]) a partire dal [[Basso Medioevo]]. Alcuni dei temi del ciclo arturiano hanno origine nella leggenda; altri sono stati aggiunti nel tempo dalla creatività dei numerosi autori che si sono succeduti. In un certo senso il ciclo arturiano si può considerare non ancora concluso: numerosi autori moderni (come [[Mark Twain]], [[John Steinbeck]], [[Marion Zimmer Bradley]], [[Jack Whyte]] e [[Terence Hanbury White|T. H. White]]) vi hanno infatti contribuito, in alcuni casi introducendo insieme ai temi classici anche elementi di notevole rilievo in seguito entrati nell'[[immaginario collettivo]].



Versione delle 19:00, 2 mar 2020

Nella leggenda gallese la spada di re Artù (a volte identificata con la spada nella roccia) si chiama Caledfwlch

Con materia di Bretagna, la cui definizione corrente e maggiormente diffusa è quella di ciclo bretone, o ciclo arturiano, in virtù del suo eponimo, s'indica l'insieme delle leggende sui celti e la storia mitologica delle isole britanniche e della Bretagna, in particolar modo quelle riguardanti re Artù e i suoi cavalieri della Tavola Rotonda.

Storia

Louis Rhead, Tristano e Isotta

Le loro vicende furono elaborate attraverso i secoli in una vasta ed eterogenea serie di testi scritti in numerose lingue (latino, francese, inglese, tedesco e italiano) a partire dal Basso Medioevo. Alcuni dei temi del ciclo arturiano hanno origine nella leggenda; altri sono stati aggiunti nel tempo dalla creatività dei numerosi autori che si sono succeduti. In un certo senso il ciclo arturiano si può considerare non ancora concluso: numerosi autori moderni (come Mark Twain, John Steinbeck, Marion Zimmer Bradley, Jack Whyte e T. H. White) vi hanno infatti contribuito, in alcuni casi introducendo insieme ai temi classici anche elementi di notevole rilievo in seguito entrati nell'immaginario collettivo.

Questa letteratura nacque e si sviluppò nel XII secolo nella Francia settentrionale contemporaneamente all'epopea delle canzone di gesta (chanson de geste). La materia di Bretagna prende l'avvio dalla Historia regum Britanniae, scritta nel 1135 da un chierico gallese, Goffredo di Monmouth. La storia consiste in una compilazione romanzesca di amori, magie e avventure e venne liberamente tradotta in versi francesi un ventennio più tardi in Francia nel Roman de Brut dal poeta normanno chiamato Maistre Wace.

Essendo tradotta liberamente e in una lingua accessibile al contesto, quest'opera divenne subito facilmente accessibile a un pubblico più vasto e diede l'avvio a una produzione assai ricca (più di cento composizioni in lingua romanza) soprattutto in versi e più tardi anche in prosa. A fine XII secolo questa materia divenne ancora più nota grazie ai romanzi sull'argomento scritti da Chrétien de Troyes, grande interprete degli ideali cavallereschi.

La poesia in area romanza si sviluppa prima della prosa perché il ritmo e la rima rendono più facile la divulgazione orale e anche la memorizzazione. Il ciclo bretone presenta profonde differenze dal genere della Chanson de geste tipica del ciclo carolingio. Esso ebbe il suo sviluppo in ambienti cortesi, dove ben si conoscevano le disquisizioni amorose riportate nel trattato del De amore di Andrea Cappellano e ha come motivo principale non la lotta collettiva contro gli infedeli, ma l'amore e la ricerca individuale di avventure.

Il cavaliere della Tavola Rotonda alla corte di re Artù non è più l'Orlando della Chanson de Roland che muore con tutta la sua schiera a Roncisvalle come un martire, ma è un solitario cavaliere errante che va alla ricerca di prove sempre più difficili per esaltare se stesso e per conquistare la donna amata.

Tra le storie più celebri si ricordano le leggende su Merlino e la spada Excalibur, l'origine prodigiosa e l'inizio del regno di Artù, l'amore tra Lancillotto e la regina Ginevra, moglie di Artù, l'amore di Tristano e Isotta, moglie di re Marco, le vicissitudini, le avventure e le ricerche riguardanti Morgana la Fata e suo figlio Mordred, i cavalieri della Tavola Rotonda, tra cui Galvano, Ivano, Galeotto, Tristano, Palamede il Saraceno e moltissimi altri, la figura di Perceval e il tema del Graal. Tutti questi temi vennero trattati in moltissime opere: tra le prime le più famose furono i romanzi di Chrétien de Troyes, uno dei più grandi scrittori medievali, il Tristan di Béroul e il Tristan di Tommaso d'Inghilterra (circa 1170), i Lai di Maria di Francia.

Personaggi e argomenti

Una statua di Artù in bronzo con visiera alzata e scudo è tra i cavalieri in lutto alla tomba dell'imperatore Massimiliano I (morto nel 1519), a Innsbruck

Artù è di fatto il soggetto principale della materia di Britannia, ma ci sono altre storie leggendarie meno note, comprese le storie su Bruto di Troia, Coel Hen, re Lear, Gogmagog e altri. La materia di Britannia fu in parte creata per dare vita a un corpo di miti patriottici.

Fonti principali

Note


Bibliografia

  • Prose di romanzi. Il romanzo cortese in Italia nei secoli XIII e XIV, a cura di Felice Arese, Collana Classici italiani n.3, Torino, UTET, 1950-1976, ISBN 978-88-02026-49-7.
  • Derek Pearsall, Arthurian Romance: a short introduction, Blackwell, Oxford, 2005.
  • D. H. Green, The Beginnings of Medieval Romance: Fact and fiction, 1150-1220, CUP, Cambridge, 2005.
  • Carol Dover (ed), A Companion to the Lancelot-Grail Cycle, Boydell & Brewer, 2005.

Collegamenti esterni

Controllo di autoritàThesaurus BNCF 47944 · GND (DE4382541-2