Jeeg robot d'acciaio: differenze tra le versioni

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=== Sigla italiana ===
=== Sigla italiana ===
La sigla italiana fu cantata sulla base originale giapponese scritta da [[Michiaki Watanabe]]. L'uso del [[minimoog]], è stato ideato e sovrapposto sulla base originale dal musicista [[Carlo Maria Cordio]]. All'epoca della registrazione (1979), la Meeting Music non esisteva ancora e l'etichetta discografica che mise in commercio la versione originale italiana fu la CLS Records di Detto Mariano. [[Roberto Fogù|Roberto Fogu]] (senza accento finale sulla u) in arte [[Fogus]] fu scelto quale interprete da Giuseppe Giacchi amministratore delegato della CAM. Fogu era un pianista romano che prestò la sua voce sia per questa sigla che per Ryu il ragazzo delle caverne. I cori della sigla furono affidati ai [[Fratelli Balestra]] (successivamente interpreti di altri brani famosi come ''[[Daitarn 3]]'' con il nome "I Micronauti", ''[[Muteking]]'' con il nome "I Condors", e tanti altri).
La sigla italiana ''[[Jeeg Robot/Halgatron|Jeeg Robot]]'', fu cantata sulla base originale giapponese scritta da [[Michiaki Watanabe]]. L'uso del [[minimoog]], è stato ideato e sovrapposto sulla base originale dal musicista [[Carlo Maria Cordio]]. All'epoca della registrazione (1979), la Meeting Music non esisteva ancora e l'etichetta discografica che mise in commercio la versione originale italiana fu la CLS Records di [[Detto Mariano]]. [[Roberto Fogù|Roberto Fogu]] (senza accento finale sulla u) in arte [[Fogus]] fu scelto quale interprete da [[Giuseppe Giacchi]] amministratore delegato della CAM. Fogu era un pianista romano che prestò la sua voce sia per questa sigla che per ''[[Ryu il ragazzo delle caverne/Rhan |Ryu il ragazzo delle caverne]]''. I cori della sigla furono affidati ai [[Fratelli Balestra]].


Esiste una seconda versione della sigla di Jeeg interpretata dai [[Superobots]], curata da Olimpio Petrossi e pubblicata dalla [[RCA Italiana]] sempre nel 1979 come Lato B del 45 giri de Il Grande Mazinger<ref>{{cita web|url=http://www.siglandia.net/sigle%20cartoni/jeeg2.htm|titolo=Cover di Jeeg Robot|editore=Siglandia|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160305121153/http://www.siglandia.net/sigle%20cartoni/jeeg2.htm|dataarchivio=5 marzo 2016}}</ref>.
Esiste una seconda versione della sigla di ''[[Il grande Mazinger/Jeeg Robot|Jeeg Robot]]'', interpretata dai [[Superobots]], curata da Olimpio Petrossi e pubblicata dalla [[RCA Italiana]] sempre nel 1979 come Lato B del 45 giri de Il Grande Mazinger<ref>{{cita web|url=http://www.siglandia.net/sigle%20cartoni/jeeg2.htm|titolo=Cover di Jeeg Robot|editore=Siglandia|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160305121153/http://www.siglandia.net/sigle%20cartoni/jeeg2.htm|dataarchivio=5 marzo 2016}}</ref>.


Nonostante un arrangiamento assai differente e con un evidente errore nel testo ("...se dallo spazio arriverà una nemica civiltà" è infatti errato, poiché i nemici di Jeeg Robot provengono tutti dalle viscere della Terra, e infatti, nella più corretta versione, il testo, in quel punto, dice "...se dal passato arriverà una nemica civiltà") riscosse un buon successo. Il motivo dell'esistenza di questa cover, uscita sul mercato prima della versione originale, è da cercarsi nella diffidenza di Detto Mariano relativa alla possibilità di successo di Jeeg Robot dato che la serie non veniva trasmessa dalla RAI ma dalle reti private. Per paura di un flop, il proprietario della CLS decise di non realizzare il 45 giri lasciando praticamente alla RCA la possibilità di realizzare la sua versione utilizzandola come retro della sigla del Grande Mazinga.
Nonostante un arrangiamento assai differente e con un evidente errore nel testo ("...se dallo spazio arriverà una nemica civiltà" è infatti errato, poiché i nemici di Jeeg Robot provengono tutti dalle viscere della Terra, e infatti, nella più corretta versione, il testo, in quel punto, dice "...se dal passato arriverà una nemica civiltà") riscosse un buon successo. Il motivo dell'esistenza di questa cover, uscita sul mercato prima della versione originale, è da cercarsi nella diffidenza di Detto Mariano relativa alla possibilità di successo di Jeeg Robot dato che la serie non veniva trasmessa dalla RAI ma dalle reti private. Per paura di un flop, il proprietario della CLS decise di non realizzare il 45 giri lasciando praticamente alla RCA la possibilità di realizzare la sua versione utilizzandola come retro della sigla del Grande Mazinga.

Versione delle 14:56, 27 feb 2020

Jeeg robot d'acciaio
鋼鉄ジーグ
(Kōtetsu Jīgu)
Copertina del secondo volume dell'edizione italiana
Generefantascienza, mecha
Manga
TestiGō Nagai
DisegniTatsuya Yasuda
EditoreKōdansha
RivistaDynamic Manga
Targetshōnen
1ª edizioneaprile 1975
Tankōbon2 (completa)
Editore it.Dynamic Italia
Collana 1ª ed. it.Dynamic Manga
1ª edizione it.marzo/aprile – giugno/luglio 2002
Periodicità it.bimestrale
Volumi it.2 (completa)
Testi it.Yuka
Serie TV anime
Jeeg Robot - Uomo d'acciaio
AutoreGō Nagai
RegiaYoshio Nitta, Kazuja Miyazaki, Masayuki Akehi, Yugo Serikawa, Tomoharu Katsumata, Masamune Ochiai
SceneggiaturaToyohiro Andou, Hiroyasu Yamaura, Keisuke Fujikawa
Char. designKazuo Nakamura
Dir. artisticaGeki Katsumata
MusicheChūmei Watanabe
StudioToei Animation, Dynamic Planning
ReteTV Asahi
1ª TV5 ottobre 1975 – 29 agosto 1976
Episodi46 (completa)
Durata ep.30 min
Rete it.Televisioni locali
1ª TV it.1979
Episodi it.46 (completa)
Durata ep. it.22 min
Seguito daShin Jeeg Robot d'acciaio

Jeeg robot d'acciaio (鋼鉄ジーグ?, Kōtetsu Jīgu) è un manga giapponese di genere mecha esordito su una rivista edita dalla Kōdansha nell'aprile 1975. Venne ideato da Gō Nagai e dal disegnatore Tatsuya Yasuda. Dal manga venne tratta nello stesso anno una serie televisiva anime di 46 episodi, prodotta dalla Toei Animation. La storia tratta del risveglio dal sonno millenario dell'antico popolo Yamatai che vorrebbe conquistare il mondo ma viene contrastato dal robot Jeeg.

Trama

Il professor Shiba, noto scienziato giapponese, durante una ricerca archeologica, scopre una vecchia campana di bronzo appartenuta all'antico popolo Yamatai, soggetto alla malvagia regina Himika, che ha sempre fatto come regola di vita la sopraffazione dell'uomo sull'uomo. Il popolo Yamatai non si è estinto, si è ibernato nella roccia in attesa di ritornare in vita: solo la magica campana di bronzo gli permetterebbe di conquistare il mondo: per questo il professore decide di nascondere la campana e approfittando di un grave incidente di laboratorio in cui viene disgraziatamente coinvolto suo figlio Hiroshi, gli salva la vita trasformandolo in cyborg e gli miniaturizza nel petto la campana, rendendolo invulnerabile. Hiroshi cresce senza essere a conoscenza di tutto ciò; diventa un grande campione di Formula 1. Un giorno durante una corsa egli rimane vittima di un grave incidente automobilistico, dal quale rimane incredibilmente illeso: ma nulla gli lascia intuire la sua invulnerabilità. In quegli stessi istanti rinascono dalle rocce i guerrieri Haniwa, insieme al perfido ministro Ikima, che aggrediscono il professore ferendolo gravemente. Miwa Uzuki, la sua giovane e dolce assistente, lo ritrova e lo riporta morente a casa della sua famiglia, dove morirà fra le braccia del figlio, ma non prima di avergli consegnato una strana collana e un paio di misteriosi guanti. Il professor Shiba ha però creato, prima di morire, un computer dove ha riversato tutta la sua conoscenza: ed è questa che rivela al figlio di potersi trasformare in un robot, Jeeg, il robot d'acciaio, destinato a difendere l'umanità dai terribili mostri Haniwa. Comincia così la lunga guerra che vede il giovane Hiroshi, ribelle e presuntuoso ma sicuramente coraggioso, combattere contro i guerrieri della perfida regina Himika comandati dai perfidi ministri Ikima, Mimashi e Amaso. Inizialmente inconsapevole del segreto che porta nel suo petto, lotterà senza grande senso di umanità, ma poi, poco alla volta, prenderà coscienza della sua responsabilità e maturerà nello spirito e nel carattere. Nelle battaglie il padre sarà sempre vicino a Hiroshi, consigliandolo e aiutandolo direttamente o tramite la sua assistente Miwa (alla guida del suo velivolo il Big Shooter), o attraverso i suoi scienziati, collaboratori della Base Antiatomica, il laboratorio di ricerca da lui diretto in vita e ora gestito dal suo diretto aiutante, il prof. Dairi. Ma la regina Himika scopre il segreto della campana di bronzo riuscendo a radiografarla dal petto di Hiroshi, interpretando le iscrizioni grazie alle quali invoca il malvagio Imperatore del Drago (noto anche come il Signore del Drago), ma quest'ultimo, anziché venirle in aiuto, la ucciderà per sostituirsi a lei sul trono.

Da allora, la guerra con Jeeg e gli umani si inasprisce: ma nello stesso tempo, lo stato d'animo dei ministri di Himica, ancora fedeli alla loro regina, crea malessere all'interno dell'impero Yamatai. Mimashi, coraggioso ministro di Himika, aizza il suo popolo contro il Signore del Drago, tentando una rivolta ma fallisce e rimane ucciso. Ikima e Amaso si assoggettano al Signore del Drago ma saranno sempre bistrattati da quest'ultimo, che presto li sostituirà con Flora, una giovane guerriera umana che si trova molto vicina al Signore del Drago, grata per averle ridato la vita quando da piccola era stata inavvertitamente uccisa durante una battaglia (nella quale i suoi genitori erano rimasti uccisi) mentre cercava di salvare un cucciolo di lupo.

Flora ha sangue umano nelle vene e non riesce a dimenticare il suo cuore umano. Hiroshi e Flora si incontrano e subito il giovane si accorge dello stato d'animo di Flora, al punto da cercare di convincerla a tornare sui suoi passi. Il Signore del Drago riesce sempre ad averla vinta sui sentimenti di Flora, in nome di quell'antica gratitudine. Ma un giorno Hiroshi viene rapito e portato nel regno Yamatai, in quell'occasione Flora capisce i suoi errori e tradisce il suo imperatore liberando Hiroshi. Ma il tradimento si paga con la morte e la giovane guerriera viene trucidata dallo stesso Imperatore.

La guerra non ha limiti ma l'impero Yamatai, dopo le varie sconfitte, va sempre più indebolendosi. Solo un attacco in massa può portare alla vittoria. Jeeg si difende strenuamente ma con difficoltà al punto di rischiare la disfatta. Il computer della base, il professor Shiba virtuale, si schianta contro l'astronave nemica uccidendone gli occupanti (compreso Ikima) e salva Jeeg da una grave sconfitta. Desideroso di vendicare il padre, Hiroshi riprende fiducia in sé, trovandosi faccia a faccia con il perfido Signore del Drago. Un duro scontro lo porta a vincere contro il suo potente nemico.

La guerra è finita, Hiroshi è maturato e ha acquistato una grande sicurezza di sé, sarà sempre disposto a difendere la sua famiglia e il suo popolo, in nome della pace.

Personaggi

Eroi

  • Hiroshi Shiba - 25 anni, appassionato d'auto e campione del mondo di Formula 1, figlio del professor Shiba a cui è, almeno inizialmente, fortemente contrapposto: lo scienziato difatti ha deciso di concentrare tutte le proprie energie alla ricerca senza tener conto della famiglia. Ma poco alla volta verrà a conoscere le sue vere intenzioni. Ha la capacità di trasformarsi nella testa bionica di Jeeg, a seguito degli esperimenti scientifici compiuti dal padre su di lui dopo un attacco dei mostri della regina Himika, che lo aveva ridotto in fin di vita. Possiede un'officina di riparazioni d'automobili dove lavora come progettista e meccanico insieme a Shorty.
  • Professor Senjiro Shiba - Padre di Hiroshi. Scienziato ed archeologo di fama: è lui che ha trovato il reperto denominato "campana di bronzo". Fa in modo di trasferire la propria coscienza e memoria all'interno d'un computer (mostrando così per la prima volta in un cartone animato quello che oggi viene chiamato Mind uploading) alla base di Dairi. In questo modo, dopo essere stato ucciso, può continuare a comunicare (del tutto similmente a ciò che accade al padre di Daigo in Gordian). Si sacrificherà durante la battaglia finale contro l'Imperatore del Drago.
  • Miwa Uzuki - Il dottor Shiba se ne prese cura fin da quando divenne orfana e ne fece la sua assistente e collaboratrice fedele, è addetta a pilotare il Big Shooter e a sganciare i componenti necessari per portare a compimento la trasformazione di Hiroshi in Jeeg. Indossa un abito bianco con stivali e minigonna; il suo fermacapelli si abbassa trasformandosi in visiera al momento del decollo col Big Shooter quando ne preme le estremità. Il nome deriva da quello di una montagna sacra allo shintoismo. A volte viene chiamata "Michi".
  • Professor Hiroshi Dairi - A capo della base antiatomica, collega devoto e appassionato e successore di Shiba.
  • Kikue Shiba - Madre di Hiroshi e Mayumi, vedova del dottor Shiba.
  • Mayumi Shiba - Sorellina di Hiroshi, frequenta ancora l'asilo. Prova un forte e struggente attaccamento all'adorato fratello maggiore.
  • Shorty (Chibi) - Ragazzino rimasto orfano ed accolto in casa Shiba; aiuta Hiroshi nei lavori di meccanica, in qualità di unico dipendente nello stesso garage. Gli fa inoltre da assistente durante le competizioni automobilistiche, ove funge da navigatore.
  • Don Myoseki - Il grande avversario un po' goffo di Hiroshi, sempre pronto a rivaleggiare con lui: assistito da Pancho è riuscito ad assemblare il Mechadon, con il quale pensa di sorpassare in capacità e valore lo stesso Jeeg. Rappresenta il personaggio più leggero e comico della serie, anche se a volte riesce a contribuire fattivamente divenendo un elemento molto utile in appoggio allo stesso Jeeg.
  • Pancho - Grasso aiutante tuttofare imbranato di Don, sempre affamato e costantemente col moccio al naso. Pilota ausiliario del Mechadon; estremamente pauroso, ha una forte simpatia per Miwa. In un episodio viene scambiato per il rampollo di un'illustre famiglia.
  • La talpa - La grande "nemica" di Don. Esce fuori dalla terra per prenderlo in giro ogni qual volta questi fallisce nei propri intenti.

Nemici

  • Regina Himika - Sovrana dell'arcaico e antichissimo popolo degli Haniwa ed ora regina del vasto regno sotterraneo; dopo il risveglio dal suo sonno millenario vuole ottenere nuovamente il dominio del Giappone a favore del proprio impero e contro i giapponesi del XX secolo, rovesciandone il potere costituito. Utilizza a tal scopo i soldati Haniwa trasformati in "mostri di roccia": ha difatti la straordinaria capacità di creare temibili mostri a partire dalla pietra fossile. Evocherà l'Imperatore del Drago, che tuttavia si sbarazzerà di lei.
  • Ikima - Primo ministro della regina Himika. Con una folta capigliatura e la barba bionda, ha l'aspetto di un uomo di mezza età abbigliato con un lungo mantello. Specializzato nella messa a punto delle strategie più intellettuali, muore nel corso della battaglia finale a bordo dell'astronave madre. Porta il nome di un'antica provincia giapponese.
  • Amaso - Col volto di roccia e spunzoni di pietra al posto dei capelli, si dimostra alla fine l'unico vile fra i tre ministri di Himika. Muore nel corso della battaglia finale, scaraventato giù da un palazzo dal Big Shooter. Anche questo personaggio prende il nome di un'antica provincia giapponese.
  • Mimashi - Dotato di corna, col volto solo per metà umano mentre l'altra metà rimane fossile, indossa una tunica bianca; fedelissimo alla regina Himika, viene assassinato dall'imperatore dopo che aveva cercato d'opporvisi.
  • Imperatore del Drago, noto anche come il Signore del Drago - Il massimo antagonista della serie: ha un drago sputafuoco attorno al collo e i capelli rossi color fiamma. Dopo aver ucciso Himika ne prende il posto sul trono, rivelandosi ben presto per Jeeg un nemico ancor più crudele di lei. È una figura di chiarissima ispirazione mitologica: il drago è presente in tutte le tradizioni orientali. Risponde positivamente all'invocazione di Himika, che nella sua celebre cantilena lo chiama "Negini" (Nāga è l'uomo serpente della mitologia vedica).[1]
  • Flora - Una bella donna dai capelli verdi e di umili origini che ha giurato fedeltà imperitura all'Imperatore del Drago: dopo esser stata uccisa da bambina per salvare un cucciolo di lupo è stata riportata in vita dall'Imperatore. Finirà per ribellarvisi quando scoprirà che è stato proprio lui a sterminare la sua famiglia; questo le costerà la vita. Morirà felice nella mano di Jeeg.
  • Soldati di Himika - Esseri che escono dalle viscere della terra, dotati di una maschera che ricopre loro il volto, vestiti di bianco ed armati di spada. Sono in tutto e per tutto identici alle statuette rinvenute in Giappone, con riferimento agli scavi archeologici che hanno riportato alla luce la cosiddetta "civiltà dei tumuli".
  • Soldati dell'Imperatore - Esseri corazzati armati di esplosivi e dotati di scudo.
  • Impero Yamatai (Jamatai) - Leggendaria civiltà creata in un lontanissimo passato dal popolo Haniwa; risvegliatosi dalla roccia dopo un sonno millenario cerca di ritrovare il proprio potere perduto grazie alla campana di bronzo, il cui segreto è ora stato svelato.

Armamenti

  • Big Shooter - Navicella pilotata da Miwa, è dotata di missili e può sganciare le ali quando ve ne sia bisogno. Il suo intervento risulta esser sempre indispensabile in quanto è da esso che vengono lanciati i pezzi che dovranno comporre interamente il corpo di Jeeg, dopo che Hiroshi s'è mutato nella sua testa. Oltre alle parti del corpo in acciaio di Jeeg contiene al suo interno anche i relativi pezzi di ricambio. La sua lunghezza è di circa 28 metri.
  • Jeeg - Grazie ai guanti consegnatigli dal padre, Hiroshi congiungendo le mani a pugno, può diventare la testa senziente del robot; completa poi la trasformazione unendosi magneticamente ai componenti che gli lancia Miwa dal Big Shooter. Una volta assemblato Jeeg è alto circa 11 metri e pesa oltre 12 tonnellate (dimensioni curiosamente di piccola taglia per la norma dei super robot). Nel corso della serie si apprende che Hiroshi è anche in grado di effettuare una "trasformazione parziale" (che precede quella che lo fa diventare la testa del robot Jeeg) che lo rende una sorta di "uomo guerriero", consentendogli di combattere temporaneamente anche senza i componenti lanciati dal Big Shooter. Questa trasformazione (usata raramente) ha 2 livelli (corrispondenti a due diverse armature, la seconda delle quali è più potente della prima ed ha diverse armi tra le quali una frusta metallica).
    Le armi da lui più spesso utilizzate sono: maglio e doppio maglio perforante [Knuckle Bomber - ナックルボンバー] , raggio protonico e super-neutroni dall'ombelico [Spin Storm - スピンストーム], raggi delta dal petto, raggi gamma dagli occhi[Jeeg Beam - ジーグビーム] e bazooka spaziale [Jeeg Bazooka - ジーグバズーカ]. Più avanti si doterà anche del modulo H-305 Antares che gli permette di tramutarsi in un centauro, dei missili perforanti, super-perforanti e scudi rotanti che s'installano al posto delle braccia, i componenti subacquei che gli permettono di combattere sott'acqua ed infine gli astro-componenti che lo fanno diventare una specie di nave spaziale.
  • Mechadon 1 - Un robot imbelle inserito a mo' di centauro in quella che dovrebbe essere un'auto da corsa.
  • Mechadon 2 - Robot antropomorfo paffuto con un cerotto sul naso ed armato di martello; Pancho vi si trova appeso al collo mentre Don lo guida dalla testa. Il Mechadon 2 può eseguire tre trasformazioni in stile Getter Robot.

Riferimenti storici

Il robot Jeeg è stato ideato con criteri commerciali, in maniera da collegarlo alla vendita dei nuovi giocattoli assemblabili con magneti (quelli che in Italia diventano poi i Micronauti)[senza fonte], ma la trama è stata pensata riferendosi alla storia antica del Giappone come in molti anime di genere fantascientifico e come, in generale, in molte delle produzioni di Go Nagai. Se in Mazinga Z il punto di partenza era la leggenda degli automi dell'isola di Micene, e i nemici del Grande Mazinger sono gli abitanti stessi, redivivi, dell'antica Micene, trasformati in cyborg o mostri guerrieri, in Jeeg è invece il periodo della storia del Giappone che va dal III secolo a.C. al III secolo d.C. noto come periodo Yayoi e immediatamente precedente al periodo Yamato con il quale, con la nascita dell'impero giapponese.

Della civiltà Yayoi, civiltà stanziale frutto dell'incontro tra l'antica cultura Jōmon locale e nuovi apporti continentali, sono numerosi i ritrovamenti di bronzo, come spade e campane. Ancora negli anni settanta devono aver avuto luogo molti ritrovamenti archeologici, e questi devono aver ispirato Nagai. In particolare, nel tardo periodo Yayoi, tra il I e il III secolo, si ebbe in Giappone il cosiddetto potentato Yamatai, un'antica forma statale, un'organizzazione feudale sulla quale abbiamo pochissime informazioni pervenuteci dalla storiografia cinese. La serie di Jeeg diventa in tal modo un tuffo in un passato localizzato essenzialmente nelle isole nipponiche, così come le vicende sembrano essere rivolte ad un pubblico fortemente connotato nella provenienza e nell'estrazione culturale. Gli stessi nomi dei "ministri" della regina Himika (identificata con una Himiko, o Pimiko vissuta probabilmente tra il II e il III secolo), vengono mutuati dai nomi di antiche province giapponesi. Infine anche la "campana di bronzo" è un riferimento ai manufatti del periodo Yajoi, in cui le dōtaku erano campane rituali, utilizzate con finalità religiose. Tuttavia questi elementi non sono immediatamente riconoscibili dagli spettatori non giapponesi.

La regina Himika

Il personaggio sembra basato sulla figura della regina Himiko o Pimiko (il nome originale della regina, in kanji (卑弥呼?)), che si ritiene realmente esistita tra il 175 e il 248. Il suo nome (nella forma cinese Beimihu) compare difatti nelle cronache cinesi della dinastia Wei (Wei Zhi), dove è descritta come la sovrana del popolo di Yamatai (in kanji (邪馬台国?, Yamataikoku, "Regno Yamatai")) che, grazie alle sue arti magiche, si trovava costantemente «in diretto contatto con gli Dei».
Viveva - sempre secondo questa descrizione - in una grande abitazione separata dal popolo, attorniata da un elevato numero di servitori, che poi l'avrebbero (secondo le usanze dell'epoca) seguita nella tomba.

Si sarebbe pertanto trattato di una regina sciamana, forse identificabile con una monarca protostorica della linea imperiale dello stato di Yamato (vissuta forse nel terzo secolo dopo Cristo), che diventerà in seguito l'Impero del Giappone. Numerosi reperti sono stati rinvenuti in kofun di illustri famiglie, quale quella degli Iwai che rivaleggiò con Yamato.

Il nome dell'impero della regina Himica è stato cambiato nel cartone animato, al pari di quello della sua regina, in Impero Jamatai (邪魔大王国?, Jamatai Ōkoku), sfruttando un gioco di omofonie per renderne più sinistro il nome.
Curiosamente nella versione italiana è ritornato ad essere Yamatai. Non ci è dato sapere se l'adattatore abbia svolto un buon lavoro di ricerca enciclopedica o se semplicemente abbia errato nel trascrivere la pronuncia della "J" secondo le regole della lingua italiana, invece che quelle della traslitterazione corretta, che si basa sull'inglese.

Questo è un fatto che si è ripetuto molte volte nel corso dell'adattamento di serie animate giapponesi, come nel caso di Koichi (il protagonista di Babil Junior) e di Chibiusa di Sailor Moon, pronunciati con la "C" dura, nonché Sakuragi, da Slam Dunk, che dovrebbe essere pronunciato "sacuraghi". Anche la j è stata a volte pronunciata all'italiana: ad esempio, in alcuni episodi di Moon Mask Rider, ninja è diventato "ninia", mentre in UFO Baby il cognome di Kanata Saionji è diventato "Saionii".

Le statuette Haniwa

A partire dal 250 si sviluppa in Giappone l'usanza delle Kofun (古墳?), le cosiddette tombe a tumulo, pratica che continuò anche nel periodo Yamato, e fino al VI secolo.

Gli Haniwa (埴輪? ; letteralmente "cilindri d'argilla") erano statuette in argilla raffiguranti genericamente oggetti (entō haniwa) o animali e poi persone (keishō haniwa). I secondi dovevano svolgere una qualche funzione religiosa, seppure non chiarissima: forse testimoniavano la credenza in una reincarnazione o resurrezione, o forse avevano la funzione di proteggere il defunto presso cui eran poste. O, piuttosto, sostituivano simbolicamente - secondo l'usanza cinese - la famiglia di servitori che avrebbero dovuto aver l'obbligo di seguire il sovrano nel regno dei morti. Con il progredire della civiltà, infatti, erano queste ad essere seppellite insieme ai signori alla loro morte, al posto dei loro servitori reali.

Molte di queste statuette si ritrovano, in tutto e per tutto uguali, nel cartone animato. Tra queste, i più importanti nel cartone animato sono però gli Haniwa in forma di guerrieri, che costituiscono i guerrieri della regina nella prima parte dell'anime (nella seconda puntata dell'anime si vede l'origine di questi dalle antiche statuine).

A partire dal V secolo si trovano anche Haniwa composti da cavallo e cavaliere (sekijin sekiba). Secondo alcune teorie il cavallo sarebbe arrivato in Giappone proprio in questo periodo, ad opera di invasori stranieri. Difficile non leggervi un richiamo a questo nel momento in cui Jeeg (puntata n. 28) si unisce al cavallo magnetico Antares e assume le sembianze di un centauro.

Queste ultime, derivanti da un modello culturale cinese, erano infatti una stilizzazione dei soldati e dei servitori, e li rappresentavano.

Le campane di bronzo

Sono numerosi i ritrovamenti di antiche campane di bronzo (in giapponese dōtaku (銅鐸?) di quel periodo storico, nel complesso se ne sono ritrovate più di 400: la campana di bronzo del prof. Shiba sarebbe una di queste, ma con alcune specifiche caratteristiche prodigiose.

C'è da dire che mentre in Europa tutte le campane sono in bronzo, in Corea invalse poi l'usanza cinese di farle in ferro. Le più antiche e sacre erano quindi in bronzo, ma fino al VII secolo. in Giappone i metalli per produrle erano scarsi, ed il bronzo era dunque tanto prezioso da assumere i connotati della sacralità.

Queste campane avevano un'importanza rituale e c'è chi ritiene fossero collegate ai riti sciamanici di invocazione di divinità. La loro funzione religiosa si deduce dal loro progressivo crescere di dimensioni. Non necessariamente venivano suonate e venivano istoriate con animali sacri o - probabilmente - antenati divinizzati.

Yamata no Orochi

Un riferimento all'antica mitologia giapponese è poi l'astronave dell'impero Yamatai.

Questa è infatti la versione fantascientifica di Orochi (八岐の大蛇?, Yamata no Orochi), mostro della tradizione nipponica dalle otto teste di drago (simile all'Idra della mitologia greca).

La leggenda lo riporta come un mostro sanguinario che dominava la provincia di Izumo e richiedeva vergini in sacrificio. Con lui si scontra addirittura il dio Susanō appena giunto sulla Terra. Altre incarnazioni di Yamata no Orochi si ritrovano spesso nella cultura popolare giapponese.

Takeru, il guerriero prediletto di Himika

Era un principe giapponese semileggendario, forse realmente esistito: fu figlio dell'Imperatore del Giappone e visse combattendo in modo eroico, sia contro gli uomini che contro i demoni, nel periodo Kofun (circa dal 200 al 500): in quel tempo, all'inizio, c'era l'anarchia e la lotta tra i vari regni tribali: successivamente, avvenne l'unificazione del paese che diede origine al Regno Yamatai.

Il nome completo dell'eroe è Takeru Yamato e rappresenta l'equivalente giapponese del "cavaliere senza macchia e senza paura" del medioevo europeo. Il suo nome significa, letteralmente,"Eroe del Giappone". Come dire, l'Eroe per eccellenza. Infatti, "Yamato" era il nome con cui veniva definito il Giappone classico, mentre "Takeru" è un verbo che esprime il concetto di "eccellere, essere superiore", e, per estensione, indica l'eroe. Gli eventi narrati nella leggenda di Takeru Yamato sono contenuti nei poemi epici giapponesi dell'VIII secolo, chiamati Kojiki e Nihonshoki.

Manga

Anime

Lo stesso argomento in dettaglio: Episodi di Jeeg robot d'acciaio e Shin Jeeg Robot d'acciaio.

Edizione italiana

La serie televisiva è stata trasmessa per la prima volta in Italia nel 1979[2][3] con il titolo Jeeg Robot - Uomo d'acciaio, dove ha riscosso un certo successo, come molte altre serie del genere, UFO Robot Goldrake o Mazinga. Nel 2007 è uscito in Giappone l'anime Shin Jeeg Robot d'acciaio che riprende la trama del manga di Nagai e che vede un nuovo protagonista, insieme a diversi personaggi storici.

Sequel

Nel 2006 è stato prodotto un sequel, Shin Jeeg Robot d'acciaio, che presenta una versione rinnovata sia nello stile che nei colori: attraverso l'energia delle campane convogliate nei guanti, una moto colore rosso, guidata dallo studente Kenji Kusanagi, si trasforma nella testa del robot. La serie si colloca in una nuova continuity presentando notevoli differenze con la storia originale, per esempio la presenza in vita del padre di Hiroshi, Senjiro Shiba, e il ritorno di Himika, che non è morta come narrato nella prima serie; a tal proposito, la nuova serie ignora l'esistenza del Signore del Drago.

Logo della serie

Doppiaggio

Nome originale Nome italiano Voce originale Voce italiana
Hiroshi Shiba (司馬宙?) Hiroshi Shiba Tōru Furuya (古谷 徹) Romano Malaspina
Miwa Uzuki (卯月美和?) Miwa Uzuki Yoshida Rihoko (吉田理保子?) Emanuela Rossi
Senjirou Shiba (司馬遷次郎?) Prof. Senjiro Shiba Murase Masahiro (Murase Masahiro?) Elio Zamuto
Dairi Hakase Prof. Hiroshi Dairi Tanonaka Isamu( (田の中 勇) Guido De Salvi
Mayumi Shiba (司馬まゆみ?) Mayumi Takahashi Kazue (高橋和枝?) Francesca Guadagno
Chibi (チビ?) Shorty Yamada "Keaton" Shunji (山田俊司?) Riccardo Rossi
Don Myoseki Don Ken'ichi Ogata( 緒方 賢) Enzo Consoli
Pancho (パンチョ?) Pancho Kato Osamu (加藤修?) Vittorio Stagni
Kikue Shiba (司馬菊江?) Kikue Shiba Yamaguchi Nana (山口奈々?) Liliana Jovino
Himica Joou (女王ヒミカ?) Himika Takahashi Kazue (高橋和枝?) Anna Teresa Eugeni
Ikima (イキマ?) Ikima Ken'ichi Ogata (緒方賢一?) Aldo Barberito
Mario Milita
Mimashi (ミマシ?) Mimashi Kato Osamu (加藤修?) Diego Reggente
Amaso (アマソ?) Amaso Yamada "Keaton" Shunji (山田俊司?) Renzo Stacchi
Ryuuma Teiou (竜魔帝王?) Il Signore del Drago Kato Osamu (加藤修?) Andrea Lala
Flora Shogun (フローラ将軍?) Flora Yamaguchi Nana (山口奈々?) Alba Cardilli

(Fonti: Pagine su Jeeg robot d'acciaio dal sito encirobot[4] e scheda dei doppiatori dal sito "Il mondo dei doppiatori" di Antonio Genna[5])

Sigla italiana

La sigla italiana Jeeg Robot, fu cantata sulla base originale giapponese scritta da Michiaki Watanabe. L'uso del minimoog, è stato ideato e sovrapposto sulla base originale dal musicista Carlo Maria Cordio. All'epoca della registrazione (1979), la Meeting Music non esisteva ancora e l'etichetta discografica che mise in commercio la versione originale italiana fu la CLS Records di Detto Mariano. Roberto Fogu (senza accento finale sulla u) in arte Fogus fu scelto quale interprete da Giuseppe Giacchi amministratore delegato della CAM. Fogu era un pianista romano che prestò la sua voce sia per questa sigla che per Ryu il ragazzo delle caverne. I cori della sigla furono affidati ai Fratelli Balestra.

Esiste una seconda versione della sigla di Jeeg Robot, interpretata dai Superobots, curata da Olimpio Petrossi e pubblicata dalla RCA Italiana sempre nel 1979 come Lato B del 45 giri de Il Grande Mazinger[6].

Nonostante un arrangiamento assai differente e con un evidente errore nel testo ("...se dallo spazio arriverà una nemica civiltà" è infatti errato, poiché i nemici di Jeeg Robot provengono tutti dalle viscere della Terra, e infatti, nella più corretta versione, il testo, in quel punto, dice "...se dal passato arriverà una nemica civiltà") riscosse un buon successo. Il motivo dell'esistenza di questa cover, uscita sul mercato prima della versione originale, è da cercarsi nella diffidenza di Detto Mariano relativa alla possibilità di successo di Jeeg Robot dato che la serie non veniva trasmessa dalla RAI ma dalle reti private. Per paura di un flop, il proprietario della CLS decise di non realizzare il 45 giri lasciando praticamente alla RCA la possibilità di realizzare la sua versione utilizzandola come retro della sigla del Grande Mazinga. Il 45 giri con la versione originale fu pubblicato successivamente alla versione della RCA in seguito a una telefonata di Mariano ad un suo amico proprietario di un negozio di dischi a Roma che gli fece notare come la sigla originale fosse invece richiestissima proprio perché trasmessa dalle TV private, e anche che doveva in tempi strettissimi produrre ed inviargli numerose copie del disco originale. La stampa fu quindi realizzata in tutta fretta con in copertina la foto di Amaso e non di Jeeg. Lo stesso Detto Mariano dichiarò che non aveva assolutamente idea delle fattezze di Jeeg e che, se non avessero trovato quell'immagine di Amaso[7], forse il disco non sarebbe nemmeno uscito.

Film

Jeeg il "robot d'acciaio" contro i mostri di roccia! - La più grande vittoria di Jeeg Robot è un film di montaggio, della durata di 80 minuti, prodotto in Italia dalla Eole Financiere assemblando alcuni episodi della serie animata. Il film, che presenta la sigla italiana, uscì nei cinema il 17 novembre 1979, distribuito dalla Italian Pictures. Tra i pochi ad aver recensito il film c'è Paolo Mereghetti, che l'ha definito un'operazione "raffazzonata" con un montaggio "pessimo e ripetitivo", dandogli la valutazione minima.[8] Il film venne distribuito anche in VHS dalla CVD nel 1981 e nel 1982. Il 16 dicembre 2003 la Millennium Storm pubblicò la prima edizione DVD, mentre il 3 novembre 2006 la Stormovie pubblicò una nuova "collector's edition" con vari contenuti speciali e un libretto allegato. In DVD il film è stato distribuito col titolo Jeeg Robot contro i mostri di roccia.

Note

  1. ^ N.A.Spinella "Fenomenologia dell'eroe di cartone", Ycp 2013, ISBN 9788891108500, pp. 62 e ss.
  2. ^ Che cosa vedremo in tv nei prossimi 6 giorni - Lunedì, in Stampa Sera, n. 73, 1979, pp. 20.
  3. ^ Tv private - Tele Torino Int., in Stampa Sera, n. 75, 1979, pp. 23.
  4. ^ Pagine su "Jeeg robot d'acciaio" dal sito encirobot
  5. ^ Scheda su Jeeg robot d'acciaio dal sito "Il mondo dei doppiatori" di Antonio Genna
  6. ^ Cover di Jeeg Robot, su siglandia.net, Siglandia (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
  7. ^ Scheda sigla, su encirobot.com, Enciclorobopedia.
  8. ^ Il Mereghetti: Dizionario dei film 2013, p. 2912

Bibliografia

  • N. A. Spinella, Fenomenologia dell'eroe di cartone:Jeeg, Mazinga ed altre meraviglie del sol levante, Youcanprint, 2013. ISBN 978-88-911085-0-0.

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