Genius loci: differenze tra le versioni

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{{nota disambigua|il [[libro]] omonimo di [[Christian Norberg-Schulz]]|Genius loci (saggio)}}{{Citazione|In genere, si può dire che i significati radunati dal luogo costituiscono il suo ''Genius Loci''.|Christian Norberg-Schulz}}
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Il '''Genius loci''' è un'entità naturale e soprannaturale legata a un luogo e oggetto di culto nella [[religione romana]]. Tale associazione tra Genio e luogo fisico si originò forse dall'assimilazione del Genio con i [[Lari (divinità)|Lari]] a partire dall'età [[Augusto|augustea]]. Secondo [[Servio]], infatti, ''nullus locus sine Genio'' (nessun luogo è senza un Genio) (Commento all'[[Eneide]], 5, 95).
Il '''Genius loci''' è un'entità naturale e soprannaturale legata a un luogo e oggetto di culto nella [[religione romana]]. Tale associazione tra Genio e luogo fisico si originò forse dall'assimilazione del Genio con i [[Lari (divinità)|Lari]] a partire dall'età [[Augusto|augustea]]. Secondo [[Servio Mario Onorato|Servio]], infatti, ''nullus locus sine Genio'' (nessun luogo è senza un Genio) (Commento all'[[Eneide]], 5, 95).


Nel [[neopaganesimo]], secondo il [[Movimento Tradizionale Romano]], il ''Genius loci'' non va confuso con il [[Lari (divinità)|Lare]] perché questi è il [[Genio (divinità)|Genio]] del luogo posseduto dall'uomo o che l'uomo attraversa (come i Lari Compitali e i Lari Permarini), mentre il Genius loci è il Genio del luogo abitato e frequentato dall'uomo. Inoltre quando si invoca il ''Genius loci'' bisogna precisare ''sive mas sive foemina'' ("che sia maschio o che sia femmina") perché non se ne conosce il genere<ref>Punto 2 del ''Massimario del Mos Maiorum'' in Movimento Tradizionale Romano (a cura del). ''Memoranda et agenda''. La Spezia, Edizioni del Tridente, 1996.</ref>.
Nel [[neopaganesimo]], secondo il [[Movimento Tradizionale Romano]], il ''Genius loci'' non va confuso con il [[Lari (divinità)|Lare]] perché questi è il [[Genio (divinità)|Genio]] del luogo posseduto dall'uomo o che l'uomo attraversa (come i Lari Compitali e i Lari Permarini), mentre il Genius loci è il Genio del luogo abitato e frequentato dall'uomo. Inoltre quando si invoca il ''Genius loci'' bisogna precisare ''sive mas sive foemina'' ("che sia maschio o che sia femmina") perché non se ne conosce il genere<ref>Punto 2 del ''Massimario del Mos Maiorum'' in Movimento Tradizionale Romano (a cura del). ''Memoranda et agenda''. La Spezia, Edizioni del Tridente, 1996.</ref>.

Versione delle 18:34, 16 dic 2019

Disambiguazione – Se stai cercando il libro omonimo di Christian Norberg-Schulz, vedi Genius loci (saggio).

«In genere, si può dire che i significati radunati dal luogo costituiscono il suo Genius Loci

Il Genius loci è un'entità naturale e soprannaturale legata a un luogo e oggetto di culto nella religione romana. Tale associazione tra Genio e luogo fisico si originò forse dall'assimilazione del Genio con i Lari a partire dall'età augustea. Secondo Servio, infatti, nullus locus sine Genio (nessun luogo è senza un Genio) (Commento all'Eneide, 5, 95).

Nel neopaganesimo, secondo il Movimento Tradizionale Romano, il Genius loci non va confuso con il Lare perché questi è il Genio del luogo posseduto dall'uomo o che l'uomo attraversa (come i Lari Compitali e i Lari Permarini), mentre il Genius loci è il Genio del luogo abitato e frequentato dall'uomo. Inoltre quando si invoca il Genius loci bisogna precisare sive mas sive foemina ("che sia maschio o che sia femmina") perché non se ne conosce il genere[1].

Attestazioni del Genius loci

  • Attestazione generica di un Genius loci (CIL, VI, 247; 30884; 30885)
  • Genius horreorum (CIL, VI, 235; 236; 237; 238)
  • Genius loci et stationis (CIL, VI, 36779)
  • Genius venalici (CIL, VI, 399)
  • Genius stationis aquarum (CIL, VI, 36781)
  • Genius Caeli Montis (CIL, VI, 334)
  • Genius fori vinarii (Ostia: CIL, X, 543)
  • Genius curiae (CIL, VI, 5996)
  • Genius decuriae (CIL, VI, 244)
  • Genius familiae monetalis (CIL, VI, 239
  • Genius pagi livi (CIL, V, 4909)
  • Genius pagi Arusnatium (CIL, V, 3915)
  • Genius colonae aquiliae (AE, 1934, 234)
  • Genius coloniae Florentiae (CIL, XI, 7030)
  • Genius coloniae Ostiensis (CIL, XIV, 9; G. c. Ostiensium CIL, XIV, 8)
  • Genius corporis pellionum Ostiensium (CIL, XIV, 10)
  • Genius corporis splendidissimi inportantium et negotiantium vinariorum (AE, 1955, 165)
  • Genius municipi cultorum (AE, 1965, 193)
  • Genius municipi Segusini (CIL, V, 7234; 7235)
  • Genius municipi Castrimoeniensis (CIL, XIV, 2454)
  • Genius municipi Praenestini (CIL, XIV, 2889)

Trasposizione del concetto in architettura

Lo stesso argomento in dettaglio: Genius loci (saggio).

«Il carattere è determinato da come le cose sono, ed offre alla nostra indagine una base per lo studio dei fenomeni concreti della nostra vita quotidiana. Solo in questo modo possiamo afferrare completamente il Genius Loci, lo "spirito del luogo" che gli antichi riconobbero come quell'"opposto" con cui l'uomo deve scendere a patti per acquisire la possibilità di abitare.»

Nel tempo moderno, genius loci è divenuta un'espressione adottata in architettura per individuare un approccio fenomenologico allo studio dell'ambiente, interazione di luogo e identità. Con la locuzione di genius loci si intende individuare l'insieme delle caratteristiche socio-culturali, architettoniche, di linguaggio, di abitudini che caratterizzano un luogo, un ambiente, una città. Un termine quindi trasversale, che riguarda le caratteristiche proprie di un ambiente interlacciate con l'uomo e le abitudini con cui vive questo ambiente. Suole indicare il "carattere" di un luogo, legato a doppio filo alle peculiari caratteristiche che in esso si affermano, includendovi opere (siano esse materiali o immateriali) così come enti e individui cui i fruitori associano un particolare legame storico-culturale che rende unico e immediatamente riconoscibile tal luogo agli occhi del mondo.

Note

  1. ^ Punto 2 del Massimario del Mos Maiorum in Movimento Tradizionale Romano (a cura del). Memoranda et agenda. La Spezia, Edizioni del Tridente, 1996.
  2. ^ Genius Loci, pag.11

Bibliografia

Voci correlate

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