Pallavolo: differenze tra le versioni

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1)La rete è posta ad un'altezza nella sua parte superiore di 2,43 metri per le gare maschili e 2,24 metri per le gare femminili.
1) La rete è posta ad un'altezza nella sua parte superiore di 2,43 metri per le gare maschili e 2,24 metri per le gare femminili.
Nei campionati giovanili l'altezza della rete varia a seconda della categoria (ad esempio per l'under 14 maschile la rete è alta 2,15 metri) e del comitato d'appartenenza.
Nei campionati giovanili l'altezza della rete varia a seconda della categoria (ad esempio per l'under 14 maschile la rete è alta 2,15 metri) e del comitato d'appartenenza.


2)La misurazione deve essere effettuata nella parte centrale e in corrispondenza delle due linee laterali. L'altezza deve risultare esatta nel punto centrale, mentre è ammissibile una tolleranza di 2 cm ai lati, purché l'altezza resti simmetrica. La rete si estende per 9,50-10 metri in lunghezza e un metro in altezza.
2) La misurazione deve essere effettuata nella parte centrale e in corrispondenza delle due linee laterali. L'altezza deve risultare esatta nel punto centrale, mentre è ammissibile una tolleranza di 2 cm ai lati, purché l'altezza resti simmetrica. La rete si estende per 9,50-10 metri in lunghezza e un metro in altezza.


3)Due bande bianche verticali, larghe 5 centimetri e alte 1 metro, sono fissate alla rete esattamente al di sopra delle linee laterali.
3) Due bande bianche verticali, larghe 5 centimetri e alte 1 metro, sono fissate alla rete esattamente al di sopra delle linee laterali.
Al bordo esterno di ogni banda è fissata una bacchetta di materiale flessibile, denominata ''antenna'', che si estende 80 cm al di sopra della rete. Le antenne sono dipinte a bande alternate e delimitano lateralmente lo ''spazio di passaggio''.
Al bordo esterno di ogni banda è fissata una bacchetta di materiale flessibile, denominata ''antenna'', che si estende 80 cm al di sopra della rete. Le antenne sono dipinte a bande alternate e delimitano lateralmente lo ''spazio di passaggio''.



Versione delle 18:11, 26 nov 2019

Pallavolo
Fase di gioco durate i Mondiali 2014
FederazioneFIVB
Inventato1895
Componenti di una squadra6 in campo
ContattoNo
Generemaschile, femminile
Indoor/outdoorIndoor e outdoor
Campo di gioco9x18 - altezza rete: 2,43m (maschile) 2,24m (femminile)
Olimpicodal 1964
Campione mondialemaschile
Bandiera della Polonia Polonia
femminile
Bandiera della Serbia Serbia
Campione olimpicomaschile
Bandiera del Brasile Brasile
femminile
Bandiera della Cina Cina

La pallavolo (chiamata anche volley, abbreviazione dall'inglese volleyball) è uno sport di squadra che si svolge tra due squadre formate da sei giocatori ciascuna. Lo scopo del gioco è realizzare punti facendo sì che la palla tocchi terra nel campo avversario (attacco), separato da una rete alta Errore in {{M}}: parametro 2 non è un numero valido. nella maschile e Errore in {{M}}: parametro 2 non è un numero valido. nella femminile, e a impedire contemporaneamente che la squadra avversaria possa fare altrettanto (difesa). Ogni squadra ha a disposizione un massimo di tre tocchi per inviare la palla nel campo opposto; i giocatori non possono bloccare, lanciare o trattenere la palla, che può essere giocata solo con tocchi netti. È presente nel programma dei Giochi olimpici estivi dal 1964[1] ed è uno degli sport più praticati.

Generalità

Il campo da gioco è di forma rettangolare di 18 × 9 m; una rete lo divide in due metà campo quadrate di 9 × 9 m, ognuna assegnata ad una delle due squadre.

Ogni squadra è composta da un massimo di 12 giocatori, di cui 6 titolari; uno dei giocatori può essere designato come Libero, che ha la facoltà di rimpiazzare temporaneamente uno dei difensori senza limitazioni sul numero di sostituzioni. In Italia e per alcune competizioni internazionali è consentito iscrivere fino a 14 atleti a referto[2], comprensivi di due Libero.

La partita si divide in set: una squadra si aggiudica la vittoria di un set al raggiungimento del venticinquesimo punto, purché ne abbia almeno due di vantaggio; in caso contrario, il set prosegue finché una delle due squadre non ottenga i due punti di vantaggio necessari (26-24, 27-25, 28-26 ecc.). La squadra che per prima si aggiudica tre set pone termine alla partita e si aggiudica la vittoria. L'eventuale quinto set (denominato set decisivo) termina al raggiungimento del 15º punto, sempre con il vantaggio di almeno due punti sulla squadra avversaria.

Oltre alla pallavolo propriamente detta, ci sono differenti versioni adottabili in specifiche circostanze, che possono avere regole simili, ma non identiche, come il beach volley (pallavolo da spiaggia).

Storia

Già nell'antichità esistevano giochi con la palla che possono essere considerati i predecessori della pallavolo. In antichi giochi greci e romani, ad esempio, venivano eseguiti esercizi con la palla a scopo di divertimento e svago. In Germania fu introdotto nel 1893 un gioco chiamato Faustball, ma il merito dell'invenzione della pallavolo in forma moderna, nata ufficialmente nel 1895, va riconosciuto a William Morgan, istruttore di educazione fisica presso un college dell'YMCA di Holyoke, nel Massachusetts (Stati Uniti).

Il 9 febbraio 1895 Morgan radunò alcuni insegnanti nel college di Springfield per la dimostrazione di un nuovo sport, da lui chiamato Mintonette. Con l'aiuto di due squadre composte da 5 membri, tra cui il sindaco e il comandante dei vigili del fuoco di Holyoke, avvenne il battesimo di un nuovo gioco sportivo con caratteristiche profondamente diverse dagli altri sport di moda in quel tempo.

Una caratteristica peculiare era quella di non prevedere il contatto fisico tra i partecipanti, per cui la destrezza, la prontezza dei riflessi, la capacità di concentrazione e l'agilità prendevano il posto della forza, qualità fino ad allora primaria nelle attività sportive. Fu però Alfred F. Halstead, il 10 marzo del 1896, a cambiare il nome di Mintonette, un po' troppo femminile, in volleyball (letteralmente palla sparata). Egli riuscì a imporre questo sport nei college YMCA dislocati in tutti gli Stati Uniti.[3]

Due anni dopo, la pallavolo si praticava anche nella maggior parte dell'America Meridionale (Brasile, Argentina, Uruguay). Nel 1898 la pallavolo giunse a Manila, nelle Filippine, grazie a un insegnante di educazione fisica americano; proprio ai filippini viene attribuita l'invenzione della "schiacciata". In Cina e in Giappone ottenne un successo strabiliante. In Europa arrivò durante la prima guerra mondiale, importata dalle truppe americane. Anche in Italia la Pallavolo arrivò con l'esercito americano. A Porto Corsini, vicino a Ravenna, i soldati statunitensi della locale base idrovolanti praticavano regolarmente tale sport.[4]

Una partita di pallavolo

Per un lungo periodo è stata giocata in due modi differenti, all'occidentale e all'orientale, con la cosiddetta "regola dei tre tocchi" ovvero l'obbligo di toccare tre volte la palla prima di mandarla dall'altra parte della rete. Nel 1938 venne introdotta una fondamentale tecnica che rivoluzionò il modo di giocare: il «muro». Furono soprattutto i paesi dell'Est che lo utilizzarono con sistematicità. Nel 1947 i rappresentanti di 15 federazioni si ritrovarono a Parigi e crearono la Fédération Internationale de Volleyball (FIVB). Ancora oggi la pallavolo ha grande seguito, soprattutto nei paesi dell'estremo Oriente (Giappone, Cina, Corea del Sud), nei paesi dell'est Europa e dell'Europa meridionale, ed in Brasile. Questi paesi possono anche vantare i migliori risultati internazionali sia a livello di club che a livello di squadre nazionali. Paesi come il Brasile, l'Italia, gli Stati Uniti d'America, la Russia e Cuba, hanno le proprie nazionali ai primi posti del ranking sia maschile che femminile; altri paesi possono vantare una squadra nazionale (maschile o femminile), ai vertici del ranking (Giappone e Cina nel femminile, Argentina nel maschile). Molti altri paesi restano comunque ai margini, e tranne rari casi, i paesi a contendersi gli allori dei tornei più importanti sono sempre gli stessi.

La Federazione Italiana di Pallavolo nel 2013 ha registrato un numero di 449 776 praticanti.[5]

Campo di gioco

Geometria di un campo di gioco di pallavolo (visto dall'alto).

Il regolamento prevede che il campo possa trovarsi al coperto o all'esterno. La superficie di gioco deve essere piana ed uniforme, così da non presentare pericoli per i giocatori; tuttavia una minima pendenza è consentita per facilitare il drenaggio se il campo si trova all'esterno. Per le competizioni mondiali ed ufficiali, le superfici in legno o in materiale sintetico sono le sole permesse.

Il terreno di gioco è di forma rettangolare, lungo 18 metri e largo 9, diviso in due settori di 9 per 9 metri da una rete posta perpendicolarmente al suolo. In entrambi i settori sono tracciate le linee perimetrali, che delimitano il terreno di gioco dalla zona libera. Una linea d'attacco è tracciata a 3 metri dalla rete (parallelamente ad essa) e suddivide ogni metà campo in una zona d'attacco, fra la rete e la linea d'attacco, e una zona di difesa, fra la linea d'attacco e quella di fondo campo.

La zona libera deve misurare almeno 3 metri dalle linee di fondo e laterali, mentre lo spazio al di sopra del campo di gioco deve misurare almeno 7 metri. Uno spazio maggiore è richiesto per le competizioni mondiali ed ufficiali, nelle quali la zona libera deve misurare almeno 5 m dalle linee laterali e almeno 6,5 m dalle linee di fondo, mentre lo spazio di gioco deve misurare almeno 12,5 m al di sopra della superficie di gioco.

Le linee e il terreno di gioco devono essere di colori chiari e differenti fra loro. Per le competizioni mondiali ed ufficiali il colore delle linee deve essere bianco; inoltre il terreno di gioco e la zona libera devono avere differenti colori, diversi da quello delle linee.

La rete

Rete di pallavolo

1) La rete è posta ad un'altezza nella sua parte superiore di 2,43 metri per le gare maschili e 2,24 metri per le gare femminili. Nei campionati giovanili l'altezza della rete varia a seconda della categoria (ad esempio per l'under 14 maschile la rete è alta 2,15 metri) e del comitato d'appartenenza.

2) La misurazione deve essere effettuata nella parte centrale e in corrispondenza delle due linee laterali. L'altezza deve risultare esatta nel punto centrale, mentre è ammissibile una tolleranza di 2 cm ai lati, purché l'altezza resti simmetrica. La rete si estende per 9,50-10 metri in lunghezza e un metro in altezza.

3) Due bande bianche verticali, larghe 5 centimetri e alte 1 metro, sono fissate alla rete esattamente al di sopra delle linee laterali. Al bordo esterno di ogni banda è fissata una bacchetta di materiale flessibile, denominata antenna, che si estende 80 cm al di sopra della rete. Le antenne sono dipinte a bande alternate e delimitano lateralmente lo spazio di passaggio.

Il pallone

Lo stesso argomento in dettaglio: Pallone da pallavolo.

Secondo il regolamento della FIVB, la palla deve essere di cuoio vero o sintetico e deve avere una forma sferica, una circonferenza di 65–67 cm, un peso di 260-280 grammi, la sua pressione interna deve essere di 0,300 ÷ 0,325 kg/cm² (4,26 ÷ 4,61 psi – 294,30 ÷ 318,82 mbar o hPa). Il suo colore può essere uniforme e chiaro o una combinazione di colori. Il materiale sintetico e la combinazione dei colori per i palloni utilizzati nelle competizioni internazionali ufficiali sono stabiliti dalla FIVB.

Inoltre, la FIPAV richiede che le proprie gare vengano disputate con palloni ufficiali, di determinati modelli e marche. La lista dei modelli approvati è stabilita annualmente dalle normative federali e varia a seconda della serie e della categoria. Nella stagione sportiva 2018-19 le gare di Serie A maschili devono essere disputate esclusivamente con palloni Mikasa MVA200, mentre quelle di Serie A femminili con Molten V5M 5000.[6]

Il gioco

Lo scopo del gioco è far in modo che la palla non cada nel proprio campo ma che cada all'interno del campo avversario.

Le partite si disputano al meglio dei 5 set e vince la gara la squadra che ne conquista tre; ogni set viene vinto dalla prima squadra che raggiunge 25 punti con almeno due punti di stacco rispetto alla squadra avversaria ad eccezione del quinto set, denominato tie-break, che termina quando una delle due squadre raggiunge i 15 punti (sempre con lo stacco di 2 punti) e con cambio campo alla conquista dell'ottavo punto.

Ogni azione inizia con il servizio (o "battuta") effettuato dal giocatore difensore destro della squadra che ne ha ottenuto il diritto; al fischio dell'arbitro egli ha otto secondi di tempo per inviare la palla verso il campo avversario utilizzando qualsiasi parte del braccio. L'azione continua fino a che la palla non tocca il campo, e/o viene inviata fuori da esso. La squadra che vince un'azione di gioco conquista un punto e il diritto a servire.

Per ogni azione di gioco, la squadra ha a disposizione tre tocchi (escludendo l'eventuale tocco di muro), per inviare la palla nel campo avversario facendola passare all'interno dello spazio di passaggio. Dopo aver effettuato un muro, un giocatore può colpire nuovamente la palla senza incorrere nel fallo di doppio tocco ed effettuando il primo tocco di squadra.

La palla non può essere fermata o trattenuta e può essere colpita con qualunque parte del corpo; costituisce fallo il contatto e il successivo accompagnamento della palla o il contatto continuo e ripetuto con il corpo. Nel caso in cui la palla tocchi la rete e ritorni indietro, essa può essere rigiocata nel limite dei tocchi rimasti a disposizione della squadra. È vietato toccare qualsiasi parte della rete.

Posizione dei giocatori

Rotazione in senso orario dei giocatori. I numeri indicano le posizioni dei giocatori (ad esempio per "posto 4" si intende la posizione dell'attaccante a sinistra). Per cui durante la rotazione ad esempio il giocatore nel posto 4 passa al posto 3.

La posizione dei giocatori all'inizio di ogni set determina l'ordine di rotazione, che deve essere mantenuto per tutta la durata del set: le posizioni (o posti) sono numerate da 1 a 6 partendo dal difensore destro in senso antiorario; in questo modo si avranno 3 giocatori in prima linea (attacco)(posizioni 2, 3 e 4) e 3 giocatori in seconda linea (difensori) (posti 1, 6, e 5).

I giocatori di entrambe le squadre devono trovarsi all'interno del campo e nel proprio posto al momento del colpo di servizio per non incorrere nel fallo di posizione, che comporta la perdita dell'azione e l'assegnazione di un punto alla squadra avversaria. Il giocatore a servizio è esonerato dall'ordine di rotazione. Dopo il servizio i giocatori sono liberi di muoversi.

Non esistono aree assegnate ad ogni posto: ciò che rileva sono le posizioni relative dei giocatori. Il difensore destro (posto 1) deve quindi trovarsi più indietro dell'avanti destro (posto 2) e più a destra del difensore centrale (posto 6); l'avanti centrale (posto 3) deve stare più a sinistra dell'avanti destro (posto 2), più a destra dell'avanti sinistro (posto 4) e più vicino alla rete del difensore centrale (posto 6). Il fatto che la posizione di ogni giocatore sia definita solo dai suoi vicini di posto rende molto più libera la scelta nella disposizione dei giocatori di quanto possa sembrare plausibile.

Quando la squadra che non ha servito conquista il punto (e quindi anche il servizio), questa deve ruotare in senso orario: il giocatore in posto 2 diventa quindi il nuovo difensore destro, andando a servire; il precedente difensore destro (posto 1) diventa il nuovo difensore centrale (posto 6) e analogamente tutti gli altri.

Gli schemi di gioco sono elaborati in maniera da rispettare l'ordine di rotazione e al contempo avere una disposizione efficiente, che permetta di non lasciare zone scoperte all'attacco avversario e costruire agevolmente la propria azione di attacco.

Attacco

L'attacco è l'azione che mira ad inviare la palla nel campo avversario.

Tale azione è soggetta a restrizioni quando, al momento del colpo di attacco, la palla si trova interamente ad un'altezza maggiore di quella del bordo superiore della rete. In tale situazione la palla:

  • può essere liberamente attaccata dai giocatori avanti;
  • può essere attaccata dai difensori solo se questi non si trovano nella zona di attacco quando colpiscono la palla o al momento del salto (comunemente definito "attacco di seconda linea");
  • non può essere attaccata dal Libero.

Inoltre, se il Libero alza con tecnica di palleggio mentre si trova coi piedi all'interno della zona d'attacco, è vietato a chiunque attaccare la palla proveniente dal palleggio finché essa si trova interamente al di sopra della rete.

La violazione delle restrizioni all'attacco determina un fallo di attacco, sanzionato con la perdita dell'azione e l'assegnazione di un punto e del servizio alla squadra avversaria.

Strategie di gioco

Lo stesso argomento in dettaglio: Schema (pallavolo).

Esistono molte strategie - incluse quelle di difesa, che però sono più complesse - basate su diversi schemi di gioco, tuttavia per capire il gioco è necessario spiegare almeno le strategie di attacco, che vengono scelte e chiamate dal palleggiatore, che le decide mentre la squadra avversaria si appresta a battere il servizio, e le indica con le dita a formare un numero dietro la schiena (per non farli vedere agli avversari). La loro realizzazione si basa sul presupposto che la ricezione sia perfetta, il che significa che il secondo tocco deve avvenire tra il posto 2 e il posto 3 ad un'altezza maggiore o uguale a quella della rete stessa.

In questo modo il palleggiatore sarà in grado di smistare la palla fra le seguenti alternative, che costituiscono appunto le possibili strategie di attacco: davanti a sé al centrale, allo schiacciatore laterale anche con traiettoria tesa o a un altro schiacciatore in seconda linea (la cosiddetta pipe); dietro di sé ancora al centrale, all'opposto e infine all'altro schiacciatore in seconda linea. L'efficacia della strategia prescelta dipende quindi dal fatto che la squadra in attacco sappia già quale di queste opzioni adotterà il palleggiatore mentre la squadra in difesa deve prepararsi ad ognuna di esse. Per questo il battitore cerca sempre di mettere il più possibile in difficoltà la ricezione impedendo così la realizzazione della strategia di attacco prescelta.

Questo spiega l'elevato tasso di errore che spesso ha il battitore, altrimenti incomprensibile. A questo proposito va ricordato che il problema dell'eccesso di errori in battuta, stimabile in uno su tre circa, e più in generale il fatto che solo la squadra al servizio potesse guadagnare il punto, hanno in passato rischiato di rendere poco attraente la pallavolo come sport per il grande pubblico e difficoltosa la programmazione delle partite la cui durata era a volte eccessiva. Per questo è stato deciso di cambiare il calcolo del punteggio in vigore fino agli anni Novanta e anziché la sola perdita del diritto a eseguire il servizio (cambiopalla) si segna un punto all'altra squadra.

Inoltre il punteggio per vincere il set è stato incrementato di 10 punti, portandolo da 15 a 25, tranne l'eventuale tie-break (è il cosiddetto "rally point system"). Successivamente, per cercare di avere scambi mediamente più prolungati e limitatamente al redivivo Campionato mondiale maschile per club FIVB del 2009, entrò anche in vigore la regola in base alla quale il primo attacco può essere effettuato solo dalla seconda linea[7]. Tuttavia già nell'edizione del 2010 venne abbandonata tale regola, detta Golden Formula, che in un summit di tecnici non incontrò i favori degli addetti al lavoro.

Ruoli dei giocatori

I ruoli dei giocatori in campo sono questi:

  1. palleggiatore: il palleggiatore è il giocatore all'interno della squadra che smista i palloni per gli attacchi dei compagni. Questo giocatore viene selezionato per spiccate capacità nel palleggio e nella regia del gioco. Solitamente è colui che chiama gli schemi d'attacco.
  2. centrale: il centrale è un giocatore di solito molto alto, che si occupa delle schiacciate e del muro. Raramente difende e attacca palle molto veloci, che mettono in difficoltà la difesa avversaria. Quando deve passare in seconda linea, nella maggior parte dei casi, viene invertito col libero (dopo la battuta) perché, dedicandosi solo ad attacco e muro, non è molto abile in ricezione e in difesa e risulta quasi d'intralcio.
  3. martello o banda: è il giocatore più duttile, può applicarsi a quasi tutte le situazioni, va a muro, schiaccia, difende e riceve. Solitamente non sono persone particolarmente alte o basse perché devono essere veloci in ricezione ed efficaci a rete. Attaccano ai lati del campo, se sono in prima linea, oppure al centro tramite la pipe quando sono in seconda linea.
  4. libero: il libero è un giocatore specializzato nei fondamentali di difesa e ricezione, non segue le normali regole relative alle sostituzioni ma può rimpiazzare illimitatamente qualunque giocatore che si trovi in seconda linea, principalmente sostituisce il centrale, quando quest'ultimo passa in seconda linea dopo aver eseguito il giro. Il libero non batte e non attacca, se non in casi eccezionali e non passa in prima linea, quando dovrebbe invertirsi nuovamente col centrale, di solito, o con il giocatore che aveva sostituito.
  5. opposto: l'opposto è molto simile alla banda, ma spesso non riceve, anche se è a discrezione dell'allenatore. È solitamente molto forte in attacco e si concentra principalmente su quello, uno degli attaccanti più efficaci, dopo il centrale.

Fondamentali

Per "fondamentale" si intende un'azione specifica e basilare che un giocatore di pallavolo deve saper compiere. Nella pallavolo sono cinque:

  • Palleggio
  • Bagher
  • Servizio o battuta
  • Attacco
  • Muro

Ogni fondamentale, alcuni maggiormente, altri meno, è diviso in varianti che ne differenziano l'esecuzione.

Per distinguere i vari modi di respingere la palla nella terminologia odierna del campo di gioco, viene definito "palleggio" il passaggio effettuato con le mani e "bagher" quello eseguito con le braccia. Quando il passaggio viene indirizzato allo schiacciatore, viene chiamato "alzata" o "palleggio di costruzione".

Palleggio

Palleggio

Uno dei fondamentali più importanti nella pallavolo è il palleggio, in quanto costituisce i due terzi di ogni azione. Nella pallavolo si parla indifferentemente di passaggio o palleggio, poiché non essendoci la possibilità di toccare due volte consecutive la palla (eccezione fatta per il muro), si ha sempre bisogno di un compagno che la rimandi. Quindi palleggio e passaggio si identificano. Dal 1895 al 1950 circa si è sempre chiamato palleggio il passaggio con le mani, poiché la palla veniva trattata solo con esse. Quando nel 1950 sono apparse le prime respinte a braccia unite si è parlato di "salvataggio" non potendo classificare bene il colpo.

Sono stati i cecoslovacchi ad usare per primi la tecnica delle braccia unite per respingere i palloni che arrivavano a grande velocità: le braccia venivano messe sotto la palla, come una scavatrice, dalla quale poi hanno preso il nome di "bagher" (vedi sotto). Nel giro di vent'anni il bagher è diventato il più importante tocco dei tre che si hanno a disposizione. Quindi ora non si può più parlare di tecnica di salvataggio, bensì di passaggio. Per distinguere i vari modi di respingere la palla nella terminologia odierna del campo di gioco, viene definito palleggio il passaggio effettuato con le mani e bagher quello eseguito con le braccia. Quando il passaggio viene indirizzato allo schiacciatore, viene chiamato alzata. A seconda che la palla venga inviata davanti, dietro o lateralmente al corpo abbiamo rispettivamente il palleggio avanti, il palleggio dietro e il palleggio laterale.

In generale, il palleggio è uno dei fondamentali più importanti in quanto si impostano con esso quasi tutte le azioni d'attacco e di contrattacco. A livello tecnico, il palleggio si effettua portando le mani sopra la testa, in modo tale che i pollici e gli indici (che, assieme alle spalle, controllano la direzione del colpo) formino una figura simile ad un cuore rovesciato. Contemporaneamente il resto della mano avvolge la palla e gli arti inferiori, flettendosi, danno, al rilascio del pallone, la forza desiderata. Se si vuole rendere il gioco più veloce abbassando la traiettoria del palleggio, è necessario ruotare i polsi dall'interno verso l'esterno: maggiore è la rotazione e la velocità di tale azione, minore sarà l'altezza raggiunta dalla palla.

Bagher

Bagher

La tecnica del bagher consiste nel respingere il pallone con la parte interna delle braccia unite. Quando il "bagher" è indirizzato all'alzatore si chiama "appoggio".

L'uso del bagher è legato alla ricezione della battuta, alla difesa e in qualsiasi altro tocco dove la palla è troppo bassa per essere palleggiata o schiacciata. Il fondamentale del bagher prevede una posizione di gambe piegate per la successiva spinta per i destri con la gamba sinistra davanti (viceversa con i mancini), schiena a gobba con le spalle chiuse e con le braccia unite senza piegarle per la spinta, dà velocità e forza al pallone.

Servizio o battuta

Servizio in salto float

Per servizio (comunemente detto battuta) si intende il colpo che mette in gioco la palla. Il servizio deve essere effettuato entro 8 secondi dal fischio di autorizzazione del primo arbitro colpendo con una mano o con il braccio la palla che è stata lasciata o lanciata in aria; non è ammesso colpire la palla con due mani o servire in palleggio.

Il giocatore che deve servire è il difensore destro (cioè quello in posto 1): se il servizio viene effettuato dal giocatore sbagliato, l'ordine corretto va ripristinato e la squadra avversaria guadagna un punto e il diritto a servire. Al momento del servizio o dello stacco (in caso di servizio al salto) il giocatore a servizio deve trovarsi completamente nella zona di servizio e non deve toccare il campo di gioco; la zona di servizio è la porzione di zona libera dietro il proprio campo delimitata lateralmente dai prolungamenti immaginari delle linee laterali. Il giocatore a servizio non può commettere fallo di posizione e può quindi servire da qualunque punto della zona di servizio, indipendentemente dalla posizione dei suoi compagni di squadra.

Il diritto al primo servizio del primo e del quinto set viene assegnato mediante sorteggio; negli altri set, il diritto al primo servizio è della squadra che non lo aveva nel set precedente. Una squadra ottiene il diritto a servire ogni volta che ottiene un punto.

Il punto può essere conquistato già con il servizio e in questo caso prende il nome di ace. Le battute possono essere fatte dal basso o dall'alto e quelle dall'alto possono essere di quattro tipi: dall'alto con i piedi a terra rimanendo fuori dal campo, in salto, in salto float o in salto spin.

Attacco

Schiacciata

L'attacco si utilizza per inviare il pallone nel campo avversario cercando di ottenere un punto. Inoltre esso ha variabili come l'altezza e la posizione del muro, la posizione della difesa, e ancora il punto in cui viene colpito il pallone, la posizione del giocatore, la distanza da rete del pallone, influenzano il tipo di attacco a disposizione dello schiacciatore. Questi può decidere di puntare su un colpo potente fuori dal muro, oppure utilizzare le mani del muro per eseguire il cosiddetto "mani e fuori", oppure può sorprendere la difesa con un pallonetto o una palla smorzata.

Pallonetto
Si intende un palleggio effettuato ad una mano che sorprende l'avversario, passando sopra o lateralmente al muro. Rappresenta una delle varianti ai colpi forti d'attacco nel caso di giocatori esperti, dove si cerca di sorprendere la difesa piazzata per ricevere un pallone potente, mentre costituisce la principale arma d'attacco nel mini-volley.
Smorzata (o attacco piazzato)
È il colpo che smorza il rimbalzo della palla provocando un volo cortissimo e una veloce ricaduta al suolo. La parabola risultante è simile a quella del pallonetto, solo che il tocco viene dato pieno.
Schiacciata
È il colpo che si dà alla palla, con una sola mano, cercando generalmente di colpire il più forte possibile affinché gli avversari non riescano a recuperare la palla o non riescano a controllarla, mandandola fuori. Per effettuare la schiacciata è importante possedere una buona elevazione. Solitamente la effettuano i giocatori più alti che stanno a rete. Se non si hanno queste doti atletiche è necessario avere un notevole bagaglio tecnico per poter oltrepassare il muro tentando altri colpi come il "mani e fuori" o il pallonetto.
Per poter eseguire la schiacciata bisogna inoltre fare tre passi fondamentali, a volte quattro, per prendere una buona rincorsa e per poter saltare il più possibile. I giocatori della squadra avversaria possono difendersi dalla schiacciata attraverso il muro.

Muro

Muro a tre

Si chiama muro l'azione dei giocatori nei pressi della rete finalizzata a respingere l'attacco avversario, in genere una "schiacciata", superando il bordo superiore della rete almeno in parte. In deroga alla regola generale secondo cui ogni squadra deve giocare solo nel suo spazio di gioco, i giocatori a muro possono toccare il pallone oltre l'asse verticale della rete, nel campo avversario, purché la squadra abbia già effettuato tre tocchi o abbia effettuato il colpo d'attacco, cioè senza interferire con il gioco avversario. Non è possibile murare il servizio avversario.

Il muro può essere eseguito da uno o più giocatori (in questo caso si parla di muro collettivo). Solo i giocatori avanti (ossia in attacco) possono partecipare ad un muro effettivo, cioè ad un muro che tocca la palla. I difensori possono partecipare a un tentativo di muro, ma commettono fallo se uno dei giocatori a muro tocca la palla, rendendo effettivo il muro. Al Libero è vietato anche il tentativo di muro.

I tocchi dei giocatori a muro non sono conteggiati come tocchi di squadra: di conseguenza, indipendentemente dal numero di giocatori a muro che toccano la palla, la squadra ha a disposizione i normali tre tocchi per rinviare la palla. Analogamente, il giocatore a muro che per ultimo ha toccato la palla può effettuare regolarmente anche il primo tocco di squadra senza incorrere nel fallo di doppio tocco.

Una tattica molto utilizzata dagli attaccanti in risposta a un muro è quella comunemente definita "mani-fuori" o "tocco-fuori": l'attaccante indirizza il pallone sulle mani del muro avversario in modo tale che venga toccata dal muro e cada rapidamente a terra.

Varianti

Una partita di biribol a San Paolo (Brasile)
  • Il biribol (o biriball), simile alla pallavolo ma giocato in acqua. Tale sport, ideato negli anni 60 dal professor Dario Miguel Pedro a Birigui (Brasile), viene giocato perlopiù in Brasile in squadre da 2-4 giocatori in una piscina con 8 m di lunghezza, 4 m di larghezza e 1,3 m di profondità e con una palla di soli 100g più pesante di quella della pallavolo. Inoltre è prevista una rete a metà campo e alta 2,62 m (maschile) o 2,4 m (femminile), una linea di zona attacco a 1,25 m di distanza dalla rete e una zona di servizio a 0,8 m dal bordo piscina. La partita avviene al meglio di 3/5 set raggiungendo 21 (nell'ultimo 20) per primi in caso di contestazione (20-20 oppure 19-19) con 2 punti di vantaggio di scarto.
  • Fistball: viene giocato in un campo di erba sintetica fra 2 squadre, ciascuna di 5 giocatori con posizioni fisse, e con un pallone di 320-380 g di pelle e ad aria compressa. La palla prima di essere colpita può rimbalzare al massimo una volta.

Note

  1. ^ Guida Olimpiadi - Storia, su guidaolimpiadi.it, YOOtheme. URL consultato il 20 ottobre 2018 (archiviato il 20 ottobre 2018).
    «La pallavolo viene inserita ai Giochi Olimpici di Tokio del 1964»
  2. ^ (EN) FIVB Official Volleyball Rules 2017-2020 (PDF), su www.fivb.org, p. 17. URL consultato il 12 gennaio 2019.
  3. ^ FIVB - the volleyball story
  4. ^ Filippo Giorgetti, Pallavolo in uniforme
  5. ^ Bilancio Sociale Federazione Italiana Pallavolo
  6. ^ Normative federali per la stagione 2018-19 (PDF), su federvolley.it. URL consultato l'8 maggio 2019.
  7. ^ 2010 FIVB Volleyball World Championship - Italy, su www.fivb.org. URL consultato il 17 agosto 2016.

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