Patata del Fucino: differenze tra le versioni

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La '''patata del Fucino''', nota anche come '''patata di [[Avezzano]]''', è una varietà di [[Solanum tuberosum|patata]] tipica della piana del [[Fucino]], in [[Abruzzo]]. Riconosciuta ufficialmente con il marchio europeo [[Indicazione geografica protetta (Unione europea)|IGP]] dall'anno 2016<ref name="MiPAAFT">{{cita web|url=https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/10039|titolo=La patata del fucino diventa Igp. Salgono a 282 le dop e igp italiane registrate|editore=MiPAAFT|data=28 aprile 2016|accesso=1º agosto 2018}}</ref>, fa parte dei [[prodotti agroalimentari tradizionali abruzzesi]] come [[patata degli Altipiani d'Abruzzo]]<ref name="MiPAAFT elenco">{{cita web|url=https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/3276|titolo=Elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali|formato=PDF|editore=MiPAAFT|accesso=1º agosto 2018}}</ref>.
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== Cenni storici ==
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Di forma tondo-ovale, regolare, le patate presentano un colore della pasta da giallo chiaro a giallo ed una buccia il cui colore, dal giallo al rosso, muta in relazione alla tipologia.
Di forma tondo-ovale, regolare, le patate presentano un colore della pasta da giallo chiaro a giallo ed una buccia il cui colore, dal giallo al rosso, muta in relazione alla tipologia.

Versione delle 12:37, 17 nov 2019

Patata del Fùcino
Origini
Altri nomiPatata di Avezzano
Luogo d'origineBandiera dell'Italia Italia
RegioneAbruzzo
Zona di produzioneFucino (AQ)
Dettagli
Categoriaortofrutticolo
RiconoscimentoI.G.P.
SettoreProdotti vegetali allo stato naturale o trasformati

La patata del Fùcino, nota anche come patata di Avezzano, è una varietà di patata tipica della piana del Fucino, in Abruzzo. Riconosciuta ufficialmente con il marchio europeo IGP dall'anno 2016[1], fa parte dei prodotti agroalimentari tradizionali abruzzesi come patata degli Altipiani d'Abruzzo[2].

Cenni storici

Veduta del Fucino dalla Serra di Celano
Super Landini a testa calda esposto nella villa Torlonia di Avezzano

Il prosciugamento e la bonifica del lago Fucino avvenuti nella seconda metà del XIX secolo per volontà di Alessandro Torlonia permisero attraverso il dissodamento dei terreni la coltivazione su una superficie iniziale di circa 15 000 ettari della patata, dei cereali, delle barbabietole da zucchero e di altri prodotti orticoli[3]. La trasformazione lago-pianura ebbe nel territorio marsicano delle forti ripercussioni di carattere sociale, culturale ed economico.

Subito dopo il prosciugamento del lago vennero utilizzati oltre ai primi trattori Landini anche gli animali da lavoro, in particolare i bovini di razza marchigiana, per arare i campi. Questo avvenne fino all'esproprio dei terreni ai Torlonia, stabilito dalla riforma agraria del 1950, periodo in cui l'allevamento di bestiame suppliva alle esigenze dei contadini[4]. A cominciare dagli anni sessanta l'avvento dell'imprenditoria, affiancata all'agricoltura di tipo tradizionale, trasformò l'economia della zona grazie anche al miglioramento delle infrastrutture.

La patata del Fucino era nota fino ai primi anni duemila semplicemente con il nome di "patata di Avezzano".

Dai primi anni del XXI secolo con la realizzazione nella piana fucense dei centri di raccolta e di condizionamento le patate vengono stoccate, lavate e confezionate prima di essere immesse nei mercati nazionali[5].

Nel 2006 la patata del Fucino, già riconosciuta prodotto agroalimentare tradizionale, ha ottenuto il marchio europeo IGP[1].

Descrizione

Alcune varietà della patata fucense
Patata a pasta gialla

Il tubero viene coltivato nella piana del Fucino in un territorio dalle condizioni pedo-climatiche favorevoli contiguo al parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise e al parco naturale regionale Sirente-Velino, situato tra i 650 e i 680 m s.l.m.[5] Su un'area di circa 12 000 ettari coltivabili oltre 4 000 vengono impiegati per la semina che avviene perlopiù tra i mesi di marzo e maggio. La coltura della patata marsicana fa registrare una produzione complessiva media di circa 1 milione 700 000 quintali[6].

Le patate del Fucino vengono generalmente raccolte dalla fine del mese di luglio, mentre le patate tardive a ottobre, quando raggiungono un grado di completa maturazione e possono essere conservate in specifici centri di condizionamento, in penombra a 5-6°, per diversi mesi mantenendo inalterate le proprie caratteristiche organolettiche[1].

Di forma tondo-ovale, regolare, le patate presentano un colore della pasta da giallo chiaro a giallo ed una buccia il cui colore, dal giallo al rosso, muta in relazione alla tipologia.

Le varietà principalmente coltivate nel Fucino riservate al mercato del fresco sono Agata, Colomba, Malice e Nectar, mentre quelle riservate al mercato industriale della surgelazione pari al 20% della produzione totale sono Labella e Laura a buccia rossa oppure Innovator ed Agria, quest'ultima varietà a buccia gialla si è dimostrata particolarmente adatta alle caratteristiche del terreno fucense, assicurando elevate produzioni. Stagionalmente sono coltivate anche le varietà Majestic, Sirco, Tonda di Berlino e Universa[7][8].

Zona di produzione

La zona di produzione della patata del Fucino comprende il territorio della piana e i suoi comuni: Aielli, Avezzano, Celano, Cerchio, Luco dei Marsi, Ortucchio, Pescina, San Benedetto dei Marsi e Trasacco tutti in provincia dell'Aquila, in Abruzzo[3].

Caratteristiche

  • forma = rotondeggiante - ovale, regolare
  • buccia = colore chiaro o rosso chiaro[9]
  • polpa = colore gialla o giallo-chiaro (a seconda della varietà: a pasta farinosa o soda e compatta)[9]
  • sapidità e serbevolezza[7]

Utilizzi

Gnocchi di patate del Fucino
  • Bollite, pelate e schiacciate per gnocchi, purea, sugo
  • Cottura in forno
  • Fritture
  • Impasti
  • Pane di patate
  • Preparazione di tortini e umidi
  • Zuppe e insalate

Riconoscimenti

Il prodotto ha ottenuto i marchi P.A.T. con la denominazione di patata degli Altipiani d'Abruzzo[2], D.O.P.[10] e I.G.P.[11][12].

Note

  1. ^ a b c La patata del fucino diventa Igp. Salgono a 282 le dop e igp italiane registrate, su politicheagricole.it, MiPAAFT, 28 aprile 2016. URL consultato il 1º agosto 2018.
  2. ^ a b Elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali (PDF), su politicheagricole.it, MiPAAFT. URL consultato il 1º agosto 2018.
  3. ^ a b Patata del Fucino IGP, su slowfoodabruzzo.it, Slow Food Abruzzo - Molise. URL consultato il 5 agosto 2018.
  4. ^ Letta, 1985, pp. 50-72.
  5. ^ a b Patata del Fucino IGP, su agraria.org, Agraria. URL consultato il 5 agosto 2018.
  6. ^ Incontro Igp Patata, su abruzzo.coldiretti.it, Federazione Regionale Coldiretti Abruzzo, 22 marzo 2014. URL consultato il 1º agosto 2018.
  7. ^ a b Patata del Fucino Igp, ecco i punti di forza e di debolezza, su italiafruit.net, Italia Fruit News, 6 aprile 2018. URL consultato il 1º agosto 2018.
  8. ^ Roberta De Santi, Storia della patata. Prodotto di qualità del Fucino, su terremarsicane.it, Terre Marsicane, 23 maggio 2017. URL consultato il 1º agosto 2018.
  9. ^ a b Patata abruzzese, su conoscere.abruzzoturismo.it, Abruzzo Promozione Turismo. URL consultato il 20 maggio 2017 (archiviato dall'url originale il 21 ottobre 2017).
  10. ^ Reg. UE n. 656 del 18.04.2016 - GUUE L. 114 del 28.04.2016.
  11. ^ Patata del Fucino IGP, su ccpb.it, CCPB Controllo e Certificazione. URL consultato il 19 ottobre 2015 (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2016).
  12. ^ Agricoltura: Patata del Fucino diventa Igp, 282 le Dop italiane, su agi.it, Agi, 29 aprile 2016. URL consultato il 19 dicembre 2017.

Bibliografia

  • Rocco D'Alessandro, La coltivazione ed il commercio della patata da seme a pasta gialla del Fucino, Aquila degli Abruzzi, Off. Graf. B. Vecchioni & Figli, 1929, SBN IT\ICCU\CUB\0009819.
  • Carmine Letta, Le condizioni economiche dei contadini della Marsica alla fine dell'Ottocento (Inchiesta agraria), Avezzano, Adelmo Polla, 1985, SBN IT\ICCU\CFI\0241182.

Voci correlate

Altri progetti

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