Las Meninas (Velázquez): differenze tra le versioni

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== Storia ==
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Nella Spagna del XVII secolo, i pittori raramente raggiungevano un elevato status sociale. La pittura era considerata un mestiere, non un'arte come la poesia o la musica.<ref name="Dambe">Dambe, Sira. "Enslaved sovereign: aesthetics of power in Foucault, Velazquez and Ovid". ''Journal of Literary Studies'', dicembre 2006.</ref> Durante gli ultimi otto anni della sua vita, Velázquez dipinse pochi quadri, per la maggior parte ritratti della famiglia reale.<ref name="Carr46">Carr (2006), p.&nbsp;46.</ref> Quando dipinse ''Las Meninas'', egli era già stato 33 anni con la Corte.

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== Descrizione ==
== Descrizione ==

Versione delle 16:49, 22 ott 2019

Las Meninas
AutoreDiego Velázquez
Data1656
Tecnicaolio su tela
Dimensioni318×276 cm
UbicazioneMuseo del Prado, Madrid

Las Meninas (in italiano Le damigelle d'onore) è un dipinto a olio su tela di 318 × 276 centimetri realizzato dal pittore Diego Velázquez. Viene considerata l'opera maestra del pittore andaluso, e venne terminata, secondo lo storico dell'arte Antonio Palomino, nel 1656. Il dipinto viene conservato nel Museo del Prado, a Madrid.

Storia

L'Infanta Margherita (1651–73), in abito da lutto per suo padre nel 1666, opera di Juan del Mazo. La rappresentazione sullo sfondo include suo fratello minore Carlo II e la nana Maribarbola, che si trova anche in Las Meninas. In quello stesso anno Margherita lasciò la Spagna per sposarsi a Vienna.[1]

Nella Spagna del XVII secolo, i pittori raramente raggiungevano un elevato status sociale. La pittura era considerata un mestiere, non un'arte come la poesia o la musica.[2] Durante gli ultimi otto anni della sua vita, Velázquez dipinse pochi quadri, per la maggior parte ritratti della famiglia reale.[3] Quando dipinse Las Meninas, egli era già stato 33 anni con la Corte.

La prima moglie di Filippo IV, Elisabetta di Borbone, morì nel 1644 e il loro unico figlio, Baltasar Carlos, morì due anni più tardi. In mancanza di un erede, Filippo sposò Marianna d'Austria nel 1649 e Margherita (1651–1673) fu la loro primogenita, nonché loro unica figlia al momento del dipinto. Successivamente nacquero Felipe Prospero (1657–1661), e poi Carlo II (1661–1700) che successe al trono all'età di quattro anni.

Velázquez dipinse ritratti di Marianna e dei suoi figli[3] e, nonostante lo stesso Filippo resistesse ad essere ritratto a causa dell'età avanzata, permise a Velázquez di includerlo nel quadro Las Meninas, seppur non in maniera diretta. Attorno al 1650 diede a Velázquez la Pieza Principal ("sala principale") dell'ultimo appartamento di Carlo Baldassarre da usare come studio. È qui che è ambientato Las Meninas. Filippo aveva la sua sedia nello studio e voleva spesso sedere e vedere Velázquez al lavoro. Nonostante fosse costretto a una rigida etichetta, il re amante dell'arte sembra che abbia avuto un'inusuale amicizia con il pittore. Dopo la morte di Velázquez, egli scrisse "Sono annientato" a margine di una comunicazione riguardo alla scelta del suo successore.[4]

Descrizione

Sulla sinistra del quadro, scuro e calmo, si può vedere il pittore stesso in piedi di fronte alla sua grande tela; questo è uno dei migliori autoritratti di Velázquez

Las Meninas è ambientato nello studio di Velázquez, ubicato nel Real Alcázar di Madrid di Filippo IV, a Madrid.[5]

In quest'opera è dipinta l'Infanta Margarita, la figlia maggiore della nuova regina, circondata dalle sue dame di corte. Alla sua destra compare Doña Maria Augustina de Sarmiento, ed alla sua sinistra Doña Isabel de Velasco, la sua nana ed il suo mastino, oltre che da altri membri della corte spagnola. Velázquez si trova di fronte al suo cavalletto.

È una composizione di enorme impatto raffigurativo. L'Infanta Margarita si erge orgogliosamente in mezzo alle sue damigelle d'onore, con una nana a destra. Sebbene sia la più piccola, è evidentemente la figura centrale. Una delle sue damigelle si sta inginocchiando di fronte a lei, mentre l'altra si sta piegando verso di lei, cosicché l'Infanta, in piedi, con la sua larga gonna con guardinfante, diventa il fulcro dell'azione. La nana, circa delle stesse dimensioni dell'Infanta ma un po' ingrandita dalla maggior vicinanza all'osservatore, per contrasto fa apparire Margarita più delicata, fragile e preziosa.

Nello specchio sopra la testa dell'Infanta si riflette la coppia regnante, che si pensa sia la vera protagonista del dipinto. La struttura ed il posizionamento spaziale delle figure è tale che il gruppo di damigelle intorno all'Infanta sembri stare dal "nostro" lato, di fronte a Filippo IV e sua moglie Marianna. Non solo il quadro è dipinto per loro beneficio, ma anche l'attenzione del pittore è concentrata su di essi, poiché sembra che stia lavorando al loro ritratto. Nonostante possano essere visti solo nel riflesso dello specchio, re e regina sono il vero punto focale del dipinto verso cui sono diretti gli sguardi di quasi tutti i personaggi. Come spettatori, capiamo di essere esclusi dalla scena, poiché al nostro posto c'è la coppia regnante. Ciò che sembra a prima vista un dipinto "aperto" si dimostra essere completamente ermetico - un'affermazione ulteriormente intensificata dal fatto che il dipinto di fronte a Velázquez è completamente nascosto alla nostra vista.

Analisi

Dettaglio di Filippo IV e sua moglie Maria Anna nel riflesso dello specchio

L'artista è riuscito a creare una vera e propria illusione. Alcuni studiosi dell'opera, pensano che essa possa avere due significati. Una parte ritiene che Velázquez volesse rendere protagonista l'osservatore, mentre l'altra parte che i due coniugi stessero posando per il quadro e che sia solo un'illusione il fatto di essere protagonisti dell'opera. Tuttavia in entrambi i casi, ci si sente profondamente coinvolti nell'opera, soprattutto perché i personaggi sono dinamici (cioè in movimento) e creano un'atmosfera viva e realistica.

Luca Giordano definì Las Meninas la «teologia della pittura», un altro modo di esprimere l'opinione di Thomas Lawrence, secondo cui quest'opera sarebbe la filosofia dell'arte, essendo così vera nel rendere l'effetto desiderato. Si narra la storia che il re dipinse la croce rossa di Santiago sul petto del pittore, così come appare oggi sulla tela.

Il critico teorico Michel Foucault scrisse un'interpretazione di questo quadro nell'introduzione del suo libro Le parole e le cose, mettendone soprattutto a fuoco l'aspetto che esibisce i primi segni di una nuova epistéme nell'arte europea, poiché tentava di permettere al pubblico del dipinto di diventare la figura sovrana - il vero fulcro dell'arte della rappresentazione è a stento rappresentato: «la necessaria scomparsa [...] della persona cui assomiglia e della persona nei cui occhi è solo una somiglianza».

Lo specchio potrebbe essere in realtà uno specchio-spia, da cui si può osservare senza essere osservati. I due sovrani erano nascosti dietro questo specchio, quando José Nieto, in fondo sulle scale, sposta la tenda, facendo entrare la luce dietro lo specchio-spia, illuminando così i due sovrani che fino a quel momento erano invisibili. Il pittore e la corte, che stanno tutti davanti a uno specchio (che corrisponde alla superficie pittorica del quadro del Prado e che quindi l'osservatore non vede) preparandosi alla realizzazione di un ritratto pittorico della Principessa in primo piano, vedono riflessa nello specchio davanti a loro l'immagine dei due sovrani appena illuminati dalla luce che Nieto ha fatto entrare (sembra quasi che quest'ultimo indichi i due sovrani). Lo specchio in fondo all'atelier non riflette i due sovrani, ma li nasconde fino al momento in cui non vengono illuminati dall'interno, apparendo così alla loro famiglia, che viene colta di sorpresa. Tuttavia questa tesi appare alquanto insostenibile in quanto, all'epoca, la superficie riflettente degli specchi era costituita da una lastra di argento, e questo ne impediva la "trasparenza".

Influenze

Nel 1692, il pittore napoletano Luca Giordano (1634–1726) divenne uno dei pochi autorizzati a vedere le opere che stavano negli appartamenti privati di Filippo IV, e rimase molto impressionato da Las Meninas. Giordano definì l'opera la "teologia della pittura",[6] e ad essa si ispirò per dipingere omaggio a Velázquez (National Gallery, Londra).[7]

Pablo Picasso dipinse una serie di interpretazioni de Las Meninas nel 1957, alcune delle quali riempiono un'intera stanza al Museo Picasso di Barcellona.

Con il progetto che il Museo del Prado ha lanciato nel 2009 consentendo l'accesso alla pittura di Las Meninas in mega alta risoluzione attraverso Internet,[8] tra il 2010 e il 2011 Felix de la Concha ha dipinto l'opera Las Meninas da una luce artificiale. È una copia meticolosa che ha fatto da Iowa City, negli Stati Uniti. Dipinti a olio in 140 pannelli, i frammenti uniti ricostruiscono il dipinto a dimensioni reali. Sebbene a 318 x 276 centimetri misurati dal dipinto attuale, 30 centimetri sono stati aggiunti alla sua parte sinistra che ricrea la perdita dell'originale su quel lato del dipinto dal fuoco dell'Alcazar nel 1734, dando una nuova lettura alla composizione. Questa composizione evidenzia anche con la sua frammentazione l'artificialità della riproduzione come un modo di vedere le opere d'arte oggi. Las Meninas da una luce artificiale è in mostra dal 2018 all'hotel NH de Zamora, Spagna.[9]

Note

  1. ^ Prado (1996), p. 216.
  2. ^ Dambe, Sira. "Enslaved sovereign: aesthetics of power in Foucault, Velazquez and Ovid". Journal of Literary Studies, dicembre 2006.
  3. ^ a b Carr (2006), p. 46.
  4. ^ Canaday, John. Pittori barocchi. (Prima Edizione nel 1969, in Le vite dei pittori). New York: Norton Library, 1972. Vedere anche: Kahr (1975), quoting Pacheco.
  5. ^ Alpers (2005), p. 185.
  6. ^ White (1969), pp. 140–41.
  7. ^ Brady (2006), p. 94.
  8. ^ Las 14 obras maestras del museo del Prado en mega alta resolución en Google Earth
  9. ^ Una réplica exacta de Las Meninas en Zamora, 'troceada' en 140 fragmentos

Bibliografia

  • Alpers, Svetlana. The Vexations of art: Velázquez and others. New Haven: Yale University Press, 2005. ISBN 0-300-10825-7
  • Brady, Xavier. Velázquez and Britain. New Haven: Yale University Press, 2006. ISBN 1-85709-303-8
  • Brooke, Xanthe and Suzanne Stratton-Pruitt, eds. "A masterpiece in waiting: the response to 'Las Meninas' in nineteenth century Britain". Masterpieces of western art: Velazquez's 'Las Meninas'. London: Cambridge University Press, 2003, pp. 47–49. ISBN 0-521-80488-4
  • Carr, Dawson W. "Painting and reality: the art and life of Velázquez". Velázquez. Eds. Dawson W. Carr and Xavier Bray. National Gallery London, 2006. ISBN 1-85709-303-8
  • Clark, Kenneth. Looking at pictures. New York: Holt Rinehart and Winston, 1960.
  • Foucault, Michel. The order of things: an archaeology of the human sciences. 1966. Paris: Gallimard, 1996. ISBN 0-679-75335-4
  • Gaggi, Silvio. Modern/postmodern: a study in twentieth-century arts and Ideas. Philadelphia: University of Pennsylvania Press, 1989. ISBN 0-8122-1384-X
  • Held, Jutta and Alex Potts. "How Do the Political Effects of Pictures Come about? The Case of Picasso's 'Guernica'". Oxford Art Journal 11.1 (1988): 33–39.
  • Honour, Hugh and John Fleming. A world history of art. London: Macmillan, 1982. ISBN 1-85669-451-8
  • Janson, H. W. History of art: a survey of the major visual arts from the dawn of history to the present day. 2nd ed. Englewood Cliffs, New Jersey: Prentice-Hall, 1977.
  • Kahr, Madlyn Millner. "Velazquez and Las Meninas". The Art Bulletin 57(2) (June 1975): 225.
  • López-Rey, José. Velázquez: Catalogue Raisonné. Taschen, 1999. ISBN 3-8228-8277-1
  • MacLaren, Neil. The Spanish School, National Gallery Catalogues. Rev. Allan Braham. National Gallery, London, 1970. ISBN 0-947645-46-2
  • Miller, Jonathan. On reflection. London: National Gallery Publications Limited, 1998. ISBN 0-300-07713-0
  • Museo del Prado. Museo del Prado, Catálogo de las pinturas. Madrid: Ministerio de Educación y Cultura, Madrid, 1996. ISBN 84-7483-410-4
  • Russell, John. "Masterpieces caught between two wars". The New York Times, 3 September 1989. Retrieved 15 December 2007.
  • Searle, John R. "Las Meninas and the paradoxes of pictorial representation". Critical Inquiry 6 (Spring 1980).
  • Snyder, Joel and Ted Cohen. "Reflexions on Las Meninas: paradox lost". Critical Inquiry 6 (Spring 1980).
  • Stone, Harriet. The classical model: literature and knowledge in seventeenth-century France. Ithaca: Cornell University Press, 1996. ISBN 0-8014-3212-X
  • Stratton-Pruitt, Suzanne, ed. Velazquez's 'Las Meninas'. Cambridge: Cambridge University Press, 2003. ISBN 0-521-80488-4
  • White, Jon Manchip. Diego Velazquez: painter and courtier. London: Hamish Hamilton Ltd, 1969. ISBN 0-241-01624-X

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