Impero: differenze tra le versioni

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Il primo impero di cui si abbia notizia è l'[[impero accadico]], creato nel [[XXIV secolo a.C.]] da [[Sargon di Akkad|Sargon il Grande]], autonominatosi "signore delle quattro parti del mondo", ed esteso su [[Mesopotamia]], [[Elam]] e parte della [[Siria]] e dell'[[Asia Minore]].
Il primo impero di cui si abbia notizia è l'[[impero accadico]], creato nel [[XXIV secolo a.C.]] da [[Sargon di Akkad|Sargon il Grande]], autonominatosi "signore delle quattro parti del mondo", ed esteso su [[Mesopotamia]], [[Elam]] e parte della [[Siria]] e dell'[[Asia Minore]]. Nel XIV secolo l'[[Impero Egizio|impero egizio]] fu il primo ad espandersi in due [[Continente|continenti]].


[[File:Map achaemenid empire en.png|thumb|L'[[impero achemenide]] è stato il più grande impero del periodo antico.]]
[[File:Map achaemenid empire en.png|thumb|L'[[impero achemenide]] è stato il più grande impero del periodo antico.]]
Il primo impero, paragonabile a Roma in organizzazione, è stato l'[[impero assiro]] (2000-612 a.C.), esteso per 1,6 milioni di km², seguito dall'[[Medi|impero mediano]]. Quest'ultimo fu il primo ad espandersi in tre diversi [[Continente|continenti]] nel VII secolo e raggiunse un'estensione di 5,5 milioni di kmq nel 558 a.C.
Il primo impero paragonabile a Roma in organizzazione è stato l'[[impero assiro]] (2000-612 a.C.), esteso per 1,6 milioni di km², seguito dall'[[Medi|impero medo]]. Quest'ultimo fu il primo ad espandersi in tre diversi [[Continente|continenti]] nel VII secolo e raggiunse un'estensione di 5,5 milioni di kmq nel 558 a.C, dominando il 41% della [[popolazione mondiale]].


L'impero di maggior successo, esteso e multi-culturale, è stato l'[[Achemenidi|impero persiano achemenide]] (550-330 a.C.), che occupò la Mesopotamia, l'Egitto, parte della Grecia, la Tracia, il resto del Medio Oriente, gran parte dell'Asia centrale e l'India nord-occidentale. Governava nel 480 a.C. una superficie di 8,5 milioni di km², risultando il [[Imperi per estensione|secondo impero del mondo antico]] per superficie. Davanti a esso solo l’impero [[Xiongnu]] (addirittura 9 milioni di km² nel 176-4 a.C.).
L'impero di maggior successo, esteso e multi-culturale, è stato l'[[Achemenidi|impero persiano achemenide]] (550-330 a.C.), successore dell'impero medo che occupò la Mesopotamia, l'Egitto, parte della Grecia, la Tracia, il resto del Medio Oriente, gran parte dell'Asia centrale e l'India nord-occidentale. Governava nel 486 a.C. una superficie di 8,5 milioni di km², risultando il [[Imperi per estensione|secondo impero del mondo antico]] per superficie e il primo per popolazione (44% della popolazione mondiale). Davanti a esso solo l’impero [[Xiongnu]] (addirittura 9 milioni di km² nel 176-4 a.C.).


=== Periodo classico ===
=== Periodo classico ===
[[File:RomanEmpire 117.svg|thumb|L'[[impero romano]] sotto [[Traiano]] nel [[117 d.C.]]]]
[[File:RomanEmpire 117.svg|thumb|L'[[impero romano]] sotto [[Traiano]] nel [[117 d.C.]]]]


L'[[Impero romano]] è stato l'impero europeo più vasto fino alla prima età moderna. {{citazione necessaria}}Precedente l'Impero romano, il [[regno di Macedonia]], sotto [[Alessandro Magno]], divenne un impero che si stendeva dalla Grecia all'India nord-occidentale (5,2 milioni di km²). Dopo la morte di Alessandro ([[323 a.C.]]), il suo impero fu suddiviso in quattro regni separati governati dai [[Diadochi]], i quali, pur essendo indipendenti, sono denotati come l'"impero [[ellenistico]]".{{citazione necessaria}}
L'[[Impero romano]] è stato l'impero europeo più vasto fino alla prima età moderna, con una superficie di 4,4 milioni di kmq nel 117 d.C. {{citazione necessaria}}Precedente l'Impero romano, il [[regno di Macedonia]], sotto [[Alessandro Magno]], divenne un impero che si stendeva dalla Grecia all'India nord-occidentale (5,2 milioni di km²). Dopo la morte di Alessandro ([[323 a.C.]]), il suo impero fu suddiviso in quattro regni separati governati dai [[Diadochi]], i quali, pur essendo indipendenti, sono denotati come l'"impero [[ellenistico]]".{{citazione necessaria}}


In Cina sorse un [[Imperi per estensione|Impero di vastissime dimensioni]] (8 milioni di km², contro i 4,4 dell’impero romano di Traiano) sotto la dinastia Han, poi governato da varie altre dinastie. In Asia spiccavano anche gli imperi Xiongnu (9 milioni di km²), [[Impero Maurya|Maurya]] (5 milioni di km²), [[Impero partico|Partico]] (4,5 milioni di km²), [[Sasanidi|Sasanide]] (6,9 milioni di km²). L'impero sasanide mantenne il primato di stato più vasto del mondo per un record di 140 anni, di cui un secolo consecutivamente dal 450 al 550 d.C.
In Cina sorse un [[Imperi per estensione|Impero di vastissime dimensioni]] (8 milioni di km², contro i 4,4 dell’impero romano di Traiano) sotto la dinastia Han, poi governato da varie altre dinastie. In Asia spiccavano anche gli imperi Xiongnu (9 milioni di km²), [[Impero Maurya|Maurya]] (5 milioni di km²), [[Impero partico|Partico]] (4,5 milioni di km²), [[Sasanidi|Sasanide]] (6,9 milioni di km²). L'impero sasanide mantenne il primato di stato più vasto del mondo per un record di 140 anni, di cui un secolo consecutivamente dal 450 al 550 d.C.

Versione delle 16:40, 17 ott 2019

Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Impero (disambigua).
Impero e colonizzazione nel 1900

Un impero (dal latino imperium, "potere militare", "potere coercitivo") è convenzionalmente un'entità statale costituita da un esteso insieme di territori e di popoli diversi (per lingua, religione, origine, usi e costumi), a volte anche molto lontani, sottoposti ad un'unica autorità, normalmente (ma non necessariamente) rappresentata dalla persona fisica dell'imperatore (raramente: imperatrice). Quando invece il popolo, la lingua, l'origine è compatta e coesa, si parla non di Impero ma piuttosto di Regno.

Pur essendo indicate come impero strutture statali anche estremamente diverse tra loro, per le sue caratteristiche, un impero presenta quasi sempre spiccate caratteristiche di multiculturalità e multietnicità, accompagnate però da una marcata distinzione tra i territori metropolitani e i territori periferici, normalmente indicati come o come province oppure come colonie (in entrambi i casi, spesso, con governatori, viceré o vassalli nominati dall'autorità centrale anziché eletti dal basso); e tra l'etnia dominante e i popoli assoggettati.

L'impero è inoltre in genere caratterizzato da un'ideologia imperiale, cioè dell'ideologia fondante dell'architettura del sistema imperiale, spesso connotata di caratteri di egemonismo ed universalità, sulla base della quale si modellano i meccanismi di controllo politico, sociale, religioso ed economico del gruppo dominante sui gruppi dominati.

Definizione

Impero è un concetto complesso con varie definizioni che ha connessioni con la storia, la politica, l'economia, il diritto, la linguistica; ma anche la logica e la mitologia. Secondo Johan Galtung impero è un sistema semantico (cioè un sistema di significati):

«Un impero è un insieme articolato di conquiste militari, dominio politico, sfruttamento economico e penetrazione culturale.»

Hardt e Negri, nel libro Impero, in qualche modo definiscono l'impero tramite la sua controparte: la moltitudine, necessitando di tornare ad un concetto pre-moderno per identificare le masse che si contrappongono al potere dell'impero e limitandolo lo definiscono. Per l'origine del concetto di moltitudine è interessante leggere Virno:

«Nel descrivere le forme della vita associata e lo spirito pubblico dei grandi Stati appena costituiti, non si parlò più di moltitudine, ma di popolo.»

Tiberio Graziani[1], rigettando un'analisi puramente geografica o limitata ai soli rapporti interni tra i territori, scrive:

«L'impero non è dunque definibile per il suo gigantismo territoriale, né per la eterogeneità etnica e culturale, né per un centro geografico definito e la sua correlata periferia. La definizione di tale entità geopolitica va trovata, quindi, altrove.[...] Ciò che contraddistingue e qualifica l'impero rispetto alle altre costruzioni politiche, o più precisamente geopolitiche, sembra essere invece la funzione equilibratrice che esso tende ad esercitare nello spazio che lo delimita.»

Tale funzione equilibratrice consiste nel regolare i rapporti tra le nazioni e le etnie che compongono l'impero stesso, impedendo alle une di sopraffare le altre e, quindi, preservando i particolarismi e le specificità interne. Tratti distintivi dell'impero, secondo Graziani, sono quindi: la funzione equilibratrice tra le sue componenti; la continuità spaziale; l'unità spirituale al suo interno.

Paradigmi imperiali

Da tempi molto antichi, fin quasi ai nostri giorni, due sono le idee di Impero, che si confrontano rivaleggiando fra loro. Il primo è un impero concepito sull'ideale di equilibrio interno nel rispetto della diversità. Ogni clan, gruppo, tribù e successivamente, nazione, riconosce un'unica fonte di potere sovrano, spesso attribuendole qualifiche divine o semidivine. L'unico riferimento dell'uomo inteso come appartenente alla specie umana in ogni campo del vivere e dello scibile, dal punto di vista sociale, economico, politico, religioso, militare od altro, sarebbe dunque divenuto il vertice imperiale, quale penultimo passaggio antecedente nella scala dell'autorità, alla divinità stessa

A questa concezione dell'Impero, assai ambiziosa, se ne contrappone un'altra, meno pregna dal punto di vista ideale, ma assai più concreta nelle forme di realizzazione politica. La seconda concezione di Impero infatti, intende occuparsi anch'essa di ogni aspetto della vita di una comunità, e se possibile elevare la comunità di riferimento alla sola presente, annettendo o sciogliendo al proprio interno ogni altra comunità, posta in condizione di inferiorità e sottomissione politica, economica e culturale, alla "comunità imperiale" e dal suo vertice, unica fonte di qualsiasi regola del vivere. Nate entrambe in Oriente, la prima in Akkad, dove Naram Sin fu il primo sovrano a farsi considerare divino, la seconda in Media e in Persia divennero nel corso dei secoli le concezioni tipiche del Potere la prima in Oriente, la seconda in Occidente.

La contrapposizione divenne insanabile all'interno dell'Impero Romano, con la fondazione dell'Impero Romano d'Occidente, ove rimanevano presenti l'aristocrazia senatoria, il cui potere venne assorbito dalle élite militari barbariche, e l'idea di Impero come organismo capace di annettere e dominare tutte le popolazioni ad esso sottomesse con la forza, contrapposta all'Impero d'Oriente. All'interno di quest'ultimo l'Imperatore aveva, anche in epoca cristiana, maggior peso di qualsiasi rappresentante religioso, e trattava le popolazioni soggette o abitanti i territori vicini ai propri territori, come nel caso degli Armeni, su un piano di rispetto della diversità e dell'equilibrio.

La notte di Natale dell'anno 800 quando il Papa Leone III incoronò Carlo Magno Imperatore del Sacro Romano Impero, fornisce la cartina di tornasole delle due concezioni imperiali. Se infatti il Papa, ancora influenzato dalle idee orientali, bizantine, intendeva fare di Carlo il "proprio Imperatore", capo di un impero universale ove ogni uomo riconoscesse nell'autorità imperiale sia pure "cristianizzata" e nelle mani di un esponente di un popolo "barbaro" l'unica fonte del Diritto in ogni campo della vita dell'uomo, ovunque vivesse e sotto qualunque autorità si trovasse a vivere, essendo l'imperatore investito dal Papa superiore a qualsiasi altra corona. Carlo intendeva invece l'Impero semplicemente come una vasta area geografica unitaria, ove le genti franche, da lui dominate, avessero l'egemonia su qualsiasi altro popolo, come i Longobardi residenti in Italia e sottomessi da Carlo stesso. A conferma di ciò, fu Carlo a incoronare il proprio figlio, Ludovico il Pio, Imperatore, giacché si trattava di una semplice investitura politica che quasi nulla aveva della idealità del concetto imperiale sostenuto dal Soglio Pontificale Romano.

Le due idee di Impero continuarono a confrontarsi con le epoche successive e a modificarsi con il passare di esse. Per un lunghissimo periodo sembrò che la seconda idea di Impero, sostenuta da Carlo Magno e da altri, fosse assai prevalente e vittoriosa. Vale a dire che l'imperialità consistesse nella sottomissione di popoli contigui e nel raggruppamento di molte province periferiche attorno a una sola capitale e dinastia o casata regnante, destinata al dominio di un popolo. In questo modo si formarono ad esempio i regni europei di Spagna, Francia e Inghilterra. L'idea di un impero fortemente connotato dal punto di vista religioso come unico riferimento e insieme speranza dell'umanità sembrava essere definitivamente declinata con la fine della dinastia imperiale sveva e contemporaneamente con la fine delle Crociate di Terrasanta, missione ad esso strettamente connessa.

Ma le radici comuni del diritto e della religione divennero esplicite quando, all'epoca dell'impero napoleonico esso si presentò come la fusione dei due concetti. Se infatti certamente l'idea imperiale napoleonica era per un verso quella della annessione alla Nazione Francese, per i territori circonvicini, per la maggior parte del suolo europeo essa si esplicitò con l'arrivo, sulle baionette francesi, dei codici di legge napoleonici e della eredità politica sociale e legislativa della rivoluzione francese. Questa ideologia ancora una volta, seppure secolarizzata dalle forme religiose originarie a quelle giuridiche vedeva una unitarietà di regole e una unica fonte del diritto capace nel rispetto delle diversità di tenere sotto il proprio ombrello, tutte le popolazioni del mondo entro un sistema di diritti e garanzie dal potere politico esaltante i valori rivoluzionari di Uguaglianza, Solidarietà e Libertà.

Un tema simile si è presentato con l'evolversi delle istituzioni europee. Se da una parte infatti si è parlato di "imperialismo" americano, secondo il sistema dell'annessione e del dominio del popolo americano sul mondo assicurato dall'equilibrio del terrore durante la guerra fredda, quindi secondo l'idea di un impero capace di assorbire e dominare tutti i popoli del mondo annullando le diversità e anzi imponendo il modello di vita e di società liberista, dall'altra l'Unione europea appare come un modello di Impero del primo tipo. Ove vi è una unica fonte del diritto, quella europea, che può normare gli aspetti fondamentali del vivere e dell'"essere cittadini" nel mondo moderno, lasciando alle differenze nazionali la disciplina di dettaglio, ma affermando la superiorità ideale della UE, rispetto a ogni altra istituzione europea e tendenzialmente, seppur non dichiaratamente, mondiale.

L'impero nell'accezione araldico-diplomatica

Le definizioni di impero fin qui fornite sono tipicamente di tipo geopolitico, secondo un'interpretazione consueta negli ambienti storiografici e politologici nel corso del Novecento. Tuttavia il significato di "impero" nelle lingue europee è quello di territorio il cui sovrano ha il titolo di "imperatore". Inizialmente si trattava dei (pretesi) successori dell'Impero Romano, che hanno il titolo araldico di imperatori. Col prosieguo dei contrasti fra cattolici e ortodossi, culminati nel Grande Scisma, si consolidarono in Europa due tradizioni imperiali, entrambe con pretese di derivazione dall'impero romano: il Sacro Romano Impero in Occidente e l'Impero bizantino (sostituito dopo la caduta dagli Zar russi); i sultani dell'impero ottomano cercarono di affermarsi come legittimi successori dei bizantini, proclamandosi Basileus, ma non trovarono riconoscimenti nell'Europa cristiana. Con Napoleone Bonaparte venne abolito il tradizionale titolo imperiale e da lì vi fu un fiorire di imperi e imperatori particolari, come l'Impero francese (e la sua restaurazione), l'Impero austriaco e l'Impero tedesco.

Per quanto riguarda gli stati extraeuropei, in conseguenza delle esplorazioni dell'età moderna gli Europei iniziarono a riconoscere il titolo di imperatore al maggior sovrano di ogni area religiosa. Così chiamarono "imperatore" quello Ottomano (pur senza riconoscerne la discendenza da Roma), in quanto riconosciuto califfo dai sunniti; quello Persiano, in quanto vertice degli sciiti; il Gran Mogul (sebbene fosse sunnita) per l'India; quello cinese; il Negus per i cristiani monofisiti; il khan dei Mongoli fino a che non divenne vassallo dei Qing, il Tenno per il Giappone. Tali titoli imperiali potevano essere acquisiti da sovrani europei in seguito a conquiste coloniali: è il caso di Vittoria del Regno Unito che fu proclamata Imperatrice d'India (formalmente unico titolo imperiale all'interno dell'Impero britannico) e di Vittorio Emanuele III di Savoia che fu proclamato Imperatore d'Etiopia. Caso particolare fu l'Impero Centrafricano del dittatore Bokassa, già presidente, autoproclamatosi tale per motivi di prestigio nel 1976 e deposto tre anni dopo, segnando così la fine del suo effimero impero.

Struttura

Le forme di governo

Hardt e Negri scavano implicitamente un fossato abissale tra l'impero e la democrazia; non solo nell'impero non esiste la sovranità popolare, caratteristica essenziale della democrazia, ma non esiste nemmeno il popolo. Del resto nel linguaggio comune si parla di sudditi dell'impero, più che di cittadini. Per quanto l'idea di impero venga tradizionalmente associata ad un potere di tipo monarchico che si estende oltre i confini di una nazione, essa è invece in qualche modo compatibile con il concetto di repubblica: nell'antica Roma la transizione dalla repubblica all'impero fu abbastanza graduale; visioni di tipo imperiale sono inoltre state usate ripetutamente sia per gli USA che per l'URSS (nominalmente repubblica federale i primi, stato socialista la seconda).

Un controesempio sul concetto di impero è l'Italia fascista, per quanto tale stato fosse giunto ad avere delle colonie, difficilmente essa viene vista come un impero, probabilmente più per la sua breve estensione spaziale/temporale che per l'assenza di un sistema di significati (visto che lo stesso Mussolini proclamò la nascita di un impero dopo la conquista dell'Etiopia). Serve quindi una estensione temporale e spaziale, ed il sistema di simboli deve essere diffuso ed accettato anche nelle colonie.

Anche il potere sovrano imperiale non sempre è stato concentrato in un'unica figura istituzionale (imperatore). Sono molti gli esempi storici in cui al sovrano titolare sono affiancate figure politiche che di fatto governano un impero. Soprassedendo alla complessità strutturale del Sacro Romano Impero, dove l'imperatore nel tempo ha assunto un ruolo di presidenza e quasi di ruolo subalterno alla volontà espressa dalla Dieta, vi sono organismi imperiali strutturati su una sorta di dualismo dove, a fianco del sovrano titolare, è posto un effettivo governante che gestisce la vita politica e militare dello Stato. Si ricordano in proposito per l'impero del Giappone la figura dello shōgun, per l'impero Moghul quella del visir, per l'impero Maratha quella del peshwa o, infine, quella del Tengnaaba per l'impero dei Mossi. In questi organismi gli imperatori assunsero spesso solo un ruolo simbolico-religioso dell'unità statale, senza quindi prendere parte attivamente alla vita politica del proprio Stato.

La lingua

Nel sistema di significati, di valori e segni dell'impero la lingua è una componente essenziale: essa definisce e limita i concetti esprimibili nel territorio (o nei territori) dell'impero. Interessante a questo proposito (per quanto non rivolta specificamente all'impero) l'utopia negativa 1984 di George Orwell, con la sua descrizione di una neolingua, associata al bipensiero. Più mirato a descrivere l'aspetto sistemico della lingua il romanzo Babel 17 di Samuel R. Delany, di ambientazione esplicitamente fantascientifica.

La legge

Gli imperi sono spesso produttori di leggi, utili a diffondere uniformità di regole in territori variegati. La legge dell'impero coopera con la lingua nell'instaurare e mantenere l'egemonia culturale dell'impero. Esemplari sono il Codice di Hammurabi, creato quando Hammurabi era riuscito a creare l'impero babilonese, e l'ordinamento giuridico del Diritto romano, studiato ancora oggi nelle università. Anche gli imperi coloniali mostrano la diffusione del diritto europeo (spagnolo, francese, inglese) nelle colonie. L'espansione dell'impero francese dopo la Rivoluzione del 1789 coincide con l'espansione del diritto di matrice illuministica (Codice Napoleonico).

La moneta

La moneta è uno dei simboli dell'impero e ne richiama la potenza. La moneta è essenziale per lo sfruttamento economico dei territori controllati ed è parte integrante del sistema di simboli per la creazione e mantenimento dell'egemonia. Anche là dove esiste una valuta locale la moneta dell'impero prevale nell'immaginario collettivo delle popolazioni grazie al suo contenuto simbolico.

Le strade e le vie di comunicazione

Un impero ha sempre vie di comunicazione efficienti. Le strade dell'impero servono a spostare rapidamente milizie imperiali dove servono, e a trasportare verso il centro le ricchezze delle colonie. Le vie di comunicazione trasportano anche messaggi in un senso e nell'altro ed in questo senso sono oggi sostituite da mezzi di comunicazione che non hanno bisogno di un trasporto materiale.

Storia

Periodo antico

L'impero accadico (2234-2154 a.C.) è il primo impero conosciuto

Il primo impero di cui si abbia notizia è l'impero accadico, creato nel XXIV secolo a.C. da Sargon il Grande, autonominatosi "signore delle quattro parti del mondo", ed esteso su Mesopotamia, Elam e parte della Siria e dell'Asia Minore. Nel XIV secolo l'impero egizio fu il primo ad espandersi in due continenti.

L'impero achemenide è stato il più grande impero del periodo antico.

Il primo impero paragonabile a Roma in organizzazione è stato l'impero assiro (2000-612 a.C.), esteso per 1,6 milioni di km², seguito dall'impero medo. Quest'ultimo fu il primo ad espandersi in tre diversi continenti nel VII secolo e raggiunse un'estensione di 5,5 milioni di kmq nel 558 a.C, dominando il 41% della popolazione mondiale.

L'impero di maggior successo, esteso e multi-culturale, è stato l'impero persiano achemenide (550-330 a.C.), successore dell'impero medo che occupò la Mesopotamia, l'Egitto, parte della Grecia, la Tracia, il resto del Medio Oriente, gran parte dell'Asia centrale e l'India nord-occidentale. Governava nel 486 a.C. una superficie di 8,5 milioni di km², risultando il secondo impero del mondo antico per superficie e il primo per popolazione (44% della popolazione mondiale). Davanti a esso solo l’impero Xiongnu (addirittura 9 milioni di km² nel 176-4 a.C.).

Periodo classico

L'impero romano sotto Traiano nel 117 d.C.

L'Impero romano è stato l'impero europeo più vasto fino alla prima età moderna, con una superficie di 4,4 milioni di kmq nel 117 d.C. [senza fonte]Precedente l'Impero romano, il regno di Macedonia, sotto Alessandro Magno, divenne un impero che si stendeva dalla Grecia all'India nord-occidentale (5,2 milioni di km²). Dopo la morte di Alessandro (323 a.C.), il suo impero fu suddiviso in quattro regni separati governati dai Diadochi, i quali, pur essendo indipendenti, sono denotati come l'"impero ellenistico".[senza fonte]

In Cina sorse un Impero di vastissime dimensioni (8 milioni di km², contro i 4,4 dell’impero romano di Traiano) sotto la dinastia Han, poi governato da varie altre dinastie. In Asia spiccavano anche gli imperi Xiongnu (9 milioni di km²), Maurya (5 milioni di km²), Partico (4,5 milioni di km²), Sasanide (6,9 milioni di km²). L'impero sasanide mantenne il primato di stato più vasto del mondo per un record di 140 anni, di cui un secolo consecutivamente dal 450 al 550 d.C.

Periodo medievale

L'impero russo è stato l'impero continuo più esteso di sempre.

Il VII secolo ha visto l'emergere dell'Impero islamico, noto anche come Impero arabo.

All'inizio dell'VIII secolo, era diventato il più grande impero della storia fino a quel momento; è stato poi superato in estensione dall'Impero mongolo nel XIII secolo.

Col tempo, nell'Occidente medievale, il titolo di "impero" assunse un significato tecnico specifico che è stato applicato solo agli Stati che si consideravano gli eredi e successori dell'Impero romano, come l'Impero bizantino, l'Impero carolingio, il Sacro Romano Impero Germanico o l'Impero russo, ma non sempre questi sempre stati tecnicamente - geograficamente, politicamente, militarmente - imperi nel senso moderno del termine. Per legittimare il proprio imperium, questi Stati rivendicavano il titolo di Impero da Roma.

Nel 1204, dopo il saccheggio di Costantinopoli ad opera dei partecipanti alla quarta crociata, i crociati instaurarono in quella città l'impero latino (1204-1261), mentre i discendenti dello sconfitto Impero bizantino ne instaurarono due, più piccoli e fugaci[senza fonte], in Asia Minore: l'Impero di Nicea (1204–1261) e l'Impero di Trebisonda (1204-1461).

L'Impero mongolo, sotto Genghis Khan nel XIII secolo, è stato forgiato come l'impero contiguo più esteso nel mondo. Il nipote di Genghis Khan, Kublai Khan, fu proclamato imperatore (in sostituzione della dinastia imperiale di Cina), e stabilì la capitale del suo impero a Beijing; comunque, mentre ancora era in vita, l'impero venne suddiviso in quattro separati Khanati.

L'impero cinese Yuan fu il quinto più vasto della storia, coprendo 15 milioni di km².

Periodo coloniale

Il cosiddetto periodo coloniale inizia con la scoperta dell'America secondo alcuni, o anche prima, in quanto di impero coloniale già si parla con la repubblica veneziana, poiché l'impero bizantino divenne una vera e propria colonia in cui l'intero commercio e le risorse balcaniche ed elleniche finirono in mano ai mercanti veneziani. La novità del sistema coloniale era che lo sfruttamento non veniva tramite conquista e annessione come negli imperi ellenici, romani o arabi ma con lo sfruttamento delle risorse tramite monopoli commerciali come in Africa o in Cina, oppure nella maniera diretta come nel caso delle Americhe. Caso emblematico è l'impero spagnolo dove in seguito alla conquista di Aztechi, Maya e Incas si trasformarono quei territori in colonie in cui i sudditi spagnoli potevano emigrare e in cui le popolazioni assoggettate non godevano di alcun diritto se non quello di lavorare nelle miniere per la gloria del re.

Inoltre lo sfruttamento coloniale inizia con la storia dell'espansione europea e precisamente del desiderio di arricchimento della nascente classe borghese che vedeva nel guadagno l'unico mezzo per sfuggire dalle leggi feudali, ciò costituì anche la nascita dei nuovi sistemi di scambio e di produzione che porteranno alla rivoluzione industriale nella Gran Bretagna, paese che più di tutti diverrà il simbolo del colonialismo europeo (detto anche Imperialismo).

Periodo moderno

Dopo la decolonizzazione la maggior parte degli imperi europei sono scomparsi, non senza lasciare importanti tracce nella lingua, nella cultura e nella religione dei popoli colonizzati; e in alcuni casi, sono stati sostituiti da altre istituzioni internazionali che si occupano non soltanto di economia ma anche di scambi culturali e di qualsiasi altro tipo. Particolarmente significativi sono i legami tra Portogallo e Brasile, tra Spagna e paesi sudamericani, tra Francia e le ex-colonie africane (restano di diretta gestione francese alcuni importanti territori d'oltremare) e soprattutto tra la Gran Bretagna e il cosiddetto Commonwealth delle Nazioni, che in un certo senso sostituisce l'Impero britannico. La Repubblica Popolare Cinese riconosce al suo interno 56 etnie, ma non identifica se stessa come se fosse erede dell'Impero geopolitico delle Dinastie cinesi.

Oggi, all'alba del XXI secolo, l'unico Impero rimasto al mondo è l'Impero del Giappone, che si presenta come una moderna monarchia parlamentare secondo la Costituzione del 1946. L'Imperatore (天皇 tennō, sovrano celeste) è il "simbolo dello stato e dell'unità del suo popolo", ha principalmente doveri cerimoniali e non detiene un vero potere politico. Tuttavia, col sostegno della popolazione, si comporta come un normale Capo di Stato. La dinastia regnante è il clan Yamato, la più antica al mondo, di circa 2500 anni. L'attuale 126º imperatore del Giappone è Sua Maestà Imperiale Naruhito, nato nel 1959 e succeduto al padre Akihito nel 2019.

Controversie

Impero sovietico

Lo stesso argomento in dettaglio: Impero sovietico.

Anche se non governata da un imperatore e autodichiarata anti-imperialista, l'Unione Sovietica mostrò tendenze comuni agli imperi nella storia:

  • espansione territoriale ottenuta attraverso l'invasione o la sovversione (come in Polonia, Lettonia, Lituania, Estonia, Romania e Finlandia).
  • forte potere centrale che controllava i governi di tutti gli stati satelliti
  • interferenze (incluso l'uso della forza militare) nelle politiche interne degli alleati (come in Cecoslovacchia, Ungheria, Polonia, Bangladesh[2]).

Per queste ragioni, l'URSS è talvolta considerata da alcuni storici come uno dei principali imperi della storia, simile all'impero britannico e a quello romano, utilizzando anche alcuni elementi della politica estera zarista. I sostenitori dell'URSS rigettano tale teoria e ritengono che le relazioni tra l'Unione Sovietica e i paesi del suo "impero" erano stabilite da un rapporto di cooperazione volontaria.

Impero americano

Lo stesso argomento in dettaglio: Impero americano.

Una parte dell'opinione pubblica utilizza il concetto di impero con riferimento agli Stati Uniti del XXI secolo, per quanto tale associazione non sia da tutti condivisa. Un esempio è Slavoj Žižek nel libro Iraq:

«Il problema degli Stati Uniti oggi non è che sono un nuovo impero globale, ma che non lo sono: in altre parole, pur pretendendo di esserlo, continuano ad agire come uno stato-nazione, perseguendo i propri interessi senza sosta.»

Appare a costoro ben percettibile l'esistenza di un sistema simbolico degli USA, come pure sono facilmente ravvisabili, secondo la loro opinione, nella politica estera degli USA i segni caratteristici dell'imperialismo.

Imperi nella storia

Lo stesso argomento in dettaglio: Imperi per estensione.
Imperi continentali

Note

  1. ^ Introduzione a Claudio Mutti, Imperium. Epifanie dell'idea di Impero, Effepi, Genova 2005
  2. ^ Per il Bangladesh consultare la voce KGB
  3. ^ Dalla dinastia degli Achemenidi alla Rivoluzione iraniana sotto la dinastia Pahlavi.
  4. ^ Dalla dinastia Qin alla Rivoluzione Xinhai sotto la dinastia Qing.
  5. ^ Dal Califfato dei Rashidun alla disgregazione del Califfato dei Fatimidi a causa della prima crociata e delle invasioni dei Selgiuchidi.
  6. ^ De jure l'imperatore è ancora il capo di Stato del Giappone
  7. ^ Dall'anschluss dell'Austria alla caduta del regime nazista.
  8. ^ Dalla colonizzazione delle Isole Fær Øer all'entrata della Groenlandia nel Regno di Danimarca, cessando lo status coloniale.
  9. ^ Dalla conquista di Ceuta (Nordafrica) alla cessione di Macao alla Cina.
  10. ^ Dalla conquista dell'impero azteco all'indipendenza del Sahara Occidentale.
  11. ^ Dalla colonizzazione dell'isola di Terranova alla cessione di Hong Kong alla Cina.
  12. ^ Dalla colonizzazione dell'Isola Ambon, tramite la Compagnia Olandese delle Indie Orientali, all'indipendenza del Suriname.
  13. ^ Dalla colonizzazione di Port Royal (Canada) all'indipendenza di Vanuatu (vedi Nuove Ebridi ).
  14. ^ Dalla colonizzazione dell'Africa tedesca del Sud Ovest, corrispondente a gran parte della Namibia, alla privazione di tutti i possedimenti coloniali imposta dal Trattato di Versailles.
  15. ^ Dall'occupazione della città portuale di Massaua (Eritrea) nel Mar Rosso all'indipendenza della Somalia italiana.
  16. ^ Dall'annessione del Congo Belga a favore del Belgio, assumendo lo status coloniale, all'indipendenza del Ruanda-Urundi (poi Ruanda e Burundi).

Bibliografia

Voci correlate

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