Mausoleo della Conocchia: differenze tra le versioni

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Gius195 (discussione | contributi)
Nessun oggetto della modifica
Gius195 (discussione | contributi)
Nessun oggetto della modifica
Riga 1: Riga 1:
{{Nota disambigua|l'omonimo mausoleo napoletano|Mausoleo La Conocchia}}
{{Nota disambigua|l'omonimo mausoleo napoletano|Mausoleo La Conocchia}}
{{S|architetture d'Italia}}
{{Sito archeologico
{{Sito archeologico
|Nome = Mausoleo della Conocchia
|Nome = Mausoleo della Conocchia

Versione delle 12:05, 28 set 2019

Disambiguazione – Se stai cercando l'omonimo mausoleo napoletano, vedi Mausoleo La Conocchia.
Mausoleo della Conocchia
Veduta frontale del Mausoleo della Conocchia
CiviltàRomana
UtilizzoMausoleo
EpocaII secolo d.C.
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
ComuneCurti
Amministrazione
EnteSoprintendenza archeologica della Campania
VisitabileSi
Mappa di localizzazione
Map
Coordinate: 41°04′40.08″N 14°16′42.96″E / 41.0778°N 14.2786°E41.0778; 14.2786

Il Mausoleo della Conocchia, o semplicemente la Conocchia, è il principale monumento di Curti: si tratta di un monumento funerario che si erge imponente e maestoso sul percorso dell'antica Via Appia; il nome popolare deriva dalla forma che ricorda la conocchia (o fuso), oggetto usato per filare.

Storia

La conocchia è un'eccezionale testimonianza del barocco antico e risalente probabilmente al II secolo d.C., il sepolcro è dotato di undici nicchie ove si posavano le urne cinerarie. Secondo la tradizione vi fu sepolta anche Flavia Domitilla, la matrona romana nipote di Vespasiano, perseguitata da Domiziano perché era di religione cristiana. Altre fonti, invece, affermano che in questo mausoleo furono depositate le ceneri di Appio Claudio Cieco, politico e letterato romano, che realizzò proprio la Via Appia nel 312 a.C..

La Conocchia può dirsi fra i più significativi monumenti che siano giunti fino a noi conservando "quasi intero" il loro carattere plastico. Questo stato di conservazione è dovuto ai lavori di restauro apportati al tempo di Ferdinando IV di Borbone tra gli altri da Carlo Vanvitelli che però in parte hanno modificato la struttura originaria. Di questa opera di restauro è data notizia in una iscrizione apposta sull'ingresso alla camera sepolcrale che recita:[1]

(LA)

«ME SUPERSTITEM ANTIQUITATIS MOLEM / SENIO CONFECTAM ET IAM IAM RUITURAM / REX FERDINANDUS IV, PATER PATRIAE, / AB IMO SUFFULTAM REPARAVIT.»

(IT)

«Me superstite mole dell’età antica, percorsa dal corrompimento e ormai sul punto di rovinare, il re Ferdinando IV, padre della patria, rinvigorita delle basi restaurò.»

Dettaglio iscrizione

Struttura

Interno del mausoleo

Il mausoleo presenta una struttura a più elementi sovrapposti. Ad un basamento a forma cubica si sostituisce un corpo intermedio con lati convessi e il monoptero con intercolumni chiechi e poi una terminazione ad edicola oppure a tholos. Dalla struttura stessa non è da escludere la presenza di imagines con le rappresentazioni dei defunti. La forma del mausoleo ricalca quello de La Conocchia di Pozzuoli del secolo precedente per quanto la struttura del mausole di Curti è stata maggiormente rifinita.

L'interno della struttura presenta una camera sepolcrale con undici nicchie poste a gruppi di tre nei lati della camera (di due nel lato con l'ingresso). Nonostante il buono stato della muratura interna si sono perse, però, tutte le decorazioni che probabilmente ornavano la camera.[2]

Note

Altri progetti

Collegamenti esterni