Esame di Stato in Italia: differenze tra le versioni

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* 5 punti di bonus.
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L'attuale suddivisione dei punti alla maturità è iniziata con l'anno scolastico 2008/2009; tuttavia a partire dal 2019 è stata stabilita una nuova ripartizione del punteggio massimo nel voto in centesimi<ref>[https://www.studenti.it/voto.html Voto maturità 2019: come si calcola, crediti, voto minimo e massimo]</ref>:
L'attuale suddivisione dei punti alla maturità è iniziata con l'anno scolastico 2008/2009; tuttavia a partire dal 2019 è stata stabilita una nuova ripartizione del punteggio massimo nel voto in centesimi<ref>[https://www.lastampa.it/cultura/scuola/2019/06/06/news/lode-e-bonus-come-si-calcola-il-voto-di-maturita-1.36538885 Lode e bonus: come si calcola il voto di Maturità?]</ref>:
*40 punti di credito scolastico (rispettivamente 12, 13 e 15 punti negli ultimi tre anni, se si ottiene una media dei voti pari almeno a 9);
*40 punti di credito scolastico (rispettivamente 12, 13 e 15 punti negli ultimi tre anni, se si ottiene una media dei voti pari almeno a 9);
*20 punti per la prima prova (italiano);
*20 punti per la prima prova (italiano);

Versione delle 19:19, 7 set 2019

Voce principale: Esame di maturità.

L'esame di maturità in Italia (formalmente esame di Stato conclusivo del corso di studio di istruzione secondaria superiore, ufficialmente denominato esame di Stato con la riforma Berlinguer), è la prova finale che conclude il corso di studi della scuola superiore italiana.

Chi lo supera consegue un diploma di scuola secondaria di secondo grado, necessario per l'accesso all'università e a svariati indirizzi professionali.

Sinossi storica

Numerose sono state le modifiche apportate nel corso degli anni agli esami, per adeguarli di volta in volta alle istanze socio-culturali di ciascuna diversa epoca e al mutare delle esigenze e degli obiettivi della scuola secondaria; modifiche che hanno riguardato sia la struttura delle prove scritte e orali, sia la composizione delle commissioni giudicatrici, sia le formule per l'assegnazione dei voti finali.

Queste le riforme succedutesi in Italia a partire da quella del 1923[1]:

  • 1923 - Riforma Gentile: Introduzione dell'esame di maturità, un esame di stato svolto al termine degli studi liceali, unici a permettere l'accesso all'università. Quattro prove scritte e orale su tutte le materie dell'intero corso, quindi tre anni per il liceo classico e quattro anni per il liceo scientifico (la riforma Gentile non prevedeva "programmi di studio", bensì "programmi d'esame", da modulare durante i vari anni dell'intero corso; gli insegnanti avevano il compito di preparare gli studenti al superamento degli esami e quindi potevano organizzare le lezioni, nei vari anni del corso, secondo propri metodi). La commissione esaminatrice era costituita esclusivamente da docenti esterni, in gran parte professori universitari, ed era presieduta formalmente dal ministro. Gli esami si tenevano fuori sede (40 sedi su tutto il territorio nazionale per la maturità classica, 20 sedi per la maturità scientifica). La votazione non prevedeva un punteggio unico, ma tanti voti quante erano le materie. Era prevista la sessione di esami di riparazione. Le prime due prove scritte erano italiano e latino, comuni ad entrambi i licei; le altre due prove erano greco e ancora latino (traduzione in latino dall'italiano) al classico, matematica e lingua straniera allo scientifico. L'impatto di questo nuovo esame fu particolarmente pesante: nell'anno scolastico 1924/25 i promossi furono il 59,5% alla maturità classica e 54,9% alla maturità scientifica (l'anno precedente, quello dell'esordio, la percentuale era stata ancora più bassa). L'esame sarà alleggerito negli anni successivi dal ministro Pietro Fedele, sotto la pressione di molti gerarchi fascisti e dell'opinione pubblica in generale.
  • 1940 - Riforma Bottai: A causa della seconda guerra mondiale, vennero apportate molte semplificazioni nelle procedure dell'esame di maturità di Gentile. Successivamente, il propagarsi del conflitto anche nel territorio italiano, che a partire dal 1943 rese estremamente problematico lo spostamento di studenti e insegnanti e la convocazione stessa delle commissioni esterne, portò a disporre la sostituzione dell'esame con uno scrutinio finale.
  • 1952 - ministro Guido Gonella (Legge 25 luglio 1952, n. 1059): Viene ripristinato l'esame di maturità di Gentile sia per il numero delle prove scritte e per l'orale che per la formazione della Commissione. Uniche novità: introduzione dei membri interni (prima due e poi soltanto uno) e limitazione dei programmi ai due anni precedenti l'ultimo, per i quali venivano richiesti soltanto “cenni”.
  • 1969 - ministro Fiorentino Sullo (Legge 5 aprile 1969, n. 119): Due prove scritte e due materie per il colloquio (di cui una a scelta del candidato). Punteggio finale espresso in sessantesimi. Soppressione degli esami di riparazione e liberalizzazione degli accessi agli studi universitari. Nelle classi sperimentali due prove scritte ma colloquio orale su tutte le materie del quinto anno. La commissione è completamente esterna tranne che per la presenza di un membro interno. Le nuove norme avrebbero dovuto avere una validità sperimentale di soli due anni, ma la legge 15 aprile 1971, n. 146 ne prorogò l'applicazione «sino all'entrata in vigore della legge di riforma della scuola secondaria» che arrivò solo quasi 30 anni dopo.
  • 1994 - ministro Francesco D'Onofrio (art. 23 Legge 23 dicembre 1994, n. 724): Non cambia la formula dell'esame, vengono unicamente introdotti nuovi criteri per la nomina di presidenti e membri esterni della commissione che, al fine di limitare le spese di trasferta, devono essere preferibilmente selezionati fra quelli disponibili nello stesso comune della commissione o, in subordine, dalla stessa provincia o regione, e solo come ultima possibilità dalle altre regioni. I nuovi criteri di nomina verranno applicati per la prima volta in occasione dei successivi esami del 1995.
  • 1997 - con la riforma Berlinguer la prova cambia molto, a cominciare dalla denominazione: da maturità a esame di Stato, basato sulla verifica e certificazione delle conoscenze, competenze e capacità. Tre le prove scritte, di cui la terza predisposta dalla Commissione e colloquio su tutte le discipline dell'ultimo anno. Introduzione del credito scolastico e del credito formativo. La Commissione è composta da 6 o 8 commissari, di cui metà interni e metà esterni, più il Presidente esterno all'Istituto. Votazione espressa in centesimi: 45 punti alle prove scritte, 35 al colloquio orale, e 20 punti al credito scolastico. Viene valorizzata la presenza nell'esame della lingua straniera. Il nuovo esame di Stato conclusivo debuttò alla fine dell'anno scolastico 1998/1999[2].
  • 2001 - ministro Letizia Moratti con la legge 28 dicembre 2001, n. 448 (legge finanziaria per il 2002): Le Commissioni d'esame sono costituite da soli membri interni e da un Presidente esterno nominato per tutte le Commissioni operanti in ciascun istituto.
  • 2007 - ministro Giuseppe Fioroni (Legge 11 gennaio 2007, n. 1): Ritorno alle Commissioni miste, reintroduzione dell'ammissione all'esame, credito scolastico da 20 a 25 punti, da 35 a 30 punti per il colloquio.
  • 2010 - Riforma Gelmini col DPR 22 giugno 2009, n. 122 dall'anno scolastico 2009/2010, per essere ammessi all'Esame di Stato bisogna riportare un voto almeno pari al sei in tutte le discipline, non basta più la semplice media sufficiente. Inoltre, per i privatisti, è previsto un esame di ammissione all'Esame di Stato.
  • 2012 - ministro Francesco Profumo: nell'anno scolastico 2011/2012 viene attuato il DPR 23 luglio 1998 n. 323 che prevede l'invio alle commissioni d'esame delle tracce delle prove scritte per via telematica, attraverso un sistema criptato a doppia chiave. In precedenza, fino al 2011, i testi delle prove scritte venivano stampati e chiusi in buste plastificate, sigillate a calore. Qualche giorno prima degli esami le buste venivano consegnate dal Ministero ai Provveditori agli Studi (dal 2000 divenuti Dirigenti degli Uffici Scolastici provinciali), per le commissioni di propria competenza. Dai Provveditori venivano quindi consegnate ai dirigenti scolastici (o loro delegati), i quali a loro volta li affidavano in custodia alle forze di pubblica sicurezza che, a loro volta, la mattina della prima prova scritta, le consegnavano ai presidenti delle diverse commissioni poco prima dell'inizio dell'esame.
  • 2017 - ministro Valeria Fedeli: dall’anno scolastico 2018/2019 cambia la composizione dell’Esame di Stato. L’Esame è composto da due prove scritte e un colloquio orale che darà rilevanza all’esperienza dell’alternanza scuola-lavoro. Criterio di ammissione per l’Esame di Stato sono le prove invalsi di italiano, matematica e inglese. Viene richiesta la media del 6 in tutte le materie. Le prove scritte avranno valutazione massima a 20, prima era 15, il colloquio passa a 20, prima era 30. I crediti scolastici avranno il massimo di 40 punti anziché di 25.

Descrizione e finalità

Secondo la legge 10 dicembre 1997, n. 425, l'esame ha come fine "l'analisi e la verifica della preparazione di ciascun candidato in relazione agli obiettivi generali e specifici propri di ciascun indirizzo di studi; essi si sostengono al termine del corso di studi della scuola secondaria superiore e, per gli istituti professionali e per gli istituti d'arte, al termine dei corsi integrativi."

Questo tipo di esame può essere sostenuto da tutti gli studenti che abbiano frequentato un qualsiasi indirizzo della scuola secondaria di secondo grado della durata quinquennale. Oltre alla funzione pratica, l'esame di maturità ha, come suggerisce il nome, un ruolo di rito di passaggio all'interno della società italiana, dall'adolescenza all'età adulta: col termine della scuola secondaria la persona passa simbolicamente nel mondo degli adulti e si prepara per l'università e/o il mondo del lavoro.

Gli atti prodromici

La scelta delle matarie

Intorno alla fine di gennaio dell'anno scolastico, il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca sceglie le materie per la seconda prova scritta, differenti per ogni indirizzo scolastico, e le date di svolgimento delle prove scritte, comuni a tutti gli istituti italiani (nonché per le scuole italiane all'estero dell'emisfero boreale). Nello stesso periodo, nella maggior parte dei casi, vengono decisi anche i commissari interni (i professori del Consiglio di classe del quinto anno di scuola secondaria superiore) che faranno parte della commissione d'esame.

Il documento del 15 maggio

In vista dell'esame , viene steso, entro il 15 maggio, il Documento del Consiglio di Classe che contiene le relazioni collegiali dei docenti sulle rispettive classi, relazioni che mettono in luce i metodi didattici adottati, i programmi svolti ed i risultati conseguiti. Il documento è pubblico e visionabile da chiunque sul sito web della scuola.

L'assegnazione del punteggio

Secondo la legge n. 425/1997, i maturandi ottenevano durante il triennio (gli ultimi tre anni di scuola superiore) un punteggio - i cosiddetti "crediti scolastici" - definito alla fine di ogni anno in base ai seguenti criteri in ordine di importanza: la media dei voti ottenuti, la condotta, le attività svolte durante il corso dell'anno scolastico ed altri fattori ritenuti più o meno rilevanti dai docenti. Durante il terzo e il quarto anno venivano assegnati 6 punti massimi per anno (12 in totale), mentre nell'ultimo anno, il quinto, si poteva arrivare ad un limite di 8 punti annuale (20 in tutto). Questi costituivano parte integrante del voto finale dell'esame, insieme ai 45 punti massimi delle prove scritte (15 per ogni prova) e ai 35 della prova orale. Inoltre, a discrezione della commissione d'esame, possono essere aggiunti altri punti (chiamati anche punti bonus) per un massimo di cinque, assegnati a conclusione dell'esame. Il punteggio minimo per la promozione è 60, mentre il massimo è 100. Per gli studenti che avessero raggiunto i 100/100 senza l'aggiunta dei cosiddetti "punti bonus" la commissione poteva assegnare la lode (quest'ultima fino al 2007 non prevista ufficialmente, ma assegnata con criteri vari da molte commissioni d'esame agli studenti più brillanti).

Nell'anno scolastico 1998/1999, il primo in cui entrò in vigore la votazione in centesimi introdotta dalla riforma Berlinguer, i punti di credito erano attribuiti solo agli studenti dell'ultimo anno, nel 1999/2000 a quelli degli ultimi due anni. La distribuzione dei punti "6+6+8" entrò a regime solo nel 2000/2001[3].

Con la nuova normativa regolata dalla legge 11 gennaio 2007, n. 1 sono state attuate le seguenti modifiche:

  • Il punteggio minimo complessivo per superare l'esame rimane di 60/100.
  • Credito scolastico: la nuova legge sull'esame di Stato ne modifica il punteggio, portandone il massimo da 20 a 25 punti (otto nel terzo e nel quarto anno e nove nel quinto), per valorizzare la carriera scolastica dello studente.
  • Prove scritte: sarà sempre 45 il totale dei punti, ripartiti in ugual misura tra le prove (fino a 15 punti ciascuna). A ciascuna delle prove scritte giudicata sufficiente non potrà essere attribuito un punteggio inferiore a 10.
  • Colloquio orale: il punteggio passa da 35 a 30 e i 5 punti tolti al colloquio sono aggiunti, distribuiti negli ultimi tre anni del percorso scolastico, al punteggio di credito scolastico, rispettando le fasce corrispondenti alla media dei voti riportati dallo studente nello scrutinio finale.[4]
  • Un bonus fino a 5 punti: attribuito dalla commissione ad un candidato che abbia sostenuto un esame brillante, purché il candidato abbia ottenuto un credito scolastico di almeno 15 punti (su un massimo di 25) e un risultato complessivo della prova di esame pari almeno a 70 punti (su un massimo di 75). La commissione decide i requisiti per eventualmente frazionare il bonus.

A coloro che conseguono il punteggio massimo di 100 punti senza fruire del bonus la commissione può attribuire la lode, purché il candidato abbia riportato negli ultimi 3 anni scolastici valutazioni uguali o superiori a 8 per tutte le materie[5]. Per l'attribuzione della lode è inoltre richiesta l'unanimità della commissione.

In sintesi:

  • 25 punti per i crediti scolastici durante il triennio:
    • 8 punti al terzo e 8 punti al quarto anno di studi;
    • 9 punti al quinto anno di studi;
  • 45 punti per le prove scritte (15 punti per ogni prova);
  • 30 punti per la prova orale;
  • 5 punti di bonus.

L'attuale suddivisione dei punti alla maturità è iniziata con l'anno scolastico 2008/2009; tuttavia a partire dal 2019 è stata stabilita una nuova ripartizione del punteggio massimo nel voto in centesimi[6]:

  • 40 punti di credito scolastico (rispettivamente 12, 13 e 15 punti negli ultimi tre anni, se si ottiene una media dei voti pari almeno a 9);
  • 20 punti per la prima prova (italiano);
  • 20 punti per la seconda prova (materia caratteristica dell'indirizzo di provenienza);
  • 20 punti per il colloquio orale.

L'ammissione all'esame

All'esame di maturità sono ammessi:

  1. Gli studenti delle scuole superiori statali, paritarie o private che abbiano frequentato l'ultimo anno di corso che siano stati ammessi in sede di scrutinio finale secondo le modalità previste;
  2. I candidati esterni che abbiano regolarmente presentato domanda;
  3. Gli studenti che, oltre ad aver riportato, nello scrutinio finale della penultima classe, non meno di otto decimi in ciascuna disciplina, hanno seguito un corso regolare di studi di istruzione secondaria superiore, riportando una votazione non inferiore a sette decimi in ciascuna disciplina negli scrutini finali dei due anni antecedenti il penultimo, senza essere incorsi in ripetenze nei due anni predetti ed abbiano regolarmente presentato domanda (i cosiddetti "ottisti");
  4. I candidati non appartenenti a Paesi dell'Unione europea, che abbiano frequentato con esito positivo in Italia o presso istituzioni scolastiche italiane all'estero classi di istruzione secondaria superiore, che si presentino in qualità di candidati esterni, previo superamento dell'esame preliminare qualora non abbiano conseguito la promozione o l'idoneità all'ultima classe.
  5. I candidati esterni che non siano in possesso di promozione all'ultima classe e che debbono superare un esame preliminare inteso ad accertare la loro preparazione sulle materie previste dal piano di studi dell'anno o degli anni per i quali non siano in possesso della promozione o dell'idoneità alla classe successiva, nonché su quelle previste dal piano di studi dell'ultimo anno. Si tiene conto anche di crediti formativi eventualmente acquisiti. Il superamento dell'esame preliminare, anche in caso di mancato superamento dell'esame di Stato, vale come idoneità all'ultima classe.

La nuova legge introduce l'ammissione all'esame: ciò vuol dire che, a partire dall'a.s. 2008/09, potranno sostenere l'esame gli studenti dell'ultimo anno che nello scrutinio finale abbiano riportato una valutazione sufficiente (almeno 6/10) della media generale e che abbiano comunque saldato, entro il 15 marzo dello stesso anno di riferimento, tutti i debiti formativi contratti negli anni scolastici precedenti.

L'esame si compone di quattro prove, delle quali tre sono scritte ed una è orale. Ad ogni prova l'esaminando deve munirsi di un documento d'identità valido (carta d'identità, patente, o passaporto) e dell'occorrente necessario. Alla fine dell'anno scolastico i consigli di classe espongono i quadri in cui vengono riportati i crediti ottenuti nel triennio e la somma totale: gli studenti vengono così ammessi allo svolgimento dell'esame di Stato.

Le commissioni d'esame

La riforma Moratti stabiliva che le commissioni d'esame erano costituite soltanto da tutti i docenti componenti i singoli consigli di classe con funzione di commissari interni e da un presidente esterno comune a tutte le commissioni operanti nell'istituto.

Secondo quanto disposto dalla legge finanziaria n. 448 del 2001 sono state reintrodotte le commissioni miste, costituite per metà da commissari esterni e per metà da membri interni della classe e presiedute da un presidente anch'esso esterno. Il numero massimo dei commissari è di 6, tranne che per alcuni indirizzi di studio nei quali ne vengono assegnati 4. Ogni due classi sono nominati un presidente unico e tre commissari esterni comuni alle classi stesse. Le materie affidate ai membri esterni, come anche la materia oggetto della seconda prova scritta, sono scelte dal Ministero della Pubblica istruzione. La nomina del presidente e dei commissari esterni è di competenza dell'Amministrazione, sulla base delle domande avanzate dagli interessati[7], mentre la designazione dei commissari interni è effettuata dal Consiglio di classe, tra i docenti titolari dell'insegnamento delle materie non affidate ai commissari esterni.

In sede di designazione, i Consigli di classe devono tener conto dell'esigenza di assicurare un'equa e ponderata ripartizione delle materie oggetto di studio dell'ultimo anno, cercando di favorire, per quanto possibile, l'accertamento della conoscenza della lingua straniera studiata durante l'anno. Ad ogni Commissione sono assegnati non più di trentacinque candidati. Ciascuna Commissione di istituto legalmente riconosciuto o pareggiato è abbinata ad una commissione di istituto statale o paritario. La presenza nella Commissione di sei componenti, tra i quali alcuni titolari di insegnamenti di più discipline, e quella del Presidente, munito anch'egli di competenze disciplinari specifiche, assicurano allo svolgimento dell'esame, e in particolare alla conduzione del colloquio, il carattere di multidisciplinarità previsto dalla legge.

Le prove

Prima prova

Si tratta della composizione di un testo di lingua italiana, ed è l'unica prova comune per tutti gli indirizzi di studi. Allo studente viene fornito un fascicolo con le tracce disponibili e i materiali utili per lo svolgimento.

Durante lo svolgimento della prova, della durata di sei ore dalla consegna della traccia, è possibile consultare dizionari di lingua italiana.

Prima della Riforma Fedeli

La prova consisteva in uno dei quattro temi principali (a scelta dello studente):

  • Tipologia A: Riguarda l'analisi e il commento di un testo letterario in prosa o in poesia;
  • Tipologia B: Un argomento scelto fra quattro ambiti tematici (storico-politico, socio-economico, artistico-letterario e tecnico-scientifico) svolto nella forma di un saggio breve o articolo di giornale, relazione, intervista o lettera aperta;
  • Tipologia C: Una traccia di tipo storico;
  • Tipologia D: Tema di attualità, inerente ad un dibattito culturale in corso.

Ordinamento attuale

La prima prova ha subito dei cambiamenti messi in atto per la prima volta durante l'esame di maturità svolto alla fine dell'anno scolastico 2018/2019. [8]

La prova si articola adesso come segue:

  • Tipologia A: Riguarda l'analisi e il commento di un testo letterario in prosa o in poesia. Il candidato potrà scegliere tra due tracce di due autori differenti. Con il nuovo ordinamento è stato deciso di utilizzare testi a partire dal 1861, ovvero dalla Proclamazione del Regno d'Italia.
  • Tipologia B: A partire da un testo, il candidato dovrà analizzare il testo proposto rispondendo a delle domande e in seguito esporre le proprie idee e considerazioni attraverso la redazione di un testo argomentativo, basandosi sulle proprie esperienze e conoscenze. Lo studente potrà scegliere tra tre tracce proposte.
  • Tipologia C: Allo studente verrà fornito un testo di tipo espositivo-argomentativo riguardo temi di attualità che possa spingerlo alla riflessione e, in base al testo proposto, il candidato dovrà esporre le proprie considerazioni attraverso la redazione di un tema libero o diviso in paragrafi. I testi tra cui scegliere sono due.

Seconda prova

Questa prova è differenziata per ogni tipo di istituto, e si basa su una materia che caratterizza il corso di studi: a metà dell'anno scolastico il ministero rende note le scelte per l'anno in corso. Per i corsi in cui le opzioni possibili sono soltanto due (liceo classico e liceo scientifico tecnologico) non c'è alcuna norma che preveda che le materie vengano alternate con regolarità, ma di fatto è sempre successo così.

  • Liceo classico: dal 2003 traduzione di un brano dal latino o dal greco antico[9].
  • Liceo linguistico: dal 2015 il Ministero indica la lingua straniera nella quale si svolgerà la prova. La prova consiste nella comprensione del testo proposto tramite delle domande a cui il candidato deve rispondere e nella produzione di un testo a partire da una traccia proposta.
  • Liceo scientifico: prova di matematica, di fisica (dal 2004) o di latino (non scelta dal 1968). La prova è costituita da due problemi e dieci quesiti. Lo studente deve scegliere e svolgere uno dei due problemi e cinque dei dieci quesiti. Lo studente può anche svolgere, in realtà, entrambi i problemi e/o più di cinque quesiti, però ad essere corretti ai fini della valutazione saranno comunque soltanto un problema e cinque quesiti, e in questo caso lo studente deve indicare quali sono il problema e i cinque quesiti che intende far correggere e, quindi, far valere per il proprio voto. Se la commissione e, in particolare, il professore di matematica della commissione, lo permettono, lo studente non è tenuto a indicare quali sono il problema e i cinque quesiti che intende far correggere, perché sarà il professore di matematica a correggere entrambi i problemi e/o più di cinque quesiti, e a far valere per il voto il miglior problema e i migliori cinque quesiti. La differenza tra problema e quesito risiede principalmente nei tempi di svolgimento. Come livello di competenze (difficoltà) essi sono simili, ma il problema è più lungo ed elaborato, in quanto è in genere suddiviso in più punti (solitamente 3, 4 o 5 punti), ognuno di lunghezza paragonabile a un singolo quesito. Per quanto riguarda i criteri di valutazione, essi sono stabiliti dalla commissione d'esame, ma "normalmente" vengono assegnati 7,5 punti al problema e 7,5 punti ai quesiti (1,5 punti per ogni singolo quesito), cosicché ai fini della valutazione il problema ha lo stesso peso di tutti e cinque i quesiti messi insieme. Poiché la decisione sull'argomento della prova verte su una materia caratteristica del quinquennio, il Ministero in passato ha optato anche per latino, tuttavia ciò non accade dal 1968[10].
  • Liceo delle scienze umane: svolgimento del tema proposto (o pedagogia, o psicologia, o antropologia) e due domande su quattro proposte.
  • Liceo delle scienze applicate (ex liceo scientifico tecnologico): prova di matematica.
  • Liceo economico-sociale (ex liceo delle scienze sociali): svolgimento di due temi su quattro proposti di scienze sociali.
  • Liceo musicale: prova di teoria, analisi e composizione o di tecnologie musicali.
  • Liceo artistico: la seconda prova riguarda attività di disegno, progettazione architettonica, grafica, pittorica, ecc. e si svolge in 3 giorni.
  • Istituto tecnico per attività sociali (dirigenti di comunità): prova riguardante lingua straniera o un tema di psicologia e pedagogia.
  • Istituto tecnico economico e tecnologico: prova riguardante una delle materie d'indirizzo (informatica, sistemi, telecomunicazioni, impianti, elettronica, elettrotecnica, fisica, chimica, topografia, estimo, lingua straniera, economia aziendale, e così via)
  • Istituto tecnico per geometri: prova riguardante una delle materie tecniche studiate nel triennio, differente in base all'articolazione o opzione (progettazione, costruzioni e impianti; topografia; estimo; tecnologie del legno nelle costruzioni; geologia e geologia applicata; tecnologie per la gestione del territorio e dell’ambiente).

La seconda sessione d'esame dura generalmente dalle quattro alle otto ore, a seconda della materia d'esame; fanno eccezione solo i licei artistici e gli istituti statali d'arte, in cui la durata varia fra tre e cinque giorni. È permesso l'uso della strumentazione necessaria per svolgere la prova, come ad esempio un vocabolario di lingua latina o greca antica nel caso dei licei classici, dizionari di lingue straniere nel caso dei licei linguistici, una calcolatrice nel caso dei licei e degli istituti scientifici o un manuale negli istituti tecnici e professionali.

Con l'attuazione della riforma Fedeli, la seconda prova può vertere su una o più materie d'indirizzo. Durante l'anno scolastico 2018/2019 le materie scelte dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca sono state due per quanto riguarda i licei. Dunque gli studenti hanno dovuto svolgere lo stesso esame su più di una materia d'indirizzo, nel caso dei Licei Linguistici su due lingue, nel caso dei Licei Classici su latino e greco e nel caso dei Licei Scientifici su matematica e fisica.

Terza prova

Con la riforma del Ministro Valeria Fedeli, a partire dall'anno scolastico 2018/2019, la terza prova non viene più effettuata.

Questa prova scritta verteva su quattro o cinque materie scelte tra quelle del programma didattico dell'ultimo anno. La prova poteva consistere in diversi tipi:

  • trattazione sintetica di argomenti;
  • quesiti a risposta singola;
  • quesiti a opzione di risposta;
  • problemi a soluzione rapida;
  • casi pratici e professionali;
  • sviluppo di progetti.

La lingua straniera è in ogni caso inserita obbligatoriamente fra le materie della prova. Le materie della terza prova e le modalità venivano scelte dalla Commissione dell'Esame di Stato tra le materie per cui sono abilitati i commissari, nel rispetto del documento del consiglio di classe (materie diverse per ogni istituto).

Il tempo massimo per lo svolgimento di questa prova era dalle due alle tre ore (solitamente due ore e mezzo), salvo le dovute eccezioni diversificate in base alle peculiarità delle varie prove.

Quarta prova (attualmente Terza Prova)

Con la riforma del Ministro Valeria Fedeli, che ha visto la sua prima attuazione nell'anno scolastico 2018/2019, quella che era prima conosciuta come Quarta Prova prende adesso il nome di Terza Prova.

Nel caso di istituti ad opzione linguistico-internazionale (francese, spagnolo e tedesco) e dei licei classici europei presso i Convitti Nazionali, esiste una quarta prova vertente sulle discipline specifiche del tipo di scuola frequentato.

Nel caso di licei con lingua francese ad opzione ESABAC (Esame di Stato italiano e Baccalauréat), la prova si articola in una prima prova di lingua e letteratura francese e una seconda prova di storia. Il contenuto di tali prove è inviato alle scuole dal Ministero dell'Educazione Nazionale, analogo francese del Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca italiano.

L'esito di tale prova fa media con l'esito della seconda prova scritta per calcolare il voto dell'Esame di Stato, e - aggiunto a un eventuale colloquio svolto contestualmente alla prova orale - costituisce da sé la valutazione del diploma straniero.

L'esito degli scritti

Le due, eventualmente tre, prove scritte vengono valutate collegialmente dalla commissione e si assegna a ciascuna un punteggio fino a 20 punti, con il punteggio minimo per la sufficienza pari a 12. L'esito globale delle singole prove scritte, nonché il totale espresso in quarantesimi, deve essere esposto pubblicamente entro il giorno prima dell'inizio dei colloqui orali, insieme al conteggio dei crediti formativi pregressi.

Prova orale

La sessione orale è un colloquio con tutti i docenti della commissione su argomenti dell'ultimo anno del corso di studi. L'ordine di interrogazione (che nella maggior parte dei casi si articola in diversi giorni, o al massimo in un paio di settimane) parte dalla lettera estratta durante il primo giorno d'esame; solamente in casi eccezionali e motivati è possibile modificare l'ordine dei candidati.

Prima della Riforma Fedeli

Il colloquio si apriva con un argomento a scelta del candidato o con l'esposizione di un percorso interdisciplinare sviluppato intorno ad un tema centrale consistente nella discussione di una tesina scolastica, scelto e preparato dallo studente stesso, che solitamente si avvale di supporti cartacei o multimediali. Normalmente le commissioni chiedevano che almeno titolo, argomenti e bibliografia della tesina vengano consegnati durante le prove scritte, in modo che i docenti abbiano tempo di esaminarli. In seguito alla presentazione della tesina, ogni commissario poneva domande relative alla propria materia.

Ordinamento scolastico attuale

A partire dall'anno scolastico 2018/2019 la tesina è stata sostituita dalla scelta di tre buste ognuna vertente su uno specifico argomento sulla base della quale il maturando dovrà sostenere la prova.[11]

Il colloquio si divide dunque in tre parti:

  • Il candidato deve scegliere tra tre buste chiuse il cui contenuto è stato selezionato dalla commissione. A partire dal contenuto all'interno della busta, che può essere di varia natura: un'immagine, un estratto, un dipinto, una testo poetico o in prosa, lo studente dovrà creare un discorso organico e interdisciplinare da esporre al momento. Lo studente può richiedere alcuni minuti per organizzare il discorso prima di iniziare il colloquio. La commissione ha comunque la facoltà di intervenire e porre domande al candidato.
  • Lo studente deve esporre una relazione, da lui preparata in precedenza, riguardo l'esperienza di Alternanza Scuola-Lavoro. La relazione deve essere esposta oralmente con il supporto facoltativo di materiale scritto o presentazioni multimediali.
  • Il candidato è poi tenuto a esporre le proprie conoscenze acquisite durante il percorso di Cittadinanza e Costituzione, anche attraverso eventuali domande da parte della commissione. [12]

Il colloquio (che deve essere quanto più possibile interdisciplinare) può comprendere tutte le materie curricolari, a patto che fra i membri della commissione sia compreso un docente qualificato all'uopo (ad esempio il docente incaricato per matematica può interrogare anche in fisica, se ha l'abilitazione ad insegnarla e il collega titolare non fa parte della commissione). Al termine del colloquio la procedura richiede che lo studente venga informato sulle motivazioni delle valutazioni degli scritti, che dichiari le proprie intenzioni per il futuro (facoltà universitaria o scelte lavorative) e controfirmi il registro in cui vengono riportati gli argomenti su cui è stato interrogato.

Conclusione

Dopo la conclusione di tutti i colloqui gli istituti pubblicano i risultati ufficiali e definitivi delle prove. Nella Maturità 2008 i voti in centesimi non sono stati pubblicati per la normativa sulla privacy[13]. Dalla Maturità 2009 i voti finali tornano ad essere pubblicati.

La consegna del diploma

Il diploma, che costituisce legalmente la prova dello svolgimento dei cinque anni di studi di scuola secondaria e dell'esame di Stato, viene consegnato in apposite cerimonie o presso le segreterie amministrative delle scuole. Il documento è necessario per l'iscrizione all'università e agli studi post-diploma. Viene realizzato dall'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato e riporta (in italiano, inglese, francese, spagnolo e tedesco) i dati principali dello studente.

Segretezza delle tracce

Nel 1976, con una telefonata effettuata alla vigilia della prova d'italiano, uno sconosciuto, spacciandosi per il provveditore agli studi, riuscì a convincere una suora, preside di un istituto pavese, a prendere la busta contenente i titoli dei temi d'italiano, custodita in cassaforte, ad aprirla rompendo i sigilli di ceralacca con cui si usava garantirne l'integrità e a farsi leggere il contenuto, adducendo a pretesto un possibile errore di trascrizione da correggere. Al termine della telefonata, la preside, colta da dubbi, denunciò l'accaduto. La prova d'italiano venne rimandata su tutto il territorio nazionale, l'esame cominciò con un giorno di ritardo con quella che era la "seconda" prova, mentre vennero preparati nuovi temi per la prova d'italiano[14]. Questo non è l'unico caso noto in cui il contenuto di un testo d'esame venne divulgato in anticipo: un rinvio di ben cinque giorni delle prove d'esame, limitatamente ai soli licei classici, si era reso necessario nel luglio del 1948, in seguito al furto del plico sigillato subito dal prof. Mario Attilio Levi in un autobus a Roma.

Nella cultura di massa

Data la sua forte carica emotiva presso gli studenti e la sua marcata connotazione come rito di passaggio, l'esame di Stato è stato più volte il soggetto di media italiani dedicati all'adolescenza. Il caso forse più eclatante è quello della canzone di Antonello Venditti, Notte prima degli esami, a cui si sono poi ispirati un film omonimo, il suo seguito, un remake francese (Nos 18 ans), e una miniserie.

Riferimenti dell'esame di maturità (e della sua preparazione) nel film Ecce bombo, di Nanni Moretti. Altri riferimenti più o meno marcati all'esame di Stato sono presenti anche nei film Che ne sarà di noi di Giovanni Veronesi, Ovosodo di Paolo Virzì, Tre metri sopra il cielo di Luca Lucini, Ultimi della classe di Luca Biglione, Immaturi di Paolo Genovese e Meno male che ci sei di Luis Prieto. Da non dimenticare le serie TV I liceali e Fuoriclasse.

Note

  1. ^ Fonte: www.rivistadiagraria.org - Rivista N. 32 - 1º febbraio 2007: "Al via il nuovo esame di Stato"
  2. ^ Domani è un'altra maturità
  3. ^ Riforma storica, via alla nuova maturità
  4. ^ Tabella A - D.M. 99 del 16 dicembre 2009
  5. ^ Decreto n.99 16 dicembre 2009
  6. ^ Lode e bonus: come si calcola il voto di Maturità?
  7. ^ Gli insegnanti di ruolo sono tenuti comunque a presentare la domanda (in caso contrario il loro nominativo viene iscritto d'ufficio nell'elenco, con indicazione delle preferenze in bianco), la volontarietà della partecipazione, dunque, è tale solo per gli insegnanti precari e insegnanti e presidi in pensione
  8. ^ La prima prova dell’esame di Stato 2019: guida al nuovo tema di italiano - La Stampa, su lastampa.it, 17 giugno 2019. URL consultato il 23 luglio 2019.
  9. ^ Fino ad oggi greco negli anni pari e latino in quelli dispari.
  10. ^ Elenco prove di maturità di Latino da Splash Latino
  11. ^ Orale maturità 2019: date, buste e come funziona il colloquio di Ida Artiaco, da fanpage.it, 20 giugno 2019
  12. ^ Esami di Stato - MIUR, su www.istruzione.it. URL consultato il 23 luglio 2019.
  13. ^ Voti nascosti
  14. ^ Maturità, vigilia con giallo. scritto di italiano a rischio

Bibliografia

  • Isella Belforti/Anna M. Ciai, Maturità addio! Storia e storie dell'esame di Stato, 1999 (Editori Riuniti)
  • Antonio Carrannante, Appunti sull'esame di maturità in Italia dal 1923 ad oggi, ne I Problemi della pedagogia, gennaio-aprile 1994, pp. 33–47

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