Pothos: differenze tra le versioni

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[[File:Pothos Via Cavour Musei Capitolini MC2417 n2.jpg|thumb|Dettaglio della testa]]
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Il '''''P'''''
Il '''''Pothos''''' è una [[scultura]] di [[Skopas]], databile al [[330 a.C.]] circa e conosciuta da una serie di repliche marmoree dell'epoca romana, tra cui la migliore è considerata quella ''di via Cavour'' (altezza 180 cm) nella [[Centrale Montemartini]] dei [[Musei Capitolini]] a [[Roma]].


<br />
==Storia==
L'opera è datata in via ipotetica all'ultima fase produttiva dell'artista. Fra le poche opere certe attribuite al celebre maestro e di cui ci raccontano [[Pausania il Periegeta|Pausania]] e [[Gaio Plinio Secondo|Plinio]], faceva parte sia di un gruppo con [[Eros]] e [[Imero]] dedicato a [[Megara (città)|Megara]]<ref>{{Treccani|scopa|Scòpa|accesso=8 novembre 2010}}</ref>, sia di un altro complesso statuario, con [[Afrodite]] e [[Fetonte]], a [[Samotracia]].<ref>{{Cita web|titolo=Scultura greca, i grandi maestri del IV secolo, Prassitele – Scopas - Lisippo|url=http://www.archeologia.unipd.it/docpdf/ghedini/SCULTURA%20GRECA%20DI%20IV%20SECOLO.pdf|accesso=8 novembre 2010}}</ref>

Oggi è possibile risalire all'originale grazie ad una quarantina di repliche di epoca romana ed ellenistica, alcune delle quali per la prima volta definitivamente individuate quali copie del ''Pothos'' di Skopas da [[Adolf Furtwängler]] nella seconda metà dell'Ottocento. Alla centrale di Montemartini se ne conservano due copie: oltre a quella principale sta esposta vicino anche una versione acefala. Altre copie sono quella frammentaria del Louvre (senza le gambe), le due degli [[Uffizi]], e quella dei [[Musei Capitolini]], restaurata con altri frammenti a formare un ''Apollo con cetra''.

==Descrizione e stile==
La statua rappresenta [[Pothos (divinità)|Pothos]], una divinità minore che rappresentava il desiderio amoroso. Su una [[base (architettura)|base]] si trova il ragazzo nudo dalle forme sinuose e delicate, appoggiato a qualcosa alla sua sinistra: l'[[anca]] sinistra è prominente a quella destra e forma una linea curva con la [[coscia]]; il [[braccio]] sinistro (perduto) è disteso lateralmente, con l'[[avambraccio]], in alto; invece il destro un tempo stringeva un tirso dionisiaco ossia un bastone cinto di edera e pampini.<ref>{{Cita web|titolo=Patrizio Pensabebe, Il teatro romano di Ferento: architettura e decorazione scultorea|url=http://books.google.it/books?id=JTdu-HK_-KoC&pg=PA84&lpg=PA84&dq=Pothos++statua&source=bl&ots=l2p_UUx48Z&sig=CLz98i4WKgoR7wFPvXrBd-JzbCY&hl=it&ei=nJzVTLjEJYaSswaIltiOCA&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=5&ved=0CCsQ6AEwBA#v=onepage&q=Pothos%20%20statua&f=false|accesso=7 novembre 2010}}</ref>.

La testa, piccola e coi capelli ben segnati, ha un'espressione trasognata e guarda verso l'alto, a simboleggiare il desiderio per un amore lontano. Gli occhi infossati e profondi sono tipici dello stile del maestro. La figura è inclinata verso sinistra e sorretta dall'appoggio della veste che cade dalla spalla sinistra; punti di appoggio che sono una caratteristica sempre presente nelle sculture di [[Skopas]] e [[Prassitele]] spesso rappresentati da una pianta o un sostegno artificiale; altra caratteristica di entrambi gli scultori è la particolare levigazione della superficie marmorea restituendole un completo realismo umano.

In questo complesso statuario si possono notare i caratteri espressivi, di questa nuova corrente, tipici del [[scultura greca classica|IV secolo a.C.]], ovvero il ripiegamento intimista, che si traduce nel raffigurare le divinità olimpiche in momenti intimi e carichi di [[pathos]]<ref>{{Cita web|titolo=Giovanni Becatti, Kosmos|url=http://books.google.it/books?id=WsXzwY1GC_EC&pg=PA72&lpg=PA72&dq=pothos+divinità&source=bl&ots=kkfrKlm7_H&sig=3tisjO9CUC1iMVdxA_K-Drg7_jE&hl=it&ei=6gLXTLOUNsrKswbg1LHjCA&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=4&ved=0CCcQ6AEwAw#v=onepage&q=pothos%20divinità&f=false|accesso=7 novembre 2010}}</ref>.

== Note ==
<references/>

==Galleria d'immagini==
<gallery>
File:Montemartini - i 2 Pothos da via Cavour 1170359.JPG|Le due versioni della Centrale Montemartini
File:Pothos Apollo Musei Capitolini MC649.jpg|Versione dei Musei Capitolini
File:Pothos Louvre Ma541.jpg|Versione del Louvre
</gallery>

== Bibliografia ==
* Andreas Linfert, ''Von Polyklet zu Lysipp. Polyklets Schule und ihr Verhältnis zu Skopas v. Paros'', Diss, Friburgo 1965.
* Andrew F. Stewart, ''Skopas of Paros''. Noyes Pr., Park Ridge, New York 1977. ISBN 0-8155-5051-0
* Andrew Stewart, ''Skopas in Malibu. The head of Achilles from Tegea and other sculpures by Skopas in the J. Paul Getty Museum'' J. Paul Getty Museum, Malibu 1982. ISBN 0-89236-036-4
*{{Cita libro|nome = Gisela M. A.|cognome = Richter|titolo = L'arte greca|editore = Einaudi|città = Torino|anno = 1969|cid =Richter 1969}}
*{{Cita libro|nome = Ranuccio|cognome = Bianchi Bandinelli|wkautore = Ranuccio Bianchi Bandinelli|coautori = Enrico Paribeni|titolo = L'arte dell'antichità classica. Grecia|editore = UTET Libreria|città = Torino|anno = 1986|ISBN = ISBN 88-7750-183-9.}}
* Giuliano A., ''Storia dell'arte greca'', Carocci, Roma 1998 ISBN 88-430-1096-4
* Pierluigi De Vecchi ed Elda Cerchiari, ''I tempi dell'arte'', volume 1, Bompiani, Milano 1999. ISBN 88-451-7107-8

==Voci correlate==
*''[[Menade danzante]]''
*[[Skopas]]
*[[Scultura greca classica]]

==Altri progetti==
{{Interprogetto}}


{{portale|Antica Grecia|scultura}}
{{portale|Antica Grecia|scultura}}

Versione delle 16:00, 1 set 2019

Disambiguazione – Se stai cercando un genere di piante da appartamento, vedi Epipremnum.
Pothos
AutoreDa Skopas
Datacopia romana da un originale greco del 330 a.C. circa
Materialemarmo
Altezza180 cm
UbicazioneCentrale Montemartini, Roma
Dettaglio della testa

Il P