Porfirione: differenze tra le versioni

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Insieme ai suoi fratelli, venne istigato dalla madre, Gea, ad attaccare [[Zeus]] e quindi tutti gli [[Olimpi]], nel corso della [[Gigantomachia]]. Cadde trafitto, insieme al fratello mostro [[Tifone (mitologia)|Tifone]], sotto le frecce del dio [[Apollo]].
Insieme ai suoi fratelli, venne istigato dalla madre, Gea, ad attaccare [[Zeus]] e quindi tutti gli [[Olimpi]], nel corso della [[Gigantomachia]]. Cadde trafitto, insieme al fratello mostro [[Tifone (mitologia)|Tifone]], sotto le frecce del dio [[Apollo]].

Versione delle 23:18, 17 lug 2019

Zeus abbatte Porfirione, rilievo, V secolo a.C., dal grande fregio dell'Altare di Pergamo, Berlino, Staatliche Museen.

Nella mitologia greca, Porfirione era uno dei Giganti, e figlio di Tartaro e di Gea.

Insieme ai suoi fratelli, venne istigato dalla madre, Gea, ad attaccare Zeus e quindi tutti gli Olimpi, nel corso della Gigantomachia. Cadde trafitto, insieme al fratello mostro Tifone, sotto le frecce del dio Apollo.

La versione più comune racconta che Porfirione, uno dei Giganti più potenti della Gigantomachia, combatté con ferocia al fianco del fratello Alcioneo. Morto questo, attaccò violentemente Era, riuscendo a strangolarla, ma una freccia scagliata da Eros, lo ferì al diaframma.

Indignato, si accanì sulla dea, tentando di violentarla, ma, mentre le strappava di dosso i vestiti, Zeus irato intervenne scagliando un enorme folgore sul nemico. Colpito a morte, Porfirione indietreggiò, quando all'improvviso Eracle, alleato di Zeus, balzò su di lui finendolo con una freccia e a colpi di clava.

Nella letteratura moderna

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