Gundam - Origini: differenze tra le versioni

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Recupero di 0 fonte/i e segnalazione di 1 link interrotto/i. #IABot (v2.0beta15)
Recupero di 0 fonte/i e segnalazione di 1 link interrotto/i. #IABot (v2.0beta15)
Riga 421: Riga 421:
|titolo romaji = V Gekitotsu Rūmu kaisen
|titolo romaji = V Gekitotsu Rūmu kaisen
|data giappone = 2 settembre 2017<ref>{{cita web|url=https://www.animenewsnetwork.com/news/2017-04-21/gundam-the-origin-anime-loum-arc-debuts-on-september-2/.115115|titolo=Gundam the Origin Anime's Loum Arc Debuts on September 2|editore=[[Anime News Network]]|data=21 aprile 2017|accesso=23 novembre 2017|lingua=en}}</ref> <small>(cinema)</small><br />10 novembre 2017<ref name="dvd"/> <small>(home video)</small>
|data giappone = 2 settembre 2017<ref>{{cita web|url=https://www.animenewsnetwork.com/news/2017-04-21/gundam-the-origin-anime-loum-arc-debuts-on-september-2/.115115|titolo=Gundam the Origin Anime's Loum Arc Debuts on September 2|editore=[[Anime News Network]]|data=21 aprile 2017|accesso=23 novembre 2017|lingua=en}}</ref> <small>(cinema)</small><br />10 novembre 2017<ref name="dvd"/> <small>(home video)</small>
|data italia = 20 dicembre 2017<ref>{{cita web|url=https://www.shop.dynit.it/mobile-suit-gundam-the-origin-v-clash-at-loum-first-press-20957.html|titolo=Mobile Suit Gundam - The Origin V - Clash at Loum (First Press)|editore=[[Dynit]]|accesso=23 novembre 2017}}</ref>
|data italia = 20 dicembre 2017<ref>{{cita web|url=https://www.shop.dynit.it/mobile-suit-gundam-the-origin-v-clash-at-loum-first-press-20957.html|titolo=Mobile Suit Gundam - The Origin V - Clash at Loum (First Press)|editore=[[Dynit]]|accesso=23 novembre 2017|urlmorto=sì}}</ref>
|trama = Il 3 gennaio U.C. 0079 il Zeon dichiara guerra alla Federazione e riporta una serie immediata di successi che conducono alla cattura delle città lunari di Granada e Von Braun. Nello stesso giorno Zeon apre le ostilità contro la colonia allineata alla Federazione di Side 2, Hatte, e ne massacra gran parte della popolazione. Una settimana dopo, la colonia di Island Iffish viene fatta precipitare verso la capitale della Federazione, Jaburo; all'ingresso nell'atmosfera, tuttavia, la colonia si separa in tre parti, che colpiscono il Canada, il Pacifico e l'Australia, provocando disastri ambientali e carestie che sterminano metà della popolazione del pianeta. A causa del suo rifiuto di prendere parte all'Operazione British, Ramba Ral è retrocesso di grado e rimosso dal fronte. A Side 5, Loum, intanto, Sayla assiste alla morte di Teabolo e apprende dalla spia di Zeon Tachi O'Hara che suo fratello Casval è ancora vivo. La colonia diventa il nuovo terreno di scontro tra le flotte di Zeon e della Federazione, con Char che pilota il suo Zaku II rosso all'attacco del nemico.
|trama = Il 3 gennaio U.C. 0079 il Zeon dichiara guerra alla Federazione e riporta una serie immediata di successi che conducono alla cattura delle città lunari di Granada e Von Braun. Nello stesso giorno Zeon apre le ostilità contro la colonia allineata alla Federazione di Side 2, Hatte, e ne massacra gran parte della popolazione. Una settimana dopo, la colonia di Island Iffish viene fatta precipitare verso la capitale della Federazione, Jaburo; all'ingresso nell'atmosfera, tuttavia, la colonia si separa in tre parti, che colpiscono il Canada, il Pacifico e l'Australia, provocando disastri ambientali e carestie che sterminano metà della popolazione del pianeta. A causa del suo rifiuto di prendere parte all'Operazione British, Ramba Ral è retrocesso di grado e rimosso dal fronte. A Side 5, Loum, intanto, Sayla assiste alla morte di Teabolo e apprende dalla spia di Zeon Tachi O'Hara che suo fratello Casval è ancora vivo. La colonia diventa il nuovo terreno di scontro tra le flotte di Zeon e della Federazione, con Char che pilota il suo Zaku II rosso all'attacco del nemico.
}}
}}

Versione delle 19:53, 14 lug 2019

Gundam Origini
機動戦士ガンダム: THE ORIGIN
(Kidō Senshi Gandamu: The Origin)
Copertina del primo volume dell'edizione italiana
Generemecha
Manga
AutoreYoshikazu Yasuhiko
Mecha designKunio Ōkawara
EditoreKadokawa Shoten
RivistaGundam Ace
Targetshōnen
1ª edizioneaprile 2001 – 25 giugno 2011
Tankōbon23 (completa)
Editore it.Star Comics
1ª edizione it.1º ottobre 2004 – 24 maggio 2012
Volumi it.23 (completa)
OAV
Mobile Suit Gundam: The Origin
AutoreYoshikazu Yasuhiko
RegiaYoshikazu Yasuhiko
ProduttoreOsamu Taniguchi
SoggettoYoshiyuki Tomino, Hajime Yatate (soggetto originale)
SceneggiaturaKatsuyuki Sumisawa
Char. designYoshikazu Yasuhiko, Tsukasa Kotobuki
Mecha designHajime Katoki, Junichi Akutsu, Kimitoshi Yamane, Kunio Ōkawara, Mika Akitaka
Dir. artisticaShigemi Ikeda, Yukiko Maruyama
MusicheTakayuki Hattori
StudioSunrise
1ª edizione28 febbraio 2015 – 5 maggio 2018
Episodi6 (completa)
Rapporto16:9
Durata ep.circa 60 min
Editore it.Dynit
1ª edizione it.23 giugno 2015 – in corso
Episodi it.5 / 6 Completa al 83%
Durata ep. it.circa 60 min

Gundam Origini (機動戦士ガンダム: THE ORIGIN?, Kidō Senshi Gandamu: The Origin) è un manga, adattamento originale della serie televisiva anime Mobile Suit Gundam, scritto e disegnato da Yoshikazu Yasuhiko, il character designer della serie TV, e da Kunio Ōkawara, che anche qui si occupa del mecha design. Esso è stato serializzato dalla Kadokawa Shoten sulla rivista Gundam Ace dal 1º ottobre 2004 al 24 maggio 2012 e in seguito raccolto in 23 volumi tankōbon. L'edizione italiana è stata pubblicata da Star Comics tra il 2004 e il 2012.

Gundam Origini costituisce qualcosa di diverso rispetto a una semplice trasposizione a fumetti dell'anime originale, in quanto approfondisce gli antefatti e i retroscena degli avvenimenti e dei personaggi principali, modificando notevolmente diverse sottotrame e inventandone di nuove. Inoltre gli autori si sforzarono di conferire alla storia un ancora maggiore realismo, pur creando così molte discrepanze rispetto alla narrazione televisiva, sia nel rendere la tecnologia, che nel presentare gli eventi[1].

Nel 2015 la Sunrise ne ha tratto una trasposizione in un OAV di quattro episodi, distribuiti tra il 28 febbraio 2015 e il 19 novembre 2016[2]. Una seconda stagione di due episodi è iniziata il 2 settembre 2017 e si è conclusa il 5 maggio 2018[3]. L'anime è edito in italiano da Dynit col titolo Mobile Suit Gundam: The Origin[4], oltre ad essere disponibile in tutto il mondo sulla piattaforma a pagamento Daisuki[5].

Trama

Per risolvere il problema del sovraffollamento e della carenza energetica sulla Terra, l'umanità ha iniziato a colonizzare lo spazio, creando un numero di insediamenti denominati Side, e dando così inizio all'epoca conosciuta come Universal Century. Nell'anno U.C. 79 la colonia di Side 3, Zeon, dichiara la sua indipendenza dalla Federazione Terrestre, segnando il debutto della guerra di un anno. Amuro Ray è un ragazzo che vive a Side 7, una colonia fino a quel punto risparmiata dalla guerra, ma scelta dalla Federazione per svolgere un programma militare segreto. Quando le forze di Zeon vengono a sapere delle intenzioni dei federali, inviano una squadra di robot da combattimento mobile suit per intralciare i loro piani. Nei combattimenti che seguono su Side 7, Amuro scopre il prototipo di mobile suit terrestre RX-78 Gundam e riesce istintivamente a pilotarlo per distruggere gli attaccanti, mettendo in fuga perfino l'asso militare di Zeon, Char Aznable.

In seguito, Amuro entra nell'esercito tra le file dell'equipaggio della corazzata spaziale Base Bianca, punta di diamante delle forze della Federazione e costante spina nel fianco di Zeon, e diviene un pilota esperto. Egli inoltre sviluppa delle abilità latenti da newtype, poteri psichici nati dall'evoluzione dell'uomo nello spazio.

Sviluppo

Yoshikazu Yasuhiko era stato il character designer della serie televisiva anime Mobile Suit Gundam. Lavorando sotto Yoshiyuki Tomino, l'artista si era trovato alcune volte in disaccordo con il regista, ma aveva dovuto modificare le sue idee per rispettare la volontà di Tomino[6]. Egli era inoltre insoddisfatto che molti fan dell'anime avessero travisato il messaggio originale dell'opera, non cogliendo le allusioni alla necessità di comunicare e di capirsi a vicenda ma interpretandola piuttosto come un'apologia della guerra[7]. Quando l'amministratore delegato di Sunrise, Takayuki Yoshi, e il suo predecessore, Koji Yamaura, gli chiesero di dedicarsi a una riscrittura dell'anime originario in forma di manga, accettò quindi di buon grado[6].

Gundam Origini ripercorre fedelmente gli eventi della serie televisiva, ma adottando il punto di vista di Yasuhiko. Egli si sforzò di accostare alle scene di battaglia e di azione anche una dimensione più introspettiva, presentando in modo dettagliato «i rapporti tra i personaggi principali e i loro amici e familiari»[7], e introdusse delle modifiche rivolte soprattutto ad aumentare il realismo e la coerenza della storia. Ad esempio, Amuro Ray non pilota il Gundam utilizzando il manuale di pronto impiego del robot, ma si affida al computer di bordo, mentre lo stesso Progetto V per lo sviluppo dei mobile suit federali è qualcosa di molto più ampio ed organizzato che non il solo trasporto segreto di qualche prototipo su Side 7[8]. Entrambe le fazioni in guerra, inoltre, possiedono mobile suit dall'inizio della storia, con Amuro che pilota il Gundam RX-78-2 e interviene a combattere i due Zaku II solo dopo che un pilota più esperto a bordo del RX-78-1 viene sconfitto[9].

Nel manga, Yasuhiko inserì un lungo excursus sul background di alcuni dei personaggi principali e sugli eventi che portarono alla guerra di un anno[7]. In particolare l'autore sentiva che il passato di Char Aznable e Sayla Mass era stato trascurato da Tomino e che, sebbene fossero diventati personaggi molto popolari, la mancata esposizione delle motivazioni che li spingevano aveva fatto sì che venissero equivocati dal pubblico[6]. Questo arco narrativo, denominato dall'autore Cronache di Char e Sayla, è la parte a cui Yasuhiko si affezionò di più e che è stata inizialmente scelta per essere adattata in anime[10].

Media

Manga

Gundam Origin è stato scritto e illustrato da Yoshikazu Yasuhiko, il character designer della serie originale, in collaborazione con Kunio Ōkawara al mecha design. Il manga è stato pubblicato in Giappone da aprile 2001 al 25 giugno 2011[1] sulla rivista mensile Gundam Ace della Kadokawa Shoten e in seguito raccolto in 23 volumi tankōbon, editi tra il 29 maggio 2002 e il 24 novembre 2011. Il 26 febbraio 2015 è stato pubblicato un 24º volume, contenente dei capitoli spin-off incentrati su Char Aznable, Amuro Ray e Sayla Mass e disegnati dall'autore dopo la conclusione della storia principale[11]. Il successo incontrato ha favorito una riedizione del manga in formato aizōban; la ristampa è composta da 12 albi corrispondenti a due tankōbon ciascuno, con copertine rigide e un centinaio di pagine a colori, invece delle canoniche cinque.

L'edizione italiana, che riproduce l'edizione tankōbon giapponese, è stata curata dalla Star Comics, con la traduzione di Rie Zushi e l'adattamento di Guglielmo Signora. La pubblicazione è iniziata il 1º ottobre 2004 con il primo volume e si è conclusa con il 23º il 24 maggio 2012. L'edizione presenta, oltre alle pagine a colori degli albi originali, anche quelle apparse solo nella serializzazione su rivista[12]. Negli Stati Uniti il manga era stato licenziato alla Viz Media, ma la pubblicazione è stata interrotta dopo 12 uscite, corrispondenti ai primi sei tankōbon giapponesi, a causa degli alti costi e delle basse vendite[13]. In seguito Vertical ha curato un adattamento in lingua inglese, corrispondente alla versione aizōban giapponese e pubblicato tra il 26 marzo 2013 e il 17 dicembre 2015[14]. L'opera è pubblicata anche in francese da Pika Édition[15], in spagnolo da Norma Editorial[16] e in cinese da Kadokawa Taiwan Corporation[17].

Copertina del primo DVD dell'edizione italiana della serie anime
Titolo italiano
GiapponeseKanji」 - Rōmaji
Data di prima pubblicazione
GiapponeseItaliano
1Inizio
「始動編」 - Shidō hen
29 maggio 2002[18]
ISBN 978-4-04-713453-9
1º ottobre 2004[12]
2Battaglia
「激闘編」 - Gekitō hen
23 luglio 2002[19]
ISBN 978-4-04-713503-1
2 dicembre 2004[20]
3Garma
「ガルマ編・前」 - Garuma hen: mae
22 novembre 2002[21]
ISBN 978-4-04-713518-5
2 febbraio 2005[22]
4Garma II
「ガルマ編・後」 - Garuma hen: nochi
20 marzo 2003[23]
ISBN 978-4-04-713545-1
4 aprile 2005[24]
5Ramba Ral
「ランバ・ラル編・前」 - Ranba Raru hen: mae
24 luglio 2003[25]
ISBN 978-4-04-713557-4
3 giugno 2005[26]
6Ramba Ral II
「ランバ・ラル編・後」 - Ranba Raru hen: nochi
24 marzo 2004[27]
ISBN 978-4-04-713611-3
18 ottobre 2005[28]
7Jaburo
「ジャブロー編・前」 - Jaburō hen: mae
23 luglio 2004[29]
ISBN 978-4-04-713647-2
21 dicembre 2005[30]
8Jaburo II
「ジャブロー編・後」 - Jaburō hen: nochi
22 novembre 2004[31]
ISBN 978-4-04-713680-9
23 marzo 2006[32]
9Char e Sayla
「シャア・セイラ編・前」 - Shā Seira hen: mae
22 aprile 2005[33]
ISBN 978-4-04-713714-1
24 luglio 2006[34]
10Char e Sayla II
「シャア・セイラ編・前」 - Shā Seira hen: nochi
24 agosto 2005[35]
ISBN 978-4-04-713746-2
23 novembre 2006[36]
11L'inizio delle ostilità
「開戦編・前」 - Kaisen hen: mae
21 dicembre 2005[37]
ISBN 978-4-04-713771-4
26 marzo 2007[38]
12L'inizio delle ostilità II
「開戦編・後」 - Kaisen hen: nochi
21 aprile 2006[39]
ISBN 978-4-04-713805-6
27 agosto 2007[40]
13Loum
「ルウム編・前」 - Rūmu hen: mae
21 luglio 2006[41]
ISBN 978-4-04-713850-6
26 novembre 2007[42]
14Loum II
「ルウム編・後」 - Rūmu hen: nochi
21 dicembre 2006[43]
ISBN 978-4-04-713883-4
26 marzo 2008[44]
15Odessa
「オデッサ編・前」 - Odessa hen: mae
24 maggio 2007[45]
ISBN 978-4-04-713920-6
28 luglio 2008[46]
16Odessa II
「オデッサ編・後」 - Odessa hen: nochi
21 novembre 2007[47]
ISBN 978-4-04-713987-9
26 novembre 2008[48]
17Lalah
「ララァ編・前」 - Rarā hen: mae
24 giugno 2008[49]
ISBN 978-4-04-715075-1
26 maggio 2009[50]
18Lalah II
「ララァ編・後」 - Rarā hen: nochi
24 dicembre 2008[51]
ISBN 978-4-04-715145-1
25 novembre 2009[52]
19Solomon
「ソロモン編・前」 - Soromon hen: mae
24 giugno 2009[53]
ISBN 978-4-04-715260-1
25 maggio 2010[54]
20Solomon II
「ソロモン編・後」 - Soromon hen: nochi
22 gennaio 2010[55]
ISBN 978-4-04-715285-4
23 settembre 2010[56]
21Lampi nello spazio
「ひかる宇宙編・前」 - Hikaru uchū hen: mae
21 luglio 2010[57]
ISBN 978-4-04-715482-7
24 gennaio 2011[58]
22Lampi nello spazio II
「ひかる宇宙編・後」 - Hikaru uchū hen: nochi
24 febbraio 2011[59]
ISBN 978-4-04-715601-2
24 novembre 2011[60]
23Incontri nello spazio
「めぐりあい宇宙編」 - Meguriai uchū hen
24 novembre 2011[61]
ISBN 978-4-04-715770-5
24 maggio 2012[62]

Anime

Lo studio di animazione Sunrise nel 2011 annunciò un progetto per adattare il manga in anime. In particolare, fu pianificata l'animazione del passato di Casval e Artesia e degli antefatti alla Guerra di un anno contenuti nei volumi dal 9 al 12 del fumetto, riarrangiando i contenuti in una serie OAV di quattro episodi[63], con proiezioni in anteprima in un numero limitato di sale nipponiche[64][65]. Il primo episodio, Blue Eyed Casval (青い瞳のキャスバル?, Aoi hitomi no Kyasubaru), è stato proiettato dal 28 febbraio e commercializzato per il mercato home video dal 24 aprile 2015. Il secondo, Artesia's Sorrow (哀しみのアルテイシア?, Kanashimi no Aruteishia), ha debuttato il 31 ottobre ed è stato messo in commercio dal 26 novembre 2015. Il terzo, Dawn of Rebellion (暁の蜂起?, Akatsuki no hōki), è stato reso disponibile al cinema e per lo streaming dal 21 maggio e in DVD e Blu-ray dal 10 giugno 2016. Il quarto e ultimo episodio, Eve of Destiny (運命の前夜?, Unmei no zenya), ha debuttato il 19 novembre per poi essere distribuito in home video dal 9 dicembre 2016.

L'anime è edito in Italia da Dynit[4]. Il primo episodio è stato proiettato al cinema il 23 e 24 giugno 2015 e reso disponibile in DVD e Blu-ray dal 28 ottobre 2015 in edizione semplice e First Press; quest'ultima contenente anche i trailer, un quaderno con disegni preparatori per lo storyboard e un booklet con schede sui personaggi e approfondimenti. Il secondo episodio è stato commercializzato dall'11 marzo 2016[66], il terzo dal 26 ottobre 2016 e il quarto dal 1º marzo 2017. La serie è stata resa disponibile in tutto il mondo, eccetto Giappone e Cina, in simulcast sulla piattaforma a pagamento Daisuki[5], con doppiaggio giapponese e inglese e sottotitoli in inglese, francese, tedesco, coreano e cinese tradizionale e semplificato[67].

Una seconda stagione di due episodi, incentrata sull'arco narrativo della battaglia di Loum, è iniziata il 2 settembre 2017 e si concluderà il 5 maggio 2018. Yoshikazu Yasuhiko ha affermato di essere intenzionato a continuare l'adattamento per trasporre anche la guerra di un anno[3].

Titolo italiano
GiapponeseKanji」 - Rōmaji
Prima visione
GiapponeseItaliano
1I: Blue Eyed Casval
「I 青い瞳のキャスバル」 - I Aoi hitomi no Kyasubaru
28 febbraio 2015[68] (cinema)
24 aprile 2015[69] (home video)
23 giugno 2015[70] (cinema)
28 ottobre 2015[71] (home video)

Universal Century 0068. Mentre pronuncia il discorso di indipendenza della Repubblica autonoma di Munzo dalla Federazione terrestre, il leader Zeon Zum Deikun viene colto da un malore improvviso che lo porta alla morte. Questo scatena una serie di rivolte nella colonia contro la Federazione, mentre Jimba Ral addita la famiglia Zabi di cospirazione. Nonostante i suoi sforzi, gli Zabi raccolgono consensi e il capofamiglia e consigliere di Deikun, Degwin Sodo Zabi, prende il potere. Per tenere sotto controllo la famiglia di Deikun, Degwin ordina che la compagna, Astraia, e i due figli, Casval e Artesia, vengano confinati in una torre; ma Ramba Ral e Crowley Hamon riescono a far imbarcare i bambini, insieme a Jimba Ral, su una nave cargo e a spedirli sulla Terra, in modo da metterli al sicuro dal regime degli Zabi.

2II: Artesia's Sorrow
「II 哀しみのアルテイシア」 - II Kanashimi no Aruteishia
31 ottobre 2015[72] (cinema)
26 novembre 2015[69] (home video)
11 marzo 2016[73]

Sono passati tre anni da quando Casval, Artesia e Jimba sono fuggiti sulla Terra e hanno trovato ospitalità nel castello di Don Teabolo Mass in Andalusia; Teabolo adotta i bambini chiamandoli Edward e Sayla. Dopo che un gruppo di sicari assoldati da Kycilia Zabi ferisce Teabolo e uccide Jimba, la compagnia Yashima si offre di trasferire Teabolo e i ragazzi nella Texas Colony di Loum. Qui essi fanno la conoscenza di Char Aznable, un ragazzo coetaneo e fortemente somigliante a Edward, ma devono anche apprendere la triste notizia della morte della madre Astraia. Nel frattempo Dozle Zabi mette al corrente Ramba Ral di un progetto segreto per la creazione di robot da combattimento a Munzo, ora rinominata Zeon. Mentre Char si appresta a studiare all'accademia militare di Zeon, Edward si congeda da Sayla affermando di volersi iscrivere all'accademia militare di Loum.

3III: Dawn of Rebellion
「III 暁の蜂起」 - III Akatsuki no hōki
21 maggio 2016[74] (cinema)
10 giugno 2016[69] (home video)
26 ottobre 2016[75]

Contrariamente a quanto detto a sua sorella, Edward intende andare a Zeon con Char, ma una pistola nella valigia di Char crea loro delle difficoltà ai controlli per la sicurezza e, su proposta di Edward, i due si scambiano i vestiti così che Char possa prendere il volo designato. L'aeronave è però sabotata da agenti Zabi, e Edward, creduto morto nell'incidente, assume l'identità di Char e inizia la sua formazione all'accademia militare di Zeon, dove stringe amicizia con il compagno di corso Garma Zabi. Due anni dopo, un incidente causato da una nave terrestre provoca rivolte tra i coloni di Zeon, sempre più insofferenti al governo federale. Cogliendo l'occasione, Char convince Garma a guidare i compagni cadetti in un'incursione contro la guarnigione federale di istanza a Zeon, soverchiando i militari e costringendoli alla resa. Nel frattempo le scoperte del professor Torenov Y. Minovsky imprimono un svolta al progetto per la realizzazione dei mobile suit.

4IV: Eve of Destiny
「IV 運命の前夜」 - IV Unmei no zenya
19 novembre 2016[2] (cinema)
9 dicembre 2016[69] (home video)
1º marzo 2017[76]

Identificato come l'istigatore di Garma, Char viene congedato da Dozle Zabi e inviato per qualche tempo sulla Terra, a Manaus. Qui incontra Lalah Sune, una giovane ragazza in possesso di strani poteri psichici, e la salva dai suoi sfruttatori, portandola infine al sicuro nello spazio con sé quando viene richiamato in servizio. Nel frattempo il dottor Minovsky decide di tradire Zeon per passare alla Federazione, ma l'incontro sulla Luna tra lo scienziato e il ricercatore di punta della Federazione, Tem Ray, è sabotato dai mobile suit di Zeon, che annientano i Guncannon federali e uccidono Minovsky. Tra i piloti di mobile suit figura, tra gli altri, Char. Dopo aver osservato la potenza dei nuovi robot nemici, Tem mette a punto il prototipo di mobile suit denominato "Gundam", i cui progetti vengono trovati dal figlio Amuro nel suo laboratorio sulla colonia di Side 7. Il 3 gennaio 0079, infine, il rinominato Principato di Zeon, dichiara guerra alla Federazione.

5V: Clash at Loum
「V 激突 ルウム会戦」 - V Gekitotsu Rūmu kaisen
2 settembre 2017[77] (cinema)
10 novembre 2017[69] (home video)
20 dicembre 2017[78]

Il 3 gennaio U.C. 0079 il Zeon dichiara guerra alla Federazione e riporta una serie immediata di successi che conducono alla cattura delle città lunari di Granada e Von Braun. Nello stesso giorno Zeon apre le ostilità contro la colonia allineata alla Federazione di Side 2, Hatte, e ne massacra gran parte della popolazione. Una settimana dopo, la colonia di Island Iffish viene fatta precipitare verso la capitale della Federazione, Jaburo; all'ingresso nell'atmosfera, tuttavia, la colonia si separa in tre parti, che colpiscono il Canada, il Pacifico e l'Australia, provocando disastri ambientali e carestie che sterminano metà della popolazione del pianeta. A causa del suo rifiuto di prendere parte all'Operazione British, Ramba Ral è retrocesso di grado e rimosso dal fronte. A Side 5, Loum, intanto, Sayla assiste alla morte di Teabolo e apprende dalla spia di Zeon Tachi O'Hara che suo fratello Casval è ancora vivo. La colonia diventa il nuovo terreno di scontro tra le flotte di Zeon e della Federazione, con Char che pilota il suo Zaku II rosso all'attacco del nemico.

6VI: Rise of the Red Comet
「VI 誕生 赤い彗星」 - VI Tanjō Akai Suisei
5 maggio 2018[79] (cinema)
13 luglio 2018[69] (home video)
-

Accoglienza

Gundam Origini è stato molto apprezzato e ha goduto di un grande successo[80]. Rebecca Silverman di Anime News Network ha ritenuto l'opera «ben scritta, gradevolmente illustrata e piena di personaggi interessanti» e ha apprezzato l'approccio usato nel trattare il tema di adolescenti che scendono in guerra, definendo realistiche le reazioni dei protagonisti, specialmente di Amuro: un ragazzo che «cerca di gestire le responsabilità da adulto che gli vengono addossate». Silverman ha inoltre affermato che la storia può essere apprezzata sia dai fan di Gundam che da coloro che non hanno una conoscenza pregressa del franchise[81]. Per Ollie Barder di Forbes, Yasuhiko è stato in grado di catturare nel manga lo spirito della serie anime originale e anche i molti cambiamenti effettuati danno l'impressione di essere il risultato di attenta ponderazione, profonda comprensione e sincero attaccamento per la storia. Questo, congiuntamente all'indiscusso talento di Yasuhiko come artista, l'ha portato a definire il prodotto finito come «uno dei manga meglio illustrati e narrati degli ultimi tempi»[9]. Joseph Luster di Otaku USA ha lodato le scene di azione e di battaglia per «riuscire a rimanere chiare nonostante una quantità incredibile di dettagli»[82]. Jason Thompson gli assegna quattro stelle su quattro, giudicandone i personaggi espressivi e convincenti, le scene di azione entusiasmanti e l'ambientazione fantascientifica più convincente e dettagliata della serie anime originale[13]. Il fumetto è risultato vincitore del premio Seiun 2012 nella categoria per il miglior manga[83].

L'anime ha venduto 152 610 copie in Giappone nel 2015, stabilendosi al quarto posto nella lista annuale delle serie per numero di vendite in DVD e Blu-ray[84].

Note

  1. ^ a b Gundam – Origini: ultimo capitolo per il manga di Yasuhiko Yoshikazu, in Italia per Star Comics, su comicsblog.it, 24 maggio 2011. URL consultato il 6 ottobre 2016.
  2. ^ a b (EN) Gundam the Origin IV Anime's Cast, November 19 Debut Revealed, su animenewsnetwork.com, Anime News Network, 29 luglio 2016. URL consultato il 6 ottobre 2016.
  3. ^ a b (EN) Gundam The Origin's Yasuhiko: There Will Be More After Current Arc, su animenewsnetwork.com, Anime News Network, 2 settembre 2017. URL consultato il 23 novembre 2017.
  4. ^ a b Mobile Suit Gundam - The Origin, su dynit.it, Dynit. URL consultato il 6 ottobre 2016.
  5. ^ a b (EN) Joseph Luster, "Mobile Suit Gundam The Origin" to be Available Worldwide via Paid Streaming and Blu-ray, su crunchyroll.com, Crunchyroll, 5 febbraio 2015. URL consultato il 6 ottobre 2016.
  6. ^ a b c (EN) Andrew Osmond, Yoshikazu Yasuhiko: The Interview, su blog.alltheanime.com, Alltheanime.com. URL consultato l'8 dicembre 2016.
  7. ^ a b c (EN) Naoyuki Himeno, Interview/ Yoshikazu Yasuhiko: ‘Gundam’ led to misunderstanding that ‘war is cool’, su asahi.com, Asahi Shinbun, 29 dicembre 2015. URL consultato l'8 dicembre 2016.
  8. ^ Andrea Baricordi, Postfazione a Gundam Origini vol. 1, Star Comics, 2004
  9. ^ a b (EN) Ollie Barder, 'Gundam: The Origin' Manga Review, su forbes.com, Forbes, 16 marzo 2015. URL consultato il 9 ottobre 2016.
  10. ^ (EN) SPECIAL|Comments from Mr. Yoshikazu Yasuhiko, su gundam-the-origin.net. URL consultato l'8 ottobre 2016.
  11. ^ Roberto Addari, Gundam Origini ispira un nuovo manga, annunciato il volume 24, su mangaforever.net, 25 gennaio 2015. URL consultato il 6 ottobre 2016.
  12. ^ a b Gundam Origini 1, su starcomics.com, Star Comics. URL consultato il 6 ottobre 2016.
  13. ^ a b ThompsonGundam: The Origin.
  14. ^ (EN) Vertical Adds Gundam: The Origin, Wolfsmund Manga, su animenewsnetwork.com, Anime News Network, 29 luglio 2012. URL consultato il 6 ottobre 2016.
  15. ^ (FR) Mobile Suit Gundam - The Origin, su pika.fr, Pika Édition. URL consultato il 6 ottobre 2016.
  16. ^ (ES) Catálogo de Norma Editorial - Gundam: The Origin, su normaeditorial.com, Norma Editorial. URL consultato il 6 ottobre 2016.
  17. ^ (ZH) 機動戰士GUNDAM THE ORIGIN (1), su kadokawa.com.tw, Kadokawa Taiwan Corporation. URL consultato il 6 ottobre 2016.
  18. ^ (JA) 機動戦士ガンダム THE ORIGIN (1), su kadokawa.co.jp, Kadokawa Shoten. URL consultato il 6 ottobre 2016.
  19. ^ (JA) 機動戦士ガンダム THE ORIGIN (2), su kadokawa.co.jp, Kadokawa Shoten. URL consultato il 6 ottobre 2016.
  20. ^ Gundam Origini 2, su starcomics.com, Star Comics. URL consultato il 6 ottobre 2016.
  21. ^ (JA) 機動戦士ガンダム THE ORIGIN (3), su kadokawa.co.jp, Kadokawa Shoten. URL consultato il 6 ottobre 2016.
  22. ^ Gundam Origini 3, su starcomics.com, Star Comics. URL consultato il 6 ottobre 2016.
  23. ^ (JA) 機動戦士ガンダム THE ORIGIN (4), su kadokawa.co.jp, Kadokawa Shoten. URL consultato il 6 ottobre 2016.
  24. ^ Gundam Origini 4, su starcomics.com, Star Comics. URL consultato il 6 ottobre 2016.
  25. ^ (JA) 機動戦士ガンダム THE ORIGIN (5), su kadokawa.co.jp, Kadokawa Shoten. URL consultato il 6 ottobre 2016.
  26. ^ Gundam Origini 5, su starcomics.com, Star Comics. URL consultato il 6 ottobre 2016.
  27. ^ (JA) 機動戦士ガンダム THE ORIGIN (6), su kadokawa.co.jp, Kadokawa Shoten. URL consultato il 6 ottobre 2016.
  28. ^ Gundam Origini 6, su starcomics.com, Star Comics. URL consultato il 6 ottobre 2016.
  29. ^ (JA) 機動戦士ガンダム THE ORIGIN (7), su kadokawa.co.jp, Kadokawa Shoten. URL consultato il 6 ottobre 2016.
  30. ^ Gundam Origini 7, su starcomics.com, Star Comics. URL consultato il 6 ottobre 2016.
  31. ^ (JA) 機動戦士ガンダム THE ORIGIN (8), su kadokawa.co.jp, Kadokawa Shoten. URL consultato il 6 ottobre 2016.
  32. ^ Gundam Origini 8, su starcomics.com, Star Comics. URL consultato il 6 ottobre 2016.
  33. ^ (JA) 機動戦士ガンダム THE ORIGIN (9), su kadokawa.co.jp, Kadokawa Shoten. URL consultato il 6 ottobre 2016.
  34. ^ Gundam Origini 9, su starcomics.com, Star Comics. URL consultato il 6 ottobre 2016.
  35. ^ (JA) 機動戦士ガンダム THE ORIGIN (10), su kadokawa.co.jp, Kadokawa Shoten. URL consultato il 6 ottobre 2016.
  36. ^ Gundam Origini 10, su starcomics.com, Star Comics. URL consultato il 6 ottobre 2016.
  37. ^ (JA) 機動戦士ガンダム THE ORIGIN (11), su kadokawa.co.jp, Kadokawa Shoten. URL consultato il 6 ottobre 2016.
  38. ^ Gundam Origini 11, su starcomics.com, Star Comics. URL consultato il 6 ottobre 2016.
  39. ^ (JA) 機動戦士ガンダム THE ORIGIN (12), su kadokawa.co.jp, Kadokawa Shoten. URL consultato il 6 ottobre 2016.
  40. ^ Gundam Origini 12, su starcomics.com, Star Comics. URL consultato il 6 ottobre 2016.
  41. ^ (JA) 機動戦士ガンダム THE ORIGIN (13), su kadokawa.co.jp, Kadokawa Shoten. URL consultato il 6 ottobre 2016.
  42. ^ Gundam Origini 13, su starcomics.com, Star Comics. URL consultato il 6 ottobre 2016.
  43. ^ (JA) 機動戦士ガンダム THE ORIGIN (14), su kadokawa.co.jp, Kadokawa Shoten. URL consultato il 6 ottobre 2016.
  44. ^ Gundam Origini 14, su starcomics.com, Star Comics. URL consultato il 6 ottobre 2016.
  45. ^ (JA) 機動戦士ガンダム THE ORIGIN (15), su kadokawa.co.jp, Kadokawa Shoten. URL consultato il 6 ottobre 2016.
  46. ^ Gundam Origini 15, su starcomics.com, Star Comics. URL consultato il 6 ottobre 2016.
  47. ^ (JA) 機動戦士ガンダム THE ORIGIN (16), su kadokawa.co.jp, Kadokawa Shoten. URL consultato il 6 ottobre 2016.
  48. ^ Gundam Origini 16, su starcomics.com, Star Comics. URL consultato il 6 ottobre 2016.
  49. ^ (JA) 機動戦士ガンダム THE ORIGIN (17), su kadokawa.co.jp, Kadokawa Shoten. URL consultato il 6 ottobre 2016.
  50. ^ Gundam Origini 17, su starcomics.com, Star Comics. URL consultato il 6 ottobre 2016.
  51. ^ (JA) 機動戦士ガンダム THE ORIGIN (18), su kadokawa.co.jp, Kadokawa Shoten. URL consultato il 6 ottobre 2016.
  52. ^ Gundam Origini 18, su starcomics.com, Star Comics. URL consultato il 6 ottobre 2016.
  53. ^ (JA) 機動戦士ガンダム THE ORIGIN (19), su kadokawa.co.jp, Kadokawa Shoten. URL consultato il 6 ottobre 2016.
  54. ^ Gundam Origini 19, su starcomics.com, Star Comics. URL consultato il 6 ottobre 2016.
  55. ^ (JA) 機動戦士ガンダム THE ORIGIN (20), su kadokawa.co.jp, Kadokawa Shoten. URL consultato il 6 ottobre 2016.
  56. ^ Gundam Origini 20, su starcomics.com, Star Comics. URL consultato il 6 ottobre 2016.
  57. ^ (JA) 機動戦士ガンダム THE ORIGIN (21), su kadokawa.co.jp, Kadokawa Shoten. URL consultato il 6 ottobre 2016.
  58. ^ Gundam Origini 21, su starcomics.com, Star Comics. URL consultato il 6 ottobre 2016.
  59. ^ (JA) 機動戦士ガンダム THE ORIGIN (22), su kadokawa.co.jp, Kadokawa Shoten. URL consultato il 6 ottobre 2016.
  60. ^ Gundam Origini 22, su starcomics.com, Star Comics. URL consultato il 6 ottobre 2016.
  61. ^ (JA) 機動戦士ガンダム THE ORIGIN (23), su kadokawa.co.jp, Kadokawa Shoten. URL consultato il 6 ottobre 2016.
  62. ^ Gundam Origini 23, su starcomics.com, Star Comics. URL consultato il 6 ottobre 2016.
  63. ^ (EN) SPECIAL|#1 Sunrise Producer - Osamu Taniguchi, su gundam-the-origin.net. URL consultato l'11 ottobre 2016.
  64. ^ (EN) Gundam's 35th Year Marked With Reconguista in G, The Origin, su animenewsnetwork.com, Anime News Network, 20 marzo 2014. URL consultato il 6 ottobre 2016.
  65. ^ (EN) Mobile Suit Gundam: The Origin Anime's Staff, Key Visual Unveiled, su animenewsnetwork.com, Anime News Network, 16 maggio 2014. URL consultato il 6 ottobre 2016.
  66. ^ Mobile Suit Gundam - The Origin II: il cofanetto Dynit in DVD e BD, su animeclick.it, AnimeClick.it. URL consultato il 6 ottobre 2016.
  67. ^ (EN) Gundam: The Origin Gets Simultaneous Global Paid Streaming & Blu-ray, su animenewsnetwork.com, Anime News Network, 4 febbraio 2015. URL consultato il 9 ottobre 2016.
  68. ^ (JA) INFORMATION|機動戦士ガンダム THE ORIGIN 公式サイト, su gundam-the-origin.net. URL consultato il 6 ottobre 2016.
  69. ^ a b c d e f (JA) PRODUCTS|機動戦士ガンダム THE ORIGIN 公式サイト, su gundam-the-origin.net. URL consultato il 6 ottobre 2016.
  70. ^ Mobile Suit Gundam the Origin parte 1 al cinema il 23 e 24 giugno, su animeclick.it, AnimeClick.it, 11 aprile 2015. URL consultato il 6 ottobre 2016.
  71. ^ Mobile Suit Gundam - The Origin I - Blue-Eyed Casval, su shop.dynit.it, Dynit. URL consultato il 6 ottobre 2016.
  72. ^ (JA) INFORMATION|機動戦士ガンダム THE ORIGIN 公式サイト, su gundam-the-origin.net. URL consultato il 6 ottobre 2016.
  73. ^ Mobile Suit Gundam - The Origin II - Artesia's Sorrow (First Press) [collegamento interrotto], su shop.dynit.it, Dynit. URL consultato l'8 ottobre 2016.
  74. ^ (EN) Gundam the Origin III Opens in Japan on May 21 With Collector's Edition BD, Streaming, su animenewsnetwork.com, Anime News Network, 22 gennaio 2016. URL consultato il 6 ottobre 2016.
  75. ^ Mobile Suit Gundam - The Origin III - Dawn of Rebellion (First Press), su shop.dynit.it, Dynit. URL consultato l'8 ottobre 2016.
  76. ^ Mobile Suit Gundam - The Origin IV - Eve Of Destiny (First Press) [collegamento interrotto], su shop.dynit.it, Dynit. URL consultato l'8 gennaio 2017.
  77. ^ (EN) Gundam the Origin Anime's Loum Arc Debuts on September 2, su animenewsnetwork.com, Anime News Network, 21 aprile 2017. URL consultato il 23 novembre 2017.
  78. ^ Mobile Suit Gundam - The Origin V - Clash at Loum (First Press) [collegamento interrotto], su shop.dynit.it, Dynit. URL consultato il 23 novembre 2017.
  79. ^ (EN) Gundam the Origin: Rise of the Red Comet Anime Episode Previewed in Subbed, Dubbed Videos, su animenewsnetwork.com, Anime News Network, 6 ottobre 2017. URL consultato il 23 novembre 2017.
  80. ^ (EN) Ollie Barder, 'Gundam: The Origin' Will Introduce Classic Anime To A Whole New Generation, su forbes.com, Forbes, 4 dicembre 2014. URL consultato l'8 ottobre 2016.
  81. ^ (EN) Rebecca Silverman, Mobile Suit Gundam: The Origin GN 1 - 3, su animenewsnetwork.com, Anime News Network, 11 dicembre 2013. URL consultato il 9 ottobre 2016.
  82. ^ (EN) Joseph Luster, Mobile Suit Gundam: The Origin Manga vol. 1 - Not a folly of one's youth, su otakuusamagazine.com, Otaku USA, 7 maggio 2013. URL consultato il 9 ottobre 2016.
  83. ^ Seiun Award: i vincitori dell'edizione 2012 (Madoka, Gundam Origini), su animeclick.it, AnimeClick.it, 12 luglio 2012. URL consultato il 9 ottobre 2016.
  84. ^ (EN) Top-Selling Animation in Japan on Blu-ray Disc/DVD by Series: 2015, su animenewsnetwork.com, Anime News Network, 29 dicembre 2015. URL consultato il 9 ottobre 2016.

Bibliografia

Collegamenti esterni

  Portale Anime e manga: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di anime e manga