Ceccano Calcio 1920: differenze tra le versioni

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L''''Associazione Sportiva Dilettantistica Ceccano Calcio 1920''' è una [[Squadra di calcio|società]] [[Calcio (sport)|calcistica]] [[italia]]na con sede nella città di [[Ceccano]].
L''''Associazione Sportiva Dilettantistica Ceccano Calcio 1920''' è una [[Squadra di calcio|società]] [[Calcio (sport)|calcistica]] [[italia]]na con sede nella città di [[Ceccano]].


È la diretta discendente della ''Annunziata Ceccano'' (fallita nel 1957) prima, e dell'''Associazione Sportiva Dilettantistica Ceccano'' poi (fallita nel 2015). Milita nella stagione 2019-2020 in Promozione Laziale.
È la diretta discendente della ''Annunziata Ceccano'' (fallita nel 1957) prima, e dell'''Associazione Sportiva Dilettantistica Ceccano'' poi (fallita nel 2015). Milita nella stagione 2019-2020 in Promozione Lazio.


Gioca le partite in casa sul campo intitolato a Dante Popolla, una delle tante vittime ceccanesi della [[seconda guerra mondiale]], ed ha una capienza di 4500 posti.
Gioca le partite in casa sul campo intitolato a Dante Popolla, una delle tante vittime ceccanesi della [[seconda guerra mondiale]], ed ha una capienza di 4500 posti.

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A.S.D. Ceccano Calcio 1920
Calcio
Fabraterni , Aquile
Segni distintivi
Uniformi di gara
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Casa
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Trasferta
Colori sociali Rosso, blu
Dati societari
Città Ceccano
Nazione Bandiera dell'Italia Italia
Confederazione UEFA
Federazione FIGC
Campionato Promozione
Fondazione 1920
Rifondazione1957
Rifondazione2009
Rifondazione2015
Presidente Bandiera dell'Italia Thomas Iannotta
Allenatore Bandiera dell'Italia Mirco Carlini
Stadio Dante Popolla
(4500 posti)
Sito web ceccanocalcio.altervista.org/1920/
Palmarès
Si invita a seguire il modello di voce

L'Associazione Sportiva Dilettantistica Ceccano Calcio 1920 è una società calcistica italiana con sede nella città di Ceccano.

È la diretta discendente della Annunziata Ceccano (fallita nel 1957) prima, e dell'Associazione Sportiva Dilettantistica Ceccano poi (fallita nel 2015). Milita nella stagione 2019-2020 in Promozione Lazio.

Gioca le partite in casa sul campo intitolato a Dante Popolla, una delle tante vittime ceccanesi della seconda guerra mondiale, ed ha una capienza di 4500 posti.

Storia

In poco meno di 100 anni di storia l'ASD Ceccano non ha mai raggiunto i livelli professionistici. Ha giocato 10 stagioni nella quarta serie del calcio italiano: nel 1954 è ammesso alla IV Serie, dove rimane per tre stagioni, prima di iscriversi al campionato di Promozione. Torna in Serie D nella stagione 1994-1995, e vi rimane per altre otto stagioni, fino alla retrocessione in Eccellenza nel 2002. Negli anni successivi, il Ceccano totalizza 4 retrocessioni consecutive, raggiungendo la Seconda Categoria.

Il 7 luglio 2009 avviene ufficialmente la fusione tra l'Associazione Sportiva Ceccano (militante in Promozione) e l'ASD Ferentino (neo-retrocesso in Eccellenza). Dopo diversi anni in Eccellenza retrocede in Promozione, nel 2015-2016 non viene iscritto al campionato di Promozione per debiti societari, cambia denominazione in A.S.D. Ceccano Calcio 1920 e riparte dalla Terza Categoria.

Storia

Pionieri A Ceccano

Sergio Carlini era con Vincenzo Carlini "Cebcelli", il tifoso più accanito del Ceccano. Tutti e due erano conosciuti molto bene anche dalle tifoserie avversarie per il loro usuale modo di dire all'inizio di ogni incontro. Sergio, prima che l'arbitro fischiasse l'inizio della partita soleva dire: "Venci Ciccanu a 2 a 0, i pugni nmocca a chi rucia! "Cencelli invece, con la sua voce stridula, sempre a inizio di partita, incitava i nostri giocatori dicendo; "Forza ca sau arrancati!" Secondo Sergio, il gioco del calcio da noi cominciò ad essere praticato intorno agli anni venti, dopo la prima guerra mondiale. Ad importarlo fu un certo Francesco Grassi, infermiere presso l'Ospedale Provinciale S. Maria della Pietà di Ceccano. Il Grassi, assieme al concittadino Domenico Angeletti, come lui dipendente dell'Amministrazione Provinciale di Roma, aveva costituito all'interno del Monicomio, un Gruppo Aziendale Socialista (G.A.S.) con sede e palestra al Montano Vecchio. Quel gruppo aveva come fine istituzionale non solo quello politico, ma anche quello di promuovere attività culturali e sportive per i propri aderenti. Il G.A.S. con l'avvento del Fascismo si rarefece, mentre la "maschia gioventù" in numero sempre maggiore praticava il nuovo sport. I primi calciatori in assoluto che indossarono i colori rosso-blu furono: Arduini Felice (gli Vespittu), non c'è da meravigliarsi del soprannome, perché a Ceccano per essere riconosciuti, si doveva avere, oltre al nome e cognome, anche il soprannome, più tardi troveremo due generazioni di ("Vespe) , Checco De Nardis (Zi Checco), Benedetto Capocetta (Zi Betto), Mario Pallagrosi, Michelangelo D'Annibale (Puzza Calla), suo cognato Mario Maura (Zunna), Nono Diana (Cinquanta), Gigli Luigi (Baccuttonu), Amedeo Scarsella, Guido Quatrini (Middiucci), Giovan Battista Carlini (Muzzittu), Arturo De Santis (Catozi), Lorenzo Bucciarelli (Cimbicittu), Luigi Marella, Paride Popolla, Paolo Di Vico, Mario Paolini, i due fratelli Ronchetti, di Terracina, dipendenti della Romana Elettricità (attualmente Enel), i due: fratelli Stoppoloni della Fortitudo Roma. Si allenavano al prato Meschini, terreno non del tutto pianeggiante in via Grutti, strada così chiamata perchè nei pressi della fornace vi sono delle grotte (oggi Via G. Matteotti); "agli Campicegli" terreno della famiglia Antonelli situato nella zona, allora campagna, fra Via Madonna del Carmine e Via della Costituzione. Le partite ufficiali invece venivano giocate al "Santa Maria", terreno della famiglia Ambrosi nei pressi del Santuario di S. Maria a Fiume, che si estendeva dalla "Costarella", fino alla "cabina elettrica". Il Santa Maria a differenza degli altri campi, aveva il vantaggio per gli spettatori, sicuramente non numerosi, di poter assistere alle partite seduti sul prato della Costarella, oppure in piedi dal Ponte sul Fiume Sacco. La maggior parte dei giocatori proveniva dall'artigianato. Molti erano gli apprendisti del mestiere, che all'insaputa dei genitori, frequentavano gli allenamenti. Vi era qualche studente, pochi per la verità, perché non esisteva la scuola dell'obbligo, e gli studi erano riservati solo ai ragazzi appartenenti a famiglie nobili, borghesi, benestanti. Il primo a praticare l'atletica, proveniente dalla campagna fu Emilio Bucciarelli (gli Bruscu), allora studente al Liceo "Norberto Turriziani" di Frosinione, emigrato dopo la seconda guerra mondiale in America. Eccelleva nella corsa veloce ed ecco spiegato il suo utilizzo nel ruolo di ala destra. Numerosi furono i rincalzi che si affiancarano ai meno giovani. Tra quelli si ricordano i nomi di: Umberto Proietta in sostituzione del portiere Paride Popolla, partito per l'Africa Orientale, allora Italiana, i due fratelli Marini, Giordano Bruno (giocò qualche partita anche con il Napoli), Leandro e Vincenzo Mattone, Vincenzo Tiberia (Vocca Zozza), Leandro e Saturno Fiorentini, Romolo Battista, Plinio Pirri, Sante De Sanctis, Dante Popolla, morto per l'affondamento della nave che lo trasportava al fronte cirenaico. Il Sindaco, Francesco Battista, anche lui giocatore-dirigente della squadra di Ceccano, deliberò che lo Stadio Comunale fosse chiamato "Stadio Comunale Dante Popolla". Feroci scontri si effettuavano al "Santa Maria" tra le due formazioni allora esistenti in Ceccano. La "Forti e Veloci" della zona alta del paese e la "Giovinezza Artena" della zona bassa, come preludio di ciò che sarebbe successo negli anni futuri fra le squadre della Piazza e del Ponte. Accreditare l'ipotesi che lo sponsor della "Forti e Veloci" fosse qualche nostalgico del Partito Popolare di Don Sturzo, non è difficile. Sponsor invece della "Giovinezza Artena" fu sor Guido Tanzini, di chiara marca fascista. L'accostamento della zona del Ponte ad Artena va spiegato con il fatto che, nella zona bassa, spesso avvenivano fatti di sangue. Si racconta infatti che un giiorno, alcuni amici, seduti a cavalcioni sul parapetto del ponte sul fiume, avessero fatto tra loro una scommessa. Colui che perdeva, doveva dare una coltellata alla prima persona che fosse passata sul ponte. A perdere fu un certo Michelangelo, il quale senza pensarci due volte, colpi con un affilato coltello i glutei di un "povero" pofano che, dopo il mercato, tornava a casa a dorso di un asino. È interessante vedere come e con quale mezzo avvenivano le trasferte in quei paesi non servita dalla ferrovia. Il mezzo più comune era la carrozza, anche se trainata da due cavalli come quella di Leonardo Del Brocco (Narducci), e quella di Domenico Ardovini (Gli Vuspittu), padre di Felice uno dei calciatori. Tutte le trasferte terminavano sempre ad una certa ora della notte. I particolari di una interessante trasferta sono stati raccontati a Vincenzo Proietta, dal suo amico Mario Reali (Gambetto), protagonista di una partita su Pisterzo. Eccone il racconto: 'Il Giorno 29 Settembre 1936, festa di S. Michele Arcangelo, Patrono del paese, la squadra del Ceccano doveva incontrare in amichevole quella di Priverno, su un campo improvvisato in località Campo Grande (così era chiamata la raduna dove avevano sistemato le due porte). L'incontro fu piacevole e degno della ricorrenza. Non vi furono ne vincitori ne' vinti, terminò con il risultato di 3 a 3, con piena soddisfazione dell'inesperto pubblico. Soddisfazione provarono pure tutti i calciatori nel consumare un'abbondante merenda a base di caciotte (marzulline) e pane rosso (fallonu), che digerirono lungo la strada di ritorno fatta a piedi . Per portarsi su a Pisterzo avevano noleggiato una carrozza fino ai piedi della montagna, ed avevano raggiunto il campo di gioco a dorso di muli".

Inutile perditempo

L'atteggiamento dei genitori nei confronti dei figli che praticavano il calcio non era permissivo come oggi. Quasi tutti i genitori ritenevano il nuovo gioco "un inutile perditempo". Ecco spiegato perché i giovani che volevano praticarlo lo dovevano fare di nascosto dei genitori. Adriano Micheli allora sedicenne, faceva l'apprendista calzolaio e per andare a giocare come portiere, doveva nascondere gli indumenti fuori della propria casa, se non voleva essere redarguito dal padre. La stessa cosa capitava ad Umberto Proietta apprendista muratore. Di lui si racconta, che mentre giocava una partita ufficiale al "Santa Maria", vide sul ponte il padre che si dirigeva verso il campo. A tale cista, per paura del padre molto severo, scappò, lasciando sguarnita la porta ed i compagni in dieci. Inutile furono i tentativi del pubblico per riportarlo a difesa della porta. Umberto raccontava che per non rompere o sporcare le scarpe, giocava con i soli calzini, perché come rientrava a casa, il padre gli controllava le scarpe. Di Bruno Bucciarelli, molto abile nel giocare da centro-avanti, si dice che non fosse altrettanto abile a scuola. Frequentava il "Norberto Turriziani", ma con scarso profitto, poiché, per andare a giocare al Matusa di Frosinone, marinava continuamente la scuola. Alcuni amici, mentre era tutto intento a giocare a pallone, di nascosto, gli tolsero i libri dalla borsa e li sostituirono con dei mattoni. A distanza di un mese, il padre, che non vedeva mai il figlio studiare, volle controllarne il diario. Ma sgradita fu la sorpresa alla vista dei mattoni. Sgradito fu pure il rientro a casa dell'ignaro figlio, che per un mese aveva portato avanti e indietro quattro o cinque foratini, convinto che fossero libri. Del resto non era del tutto sbagliata la preoccupazione dei genitori, che vedevano realizzabile la sistemazione dei figli, solo se acquisivano la capacità di svolgere un ottimo mestiere, piuttosto che perdere tempo, giocando. Infatti, i due calciatori più pagati di quel tempo, Raimundo Orsi e Luisito Monti, che percepivano 7000 lire mensili più i premi di partita, passarono una vecchiaia di stenti e nella più assoluta povertà. Una maestra elementare percepiva allora, come stipendio, lire 400 al mese.

Sport e Fascismo

Nel 1927 con l'istituzione della Provincia di Frosinone il primo Segretario Federale dei Fasci fu l'avvocato Nicolò Maraini che così venne presentato ai ciociari. """Appassionato culturale di sport, si dedica frequentemente alle gare automobilistiche. E' stato: Presidente della Società Sportiva Alba, la cui squadra calcistica entrò nella stagione 1926-1927 a far parte della Divisione Nazionale. (L'Alba con la Romana Club e la Fortitudo costituirono fondendosi la A.C. Roma): Il presidente onorario della Società Ginnastica Fortitudo: Presidente dell'Unione Fascista Moto-Auto Roma; Consigliere dell'Automobil Club pure di Roma.""" Presidente dell'Ente Sportivo Provinciale era l'Avvocato Giulio Pegazzani. Ecco quanto egli scrisse sul Numero Unico dal Titolo: "La Provincia di Frosinone" il 22 Dicembre 1926 stampato a ricordo della istituzione della Provincia di Frosinone: "Dopo lotte, disagi, stenti, dopo di essere financo derisa, la gioventù vede incoraggiato e sorretto dal Governo Nazionale, sotto la vigorosa spinta del Duce, il suo ideale:lo sport. La gioventù italiana, primavera della Patria, dovrà essere riconoscente in eterno al primo sportivo d'Italia. Obbedienti al comandamento, tutti faranno a gara per essere degni dell'interessamento dei Gerarchi, ed ogni bimbo sarà un'atleta. Tutte le forze sportive della Provincia sono al servizio della Nazione: e le vittorie si susseguono con mirabile regolarità. Tutte le Società e Federazioni sono magnificamente inquadrate. Ottima l'opera che vanno svolgendo in ogni provincia gli Enti Fascisti Provinciali: opera silenziosa e proficua. Tutti debbono lavorare con un solo scopo, con una sola meta, riconquistare il primato nel mondo. Anche la Provincia di Frosinone, per merito del Federale dei Fasci, Avvocato Nicolò Maraini, sportivo di razza, va lavorando per la rigenerazione dello sport. L'Ente Sportivo Provinciale che è preposto a tale organizzazione è composto di uomini che allo port tutti han dato, in tempi in cui ogni sportivo era per massima un candidato al manicomio. Ne è Presidente l'Avvocato Giulio Pegazzani, che come sempre vi porta la fiamma del suo entusiasmo ed il più puro dinamismo fascista. Ma oggi, meraviglioso periodo in cui il Duce, nelle pause del suo lavoro immane, ritempra il suo spirito in manifestazioni sportive, magnifico periodo in cui il Governo ordina raids vittoriosi, che impongono il nome d'Italia al rispetto del mondo". La gioventù organizzata nell'Opera Nazionale Balilla, negli Avanguardisti e Giovani Fascisti, anche a Ceccano praticava ogni disciplina sportiva, compreso il calcio. È di quel periodo la partita fra la squadra del Ceccano e la squadra del 2° Reg.to Bersaglieri, acquartierato per un campo estivo, presso l'edificio del pastificio giù al Ponte. La partita non ebbe storia se non per due fatti curiosi. Fu vinta 2 a 0 dai Bersaglieri. Uno spettatore, allora ragazzo, ricorda che, dopo la vittoria, due bersaglieri percorsero per tutta la lunghezza il campo facendo capriole. Ricorda anche che, durante la partita, Lorenzo Bucciarelli (Cimbicittu), stanco di chiamare la palla senza che nessuno lo servisse, dopo alcuni minuti, venuto per sbaglio in possesso del pallone, tirò fuori dai pantaloni, arrotolati fino alla coscia, un affilato coltello con il quale colpì ripetutamente il pallone. Datosi alla fuga, la partita continuò con altro pallone. Come è stato precedentemente accennato la politica fascista per lo sport aveva altri obiettivi. E poiché il giornalismo rappresentava il mezzo più indicato per la trasmissione di alcune idee, tutti i giornalisti sportivi nel 1930 furono ricevuti dal Segretario del CONI e così indottrinati: ""Fra i compiti più elevati del giornalismo sportivo c'è quello di cooperare con società e passione alla moralizzazione dello sport. Questo problema è intimamente connesso al problema finanziario dello sport, problema che va affrontato e risolto. Bisogna calmierare il mercato sportivo, bisogna ridare ai giovani il sano entusiasmo di un tempo, bisogna risospingere questi verso i campi sportivi, non per smania di guadagno, il più delle volte eccessivo, ma unicamente per il gusto della vittoria. Tutti questi problemi debbono essere sventolati dal giornalismo sportivo, le cui alte e nobili funzioni debbono essere assolte con serenità e profondo senso di responsabilità."" Mai nessuno strumento utilizzato dal Regime risultò più efficace della complessa cerimonia che coinvolse, il 28 Ottobre 1934, Anniversario della Marcia su Roma, un esercito di atleti sulla nuova via del Circo Massimo. ""Alle ore 10,15, stabilivano i minuziosi programmi, Achille Starace ispezionerà la fronte dello schieramento. Alle ore 10,30 il Duce passerà in rivista le unità schierate sulla via dei Trionfi. Al passaggio del Duce le Federazioni renderanno ad una ad una gli onori al comando del Presidente che dirà: "Atleti, salute al Duce!" Gli atleti risponderanno: "A noi!", levando il braccio destro ed abbassandolo subito dopo. Le Musiche suoneranno i tre "attenti", e quindi l'inno "Giovinezza" per il tempo che impiegherà il Duce a passare sulla fronte di reparti per le quali le musiche prestano servizio. Le federazioni, dopo essere state passate in rivista, inizieranno la marcia per raggiungere il punto iniziale di sfilamento sulla via del Circo Massimo. Lo sfilamento avrà luogo alla cadenza di 132 passi al minuto, per scaglione o centuria, nella formazione di nove uomini di fronte. È fatta eccezione per la Federazione Sport Equestri, i cui componenti sfileranno a cavallo per tre. Ultimato lo sfilamento dopo l'ammassamento avverrà la cerimonia della consegna del moschetto. Diciotto atleti olimpionici, con i moschetti portanti ognuno inciso il nome di un campione sportivo caduto per la guerra o per la rivoluzione, fronteggeranno altrettanti balilla, ai quali consegneranno l'arma appena verrà chiamato il nome del Caduto. Alla chiamata di ciascun nome tutti risponderanno "presente". Alla fine della cerimonia sarà reso il saluto alla voce. Le bande suoneranno "Giovinezza". Poi il discorso. E la parola del Duce scende dall'alto seria, scandita, vibrante, imperiosa, cupamente inflessa, mentre il suo corpo non impastoiato dall'abito di società, vibra all'unisono con la sua volontà, si piega, si rizza, si contorce, si protende, ed il suo viso si scolora nello sforzo, i suoi gesti hanno la forza e la plasticità di un movimento atletico. Poche frasi staccate: "Oggi dodicesimo anniversario della Rivoluzione delle Camice Nere, uno degli eventi più decisivi della storia d'Italia e d'Europa, voi, atleti, avete avuto il meritato onore di inaugurare una dell più belle strade di Roma e quindi del mondo. Chi vi ha visti sfilare ha avuto la profonda e quasi plastica impressione della nuova razza che il Fascismo sta virilmente forgiando e temprando per ogni competizione. Voi atleti di tutta Italia, avete dei particolari doveri. Voi dovete essere tenaci, cavallereschi, ardimentosi. Ricordatevi che quando combattete oltre i confini, ai vostri muscoli, e soprattutto al vostro spirito è affidato in quel momento l'onore ed il prestigio sportivo della Nazionale. Dovete quindi mettere le vostre energie, tutta la vostra volontà, per raggiungere il primato in tutti i cimenti della terra, del mare e del cielo." L'organizzazione periferica era particolarmente esposta ai rischi di pesanti ingerenze da parte di uomini inesperti o dominati da preoccupazioni politiche o legati comunque a particolari gruppi di interessi sportivi. ""Gli Enti Sportivi Provinciali avevano fallito la prova. All'inizio del 1931 il movimento sportivo provinciale è affidato ai Segretari Federali con una circolare di Turati che tra l'altro diceva: "Caro Camerata, a seguito delle dichiarazioni fatte nella riunione del giorno 2 Gennaio a Paleno Littorio, ti invito a sciogliere gli Enti Provinciali Sportivi. Questi organi possono considerarsi ora superati. È necessario che tu assuma direttamente responsabilità di questa parte importante dell'attività educativa nel campo fisico. Credo inutile richiamare la tua attenzione sull'importanza dello sport agli effetti politici, sociali, morali. Ho il dovere di avvertirti che se il tuo controllo verrà a mancare io nominerò direttamente un delegato a tale funzione. Ti prego di voler convocare i rappresentanti provinciali delle varie federazioni sportive del Coni per avere notizie sulle forze e sui vari dirigenti. Ti avverto che la tua azione si deve soprattutto imperniare su questi due punti: 1° Funzionamento delle attività più povere, più popolai e più utili ai nostri scopi: Atletismo, nuoto, tiro a segno, sci; 2° Controllo politico sui dirigenti e sui soci e attiva propaganda politica"".

Cronistoria

Cronistoria del Ceccano Calcio
  • Gli anni dell'Annunziata Ceccano
  • 1949/50 - 17° nel girone C in Prima Divisione Lazio. Retrocessa in Seconda Divisione.

  • 1950/51 - ??° in Seconda Divisione. Promossa in Prima Divisione.
  • 1951/52 - 1° nel girone D in Prima Divisione Lazio. Ammessa nella nuova Promozione.
  • 1952/53 - 2° nel girone B in Promozione Lazio.
  • 1953/54 - 1° nel girone B in Promozione Lazio. Promossa in IV Serie.
  • 1954/55 - 4° nel girone F in IV Serie.
  • 1955/56 - 3° nel girone F in IV Serie.
  • 1956/57 - 17° nel girone G in IV Serie. Retrocesso, rinuncia al Campionato Interregionale.
  • Gli anni della A.S. Ceccano Calcio
  • 1979-80 - 9° in Promozione Lazio - gir. B

  • 1980-81 - 10°in Promozione Lazio - gir. B
  • 1981-82 – 6° in Promozione Lazio - gir. B
  • 1982-83 - 7° in Promozione Lazio - gir. B
  • 1983-84 - 7° in Promozione Lazio - gir. B
  • 1984–85 - Non iscritto titolo di Promozione ceduto alla Vis Sezze
  • 1985-86 - nel girone B di Terza Categoria Lazio, ritirato alla 3ª giornata
  • 1986-87 - 9° nel girone O in Seconda Categoria Lazio
  • 1987-88 - 1° nel girone O in Seconda Categoria Lazio. Promosso in Prima Categoria
  • 1988-89 - 2° nel girone H in Prima Categoria Lazio
  • 1989-90 - 1° nel girone F in Prima Categoria Lazio. Promosso in Promozione Lazio

  • 1990-91 - 3° nel girone C in Promozione Lazio
  • 1991-92 - 8° nel girone B in Eccellenza Lazio.
  • 1992-93 - 6° nel girone B in Eccellenza Lazio.
  • 1993-94 - 1° nel girone B in Eccellenza Lazio. Dopo spareggio a Latina con l'Anagni 1-1 - 5-4 (dopo rigori) Promosso nel Campionato Nazionale Dilettanti
  • 1994-95 - 12° nel girone G nel Campionato Nazionale Dilettanti.
  • 1995-96 - 10° nel girone G nel Campionato Nazionale Dilettanti.
  • 1996-97 - 8° nel girone G nel Campionato Nazionale Dilettanti.
  • 1997-98 – 12° nel girone G nel Campionato Nazionale Dilettanti.
  • 1998-99 - 9° nel girone G nel Campionato Nazionale Dilettanti.
  • 1999-00 - 13° nel girone G in Serie D.

  • 2000-01 – 5° nel girone H in Serie D.
  • 2001-02 – 17° nel girone G in Serie D. Retrocesso in Eccellenza.
  • 2002-03 - 16° nel girone B in Eccellenza Lazio. Retrocesso in Promozione.
  • 2003-04 - 16° nel girone D in Promozione Lazio. Retrocesso in Prima Categoria
  • 2004-05 - 16° nel girone H in Prima Categoria Lazio. Retrocesso in Seconda Categoria
  • 2005-06 - 3° nel girone N in Seconda Categoria Lazio.
  • 2006-07 – 2° nel girone M in Seconda Categoria Lazio. Poi ammesso in Prima Categoria.
  • 2007-08 - 1° nel girone H in Prima Categoria Lazio. Promosso in Promozione.
  • 2008-09 - 10° nel girone D in Promozione Lazio.
Acquista il titolo sportivo (tramite fusione) del Ferentino, neo-retrocesso in Eccellenza e diventa A.S.D. Ceccano Calcio.
  • Gli anni della A.S. D. Ceccano Calcio
  • 2009-10 - 8° nel girone B in Eccellenza Lazio

  • 2010-11 - 16° nel girone B in Eccellenza Lazio. Retrocesso in Promozione dopo i play-out, poi riammesso in Eccellenza
  • 2011-12 - 7° nel girone B in Eccellenza Lazio
  • 2012-13 - 9° nel girone B in Eccellenza Lazio
  • 2013-14 - 16° nel girone B in Eccellenza Lazio. Retrocesso in Promozione dopo i play-out contro la Pro Cisterna
  • 2014-15 - 13° nel girone D in Promozione Lazio
  • 2015 - Non iscritto alla Promozione Lazio per debiti societari
  • Cambia denominazione in A.S.D. Ceccano calcio 1920 - Riparte dalla Terza Categoria
  • Gli anni della A.S. D. Ceccano Calcio 1920
  • 2015-16 - 1° nel girone A in Terza Categoria Promosso in Seconda Categoria
  • 2016-17 - 3° nel girone N in Seconda Categoria Poi ammesso in Prima Categoria.*
  • 2017-18 - 11° nel girone H in Prima Categoria Lazio
  • 2018-19 - 1° nel girone I in Prima Categoria Lazio Promosso in Promozione.

Palmarès

Competizioni regionali

1993-1994 (girone B)
1978-1979 (girone G), 1989-1990 (girone F), 2007-2008 (girone H), 2018-2019 (girone I)
1987-1988 (girone O)

Competizioni provinciali

2015-2016 (girone A)

Altri piazzamenti

Terzo posto: 1955-1956 (girone F)
Primo posto 1953-1954 (girone B)
Secondo posto 1952-1953 (girone B)
Secondo posto: 1988-1989 (girone H)
Secondo posto: 2006-2007 (girone M)
Terzo posto: 2005-2006 (girone N), Terzo posto: 2016-2017 (girone N)
Finalista: 1993-1994

Tifoseria

La Curva Nord Ceccanese nel derby della Ciociaria tra Ceccano e Frosinone.

Il simbolo della tifoseria ceccanese è la Curva Nord dello stadio Dante Popolla.

Nel corso degli anni diversi sono i gruppi organizzati che hanno seguito la squadra dalla serie D alla Terza categoria.

Essi sono: Eagles78, Disorder, Manicomio Criminale, Opposta Fazione, Pirates Group1996, Banda Fabraterna, Nuove Leve, Quelli del Sottopassaggio, Quartiere Di Vittorio e Inferno Fabraterno.

Voci correlate