Servizio pubblico: differenze tra le versioni

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=== Italia ===
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Una definizione indicativa (in quanto valida solo per la disciplina dello [[sciopero]]) dei servizi pubblici essenziali si trova nell'art. 1 della [[legge]] 12 giugno 1990 n. 146<ref>Ai fini della legge in questione sono considerati servizi pubblici essenziali, indipendentemente dalla natura giuridica del rapporto di lavoro, anche se svolti in regime di concessione o mediante convenzione, quelli volti a garantire il godimento dei diritti della persona, costituzionalmente tutelati, alla vita, alla [[sanità pubblica|salute]], alla libertà ed alla [[pubblica sicurezza|sicurezza]], alla libertà di circolazione, all'[[previdenza sociale|assistenza e previdenza sociale]], all'[[pubblica istruzione|istruzione]] ed alla libertà di comunicazione</ref>. Il costo dei servizi pubblici essenziali offerti dallo Stato ai suoi cittadini rientra nella voce del [[Bilancio dello Stato]] sotto forma di [[spesa pubblica]]. Questo servizio è garantito dalla funzione statale.
Una definizione indicativa (in quanto valida solo per la disciplina dello [[sciopero]]) dei servizi pubblici essenziali si trova nell'art. 1 della [[legge]] 12 giugno 1990 n. 146<ref>Ai fini della legge in questione sono considerati servizi pubblici essenziali, indipendentemente dalla natura giuridica del rapporto di lavoro, anche se svolti in regime di concessione o mediante convenzione, quelli volti a garantire il godimento dei diritti della persona, costituzionalmente tutelati, alla vita, alla [[sanità pubblica|salute]], alla libertà ed alla [[pubblica sicurezza|sicurezza]], alla libertà di circolazione, all'[[previdenza sociale|assistenza e previdenza sociale]], all'[[pubblica istruzione|istruzione]] ed alla libertà di comunicazione.</ref>. Il costo dei servizi pubblici essenziali offerti dallo Stato ai suoi cittadini rientra nella voce del [[Bilancio dello Stato]] sotto forma di [[spesa pubblica]]. Questo servizio è garantito dalla funzione statale.


== Note ==
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Versione delle 14:20, 29 mag 2019

Disambiguazione – Se stai cercando l'omonimo programma televisivo, vedi Servizio pubblico (programma televisivo).

Un servizio pubblico è un tipo di servizio reso alla collettività, oggettivamente non economico, ma suscettibile di essere organizzato in forma d'impresa, secondo la disciplina dei vari ordinamenti giuridici.

Caratteristiche

Il concetto di servizio pubblico è necessariamente connesso ad un riconoscimento giuridico dello stesso: va perciò inteso come servizio tutelabile dall'ordinamento non solo come semplice aspirazione della collettività, ma come bisogno primario da dover necessariamente soddisfare tramite azione legislativa. Ciò implica che si può ricorrere eccezionalmente a concessionari privati, ove la legge lo consenta e tale gestione può essere assoggettata a controlli più o meno stringenti.

Il servizio pubblico è generalmente gestito dalla pubblica amministrazione.

Valutazione della pubblicità dell'interesse

La qualificazione di un servizio come pubblico è derivante dalla disciplina normativa statale, che lo qualifica come tale mediante disposizioni normative atte a favorirne la soddisfazione con gestione diretta o indiretta, ma è generalmente una valutazione non assoluta e suscettibile di variazione geografica e socio-economica. Ciò avviene perché il bisogno qualificato varia a seconda che il richiedente possa o meno trovarsi nella condizione di necessarietà, sufficiente a mettere in moto il meccanismo qualificativo.

Le conseguenze della qualificazione come servizio pubblico danno luogo a diversi principii individuati dalla giurisprudenza europea e dalle autorità di settore:

  • Principio di doverosità: i pubblici poteri si fanno carico del compito di garantire l’erogazione del servizio;
  • Principio di continuità: l’erogazione del servizio non può essere arbitrariamente interrotta;
  • Parità di trattamento: gli utenti hanno tutti pari diritto ad accedere al servizio e ottenere prestazioni di eguale qualità;
  • Principio di universalità: il servizio va garantito a prescindere dal reddito, dalla localizzazione e dalla fascia sociale (non discriminazione);
  • Principio di economicità: il gestore del servizio deve essere posto in condizione di esercitare l’attività in modo imprenditoriale e conseguire un margine ragionevole di utile. Si ricollega indirettamente all’abbordabilità, espressione impropria con cui si è indicata la garanzia di usufruire del servizio ad un prezzo accessibile;
  • Non obbligatorietà a svolgere direttamente quel servizio: è prevista la possibilità di affidare direttamente o indirettamente il soddisfacimento del bisogno riconosciuto dall'ente.

Rimarrà comunque di pertinenza dell'ente la fissazione di regole per lo svolgimento del servizio oltre alle tariffe e alla vigilanza sull'esatto svolgimento dello stesso.

Tipologia

È possibile distinguere due categorie di servizi pubblici:

  • A rilevanza economica: servizi che permettono, nella gestione degli stessi, una copertura tra costi e ricavi. Dunque, sono suscettibili di essere esercitati in forma imprenditoriale e si prestano a essere gestiti da privati in regime di concorrenza;
  • Senza rilevanza economica: servizi che non consentono una copertura dei costi: le pubbliche amministrazioni si fanno carico degli oneri di fiscalità generale e del coinvolgimento dei privati che è solo eventuale e riguarda i gestori cui vengono erogati finanziamenti pubblici.

Servizio pubblico radiotelevisivo

Lo stesso argomento in dettaglio: Radiodiffusione pubblica.

Il termine servizio pubblico radiotelevisivo (Public Service Broadcasting o PSB) è stato elaborato per la prima volta nel Regno Unito da John Reith, manager della BBC.

Per servizio pubblico radiotelevisivo s'intende un servizio di trasmissioni radiotelevisive, prodotto dallo Stato (attraverso un ente o organizzazione pubblica) o da una impresa concessionaria, che garantisce imparzialità e completezza d'informazione, e la tutela delle varie componenti della società del proprio paese. La radiodiffusione pubblica, inoltre, punta a coltivare la qualità della propria audience attraverso programmi educativi e culturali. Per tale servizio valgono gli stessi principi degli altri servizi pubblici (eguaglianza, continuità e adattamento). Affinché il bacino di utenza sia il più ampio possibile, le trasmissioni di servizio devono essere disponibili su più piattaforme di trasmissione (per esempio digitale terrestre, satellite, cavo o IPTV per la tv; FM, AM o DAB per la radio). Il finanziamento del servizio pubblico radiotelevisivo varia da paese a paese.

Nel mondo

Italia

Una definizione indicativa (in quanto valida solo per la disciplina dello sciopero) dei servizi pubblici essenziali si trova nell'art. 1 della legge 12 giugno 1990 n. 146[1]. Il costo dei servizi pubblici essenziali offerti dallo Stato ai suoi cittadini rientra nella voce del Bilancio dello Stato sotto forma di spesa pubblica. Questo servizio è garantito dalla funzione statale.

Note

  1. ^ Ai fini della legge in questione sono considerati servizi pubblici essenziali, indipendentemente dalla natura giuridica del rapporto di lavoro, anche se svolti in regime di concessione o mediante convenzione, quelli volti a garantire il godimento dei diritti della persona, costituzionalmente tutelati, alla vita, alla salute, alla libertà ed alla sicurezza, alla libertà di circolazione, all'assistenza e previdenza sociale, all'istruzione ed alla libertà di comunicazione.

Bibliografia

  • Simona Vitale, Sull'ambiguità del concetto di servizio pubblico radiotelevisivo, Napoli, Università di Napoli, 2006.
  • Giovanni Clarich, Manuale di diritto amministrativo (III edizione), Il Mulino, Bologna, ISBN 968-88-15-27205-8, 2017.
  • Graziano Pestoni, Privatizzazioni, Il monopolio del mercato e le sue conseguenze, Lugano (Svizzera), Fondazione Pellegrini Canevascini - Sindacato svizzero dei servizi pubblici, 2013.
  • Graziano Pestoni, La privatizzazione della Posta svizzera, origine, ragioni, conseguenze (Svizzera), Fondazione Pellegrini Canevascini - Syndicom, 2018.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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