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Con la riforma [[Gioacchino Murat|murattiana]], il casale di Capodimonte, a differenza dei casali circostanti, che divennero tutti autonomi ad eccezione di Scampìa (che divenne frazione di Secondigliano), confluì nel comune di Napoli.
[[Image:Chiesa Soccorso Capodimonte interno.JPG
Dopo l'[[unità d'Italia]] mentre la Reggia e le ville circostanti continuavano a essere crocevia di nobili, Capodimonte continuava a conservare il suo aspetto di piccolo casale rurale, pur facendo parte del Comune di Napoli. Negli [[Anni 1930|anni trenta]] sulla collina dei [[Colli Aminei]] fu edificato il [[Seminario Arcivescovile di Napoli]], progettato dall'ingegner Tirone, per interessamento del [[cardinale]] [[Alessio Ascalesi]], che lo inaugurò il 29 giugno [[1934]].
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