Ion Barbu: differenze tra le versioni
Vai alla navigazione
Vai alla ricerca
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nuova pagina: Ion Barbu pseudonimo letterario del poeta e matematico rumeno Dan Barbilian (1895-1961). Ha pubblicato lavori nei campi della geometria, dell'assiomatica e dell'algebra e teoria dei nu... |
Nessun oggetto della modifica |
||
| Riga 1: | Riga 1: | ||
Ion Barbu pseudonimo |
Ion Barbu pseudonimo di Dan Barbilian, poeta e matematico rumeno(1895-1961). |
||
Ha pubblicato lavori nei campi della geometria, dell'assiomatica e dell'algebra e teoria dei numeri, rimarchevoli per la loro originalità |
Ha pubblicato lavori nei campi della geometria, dell'assiomatica e dell'algebra e teoria dei numeri, spesso definiti rimarchevoli per la loro originalità |
||
Principali lavori: "Corso di algebra assiomatica", "Teoria aritmetica degli ideali (in anelli non commutativi)"(1956), "Gruppi con operatori (i teoremi di decomposizione dell'algebra)". |
Principali lavori: |
||
"Corso di algebra assiomatica", |
|||
"Teoria aritmetica degli ideali (in anelli non commutativi)"(1956), |
|||
"Gruppi con operatori (i teoremi di decomposizione dell'algebra)". |
|||
Nela poesia iniziò la sua carriera con versi di stile [[parnassiano]], per poi arrivare ad uno stile molto più personale, riscontrabile nell' opera "Gioco secondo" (1930) |
|||
Come poeta ha scritto poesie di fattura parnassiana, In seguito ("Gioco secondo", 1930) i versi di Ion Barbu hanno acquisito un carattere spiccatamente ermetico. Citando il professor Sorin Dragomir "il suo talento andando sprecato in ricerche artistiche prive di prospettiva". |
|||
Versione delle 14:32, 11 ago 2007
Ion Barbu pseudonimo di Dan Barbilian, poeta e matematico rumeno(1895-1961). Ha pubblicato lavori nei campi della geometria, dell'assiomatica e dell'algebra e teoria dei numeri, spesso definiti rimarchevoli per la loro originalità Principali lavori: "Corso di algebra assiomatica", "Teoria aritmetica degli ideali (in anelli non commutativi)"(1956), "Gruppi con operatori (i teoremi di decomposizione dell'algebra)". Nela poesia iniziò la sua carriera con versi di stile parnassiano, per poi arrivare ad uno stile molto più personale, riscontrabile nell' opera "Gioco secondo" (1930)