Campionato italiano di hockey su ghiaccio: differenze tra le versioni

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IHL Serie A - IHL - IHL DIV. 1
Sport Hockey su ghiaccio
TipoClub
FederazioneFISG
PaeseBandiera dell'Italia Italia
OrganizzatoreFederazione Italiana Sport del Ghiaccio
TitoloCampione d'Italia
AperturaFine settembre
Partecipanti8 squadre IHL SERIE A
10 squadre IHL
12 squadre IHL DIV 1
FormulaStagione regolare
Play-off
Sito InternetFISG
Storia
Fondazione1925
DetentoreRitten-Renon
Edizione in corsoCampionato italiano di hockey su ghiaccio 2018-2019

Trofeo o riconoscimento

Il campionato italiano di hockey su ghiaccio è l'insieme dei tornei nazionali organizzati dalla Federazione italiana sport del ghiaccio.

Storia

Nascita del movimento in Italia

L'hockey su ghiaccio approda per la prima volta in Italia a Torino. La prima partita di hockey di cui si ha notizia risale infatti al 19 gennaio 1908 quando si sfidarono due formazioni del CP Valentino Torino presso l'omonimo parco, una settimana più tardi la migliore formazione del CP Valentino fu impegnata invece in quello che fu il primo match internazionale giocato in Italia, allorquando i torinesi sfidarono la seconda squadra dei francesi del Lione (campioni della Ligue Magnus in carica)[1]. Il movimento nasce tuttavia a Milano, dopo l'apertura del palazzo del ghiaccio nel 1924, che fu l'anno delle Olimpiadi di Chamonix. È infatti solo con la nascita di una struttura ad hoc ed in seguito all'interesse che lo sport aveva suscitato alle prime Olimpiadi invernali, a cui l'hockey aveva partecipato dopo l'apparizione a quelle estive del 1920, che l'hockey su ghiaccio comincia a diffondersi.

Gli anni venti vedono il dominio dell'unica vera squadra ben organizzata, l'Hockey Club Milano. Nel 1925 la casa vinicola Marone Cinzano mette in palio una coppa, che viene disputata dall'HC Milano, dal Gruppo Sportivo Dolomiti Cortina e dai pattinatori del Valentino di Torino e vinta dai meneghini. A partire dalla terza edizione la coppa Cinzano è riconosciuta come titolo italiano, riconoscimento esteso retroattivamente anche alle due edizioni precedenti. Nel 1928 e nel 1929 il campionato non si disputò.

Gli anni '30 e la diffusione dell'hockey in Italia

Diavoli Rossoneri Milano vs SK Slavia Praha in un match del novembre 1935

Nel corso degli anni trenta il dominio dell'HC Milano prosegue, ma il movimento hockeystico cresce: nel 1930 (prima vera e propria edizione del campionato italiano) le squadre iscritte sono 7, finché nel 1935 nasce anche la serie B. Due società intanto cominciano ad insidiare i rossoblu: il Cortina e un'altra squadra milanese, i Diavoli Rossoneri. La prima toglierà il titolo all'HC Milano nel 1932, mentre l'altra ne vincerà due (1935 e 1936) e due Coppa Spengler (1934 e 1935).

Una scena di una partita disputata a Torino nel 1941 tra la Juventus e l'Asiago Hockey

Il fascismo colpirà anche l'hockey ghiaccio: in tempi di autarchia linguistica, ad alcune società viene imposto il cambio del nome. Così l'HC Milano diventa Associazione Disco Ghiaccio Milano (nome con cui vince il campionato 1937), il GSD Cortina Hockey diviene Sportivi Ghiaccio Cortina.

La federazione - per promuovere l'hockey - decide di imporre la fusione delle due compagini milanesi: è il 1937 quando nasce l'Associazione Milanese Disco Ghiaccio Milano, che vincerà facilmente i due campionati disputati prima dell'inizio della guerra.

Nel campionato del 1941 nascerà anche la formazione della Juventus, creata dalla società calcistica torinese dopo che in precedenza già Milano e Ambrosiana Inter avevano creato le loro squadre di hockey su ghiaccio, ma avrà vita breve e il campionato dovrà interrompersi a causa del periodo bellico.

Il declino dell'hockey a Milano e il dominio del Cortina

La formazione dell'SG Cortina campione d'Italia 1957

Nel secondo dopoguerra tornano a separarsi le due squadre milanesi e l'hockey riparte da dove era rimasto: il dominio dei rossoblu (che dal 1951, per un accordo con l'Inter, diventano Hockey Club Milano Inter), con i soli Diavoli a contrastarli (nelle nove stagioni tra il 1947 e il 1955 vincono rispettivamente 7 e 2 scudetti).
Subito dopo la guerra l'hockey aveva lasciato la FISI per far nascere la Federazione Italiana Hockey Ghiaccio, che già nel 1952 viene però sostituita dalla FISG.

Il dominio milanese è destinato a terminare: per problemi finanziari le due compagini sono costrette a fondersi per non scomparire (1957), ma il declino è solo rallentato: dopo altri due scudetti, la piazza milanese scompare sostanzialmente per alcuni decenni.
Complici anche le Olimpiadi invernali, il nuovo dominatore è la Sportivi Ghiaccio Cortina, che tra la fine degli anni cinquanta e la metà dei settanta lascia agli avversari solo le briciole: 14 scudetti in 19 stagioni. Proprio a causa delle Olimpiadi a Cortina la stagione 1955-56 non viene disputata (salvo che per le serie minori).

I successi altoatesini

Le uniche due squadre in grado di contrastare il Cortina sono l'Hockey Club Bolzano e l'Hockey Club Gardena, che, dopo il declino degli ampezzani, si divideranno la scena fino alla fine degli anni ottanta, con i gardenesi vincitori di tre titoli (1976, 1980 e 1981) e i biancorossi di 8 (tre consecutivi tra il 1977 e il 1979, quattro tra il 1982 e il 1985 e poi nel 1988). A completare il dominio altoatesino, vince uno scudetto anche l'HC Merano (1986), vittorioso sull'Asiago Hockey.

L'epoca d'oro dell'hockey italiano

Jari Kurri, fuoriclasse finlandese, firmò coi Devils Milano di Silvio Berlusconi nella stagione 1990-91

A cavallo fra gli anni ottanta e novanta si rifà viva la scuola lombarda, dapprima coi due titoli dei Mastini Varese poi soprattutto con il ritorno di due squadre milanesi al vertice. Si tratta dell'HC Milano Saima e dell'HC Devils Milano, che ripropongono - anche nei nomi e nei colori sociali - i fasti dei derby di 40 anni prima. La vittoria del Saima nel 1991 riporta uno scudetto a Milano dopo 31 anni, ed a quello seguiranno i tre dei Devils (uno dei quali come Milan Hockey).

È il periodo d'oro dell'hockey italiano: il campionato è uno dei migliori in Europa, e si vedono sulle piste campioni NHL come Jari Kurri (coi Devils) e Jaromír Jágr (a Bolzano). Le squadre italiane ben figurano anche nelle coppe europee, testimonianza ne è la vittoria di compagini italiane nelle prime edizioni dell'Alpenliga (Saima, Alleghe e Bolzano) e del Torneo Sei Nazioni (Bolzano) e Varese che si aggiudica l'unica vittoria tricolore in una competizione continentale organizzata dalla Federazione internazionale, la Federation Cup (nel 1996).

Jaromír Jágr, stella NHL, complice il lockout del 1994-95 approdò in Italia, nelle file del Bolzano

Nella seconda metà del decennio torna sugli scudi il Bolzano, con 5 scudetti in 6 stagioni, tra il 1995 e il 2000: con 16 scudetti è la squadra più titolata, assieme al Cortina che la raggiungerà nel 2007.

La crisi di fine secolo

Molte protagoniste degli anni novanta scompaiono nel periodo di crisi successivo, e molte altre si ridimensionano. Nel campionato 1996-97 alla Serie A risultano iscritte soltanto due squadre: tutte le altre formazioni si autoretrocedono in A2.
Dopo la vittoria dell'Asiago nel 2001, l'unica squadra ad elevarsi sopra la media, assieme all'Asiago, è quella dei Milano Vipers, eredi del Saima, che, con un acceso confronto agonistico proprio contro la squadra vicentina, riesce ad aggiudicarsi cinque campionati consecutivi (dal 2002 al 2006), oltre a tre coppe Italia e due supercoppe, ben figurando anche a livello europeo (miglior risultato, un secondo posto in Continental Cup nel 2002).

Il campionato 2004-2005 viene impreziosito dalla presenza temporanea di alcuni giocatori NHL dopo il lock-out di tale stagione.

Giorni nostri

Nascita della Lega Hockey e il continuo declino del campionato

Il 16 novembre 2006 nasce la Lega Italiana Hockey Ghiaccio, che - sul modello di quella calcistica - riunisce le squadre di Serie A e di Serie A2. Primo presidente è Alvise di Canossa, presidente dell'HCJ Milano Vipers.

La stagione 2007-08 vede il ritorno alla gloria del Bolzano, che vince il tricolore dopo 8 anni dall'ultima affermazione. Ma le sorprese non sono finite: il 12 giugno 2008 i Milano Vipers, vincitori di 5 scudetti, chiudono i battenti e il presidente di Canossa lascia la neonata LIHG. L'ex presidente della lega spiegava in un comunicato ufficiale le motivazioni della decisione: di Canossa denunciava infatti i limiti del movimento hockeistico italiano e soprattutto il fatto di aver sprecato l'occasione olimpica di Torino 2006 per dare «una nuova strada e una nuova visione della presenza di questo meraviglioso Sport su scala nazionale».

Dopo un altro scudetto vinto dal Bolzano, che ha avuto la meglio sui cugini del Renon, gli anni successivi hanno visto il dominio dell'Asiago che sì è aggiudicato tre titoli in quattro anni (inframezzati da un altro successo del Bolzano), battendo tra l'altro, nella stagione 2009-10, nuovamente la squadra di Collalbo, alla sua quarta finale scudetto, la terza consecutiva.

I festeggiamenti al Pala Hodegart di Asiago per la conquista del secondo titolo tricolore dell'HC Asiago, il 15 aprile del 2010.

La stagione 2012-13 ha visto la novità del ritorno di una squadra di Milano nella massima serie: il Milano Rossoblu sale infatti di categoria dopo aver vinto la A2, stagione durante la quale, con grande sorpresa degli addetti ai lavori, la società strinse un accordo di collaborazione con la KHL per la partecipazione dalla stagione sportiva 2013/2014 alla Kontinental Hockey League, il secondo campionato di hockey a livello mondiale. Tuttavia, a causa di problemi legati agli impianti di gioco e alla mancanza di sponsor di rilievo, l'ingresso in tale campionato è prima slittato a data da destinarsi[2] poi quasi definitivamente tramontato[3].

La nuova riforma dei campionati

La stagione 2013-14 ha visto una nuova riforma dei campionati: la serie A viene ora denominata Elite.A, ed ha visto l'abbandono del campionato italiano da parte del Bolzano, iscrittosi (dopo anni di tentativi bloccati da Lega e Federazione) nel massimo campionato austriaco, mentre alcune squadre iscritte al campionato di A2 partecipano a una nuova competizione a carattere internazionale denominata Inter-National League: le stesse squadre inizialmente erano iscritte anche al campionato cadetto che però venne prima abolito, poi ripristinato. Ad accentuare la migrazione verso campionati esteri, austriaci in particolare, concorsero l'iscrizione dell'Ice Hockey Aquile FVG in Kärntner Elite Liga (Lega -quarto livello del campionato austriaco- dove si era appena iscritta anche la compagine altoatesina dell'HC Toblach Dobbiaco, più volte campione della serie C), mentre già da qualche anno i Killer Bees Varese, una delle due squadre hockeistiche di Varese, militavano nei campionati minori svizzeri (Terza Lega svizzera). Ben nove formazioni italiane partecipavano quindi a campionati esteri, tale dato sottolinea le difficoltà che stava vivendo da anni l'hockey italiano. Nella massima serie inoltre, dopo 47 anni consecutivi, c'è la mancata iscrizione da parte dell'Alleghe che si iscrive alla serie B (la ex serie C) per sopraggiunte difficoltà finanziarie.

Il tentativo di rilancio dell'hockey in Italia

Il vecchio logo della LIHG ed il nuovo logo della IIHA

Dopo un solo anno dalla nuova riforma dei campionati, nella primavera del 2014, a seguito della nomina di presidente della FISG dell'asiaghese Andrea Gios, che subentra al bolzanino Giancarlo Bolognini, alla guida della Federazione da 17 anni, il campionato italiano conosce una nuova fase. Il neopresidente decide infatti di riunire un pool di esperti internazionali (ex giocatori ed allenatori) che si ritrovano per la prima volta ad Asiago, in quello che viene denominato dalla Federazione come progetto Agenda 2022[4], nato per pianificare il futuro hockeistico italiano, da anni in fase di costante declino, con l'intento di migliorare tutto il movimento. I primi passi importanti dettati dalla nuova presidenza sono quelli incentrati a dettare regole chiare e durature, di ridurre il numero di stranieri schierabili per ogni squadra (si decide a sorpresa di restringere a soli 4 giocatori tale provvedimento, già dal primo anno) e di unificare la Lega Hockey con la Italian Ice Hockey Association (un nuovo ente creato ad hoc), per avere all'interno della stessa Federazione un'unica entità che possa occuparsi al meglio della disciplina.[5]

Nasce da questi tentativi poi la delibera d'urgenza che invita (o meglio, obbliga) le squadre che l'anno prima avevano preso parte al torneo di INL di aderire invece al massimo campionato italiano, provvedimento che tuttavia scontenta prima alcune società (intenzionate a continuare a partecipare al secondo livello del campionato austriaco) e in seguito la stessa Federazione austriaca, convinta di aver siglato un accordo della durata di 3 anni con tali società.[6] Nonostante alcune incomprensioni tuttavia, durante l'estate tali società vengono convinte a ritornare in Patria e a giocare nel massimo livello del campionato nazionale, che arriva quindi, dopo numerosi anni, a contare iscritte ben 12 formazioni[7]. Una novità del nuovo corso federale è anche la diramazione dei calendari, che per la prima volta dopo moltissimo tempo vengono stilati già alla fine del mese di luglio, mentre gli anni precedenti la forte incertezza e disorganizzazione li portava ad essere diramati solo sul finire dell'estate.

Il declino e la nascita di un campionato sovranazionale

Lo stesso argomento in dettaglio: Alps Hockey League.

Solo l'anno successivo tuttavia, per il perdurare della crisi hockeystica nazionale, il numero di squadre iscritte nel massimo campionato si riduce drasticamente, con l'iscrizione nuovamente di sole 8 compagini, la serie B invece viene considerevolmente ampliata, tra i cadetti sono costretti a scendere (sempre per motivi economici) anche i meneghini del Milano Rossoblu. Nel dicembre dello stesso anno viene poi rilanciata la Lega Hockey.
A seguito del perdurare delle difficoltà del movimento, diverse squadre, già durante la stagione, chiedono tuttavia l'iscrizione, sulle orme del Bolzano, al massimo campionato austriaco, la EBEL. Vedendo fallito ogni tentativo di rilancio, la Federazione, su invito della controparte austriaca, decide sul finire del mese di aprile di dare il via libera all'iscrizione di tutte le squadre della Serie A alla nuova Lega sovranazionale lanciata dalla Federazione austriaca e denominata in un primo momento Inter Alps Hockey League, per poi scegliere il nome definitivo di Alps Hockey League: a tale campionato, oltre alle compagini italiane ed austriache (squadre uscenti dalla INL e farm-team dei club della EBEL) si unisce anche un team sloveno. La FISG deciderà di assegnare il titolo di Campione d'Italia dopo una final four che vedrà impegnate le prime 4 squadre italiane classificate al termine della regular season in tale torneo.

Un anno dopo si decise per un cambio di denominazione dei tornei, tutti caratterizzati dal nome-contenitore Italian Hockey League: Italian Hockey League - Serie A (nella prima stagione Italian Hockey League - Elite) è il nuovo nome del torneo che assegna il titolo italiano fra le migliori 4 squadre della Alps Hockey League; Italian Hockey League è il nuovo nome della serie cadetta; la vecchia serie C ha assunto invece la denominazione di Italian Hockey League - I Division.[8]

Formula

Il campionato italiano ha cambiato più volte la propria formula ed il numero di squadre partecipanti: i play-off nel campionato italiano si disputano a partire dalla stagione 1983-84 (con eccezione del campionato del 1990/91); i campionati invece hanno subito nel tempo diversi cambiamenti, dopo la riforma del 2005 vennero suddivisi in quattro livelli, ma senza un sistema di promozione e retrocessione, se non - saltuariamente - tra le prime due serie.

La massima serie è la Serie A (in passato è stata chiamata anche Serie A1 e, solo durante la stagione 2013-14, Elite.A); la seconda serie era invece la Serie A2 (in passato anche Torneo di Promozione, Serie B o Serie B2). Queste due serie - semiprofessionistiche - erano organizzate e dirette dalla Lega Italiana Hockey Ghiaccio, ed erano spesso strutturate senza meccanismi di promozione e retrocessione.

Con la riforma del 2013, la Serie A cambiò nome, come detto, in Elite.A (dopo che in un primo momento era stato scelto il nome Eliteliga Serie A)[9]. La Lega volle creare questa nuova serie con l'intento di portare avanti un progetto quinquennale dove far giocare solamente team in regola col bilancio, andando inoltre a diminuire progressivamente il numero di transfer card (giocatori stranieri) schierabili e varando anche un nuovo regolamento per i farm-team[10]. Contestualmente, la Serie A2 vedeva poi la creazione di una nuova lega transfrontaliera (denominata INL) dove alcune delle squadre italiane provenienti dalla A2 l'anno precedente (con l'eccezione dell'EV Bozen 84 e del Pergine) partecipavano, durante il campionato (sul modello dell'Alpenliga), a tale campionato, affrontando compagini cadette dei campionati sloveno ed austriaco. In seguito tramonterà in un primo momento la decisione di far disputare la A2, con le squadre cadette che dovevano giocare quindi solamente la INL, più tardi, nel consueto caos che caratterizza l'organizzazione del campionato italiano, a pochi giorni dall'inizio dei campionati fu deciso di far disputare anche la A2 che assume però la nuova denominazione di Seconda Divisione. L'anno seguente, a seguito del cambio dirigenziale nella Federazione, ha visto il ritorno alla consueta denominazione del massimo campionato, Serie A, abbandonando così, dopo un solo anno, la denominazione Elite.A[11] e il rientro in Italia delle squadre che partecipavano alla INL.

Dalla stagione 2011-12 venne deciso di assegnare inoltre, alla squadra vincitrice della regular season, la coppa di Lega. Tuttavia, tale assegnazione venne sospesa già a partire dalla stagione seguente[12] per poi venire reintrodotta nella stagione 2013/14 (non più però assegnandola alla squadra vincitrice della regular season, bensì assegnandola alla vincitrice di alcune sfide pre-palyoff disputate tra le prime 4 classificate al termine della stessa); mentre continuò ad essere assegnata in serie A2.

Le squadre iscritte alla Serie A e ai campionati minori sono in numero variabile a seconda della stagione: motivi economici hanno indotto spesso la rinuncia alla partecipazione alla massima serie da parte della squadra vincitrice del campionato cadetto, a volte la rinuncia all'iscrizione al torneo di A2 (o addirittura di A1) ad una squadra iscritta l'anno precedente. Talune volte inoltre le squadre sono state costrette alla fusione (a volte durata qualche campionato, a volte definitiva) per problemi economici o di strutture (si pensi ad esempio alle formazioni dell'AMDG Milano, dell'HC Milan Inter, del Varese-Chiavenna, del Trento-Ora, del Milano-Cortina, del Selva-Gardena, o alla fusione del Bolzano con gli Scoiattoli Bolzano prima e con l'SSV Bozen poi, ecc.).

Anche il numero di giocatori stranieri (i cosiddetti transfer card) schierabili è in numero variabile di anno in anno: le società della Lega Hockey, soprattutto nell'ottica di sviluppare i vivai locali, prendono in tal senso accordi (gentlement agreement) pluriannuali che tuttavia spesso vengono per l'appunto rettificati di anno in anno, in alcuni casi (emblematico l'episodio del Vipiteno nella stagione 1997-98) saltano totalmente.

A livello nazionale, al di sotto della Serie A2, sempre senza meccanismi di promozione e retrocessione, c'era la Serie C, già Serie C Under-26 (CU26), (ora divenuta invece Serie B), campionato dilettantistico ideato a suo tempo per dare spinta al movimento giovanile: non potevano infatti essere schierati giocatori che avevano più di 26 anni d'età. Dal 2008-09 la Serie C U-26 prevedeva due divisioni, ma il forte decremento di squadre iscritte a causa della crisi economica, riportò al girone unico già dalla stagione successiva.
I comitati regionali organizzano poi un torneo dilettantistico denominato Serie C Interregionale: suddiviso in C1 e C2 fino alla stagione 2006-07, diviso in gironi geografici (che sono variati in numero e suddivisione di anno in anno) da quella successiva, prevede poi la disputa di finali nazionali tra le vincitrici dei diversi gironi.

Infine la federazione riconosce anche alcune leghe amatoriali organizzate in provincia di Bolzano, laddove è maggiormente concentrato il movimento hockeystico nazionale.

Copertura TV e radio

Una parziale copertura TV della Serie A è stata offerta sui canali Rai Sport, grazie all'accordo che prevedeva la trasmissione in diretta di una partita ogni giovedì della Serie A.[13] In seguito, dopo la nascita della AHL, l'Asiago Hockey decise di trasmettere gratuitamente in streaming tutte le proprie partire nel primo anno, solamente le trasferte a partire dal secondo. Anche un team straniero (lo Jesenice) trasmette in rete le partite casalinghe disputate nel nuovo torneo sovranazionale.

La copertura radio fino al 2015 è stata garantita dalla trasmissione "Tutto l'hockey minuto per minuto", trasmessa da diverse emittenti regionali.[14]

Struttura

Attualmente i campionati sono quindi organizzati nei seguenti livelli:

Livello Denominazione campionato Partecipanti
Italian Hockey League - Serie A 4
(le migliori 4 italiane tra le 8 disputanti la Alps Hockey League)
Italian Hockey League 10
Italian Hockey League - I Division 5
(Girone Ovest)
7
(Girone Est)

Organico odierno

Albo d'oro

Il massimo livello del campionato italiano è denominato Serie A (in passato anche Serie A1 e - solo nella stagione 2013-14 - Elite.A). Dalla stagione 2016/17, la Serie A, per le squadre italiane, coincide con il campionato di AHL.

Cronistoria

Albo d'oro del campionato italiano di hockey su ghiaccio
  • 1925 - Hockey Club Milano - (assegnato in maniera retroattiva)
  • 1926 - Hockey Club Milano - (assegnato in maniera retroattiva)
  • 1927 - Hockey Club Milano - (assegnato in maniera retroattiva)
  • 1928 - non disputato
  • 1929 - non disputato
  • 1930 - Hockey Club Milano


  • 1941 - AMDG Milano ¹
  • 1942 - non disputato
  • 1943 - non disputato
  • 1944 - non disputato
  • 1945 - non disputato
  • 1946 - non disputato
  • 1947 - Hockey Club Milano
  • 1948 - Hockey Club Milano - (assegnato a tavolino)
  • 1949 - HC Diavoli Rossoneri Milano
  • 1950 - Hockey Club Milano



  • 1971 - Sportivi Ghiaccio Cortina
  • 1972 - Sportivi Ghiaccio Cortina
  • 1973 - Hockey Club Bolzano
  • 1974 - Sportivi Ghiaccio Cortina
  • 1975 - Sportivi Ghiaccio Cortina
  • 1976 - Hockey Club Gardena
  • 1977 - Hockey Club Bolzano
  • 1978 - Hockey Club Bolzano
  • 1979 - Hockey Club Bolzano
  • 1980 - Hockey Club Gardena

  • 1981 - Hockey Club Gardena
  • 1982 - Hockey Club Bolzano
  • 1983 - Hockey Club Bolzano

Introduzione Playoff

  • 1984 - Hockey Club Bolzano
  • 1985 - Hockey Club Bolzano



Introduzione Final Four (abolizione Playoff)

Introduzione partite di andata e ritorno (abolizione Final Four)

Scudetti per squadra

Vengono accorpati in questa tabella i titoli di alcune società milanesi che di fatto erano legate, per un cambio di denominazione o per legami societari, a club preesistenti.

Titoli Club Note
19 Hockey Club Bolzano
16 Sportivi Ghiaccio Cortina 1 come GSD Cortina Hockey
15 Hockey Club Milano 1 come ADG Milano, 4 come HC Milano Inter, 3 scudetti assegnati in maniera retroattiva[15], 1 scudetto assegnato a tavolino[16]
5 Asiago Hockey 1935
Hockey Club Junior Milano Vipers
4 Hockey Club Gardena
Diavoli Rossoneri Milano
Ritten Sport
3 Hockey Club Devils Milano 1 come AS Milan Hockey
2 Hockey Club Merano
Associazione Milanese Disco Ghiaccio Milano
Diavoli Hockey Club Milano 1 come HC Milan Inter
Associazione Sportiva Mastini Varese Hockey
1 Hockey Club Milano Saima

Scudetti per Regione e città

Regione Titoli Città
  Lombardia 34 Milano (32), Varese (2)
  Trentino-Alto Adige 29 Bolzano (19), Ortisei (4), Renon (4), Merano (2)
  Veneto 21 Cortina d'Ampezzo (16), Asiago (5)

Sono 8 le città scudettate d'Italia, tutte con più di 1 titolo conquistato: Asiago, Bolzano, Cortina d'Ampezzo, Ortisei, Merano, Milano, Varese e Renon. Da notare come la città più titolata risulti essere Milano (32 scudetti), anche se con un gran numero di squadre differenti.

Vincitori Stagione Regolare

Lo stesso argomento in dettaglio: Coppa di Lega.

Vincitori della regular season dall'anno di introduzione dei play-off nel campionato italiano (non disputati nella stagione 1990-91, pertanto la squadra vincitrice della stagione regolare coincide con la squadra campione d'Italia). Nella stagione 2011-12 ai vincitori della regular season è stata assegnata la Coppa di Lega, successivamente abolita e poi reintrodotta due anni dopo, nella stagione 2013-14, quando però venne assegnata solo dopo uno spareggio fra le prime 4 classificate.
I dati sono aggiornati al campionato 2015-16 in quanto, a partire dalla stagione successiva, le squadre italiane si sono iscritte a un torneo internazionale comprendente anche team esteri.

Vincitori della regular season
  • 1984 · Hockey Club Bolzano
  • 1985 · Hockey Club Bolzano
  • 1986 · Hockey Club Merano
  • 1987 · Hockey Club Bolzano
  • 1988 · Hockey Club Bolzano
  • 1989 · Hockey Club Varese
  • 1990 · Hockey Club Bolzano
  • 1991 - playoff non disputati
  • 1992 · Hockey Club Devils Milano
  • 1993 · Hockey Club Devils Milano
  • 1994 · Hockey Club Devils Milano
  • 1995 · Hockey Club Bolzano
  • 1996 · Hockey Club Bolzano
  • 1997 - stagione regolare non disputata
  • 1998 · Hockey Club Bolzano
  • 1999 · Hockey Club Bolzano
  • 2000 · Asiago Hockey
  • 2001 · Asiago Hockey
  • 2002 · Asiago Hockey
  • 2003 · Hockey Club Junior Milano Vipers
  • 2004 · Hockey Club Junior Milano Vipers
  • 2005 · Hockey Club Junior Milano Vipers
  • 2006 · Hockey Club Junior Milano Vipers
  • 2007 · Hockey Club Bolzano
  • 2008 · Ritten Sport
  • 2009 · Ritten Sport
  • 2010 · Ritten Sport
  • 2011 · Hockey Club Val Pusteria
  • 2012 · Hockey Club Val Pusteria
  • 2013 · Hockey Club Val Pusteria
  • 2014 · Ritten Sport
  • 2015 · Hockey Club Val Pusteria[17]
  • 2016 · Ritten Sport

Piazzamenti delle squadre

Podi

A partire dalla stagione 1983-84 la tabella tiene conto dei piazzamenti al termine dei play-off o della final four scudetto (non della regular season).
Dati aggiornati al termine della stagione di Serie A 2017-2018.

Squadra Posizione
Scudetti 2º posto 3º posto TOT
HC Bolzano[18] 19 15 12 46
SG Cortina[19][20][21] 16 14 9 39
HC Milano[22][23] 11 4 0 15
Asiago Hockey 5 6 8 19
HCJ Milano Vipers 5 2 0 7
HC Gardena/Gherdëina[24] 4 7 5 16
Ritten Sport 4 5 2 11
HC Diavoli RossoNeri Milano 4 3 2 9
HC Milano Inter 4 1 0 5
HC Merano 2 3 2 7
HC Varese 2 1 3 6
HC Devils Milano 2 0 1 3
AMDG Milano 2 0 0 2
Diavoli HC Milano 1 5 4 10
HC Milano Saima 1 1 0 2
HC Milan Inter 1 1 0 2
AS Milan Hockey 1 0 0 1
HC Bruneck/Pustertal 0 6 5 11
Alleghe Hockey 0 2 9 11
HC Milano 24 0 2 0 2
AMDG Milano II 0 2 0 2
HC Fassa 0 1 5 6
HC Auronzo 0 1 3 4
Amatori Milano 0 1 2 3
WSV Sterzing Broncos 0 1 1 2
HC Valpellice 0 1 0 1
HC Milano II 0 0 4 4
HC CourmAosta 0 0 2 2
HG Juventus 0 0 1 1
CP Valentino Torino 0 0 1 1

Squadre nei playoff (1984-2016)

Massimi risultati raggiunti (numero di scudetti vinti, numero di finali e semifinali disputate) dalle squadre nei play-off dall'anno di introduzione degli stessi nel campionato di Serie A (stagione 1983-84). Per la stagione 1990-91, dato che i play-off non vennero disputati, non viene considerato alcun risultato. Non viene considerato alcun risultato nemmeno a partire dalla stagione 2016-17 in quanto i play-off scudetto vennero sostituiti da una final four a seguito della fondazione della AHL e della disputa degli stessi in tale campionato.

Squadre nei playoff
Pos. Squadra Scudetti Finali Semifinali
1. HC Bolzano[18] 12 16 24
2. Asiago Hockey 5 10 17
3. HCJ Milano Vipers 5 7 8
4. HC Merano 2 4 7
5. HC Varese 2 3 9
6. HC Devils Milano 2 2 2
7. Ritten Sport 2 6 7
8. SG Cortina[21] 1 2 9
9. AS Milan Hockey 1 1 1
10. HC Bruneck/Pustertal - 4 8
11. Alleghe Hockey - 2 11
12. HC Milano 24 - 2 2
13. HC Fassa - 1 7
14. WSV Sterzing - 1 4
14. HC Milano Saima - 1 3
16. HC Valpellice - 1 2
17. HC Gardena/Gherdëina - - 2
17. HC CourmAosta - - 2
19. Milano Rossoblu - - 1

Presenze in Serie A

Sono 56 le squadre (considerando anche le seconde e terze squadre di alcune società) ad aver preso parte agli 85 campionati di Serie A (a volte denominata Serie A1 o Elite.A) che sono stati disputati a partire dal 1925 fino alla stagione attuale (2018-2019).

In grassetto le squadre militanti nella massima serie (attualmente AHL) nell'ultima stagione.


Per il campionato 1937-38 vengono considerate iscritte alla serie A solo le due squadre che si sfidarono per la finale, definita appunto serie A, le altre squadre, tra cui la vincitrice del terzo posto, vengono considerate iscritte alla serie B.
Per il campionato 1996-97, dato che anche le squadre iscritte alla serie A2 concorsero per la griglia playoff, e che una delle due squadre iscritte alla serie A giocò la prima fase del torneo di A2, per tali motivi vengono considerate partecipanti alla serie A tutte le squadre iscritte anche al campionato di serie A2.

Coppa Italia

Lo stesso argomento in dettaglio: Coppa Italia (hockey su ghiaccio).

Supercoppa italiana

Lo stesso argomento in dettaglio: Supercoppa italiana di hockey su ghiaccio.

Trofei nazionali

Numero di trofei nazionali vinti (scudetti, coppe Italia, supercoppe italiane e coppe di Lega) dalle varie squadre. È da ricordare che la coppa Italia (e la supercoppa) vengono disputate con una certa regolarità solo dal nuovo millennio, mentre la coppa di Lega è un trofeo che è stato assegnato solo due volte. Inoltre, dalla stagione 2016/17 la coppa Italia viene assegnata tra le partecipanti alla Serie B.

Dati aggiornati dopo lo scudetto 2018

Squadra  Scudetti  Coppe Italia  Supercoppe  Coppe di Lega TOT
HC Bolzano 19 3 4 0 26
SG Cortina 16 3 0 0 19
HC Milano 11 0 0 0 11
Asiago Hockey 5 3 3 0 11
HCJ Milano Vipers 5 3 3 0 11
Ritten Sport 4 3 3 0 10
HC Bruneck/Pustertal 0 1 3 2 6
HC Gardena/Gherdëina 4 0 0 0 4
HC Diavoli RossoNeri Milano 4 0 0 0 4
HC Milano Inter 4 0 0 0 4
HC Merano 2 0 0 0 2
HC Varese 2 0 0 0 2
HC Devils Milano 2 0 0 0 2
AMDG Milano 2 0 0 0 2
HC Valpellice 0 2 0 0 2
Milano Rossoblu 0 2 0 0 2
Diavoli HC Milano 1 0 0 0 1
HC Milano Saima 1 0 0 0 1
HC Milan Inter 1 0 0 0 1
AS Milan Hockey 1 0 0 0 1
HC CourmAosta 0 1 0 0 1
SG Pontebba 0 1 0 0 1

Albo d'oro Serie B (A2)

Lo stesso argomento in dettaglio: Serie B (hockey su ghiaccio).

Denominazioni:

  • Dal 1948-1949 al 1964-1965 – Campionato Italiano di Promozione
  • Dal 1965-1966 al 1987-1988 e in alcuni altri campionati successivi e dal 2014-2015 al 2016-2017 – Campionato Italiano Serie B
  • Dal 1988-1989 al 1995-1996 – Campionato Italiano Serie B1 e Serie B2
  • Nel 1996-1997, 1998-1999, 2002-2003 e dal 2004-2005 al 2012-2013 – Campionato Italiano Serie A2
  • Nel 2013-2014 - Campionato Italiano di Seconda Divisione
  • Dal 2017-2018 - Italian Hockey League

Cronistoria

Albo d'oro del campionato italiano di hockey su ghiaccio serie B

  • 1941 - ?
  • 1942 - non disputato
  • 1943 - non disputato
  • 1944 - non disputato
  • 1945 - non disputato
  • 1946 - non disputato
  • 1947 - Misurina
  • 1948 - ?
  • 1949 - Gardena-Ortisei "B"
  • 1950 - ?




  • 1981 - Selva di Val Gardena
  • 1982 - Fiemme Cavalese
  • 1983 - Fiemme Cavalese
  • 1984 - Auronzo
  • 1985 - Fassa
  • 1986 - Renon
  • 1987 - Fiemme Cavalese
  • 1988 - Milano Saima (serie B1) e Appiano (serie B2)
  • 1989 - Como (serie B1) e Bressanone (serie B2)
  • 1990 - Cortina (serie B1) e Appiano (serie B2)

  • 1991 - Merano (serie B1) e Alta Badia (serie B2)
  • 1992 - Gardena-Ortisei (serie B1) e Alta Badia (serie B2)
  • 1993 - Courmayeur-Aosta (serie B1) e Pergine (serie B2)
  • 1994 - Cortina
  • 1995 - Zoldo (serie B1) e Appiano (serie B2)
  • 1996 - Zoldo (serie B1) e Settequerce (serie B2)
  • 1997 - Gardena-Ortisei (A2) e Selva di Val Gardena (serie B)
  • 1998 - Zoldo
  • 1999 - Auronzo (serie A2) e Renon (serie B)
  • 2000 - Settequerce (serie A2) e Renon (serie B)


N.B.: Mancano i dati di alcuni dei primi campionati di serie B (torneo nato nella stagione 1935).

Per alcuni campionati viene inserito anche il vincitore della terza serie nazionale di quella stagione (Serie B2 e Serie B), in quanto considerata quasi di pari livello della serie cadetta.

Albo d'oro Serie C

Per alcuni campionati viene inserito anche il vincitore della serie C Interregionale (quando giocata) oltre che della Serie C Under-26 (CU26). Dal campionato 2011-12 la Serie C Interregionale divenne Serie D mentre dal 2014-15 si giocò solamente l'Interregionale portando di fatto alla scomparsa della Serie D.

Nel passato il campionato è stato denominato anche Torneo di Promozione (stesso nome con cui a volte è stata chiamata anche la Serie B). Nella stagione 2013-14 la denominazione del terzo livello del campionato fu invece Serie B. Nel successivo torneo (stagione 2014-15), a seguito dell'approdo delle squadre prima militanti in serie C nella serie B, il campionato di serie C venne disputato solo a livello interregionale (Regioni Lombardia, Piemonte e Valle d'Aosta).

Cronistoria

Albo d'oro del campionato italiano di hockey su ghiaccio serie C
  • 1966 - CS Auronzo di Cadore e Caldaro (Landesliga)
  • 1967 - US Latemar Cavalese
  • 1968 - HC Asiago
  • 1969 - HC Alleghe
  • 1970 - SC Merano

  • 1971 - SV Ritten Renon
  • 1972 - HC Canazei Boario
  • 1973 - SV Gries Bolzano
  • 1974 - IC Sestriere
  • 1975 - HC Selva Wolkenstein
  • 1976 - HC Merano
  • 1977 - HT Camporovere
  • 1978 - HC Rencio Bolzano
  • 1979 - G.E.A.S. Hockey Sesto San Giovanni
  • 1980 - HC Settequerce


  • 1995 - Cencenighe
  • 1996 - Pergine
  • 1997 - Jugendclub BZ
  • 1998 - SC Renon
  • 1999 - Landropper
  • 2000 - Pergine e Chiavenna (girone A)

  • 2001 - Chiavenna
  • 2002 - Mastini Varese
  • 2003 - Stilves e Bormio (finale non disputata)
  • 2004 - SC Auer/Ora (girone Est) e Como (girone Ovest)
  • 2005 - UNDER 26: Amatori Agordino - INTERREGIONALE: finali nazionali non disputate: Chiavenna (girone A) - Alta Badia (girone B) Roma (girone C)
  • 2006 - UNDER 26: Vipers Milano II - INTERREGIONALE: Les Aigles du Mont Blanc (C1) e Wizards Bologna (C2)
  • 2007 - UNDER 26: Amatori Alleghe - INTERREGIONALE: Chiavenna
  • 2008 - UNDER 26: Amatori Alleghe - INTERREGIONALE: Chiavenna
  • 2009 - UNDER 26: Dobbiaco (1ª divisione) e Merano (2ª divisione) - INTERREGIONALE: Falchi Boscochiesanuova
  • 2010 - UNDER 26: EV Bozen 84 - INTERREGIONALE: Amatori Asiago

  • 2011 - UNDER 26: Dobbiaco - INTERREGIONALE: Aosta Gladiators
  • 2012 - SC Auer/Ora
  • 2013 - SC Auer/Ora
  • 2014 - Alleghe
  • 2015 - INTERREGIONALE: Aosta Gladiators
  • 2016 - Real Torino
  • 2017 - Vipiteno C
  • 2018 - Bressanone

N.B.: Mancano i dati di alcuni campionati.

Albo d'oro Serie D

Dal campionato 2011/12 la serie C Interregionale divenne serie D, mentre dal campionato 2013/14 è tornata a chiamarsi Serie C Interregionale (il cui vincitore viene tuttavia inserito ora in questa tabella e non più nella tabella del campionato di serie C).

Le compagini altoatesine non prendono parte a tale campionato, disputando invece la CCM-Cup.

Cronistoria

Albo d'oro del campionato italiano di hockey su ghiaccio serie D

??

N.B.: Mancano i dati di quasi tutti i campionati.

Leghe amatoriali altoatesine

Lo stesso argomento in dettaglio: Leghe amatoriali altoatesine di hockey su ghiaccio.

Serie A femminile

Lo stesso argomento in dettaglio: Campionato italiano femminile di hockey su ghiaccio.

Note

  1. ^ Il Circolo Pattinatori del Valentino, la pagina più romantica dell'hockey italiano, su passionehockeytorino.blogspot.it. URL consultato il 27 settembre 2013.
  2. ^ Hockey Milano rossoblu comunicato ufficiale, su hockeymilano.it (archiviato dall'url originale il 5 giugno 2011).
  3. ^ La KHL allontana Milano, su hockeytime.net.
  4. ^ FISG: presentate a Bolzano le strategie federali, su hockeymag.it.
  5. ^ Gios: "Vogliamo più squadre in Elite A", su ilgiornaledivicenza.it.
  6. ^ Hockey, Italia e Austria non mollano, su corrierealpi.gelocal.it.
  7. ^ Elite A: chiusi i termini, si sono iscritte in 12, su hockeymag.it.
  8. ^ La serie B diventerà Italian Hockey League, su altoadige.gelocal.it, 19 agosto 2017. URL consultato il 29 agosto 2017.
  9. ^ Il presidente della Lega Tommaso Teofoli: "L'hockey italiano non è morto, il futuro è radioso", su hockeytime.net, 2 luglio 2013. URL consultato il 3 luglio 2013.
  10. ^ La nascita dell'Eliteliga Serie A: tra nuovo format, meno stranieri e fair play finanziario, su hockeytime.net. URL consultato il 30 maggio 2013.
  11. ^ Serie A: si comincia il 20 settembre con Asiago – Milano, su hockeymag.it.
  12. ^ Presentati ufficialmente i campionati 2012-2013, su hockeytime.net.
  13. ^ LIHG Puck on TV, su hockeyghiaccio.net.
  14. ^ LIHG Puck on Radio, su hockeyghiaccio.net.
  15. ^ Le prime tre edizioni del torneo erano delle partite giocate per vincere la coppa Cinzano: solo nel 1930, vale a dire a tre anni dall'ultima edizione, vennero fatte valere come vittorie per il titolo di campione d'Italia
  16. ^ Per forfait del Cortina (stagione 1947/48)
  17. ^ Chiude la stagione regolare a pari merito con l'Asiago ma la vincerà in virtù della classifica avulsa
  18. ^ a b c Dalla stagione 2013/14 non gioca più nel campionato italiano ma nel campionato austriaco.
  19. ^ Viene considerato anche il terzo posto ottenuto nel campionato 1937/38 nonostante la squadra non giocò in serie A ma perse l'accesso alla finale scudetto.
  20. ^ Nella stagione 1950/51 la squadra si classificò nei primi tre posti ma non viene conteggiato questo piazzamento in quanto non disputò il girone finale a causa di abbondanti nevicate.
  21. ^ a b c Nel campionato 1998/99, dopo un accordo con il Milano, ha giocato come Cortina Milano.
  22. ^ Uno scudetto assegnato a tavolino nella stagione 1947/48 per forfait del Cortina
  23. ^ Tre scudetti assegnati in maniera retroattiva
  24. ^ a b Fino alla stagione 1964/65 la squadra si chiamava Hockey Club Ortisei.
  25. ^ Non viene conteggiata la presenza nella stagione 1935-36 per il ritiro della squadra.
  26. ^ Anche se nel campionato 1937-38 si piazzò al terzo posto in serie A, non viene considerata la presenza nella massima serie in questo campionato in quanto la squadra era inizialmente iscritta in serie B e non riuscì ad accedere alla serie A.
  27. ^ Viene conteggiata anche la presenza nel campionato 1958-59 quando giocò come Bolzano OZO (società nata dalla fusione tra HC Bolzano e Scoiattoli Bolzano). Analogamente, viene conteggiata anche la presenza nel campionato 1965-66 quando l'HC Bolzano si fuse con l'SSV Bozen.
  28. ^ Non viene conteggiata la presenza nella stagione 1967-68 in quanto escluso dalla Federazione a seguito di numerose assenze in campo nelle date già stabilite per la disputa degli incontri.
  29. ^ Nella stagione 1977-78 ritorna in serie A dopo aver acquisito i diritti sportivi dal Turbine Milano
  30. ^ Vengono accorpate le presenze di Varese Mastini e Varese Bears (ma non la squadra dell'SP Varese, altra società attiva nei campionati 1929-30 e 1930-31).
  31. ^ Non viene conteggiata la presenza nel campionato 2003-04 dato che la squadra era in serie C e giocò in serie A solo dopo un accordo con il Torino (la neonata formazione si chiamò Torino-Valpe). La presenza in serie A in quel campionato è pertanto attribuita al Torino.
  32. ^ Nel campionato 2003-04, dopo un accordo con il Valpellice, ha giocato come Torino-Valpe.
  33. ^ Nella stagione 1965-66 si fonde con l'HC Bolzano.
  34. ^ Da non confondere con l'U.S. Latemar, vecchio nome dell'Hockey Club Fiemme
  35. ^ Nell'unico campionato in cui fu iscritta, il "Tofana" (la squadra era l'erede del Cortina II), dette forfait in tutte le partite che doveva disputare.
  36. ^ Nella stagione 1958-59 si fonde con l'HC Bolzano.
  37. ^ Vince senza disputare la finale col Cortina che dà forfait

¹ Associazione Milanese Disco Ghiaccio Milano, Milan - Inter H.C. e Diavoli Hockey Club Milano sono società nate dalla fusione fra H.C. Milano e H.C. Diavoli Rossoneri Milano.
² Nel 1935 all'HC Milano fu imposto di cambiare il nome in Associazione Disco su Ghiaccio Milano e al GSD Cortina Hockey in Associazione Sportiva Ghiaccio Cortina. Nel dopoguerra, l'HC Milano riprenderà il proprio nome, il Cortina lo cambierà nell'attuale Sportivi Ghiaccio Cortina.
³ Dopo l'ingresso in società (1950) di esponenti dell'Inter, l'H.C. Milano cambia denominazione in H.C. Milano Inter, nome che manterrà fino alla fusione con i Diavoli Rossoneri Milano (1956).
4 L'A.S. Milan Hockey è la denominazione che ha preso l'H.C. Devils Milano nella stagione 1993/94.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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