Crotone: differenze tra le versioni

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| Festivo = 9 ottobre
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Versione delle 19:57, 15 feb 2019

Disambiguazione – Se stai cercando il personaggio mitologico, vedi Crotone (mitologia).
Crotone
comune
Crotone – Veduta
Crotone – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Calabria
Provincia Crotone
Amministrazione
SindacoUgo Pugliese (UdC) dal 20-6-2016
Territorio
Coordinate39°05′N 17°07′E / 39.083333°N 17.116667°E39.083333; 17.116667 (Crotone)
Altitudinem s.l.m.
Superficie182 km²
Abitanti64 653[1] (30-9-2018)
Densità355,24 ab./km²
FrazioniVedi elenco
Comuni confinantiCutro, Isola di Capo Rizzuto, Rocca di Neto, Scandale, Strongoli
Altre informazioni
Cod. postale88900
Prefisso0962
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT101010
Cod. catastaleD122
TargaKR
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Nome abitanticrotonesi
PatronoSan Dionigi l'Areopagita
Madonna di Capocolonna
Giorno festivo9 ottobre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Crotone
Crotone
Crotone – Mappa
Crotone – Mappa
Posizione del comune di Crotone all'interno dell'omonima provincia
Sito istituzionale

Crotone (ascolta, AFI: [kroˈtone][3]; Cutron in dialetto crotonese) è un comune italiano di 64 653 abitanti[1], capoluogo dell'omonima provincia in Calabria. È il sesto comune della regione per popolazione[4] e il sesto per superficie[5].

La città fu fondata da coloni greci provenienti dalla regione dell'Acaia nella seconda metà dell'VIII secolo a.C. nel luogo di un preesistente insediamento indigeno, e rappresentò grazie alla diffusione del fenomeno italico-pitagorico il centro più importante della Magna Grecia. La città vecchia si sviluppa in un dedalo di stretti vicoli e piazzette fino al duomo e alla centrale piazza Pitagora, punto di contatto tra città "vecchia" e "nuova".

A Crotone è stato intitolato l'omonimo cratere sulla superficie di Marte[6].

Geografia fisica

Territorio

La città è situata sul versante est della Calabria, si affaccia sul mar Ionio presso la foce del fiume Esaro, e il territorio comunale fa parte dell'Autorità del bacino interregionale del fiume Esaro. Il comune ha una superficie di 182 kmq e il capoluogo si trova a 8 m s.l.m.

Il territorio meridionale è immerso interamente nell'area marina protetta di Capo Rizzuto e inoltre, a fare un ulteriore supplemento a questo scenario, è presente il promontorio di Capo Colonna dove è rimasta l'unica colonna del Tempio di Hera Lacinia, anticamente detto Lakinion Akron, che chiude la città in una grande conca che la divide dal golfo di Squillace.

Clima

Il clima si presenta temperato. L'inverno è generalmente mite, anche se sono possibili temporanee ma repentine diminuzioni di temperatura con occasionali nevicate (1956, 1965, 1991, 1998, 2001, 2006, 2008, 2015,2017,2018), in caso di afflusso di aria polare. L'estate è calda ma discretamente ventilata dalla brezza di mare; solo in presenza di ondate di calore con venti di scirocco o libeccio, le temperature massime possono attestarsi attorno ai 40 °C ma con bassi tassi di umidità relativa (punta max 48 °C, 1998).

Le precipitazioni si concentrano principalmente in autunno, con massimo secondario invernale; tra la primavera e l'estate può accentuarsi notevolmente la siccità, con qualche raro temporale pomeridiano.

Storia

Antichità

«Attraversate il vasto mare e accanto all'Esaro fonderete Kroton»

Il promontorio di Kroton, Κρότων in greco antico, era abitato da popolazioni indigene, forse enotri e japigi, già nell'età del bronzo e nella prima età del ferro. La fondazione greca di Crotone risale al 708 a.C., come citato da Eusebio di Cesarea nel suo Chronicon, sebbene altre fonti la rimandino al 710 a.C., o (secondo Pausania ed Erodoto) al tempo del re Polidoro, nel 743 a.C.

La fondazione storica della città avvenne ad opera di Achei provenienti dalla montuosa regione dell'Acaia.

La leggenda narra che il nome Crotone derivi da "Kroton", figlio di Eaco, che morì ucciso per errore dal suo amico Eracle. Questi, per rimediare all'errore compiuto e per onorare l'amico che lo aveva ospitato, lo fece seppellire con solenne cerimonia sulle sponde del torrente Esaro e poi vicino alla tomba fece sorgere la città a cui diede il suo nome.

Secondo una leggenda, l'oracolo di Apollo a Delfi ordinò a Miscello di Ripe di fondare una nuova città nel territorio compreso fra Capo Lacinio e Punta Alice. Dopo aver attraversato il mare ed esplorato quelle terre, Myskellos pensò che sarebbe stato meglio fermarsi a Sybaris, già florida e accogliente anziché affrontare i pericoli e le difficoltà nella fondazione di una nuova città. Il dio adirato gli ordinò di rispettare il responso dell'oracolo.

Secondo Ovidio, nel quindicesimo libro delle Metamorfosi, il re Romano Numa Pompilio volle esplorare le terre Italiche e si recò nella città dove un filosofo, esule dalla Grecia, fondò la sua scuola (si trattava di Pitagora). Lì interrogò un anziano crotoniate sul perché fosse nata quella città greca in Italia e quello gli rispose che Eracle, ospitato con grande onore dal re del posto, Crotone, gli predisse che in poche generazioni in quel luogo sarebbe nata una grandissima città. Eracle comandò in seguito ad un certo acheo di nome Myskellos di andar lì e fondare una città che fu chiamata, appunto, Crotone.

Un'altra tradizione fa risalire il nome della città all'eroe Kroton, fratello di Alcinoo re dei Feaci.

Infine, una possibile spiegazione del nome lo lega al verso (crocidio) emesso dagli aironi o dalle gru che popolavano le paludi costiere. In effetti un airone compare accanto al tripode su alcune tra le più antiche monete argentee di Kroton.

Dopo una coesistenza iniziale relativamente pacifica, tra le città magnogreche, verso la metà del VI secolo a.C. iniziarono le discordie, che riproducevano a distanza lo scontro tra Atene e Sparta. Nel 560 a.C. Kroton e Locri iniziarono una guerra decennale, che si concluse con la battaglia della Sagra, vinta dai Locresi, sostenuti da Sparta.

La città era famosa per il suo clima salubre, per la bellezza delle sue donne, per le fertili campagne e per la forza fisica dei suoi uomini, tra cui ricordiamo il pluri-olimpionico Milone, tanto che superò ogni altra città greca nel numero di vincitori ai giochi panellenici e nei Giochi olimpici: un proverbio diceva «ultimo dei Crotoniati, primo dei Greci»[8].

Una leggenda narra che Milone partì dalla polis ionica portando un vitello e giunse ad Olimpia con un toro sulle spalle, destando meraviglia e clamore, e vincendo quindi numerose gare.

La costa presentava un profilo molto diverso da quello attuale. Nel tratto di mare tra l'antica Krimisa (l'odierna Cirò, patria di un vino che - secondo alcuni eruditi - veniva dato in premio ai vincitori dei giochi olimpici ateniesi) e l'attuale Le Castella, a poche miglia dalla riva secondo Plinio il Vecchio (Naturalis Historia - Liber Iii - 10) sarebbero esistite cinque isole visibili dalla costa e ormai inghiottite dal mare: Meloessa, Tyris, Eranusa (situate tra Capo Colonna e Le Castella), Ogigia e Dioscoro (quest'ultima a 10 miglia dalla costa). A Le Castella sono presenti resti archeologici sommersi. In particolare, nel fondale antistante il castello, l'archeosub Luigi Cantafora ha fotografato i resti di cave sommerse, scale, e cisterne per la conservazione dell'acqua.

Kroton fu anche celebre per i suoi medici tra cui ricordiamo Democède (amico di Pitagora) ed Alcmeone, il quale introdusse la sperimentazione trasformando la medicina, che fino ad allora era contaminata da magia e superstizione, in una scienza.

Pitagora, nato a Samo nel 572 a.C., si trasferì - intorno al 530 a.C. - a Kroton presso l'amico Democède, creando una scuola di sapere di scienza, matematica, musica, la scuola pitagorica, che gettò le basi per la nascita della Magna Grecia e lo sviluppo del razionalismo e del metodo scientifico.

Pitagora con i suoi discepoli conquistò il potere politico della città: in pochi anni si consolidarono governi pitagorici in molte pòlis della Magna Grecia costituendo una sorta di confederazione fra città-stato con capitale Kroton, come risulta da numerose monete coniate fra il 480 e il 460 a.C.

Molti anni dopo l'arrivo di Pitagora, Kroton mosse contro Sibari, importante pòlis situata circa 100 km a Nord di Crotone, che poco aveva a che fare con gli ideali pitagorici. Nel 512 a.C., tre nobili crotoniati vennero uccisi e i loro corpi furono dati in pasto ai lupi che affollavano le paludi intorno a Sibari, perché uno di loro si era innamorato di una bellissima vestale dagli occhi azzurri, che aveva tentato di rapire. Quando Sibari fu capeggiata da Telys molti aristocratici furono costretti a fuggire a Crotone per rifugiarsi. Alla richiesta di Telys di consegnare gli esuli sibariti, i Crotoniati rifiutarono. Questi fatti, aggiunti alla concorrenza dovuta a motivi commerciali, politici e di diversa appartenenza religiosa, convinsero i crotoniati a scendere in guerra contro Sibari. Nel 510 a.C. iniziò una battaglia nei pressi del fiume Hylia (l'odierno Nicà tra Crucoli e Cariati), da dove i crotoniati inseguirono e annientarono le forze sibarite in una battaglia finale al guado del fiume Trionto (nei pressi di Mirto Crosia). Secondo la leggendaria tradizione, si erano fronteggiati ben 100.000 crotoniati, guidati dall'atleta olimpico Milone, contro i sibariti che li superavano per tre volte. La vittoria arrise a Kroton nonostante l'inferiorità numerica poiché i sibariti usarono, per la battaglia, un esercito di mercenari e cavalli ammaestrati a eseguire passi di danza negli spettacoli al suono dei flauti. I crotoniati, nella Battaglia di Nika, iniziarono a suonare i flauti, eseguendo la stessa melodia con la quale i cavalli erano stati ammaestrati per danzare, col risultato che le avanguardie delle truppe sibarite furono disarcionate immediatamente. E dopo settanta giorni di saccheggi venne deviato il corso del fiume Crati i cui flutti fecero sparire Sibari per sempre.

Giunta al massimo della sua egemonia politica e culturale, Kroton fu travolta da una serie di conflitti sociali che sfociarono nella sanguinosa rivolta guidata dall'oligarca Cilone di Crotone durante la quale molti pitagorici furono trucidati e lo stesso Pitagora dovette fuggire da Kroton e riparò infine a Metaponto. Parallelamente caddero anche gli altri governi consimili e vi furono stragi e persecuzioni di pitagorici in tutte le pòlis italiote.

Nel 480 a.C. Faillo di Crotone armò a sue spese una nave radunando i crotoniati dimoranti in Grecia e partecipò alla battaglia di Salamina. Mezzo ceppo d'ancora in pietra riportante il suo nome è stato rinvenuto a Capo Cimiti, e attualmente è conservato presso il Museo Archeologico Nazionale di Capo Colonna a Crotone.

Caduto il governo pitagorico, Kroton visse un periodo di decadenza. Costituì, con Metaponto e Caulonia, la Lega Italiota per difendersi dagli attacchi delle popolazioni lucane. Nel 383 a.C. la federazione fu sconfitta da Dionigi I di Siracusa in una sanguinosa battaglia.

I Romani conquistarono Kroton, Croto in latino, nel 277 a.C., guidati dal console Cornelio Rufino. Durante la seconda guerra punica, Annibale vi tenne i suoi accampamenti invernali per tre anni e di qui si imbarcò per l'Africa nel 203 a.C. Nel 194 a.C. vi fu dedotta una colonia romana.

Resti di elementi architettonici appartenenti ad edifici monumentali di età greca (del V sec. a.C.) sono stati individuati (fine anni novanta del XX sec. - anno 2007) in Piazza Castello, corrispondente al punto più alto dell'acropoli dell'antica pòlis.

Gli scavi del 2009-2010 della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria - Ufficio territoriale di Crotone hanno individuato un grande edificio del I-II secolo d.C. con impianto termale, collocato sul versante nord-orientale dell'attuale centro storico (discesa Fosso-Largo Palazzo Giunti). Tale edificio nasce su una domus di età repubblicana, attribuibile alla colonia romana del II sec. a.C. A sua volta, tale costruzione poggia le sue fondazioni sui resti delle mura urbiche di età greca (IV sec. a.C.), costruite in grandi blocchi di calcarenite locale. Il complesso è stato rinterrato e non è attualmente visitabile.

Medioevo

Seppur decaduta durante l'impero romano, la città risorse nuovamente in epoca bizantina, quando fu sede di un presidio (548). Nel 596 fu occupata dai Longobardi del Ducato di Benevento[9], sotto cui restò però per poco tempo.

Le ricerche archeologiche (2009-2010) a piazza Villaroja, nel settore sud-occidentale del centro storico, dirette da Domenico Marino della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria hanno messo in luce una chiesa paleocristiana (intitolata forse a San Giorgio) fondata direttamente sui resti della città d'età romana imperiale.

Nel 1284 fu concessa dagli Aragonesi ai Ruffo di Catanzaro. Alla morte nel 1434 di don Niccolò, figlio di Antonello e ultimo marchese di Crotone, gli successe la figlia Giovannella, assassinata nella sua dimora un anno dopo. Indi le successe la sorella Enrichetta, che sposò in seconde nozze il nobile spagnolo Don Antonio Centelles, conte di Collesano e principe di Santa Severina, senza eredi.

Tra le famiglie più importanti che ressero per diversi secoli fino agli albori della storia unitaria, non solo i destini della città e dei territori di Crotone, ma addirittura di tutta la Calabria ultra, si annoverano di certo i Berlingeri ed i Suriano[10]. Che accrebbero il loro potere a partire dall'inizio del '600. Contrassero matrimoni tra le loro famiglie più volte e successivamente specie i Suriano, ramo derivante da quello siciliano e prima ancora catalano, con i D'Ayerbis d'Aragona (che valse ai Suriano la trasmissione dei titoli ducali e marchionali, matrimonio contratto tra don Gio. Battista i D'Ayerbis o D'Ayerbe d'Aragona e Dianora Suriano figlia del Marchese Don Detio e di donna Beatrice Della Motta Villegas)[11], i Montalcino, i della Motta Villegas, i Montespinello, i De Castillo. e tante altre potenti famiglie. In ultimo i Suriano si imparentarono con la nuova famiglia immigrata a Crotone agli inizi del '600: i Lucifero con cui contrassero molte alleanze matrimoniali, ultima fu quella tra Livia Suriano e don Giuseppe Lucifero; donna Ippolita Suriano, figlia del Marchese don Pietro e di donna Maria del Castillo, sposò il Barone don Fabrizio Lucifero e gli portò in dote un terzo dell'immenso feudo di Aprigliano detto perciò di Apriglianello, feudo su cui era posto il titolo marchionale e che permise poi ai Lucifero di ottenere il suddetto titolo di Marchesi di Apriglianello. Un Mutio Suriano Arcivescovo di Santa Severina[12], fu uno dei più lungimiranti e saggi arbitri dell'aspra politica attuata fra le sanguinose dispute tra i Montalcino e i Suriano, che furono anche i primi imprenditori a livello industriale per la lavorazione della liquirizia. Una Suriano Ralles si sarebbe poi riunita con matrimonio al ramo siciliano dei Suriano attorno alla seconda metà del 1700. Molti palazzi, monumenti ecclesiastici, Cappelle ove sono sepolti i Berlingeri, i Suriano, assieme a strade urbane ecc,armi di famiglia, intitolazioni di piazze, testimoniano la potenza delle famiglie Suriano, Berlingeri. Villegas, Ayerbe e Lucifero, tra loro tutte imparentate, ancor oggi in Crotone e sono la dimostrazione tangibile della potenza di queste famiglie nella Calabria Ultra, ma anche in Basilicata, Puglia e fino a Napoli.

Indagini dirette dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria (2010-2011) nel cosiddetto Orto Candela, ai piedi della "cortina de lo critazzo" posta tra i Bastioni di San Giacomo e Santa Caterina, hanno riscoperto i resti della Torre di Santa Maria, pertinente al più antico castello medievale.

Età moderna

Il re di Spagna Carlo V le concesse ampi privilegi, e ne fece potenziare il porto. Nel 1541, il viceré Don Pedro di Toledo fece restaurare e fortificare il castello preesistente, oggi noto come "Castello di Carlo V", con intervento ad opera di Gian Giacomo dell'Acaya.

Nel XVI secolo la città venne chiamata "Cotrone".

Le ricerche sviluppate dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria (2010-2011), sotto la direzione dell'archeologo Domenico Marino, stanno mettendo in luce notevoli resti di edifici pertinenti ad età borbonica nel cosiddetto Orto Candela, ai piedi del castello.

Storia contemporanea

Nel 1907 viene inaugurato il primo acquedotto di Crotone, voluto da Eugenio Filippo Albani, che porta in città le fresche acque della Sila, captate dalle sorgenti - di proprietà comunale - poste sul monte Gariglione. Ora tali sorgenti sono disperse e sfruttate da allacci non autorizzati, mentre a Crotone si beve l'acqua del fiume Neto.

Nel 1928 la città cambiò nome da Cotrone a "Crotone".

Il suo porto, che strategicamente colma le distanze fra i vicini porti di Taranto e Messina, favorisce ogni attività di scambio e si propone come traino per l'economia agricola e le attività industriali.

L'insediamento industriale ha visto la città protagonista nel periodo a cavallo fra le due guerre mondiali, anche grazie alla vicinanza con la centrale idroelettrica di Calusia, presso Cotronei. La popolazione crotonese raddoppia durante gli anni trenta, fino a superare i 60.000 abitanti odierni. Alla fine degli anni ottanta le industrie principali, Pertusola Sud e Montedison, soffrono una profonda crisi, della quale risente l'intera città. Al 6 settembre 1993 risale la cosiddetta "notte dei fuochi": durante una rabbiosa protesta gli operai appiccarono alcuni fuochi sull'asfalto delle strade usando il fosforo prodotto nello stabilimento chimico già Montedison.

Migliaia di crotonesi persero il posto di lavoro, e questo accentuerà l'inevitabile emigrazione di massa verso lidi più prosperi. Tante promesse, tanti progetti, tanti nuovi enti e consorzi per lo sviluppo ma pochi, pochissimi risultati e, in attesa del rilancio turistico, Crotone divenne provincia nel 1992.

Un'altra battuta di arresto per la città è data dall'alluvione del 1996, che danneggia gran parte delle abitazioni a ridosso del fiume Esaro e stronca sei vite umane ed il morale della città.

Oggi l'antica città di Crotone tenta di ripartire dalla profonda crisi culturale ed economica vissuta. Importanti prospettive si aprono nel campo turistico, negli investimenti infrastrutturali soprattutto in ambito portuale ma anche in quello ferroviario, aeroportuale e della viabilità. In attesa di tornare a splendere come polo culturale e universitario. Infatti la città capitale della Magna Grecia, che diede il via alla nascita della scienza medica e del metodo scientifico, che grazie ai pitagorici vide l'invenzione tra gli altri dei termini: filosofo, matematica, cosmo, non è oggi sede di una stabile Università.

Simboli

Stemma di Crotone
Stemma di Crotone
Lo stesso argomento in dettaglio: Stemma di Crotone.

Lo stemma è stato approvato con decreto del 30 aprile 1903. La blasonatura ufficiale è la seguente:

«D'azzurro al tripode d'argento con due serpi uscenti dalla coppa ed addossati, linguati di rosso, colla campagna di rosso carica della sigla "ϘΡO" (KRO in caratteri arcaici greci); con fascia d'oro, attraversante sulla spartizione. Ornamenti esteriori da Comune.»

Onorificenze

Titolo di Città - nastrino per uniforme ordinaria
«Decreto del Capo del Governo»
— 2 febbraio 1938[13][14]

Monumenti e luoghi d'interesse

Architetture religiose

Architetture civili

Altro

Siti archeologici

  • Parco Archeologico Nazionale del quartiere settentrionale dell'antica Kroton
  • Castello di Carlo V di proprietà dello Stato
  • Parco archeologico nazionale di Capo Colonna
  • Area archeologica statale di Vigna Nova
  • Area archeologica delle mura greche (loc. San Francesco - sponde fiume Esaro)
  • Area archeologica di via XXV Aprile
  • Area archeologica Banca Popolare del Mezzogiorno di via Napoli
  • Area archeologica sede I.N.P.S.
  • Area archeologica di Gravina-Pignera
  • Area archeologica di Acquabona
  • Area archeologica statale di Parco Pignera
  • Area archeologica padiglione Microcitemia Ospedale Civile
  • Area archeologica di via B. Telesio
  • Area archeologica statale delle mura greche (loc. Santa Lucia)
  • Area archeologica delle mura bizantine (via Risorgimento - piazza dell'Immacolata)
  • Area di interesse paleontologico ed archeologico di Vrica e Stuni

Aree naturali

Società

Evoluzione demografica

Popolazione storica (migliaia)[15]

Abitanti censiti[16]

Etnie e minoranze straniere

I cittadini stranieri residenti a Crotone sono 3 555[17], così suddivisi per nazionalità (sono indicati solo le prime 10):

  1. Bandiera della Romania Romania, 563
  2. Bandiera del Pakistan Pakistan, 489
  3. Bandiera dell'Afghanistan Afghanistan, 266
  4. Bandiera dell'Ucraina Ucraina, 247
  5. Bandiera della Cina Cina, 174
  6. Bandiera dell'Iraq Iraq, 170
  7. Bandiera del Mali Mali, 161
  8. Bandiera del Bangladesh Bangladesh, 133
  9. Bandiera della Bulgaria Bulgaria, 121
  10. Bandiera della Polonia Polonia, 116

Qualità della vita

Cultura

Università

Istruzione

  • Istituto di Istruzione Superiore "M.Ciliberto-A.Lucifero"
  • Istituto Tecnico Industriale Guido Donegani
  • Liceo Classico Statale Pitagora
  • Liceo Scientifico Paritario "Benedetto XVI"
  • Liceo Scientifico Filolao
  • Istituto di Istruzione Superiore G.V. Gravina
  • Istituto di Istruzione Superiore e Liceo Artistico "Pertini-Santoni"
  • I.P.S.I.A. Anna Maria Barlacchi
  • Istituto Comprensivo Vittorio Alfieri
  • Istituto Comprensivo Giovanni XXIII
  • Istituto Comprensivo Antonio Rosmini
  • Istituto Comprensivo Corrado Alvaro

Biblioteche

Musei

Media

Televisione

  • 8 Video Calabria (copertura regionale)
  • CalabriaUno (web tv)
  • CN24 (web tv)
  • RTI Calabria (copertura regionale)
  • Reteazzurra (copertura provinciale)
  • Tele Diogene (copertura provinciale)
  • VideoCrotone (web tv)
  • Èsperia TV (copertura nazionale digitale terrestre e web tv)

Stampa

Radio

Cinema

Sebbene siano numericamente pochi i film girati, vi sono alcune produzioni in cui Crotone compare in parte, sia come luogo prevalente, sia identificata come altro luogo d'Italia o del Mondo:

Geografia antropica

Urbanistica

La città vecchia si snoda dalla piazza del Castello di Carlo V, di proprietà dello Stato, su cui si affacciano imponenti palazzi nobiliari come Palazzo Morelli, sede dell'Ufficio territoriale di Crotone e della Sila della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria, e il settecentesco Palazzo Barracco. Da qui un dedalo di vie molto strette (i vineddri o vichi) e numerose piazze sulle quali affacciano massicci palazzi nobiliari. Su via Risorgimento è posto il Museo archeologico nazionale di Crotone. Si arriva così al Duomo e nella centralissima piazza Pitagora, giuntura tra la città vecchia e la città nuova. La pescheria è un caratteristico quartiere del centro storico. Qui si incontrano vari esempi di arte: il Duomo edificato nell'XI secolo, poi ristrutturato nel Cinquecento e nel Settecento. All'interno troviamo una fonte battesimale con base zoomorfa ed il quadro della Madonna di Capocolonna o Madonna Nera, oggetto di devozione.

La chiesa di Santa Chiara è sorta su un monastero del Quattrocento. All'interno troviamo degli affreschi del Settecento e un pavimento in maiolica napoletana. La chiesa barocca di San Giuseppe, o "chiesa dei nobili", dove oltre all'imponente portone di ingresso in legno troviamo due sculture lignee risalenti alla fine del Seicento.

Tra la fine dell'Ottocento ed i primi decenni del Novecento si sviluppano interessanti architetture lungo via Vittorio Veneto, via Cutro, via Mario Nicoletta, viale Regina Margherita, via Reggio e via Poggioreale dove, in particolare, sono conservati esempi di edifici in stile Liberty realizzati tra il 1925 e il 1935.

La città nuova si snoda sull'asse viario di via Cutro che parte dalla centralissima piazza Pitagora fino ad arrivare a Vescovatello e poi sulla SS 106 Jonica. La più recente espansione della città ha inizio alla fine degli anni ottanta con la creazione del quartiere Tufolo. Dalla fine degli anni novanta, con una serie di alti e bassi, Crotone continua ad espandersi. A sud della città si sono sviluppati i quartieri di Fondo Farina e Poggio Pudano. Molti di questi nuovi quartieri però risultano isolati dal centro della città e l'insieme dei servizi erogati (strade ampie, trasporti pubblici, allacciamento alla rete fognaria, centri di aggregazione e ritrovo) sono spesso carenti. Il tessuto imprenditoriale è quasi assente in questa zona, che assume una tipologia prevalentemente residenziale. A causa della conformazione territoriale (colline argillose che "dividono" letteralmente in due la città) si è soliti definire la nuova zona che si estende a partire dal vasto quartiere Tufolo fino a Fondo Farina e Poggio Pudano Crotone 2; strutture importanti presenti il PalaKrò (palazzetto sportivo polivalente), la nuova caserma dei Vigili del Fuoco e da poco (2008) la struttura di rilevanza regionale della Croce Rossa Italiana.

Il tratto di viale Cristoforo Colombo è stato ultimato nel 2002 ed è subito divenuto il centro della vita notturna del crotonese, soprattutto nella stagione estiva (dopo le 20 è isola pedonale chiusa al traffico). Da qui si accede facilmente al porticciolo turistico.

Di più recente riqualificazione è il tratto di costa che prende il nome di Lungomare Gramsci.

Quartieri

Centro, Farina, Fondo Farina, Fondo Gesù, Lampanaro, Lungomare-Cimitero, Poggio Pudano, Poggioverde, San Francesco, San Domenico, San Giorgio, Trafinello, Trecento Alloggi, Tufolo, Vescovatello.

Frazioni

Economia

Crotone deve la sua espansione demografica agli investimenti che portarono qui gli insediamenti dei colossi della chimica come Montedison, poi Enichem, tanto da diventare il polo industriale calabrese. Tuttavia alla fine degli anni ottanta la crisi del settore portò alla chiusura degli stabilimenti, e anche se l'area industriale venne riconvertita, tuttora non si raggiungono i livelli dell'epoca. In seguito all'alluvione del 1996 venne creata la Datel su iniziativa del governo Prodi e dell'imprenditore Abramo che adesso, a distanza di alcuni anni, conta circa 2.000 impiegati.

Il turismo, negli ultimi tempi, sta gradualmente tornando a svilupparsi. Uno stimolo sta venendo dagli eventi. Su proposta della società sportiva Club Velico Crotone, il Comune di Crotone ha adottato il logo 'città della vela' proponendosi all'Italia e all'Europa della vela come luogo ideale in cui svolgere manifestazioni e regate. Nel 2013, il Club Velico Crotone ha organizzato il 39º Campionato di distretto della classe laser, partecipato da centInaia di imbarcazioni. A maggio del 2014 Crotone e l'Aico ha ospitato le Selezioni per i Campionati Europeo e Mondiale Optimist di Dublino e San Isidro, Argentina. Da quel momento il ‘modello’ si è consolidato e Crotone ha iniziato a fare concorrenza alle città spagnole che da decenni sono sede, soprattutto d’inverno, di grandi manifestazion. In un crescendo inimmaginabile solo fino a qualche anno, la ‘city of sails’ del Mediterraneo ha ospitato, dopo le prime, altre quattordici regate fra le quali spiccano i Campionati Europei di Optimist (nel 2016), partecipati da 46 Nazioni 3 trecento atleti, i Campionati italiani giovanili della Federazione Italiana Vela di vela, windsurf e kitesurf giovanili (nel 2017) partecipati da mille atleti, la finale del Campionato italiano per Club assoluto e under 19 (nel 2017), la prima tappa del Campionato italoano di kitesurf TTRace (nel 2018) e tre edizioni della BPER Banca Crotone International Carnival Race, trofeo internazionale che si è storicizzato e sta contribuendo in modo sostanziale alla destagionalizzazione del turismo. La Federazione Italiana Vela ha già annunciato che nel 2019 il Club Velico Vrotone ospiterà il Campionato italiano assoluto di vela d’altura le cui ultime edizioni si sono svolte a Monfalcone e Ischia. Il fenomeno non è sfuggito ai media e ‘Linea Blu’ della Rai e i più importanti quotidiani nazionali hanno dedicato ampi servizi alla ‘città della vela’. Che nel 2018 ha anche accolto una tappa del giro d’Italia di One Ocean Foundation e di Mauro Pelaschier, impegnati nella sensibilizzazione della popolazione sulla riduzione dell’uso delle plastiche e dell’inquinamento.

In totale, grazie alla vela, dal 2013 al 2018 la città ha registrato circa centomila pernottamenti, favoriti anche dalla riapertura dell’Aeroporto S. Anna di Crotone, servito da voli di linea da e per Bergamo - Milano e, a partire dal 2019, da e per Bologna e la Germania. Contemporaneamente sono sorti e godono di buona salute decine di locali e di ristoranti in cui si può gustare un’ottima cucina tipica ma non solo e ascoltare musica dal vivo, sicché si comincia a parlare di ‘movida crotonese’ soprattutto d’estate, nella settimana di Carnevale, quando la città si anima grazie alla BPER Banca Crotone International Carnival Race, e nel mese di maggio, dedicato ai festeggiamenti della Madonna di Capocolonna che culminano in una suggestiva processione notturna.

Infrastrutture e trasporti

Crotone è servita dall'Aeroporto "Sant'Anna" che sta facendo registrare anno dopo anno un notevole incremento di utenti[senza fonte]. È stata anche inaugurata la nuova stazione aeroportuale e la nuova torre di controllo.

La città dispone di una stazione ferroviaria posta sulla linea jonica, che permette collegamenti con i principali centri della regione e alcuni collegamenti interregionali.

La via di comunicazione più importante è la strada statale 106. La statale fa parte delle categorie di superstrade a scorrimento lento e presenta una sola corsia per senso di marcia; da decenni ormai si discute circa la realizzazione di un'arteria a scorrimento veloce o addirittura di un'autostrada.

La città è raggiungibile dall'Autostrada A3 con le uscite Sicignano - Potenza, Atena Lucana, Lauria nord, Sibari-Firmo-Cassano allo Ionio-Spezzano Terme-Corigliano Calabro-Rossano e Cosenza nord-Rende-Crotone da nord e la Tangenziale di Reggio Calabria, Gioia Tauro-Firmo, Rosarno e Lamezia Terme-Catanzaro-Soverato e dalla strada statale 107 che la collega con Paola, collegando la costa jonica alla costa tirrenica.

Infine, il porto commerciale di Crotone è, dopo quello di Gioia Tauro (nell'autorità portuale del quale rientra), il più grande della Calabria.

Amministrazione

Lo stesso argomento in dettaglio: Sindaci di Crotone.

Gemellaggi

Crotone è gemellata con:

Sport

Impianti sportivi

Eventi sportivi

Galleria d'immagini

Note

  1. ^ a b Bilancio demografico anno 2018 (dati provvisori). Popolazione residente al 31 maggio 2018, su demo.istat.it.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ DiPI Online - Dizionario di Pronuncia Italiana, su dipionline.it. URL consultato l'8 giugno 2013.
  4. ^ Comuni calabresi per popolazione
  5. ^ Comuni calabresi per superficie
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  10. ^ Come dalle Cronache della Calabria Ultra
  11. ^ Lotte per il potere a Crotone nel Seicento - scritto da Andrea Pesavento, in Cultura Krotonese, 2 marzo 2015.
  12. ^ Storia della diocesi di Santa Severina e Crotone.
  13. ^ ACS - Ufficio araldico - Fascicoli comunali, su dati.acs.beniculturali.it.
  14. ^ incomune.interno.it/statuti/statuti/crotone.pdf
  15. ^ P. Malanima, L'economia italiana. Dalla crescita medievale alla crescita contemporanea, Bologna, Il Mulino, 2002 (Appendix 2)
  16. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 02-04-2023.
  17. ^ Dato Istat al 31 dicembre 2015.
  18. ^ Università a Crotone, Barresi: soddisfatti e rimborsati - CN24
  19. ^ Comune di Crotone: gemellaggio con la città di Oporto Archiviato il 28 ottobre 2012 in Internet Archive.
  20. ^ Accordi tra la Calabria e la Repubblica Popolare Cinese: siglato protocollo in Provincia - Provincia di Crotone
  21. ^ Crotone e Samo gemellate nel nome di Pitagora - CrotoneNews
  22. ^ Sindaco Pugliese su gemellaggio Chiesa Crotone e Czestochowa - rticalabria.tv

Bibliografia

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  • Andrea Pesavento, Imperiali a Crotone, Basso Grafiche, Bassano del Grappa.
  • Andrea Pesavento, Ricerche, studi, statistiche, Basso Grafiche, Bassano del Grappa.
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  • Salvatore Medaglia, Carta archeologica della provincia di Crotone. Paesaggi storici e insediamenti nella Calabria centro-orientale dalla Preistoria all'Altomedioevo, Ricerche IV, Rossano 2010.
  • Scalora, Monti, Città storiche e rischio sismico -Il caso studio Crotone: Analisi della vulnerabilità sismica del complesso edilizio di Santa Chiara (A.F.Amodeo, A.Gugliotta, L.Manfredi), Siracusa, letteraVentidue Edizioni, 2013.

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