Duomo di Verona: differenze tra le versioni

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La parte più bassa del campanile è romanica, quella mediana fu costruita nel [[XVI secolo|'500]] da Sanmicheli, mentre la parte superiore fu proseguita nel [[XX secolo]] dall'architetto Fagiuoli, ma non è stata condotta a termine.
La parte più bassa del campanile è romanica, quella mediana fu costruita nel [[XVI secolo|'500]] da Sanmicheli, mentre la parte superiore fu proseguita nel [[XX secolo]] dall'architetto Fagiuoli, ma non è stata condotta a termine.


La torre, alta poco meno di 75 metri, ospita 10 campane accordate in scala di La2 calante, fuse da Ettore Cavadini di Verona nel 1931, eccetto il campanone, fuso da Francesco De Poli di Vittorio Veneto nel 2003, in sostituzione del precedente, incrinatosi nel 2000, (e successivamente rifuso nel 1934 sempre da Cavadini a causa di un difetto di fabbricazione che la fece incrinare dopo 2 anni); mentre la campana minore (decima campana) è stata aggiunta dalla fonderia Grassmayr di Innsbruck nel 2014. Le 6 piccole e la campana maggiore sono elettrificate col motore Capanni 1991-1999) dalla Sabaini di Verona. Presente anche la Campana dei Canonici a slancio manuale, di nota Fa#4 calante, fusa da Magister Jakobus di Verona nel 1384. Ha un diametro di 57,2 cm e uno spessore di 4,3 cm. Pesa 1,5 quintali. (si trova da sola nella finestra sotto del campanile dal lato facciata). Spesso viene citato dagli esperti europei di [[campanologia]] come uno dei migliori concerti campanari italiani. Si tratta di uno dei complessi più grandi al mondo in grado di essere suonato a concerto; la campana maggiore di nota La2 calante pesa 45,66 quintali, ha un diametro di bocca di 189,8 cm e uno spessore di 13,8 cm. Le campane vengono suonate da una squadra di suonatori secondo la tecnica dei concerti di [[campane alla veronese]].
La torre, alta poco meno di 75 metri, ospita 10 campane accordate in scala di La2 calante, fuse da Ettore Cavadini di Verona nel 1931, eccetto il campanone, fuso da Francesco De Poli di Vittorio Veneto nel 2003, in sostituzione del precedente, incrinatosi nel 2000, (e successivamente rifuso nel 1934 sempre da Cavadini a causa di un difetto di fabbricazione che la fece incrinare dopo 2 anni); mentre la campana minore (decima campana) è stata aggiunta dalla fonderia Grassmayr di Innsbruck nel 2014. Le 6 piccole e la campana maggiore sono elettrificate col motore Capanni (1991-1999) dalla Sabaini di Verona. Presente anche la Campana dei Canonici a slancio manuale, di nota Fa#4 calante, fusa da Magister Jakobus di Verona nel 1384. Ha un diametro di 57,2 cm e uno spessore di 4,3 cm. Pesa 1,5 quintali. (si trova da sola nella finestra sotto del campanile dal lato facciata). Spesso viene citato dagli esperti europei di [[campanologia]] come uno dei migliori concerti campanari italiani. Si tratta di uno dei complessi più grandi al mondo in grado di essere suonato a concerto; la campana maggiore di nota La2 calante pesa 45,66 quintali, ha un diametro di bocca di 189,8 cm e uno spessore di 13,8 cm. Le campane vengono suonate da una squadra di suonatori secondo la tecnica dei concerti di [[campane alla veronese]].


Il campanile non è stato mai completato. Una antica leggenda cittadina narra che la mancata conclusione sia dovuta al desiderio di non superare in altezza la [[torre dei Lamberti]], la costruzione cittadina più alta ma, in realtà, la causa fu la temporanea mancanza di fondi. Vari progetti vennero presentati per terminarlo, ma ancora nessuno è stato attuato.
Il campanile non è stato mai completato. Una antica leggenda cittadina narra che la mancata conclusione sia dovuta al desiderio di non superare in altezza la [[torre dei Lamberti]], la costruzione cittadina più alta ma, in realtà, la causa fu la temporanea mancanza di fondi. Vari progetti vennero presentati per terminarlo, ma ancora nessuno è stato attuato.

Versione delle 23:19, 7 dic 2018

Duomo di Verona
Facciata
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione  Veneto
Località Verona
Coordinate45°26′50″N 10°59′49″E / 45.447222°N 10.996944°E45.447222; 10.996944
ReligioneCristiana cattolica di rito romano
TitolareMaria
Diocesi Verona
Consacrazione1187
Stile architettonicoromanico, rinascimentale
Inizio costruzione1117
Completamento1187
Sito webwww.cattedralediverona.it

La cattedrale di Santa Maria Matricolare (chiamata anche duomo) è il principale luogo di culto cattolico della città di Verona, cattedrale dell'omonima diocesi.

Storia

La struttura attuale sorge nel luogo in cui venne edificata, nel IV secolo (di cui si vedono alcuni mosaici nel chiostro e nella vicina chiesa di S.Elena[1]) probabilmente ad opera del vescovo Zeno, la prima chiesa cristiana della città. Questa chiesa era a tre navate con presbiterio rialzato ed aveva anche un battistero. Nel V secolo la chiesa primitiva venne affiancata da una seconda, l'ecclesia matricularis, più grande e dotata di nartece, cioè struttura tipica delle basiliche che collegava le navate con l'esterno; queste strutture vennero rase al suolo dal terremoto del 1117.

La costruzione di una nuova cattedrale fu iniziata solo tre anni dopo, nel 1120, e terminò nell'anno 1187; il 13 settembre di quello stesso anno, poi, fu solennemente consacrata da papa Urbano III. La chiesa, nel corso dei secoli, specialmente nei secoli XVI e XVI, ha subito varie alterazioni che, però, non riguardarono né la sua pianta, né il suo orientamento; risale al cinquecento l'attuale sistemazione della facciata, prima più bassa e priva del rosone e delle due grandi bifore laterali. Il campanile, costruito su un precedente romanico, venne rialzato fino a circa 30 metri da Michele Sanmicheli e portato all'altezza attuale solo nel primo Novecento, rimanendo tuttavia incompiuto (è privo della cuspide).

Descrizione

Il duomo si trova nella zona medievale di Verona, all'interno dell'ansa dell'Adige, non lontano dal Ponte Pietra, e sul lato meridionale della cittadella vescovile.

Esterno

La lunetta del portale principale
L'interno

La facciata, che domina piazza Duomo, è tripartita, presenta un frontone ed al centro si trova un protiro con una parte inferiore in marmi bianchi e rosati, presenta colonne tortili che sostengono un arco, ai cui lati sono scolpiti motivi vegetali, scene di caccia e figure di santi; la parte superiore del protiro è in tufo e presenta un arco sormontato da un timpano e appoggiato su due grifoni ed otto colonne. Il portale, opera di Niccolò (scultore), è scolpito con immagini di profeti biblici e di animali reali e fantastici tratti dai bestiari medievali; il protiro laterale sul quale si innalza il campanile presenta due ordini di colonne con capitelli decoratissimi, bassorilievi e resti di affreschi del XIV secolo. La volta dell'arco inferiore presenta i simboli dei quattro Evangelisti. Il bellissimo portale è sovrastato da una lunetta in cui è visibile un bassorilievo policromo che ritrae la Madonna in trono col Bambino, circondata dai Magi e dai pastori. Nel Quattrocento e Cinquecento furono inserite in facciata le due grandi finestre biforate, il rosone centrale circondato da una loggia cieca con otto copie di piccole colonne; il tutto sovrastato da un ultimo slanciato livello che culmina nello stemma del cardinale Agostino Valier, che fu vescovo di Verona per tre decenni (dal 1565 al 1599) e importante membro del Sant'Uffizio. Sullo stipite del portale vi è la statua del paladino Orlando.

Interno

Assunzione della Vergine di Tiziano

L'aspetto attuale dell'interno si deve alle modifiche apportate alla chiesa romanica nel XV secolo: l'interno è diviso in tre navate da alti pilastri, in marmo rosso di Verona, che sostengono arcate gotiche.

Le prime tre cappelle di ogni lato presentano un aspetto unitario. La navata centrale è conclusa dalla cappella maggiore ed è stata realizzata dall'architetto Michele Sanmicheli. Le cappelle laterali sono arricchite da numerose sculture ed opere pittoriche, per lo più rinascimentali, la più famosa è quella con il dipinto dell'Assunzione della Vergine (1535) opera di Tiziano, mentre tra gli altri figurano molti artisti veronesi.

All'interno del duomo si trovano sepolti padre Antonio Cesari (nome di punta del purismo nella storia della lingua italiana) e papa Lucio III.

Organi a canne

La cattedrale ospita tre organi a canne.

Nell'ultima campata di ciascuna delle navate laterali, sopra apposite cantorie lignee, si trovano due organi a canne: l'organo comunemente chiamato Antegnati, a destra, e l'organo Farinati, a sinistra, entrambi caratterizzati da una cassa lignea finemente intagliata con prospetti gemelli, costituiti da due cuspidi laterali di 7 canne e una centrale di cinque intervallate da due colonne di organetti morti.

L'organo Antegnati fu costruito per volere di Agostino Valier, vescovo di Verona tra dal 1565 e il 1606; nel 1683, il vescovo Sebastiano Pisani II commissionò al pittore Biagio Falchieri le portelle, raffiguranti all'esterno l'Assunzione di Maria e i dipinti della balaustra della cantoria, Nascita di Maria e Visitazione. Purtroppo lo strumento originale è andato perduto; quello attuale è stato ricostruito "in stile" da Barthélemy Formentelli nel 1992 ispirandosi a uno strumento dell'epoca e utilizzando canne di facciata antiche opportunamente restaurate.

Nella cassa di sinistra, coeva all'altra, si trova uno strumento a trasmissione mista meccanica-pneumatica risalente al 1909 ed è opera dell'artigiano veronese Domenico Farinati. Alla fine del XVI secolo, Felice Brusasorzi dipinse le portelle della cassa con Quattro santi vescovi all'interno e Dormizione di Maria all'esterno ed è pure suo il dipinto della balaustra della cantoria, raffigurante Storie del Vecchio Testamento. Lo strumento è stato restaurato di B. Formentelli nel 1994; attualmente non è utilizzabile e sono allo studio diversi progetti per il recupero.

All'interno della rotonda (detto anche "tornacoro"), nella la cantoria marmorea di destra, si trova l'organo a canne Bonato opus 13, costruito nel 2007, ed utilizzato regolarmente per le liturgie e i concerti. A trasmissione elettronica, ha due tastiere di 61 note ciascuna ed una pedaliera di 32. La consolle mobile è di solito posizionata a pavimento di fronte alle canne.

Il campanile

Il campanile

La parte più bassa del campanile è romanica, quella mediana fu costruita nel '500 da Sanmicheli, mentre la parte superiore fu proseguita nel XX secolo dall'architetto Fagiuoli, ma non è stata condotta a termine.

La torre, alta poco meno di 75 metri, ospita 10 campane accordate in scala di La2 calante, fuse da Ettore Cavadini di Verona nel 1931, eccetto il campanone, fuso da Francesco De Poli di Vittorio Veneto nel 2003, in sostituzione del precedente, incrinatosi nel 2000, (e successivamente rifuso nel 1934 sempre da Cavadini a causa di un difetto di fabbricazione che la fece incrinare dopo 2 anni); mentre la campana minore (decima campana) è stata aggiunta dalla fonderia Grassmayr di Innsbruck nel 2014. Le 6 piccole e la campana maggiore sono elettrificate col motore Capanni (1991-1999) dalla Sabaini di Verona. Presente anche la Campana dei Canonici a slancio manuale, di nota Fa#4 calante, fusa da Magister Jakobus di Verona nel 1384. Ha un diametro di 57,2 cm e uno spessore di 4,3 cm. Pesa 1,5 quintali. (si trova da sola nella finestra sotto del campanile dal lato facciata). Spesso viene citato dagli esperti europei di campanologia come uno dei migliori concerti campanari italiani. Si tratta di uno dei complessi più grandi al mondo in grado di essere suonato a concerto; la campana maggiore di nota La2 calante pesa 45,66 quintali, ha un diametro di bocca di 189,8 cm e uno spessore di 13,8 cm. Le campane vengono suonate da una squadra di suonatori secondo la tecnica dei concerti di campane alla veronese.

Il campanile non è stato mai completato. Una antica leggenda cittadina narra che la mancata conclusione sia dovuta al desiderio di non superare in altezza la torre dei Lamberti, la costruzione cittadina più alta ma, in realtà, la causa fu la temporanea mancanza di fondi. Vari progetti vennero presentati per terminarlo, ma ancora nessuno è stato attuato.

Galleria d'immagini

Note

Bibliografia

  • P. Brugnoli, La cattedrale di Verona nelle sue vicende edilizie dal secolo IV al secolo XVI, Venezia 1987. ISBN 88-7743-023-0.
  • G. Borelli, Chiese e monasteri di Verona, Verona, Banca popolare di Verona, 1980.
  • Regione del Veneto - Dip.to di Archeologia - Università di Padova - Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto 2010, Edifici religiosi tardoantichi presso la Cattedrale - Verona

Voci correlate

Altri progetti

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