Ride bene... chi ride ultimo: differenze tra le versioni

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'''''Ride bene... chi ride ultimo''''' è un film a episodi del [[1977]] diretto da [[Marco Aleandri]], [[Gino Bramieri]], [[Pino Caruso]], [[Walter Chiari]] - questi ultimi tre anche protagonisti degli episodi da loro diretti, mentre quello di Aleandri è interpretato da [[Luciano Salce]].
'''''Ride bene... chi ride ultimo''''' è un film a episodi del [[1977]] diretto da [[Marco Aleandri]], [[Gino Bramieri]], [[Pino Caruso]], [[Walter Chiari]] questi ultimi tre sono anche protagonisti degli episodi da loro diretti, mentre quello dinetto da Aleandri vede come protagonista [[Luciano Salce]].


==Episodi==
==Episodi==

Versione delle 16:52, 30 nov 2018

Ride bene... chi ride ultimo
Paese di produzioneItalia
Anno
Durata94 min
Generecomico
RegiaMarco Aleandri,
Gino Bramieri,
Pino Caruso,
Walter Chiari
SceneggiaturaMarco Aleandri,
Pino Caruso,
Walter Chiari,
Ghigo De Chiara
Casa di produzioneMegavision S.p.A.
FotografiaSafai Teherani
MontaggioGisella Nuccitelli
MusicheEnrico Simonetti
ScenografiaGiorgio Luppi
CostumiBarbara Pugliese
TruccoGiulio Mastrantonio
Interpreti e personaggi
1º episodio: Sedotto e violentato

2º episodio: Arriva lo sceicco

3º episodio: La visita di controllo

4º episodio: Prete per forza

Doppiatori italiani

[[Categoria:Film italiani del 1977]]

Ride bene... chi ride ultimo è un film a episodi del 1977 diretto da Marco Aleandri, Gino Bramieri, Pino Caruso, Walter Chiari questi ultimi tre sono anche protagonisti degli episodi da loro diretti, mentre quello dinetto da Aleandri vede come protagonista Luciano Salce.

Episodi

Sedotto e violentato

Un uomo sposato e molto religioso, sacrestano in un piccolo paese - non specificato - della Sicilia, pubblicizza con un pullmino i film del cinema parrocchiale, tutti a sfondo religioso e molto consigliati.
Un giorno dà un passaggio a tre avvenenti ragazze straniere: queste, intuendo che l'uomo è un po' bigotto, lo stuzzicano sino ad arrivare ad abusare di lui.
Ma in caserma (dove le tre ragazze non lo denunceranno), il maresciallo non crede al fatto che sia stato proprio l'uomo a subire violenza dalle tre ragazze. E così anche le persone del paese - nel quale, nel frattempo, s'è sparsa la notizia. I compaesani pretenderebbero la verità piuttosto che l'affronto del capovolgimento dei ruoli, nel rapporto tra l'uomo e le tre ragazze.
Costretto a confessare il falso, ovvero d'essere stato lui, ad approfittare delle tre ragazze, l'episodio termina con le immagini dell'ormai ex sacrestano che - sempre col pullmino - pubblicizza film a sfondo erotico, per un altro cinema del paese, il cinema Milleluci.

Arriva lo sceicco

Per concludere un affare, un industriale lombardo invita nella sua villa sul lago di Como uno sceicco arabo, prima che altri concorrenti possano fare lo stesso. Ma l'affare rischia di sfumare quando allo sceicco vengono sottratte delle babbucce da preghiera, in uso alla sua famiglia sin dal nonno di suo nonno.
È stato il cameriere che, credendo erroneamente fossero da buttare, le aveva prelevate. L'arabo chiede che l'industriale punisca il cameriere con il taglio della mano destra: dopo un primo tentativo andato a vuoto, l'industriale riesce nell'intento, e l'affare può andare finalmente in porto.
Dopo la firma, tuttavia, giunge notizia che lo sceicco è stato detronizzato: l'industriale, quindi, caccia via lo sceicco in malo modo, per poi rendersi conto d'avere commesso un errore irrimediabile poiché, nel frattempo, le forze fedeli allo sceicco riescono a rimetterlo al potere.

La visita di controllo

Un uomo che attende la visita del medico fiscale, in una Mestre avvolta dallo smog, esce di casa per andare a caccia con un amico. La moglie riceve un uomo, che crede essere il medico, ma si rivelerà un rappresentante. Quando il medico arriva, il rappresentante accetterà di fare la parte del marito malato, arrivando anche a ottenere i giorni di permesso richiesti.
Nel frattempo, durante la battuta di caccia, al marito della donna, l'amico insinua il dubbio che quando i mariti sono a caccia, le mogli ne approfittano per tradirli.
Quando l'uomo torna a casa, trova la moglie a letto con il rappresentante.

Prete per forza

A Roma, nonostante si stessero preparando da girare alcune scene di un film, in un teatro di posa, una comparsa vestita da prete esce per comprare le sigarette, ma viene convinto da alcune persone ad accettare la confessione (come prete) di un moribondo che chiede anche di portare queste sue confessioni alla moglie, alla villa di famiglia.
Qui, alla comparsa vestita da prete, un po' tutte le persone della villa confessano i propri peccati. L'uomo verrà a conoscenza d'una serie di tradimenti e di complicatissime situazioni familiari che si sono venute a creare.
Quando confesserà di non essere un vero prete, bensì una comparsa, verrà arrestato essendosi spacciato per un prete indossando l'abito talare. Alla comparsa - che vanta una famiglia dove tutte queste intricate vicende familiari non erano mai accadute, una volta in cella, ancora vestito da prete, chiederà d'essere confessato l'uomo col quale divide la detenzione, venendo a conoscenza che la madre - nel 1925, anno della sua nascita - aveva tradito il marito, proprio con l'uomo col quale adesso, si ritrova rinchiuso in carcere, che - quindi - è il suo vero padre.

Collegamenti esterni

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