San Cipriano d'Aversa: differenze tra le versioni
Ripristino alla versione 100420006 datata 2018-10-18 21:18:48 di Leofbrj tramite popup |
|||
Riga 37: | Riga 37: | ||
== Storia == |
== Storia == |
||
Menzionato per la prima volta nel XII secolo, fu casale di Aversa. Nel Settecento divenne feudo dei Di Capua, nobile famiglia [[Napoli|napoletana]]. Dopo l'unità d'Italia San Cipriano assunse l'attuale denominazione di San Cipriano d'Aversa<ref>Regio Decreto n° 1078 del 14 dicembre 1862</ref>. Nel [[1928]] il comune venne [[Fusione di comuni italiani|fuso]] con [[Casal di Principe]], formando [[Albanova (comune)|Albanova]]<ref>Regio Decreto n° 910 del 9 aprile 1928, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia [http://augusto.digitpa.gov.it/#giorno=08&mese=05&anno=1928 n° 108 dell'8 maggio 1928]</ref>. |
|||
{{W|Campania|ottobre 2018}} |
|||
Menzionato per la prima volta nel XII secolo, fu casale di Aversa. Nel Settecento divenne feudo dei '''Di Capua''' (in antiquo '''Archieopiscopis Altavilla''', chiamati De Capoa in quanto tale famiglia erano i Principi di Capua, '''Di Capoa''' o '''De Capua,''' nobile famiglia [[Napoli|napoletana]], nota sin dall'[[XI secolo]] con [[Adimaro di Capua]] (XI secolo), creato [[cardinale]] da [[papa Alessandro II]]. Ha lasciato tracce importanti durante il [[regno di Napoli]], grazie alla sua cultura umanistica e al prestigio dei suoi uomini d'arme. La Famiglia Di Capoa Fu prestigiosa tra i Nobili del Regno di Napoli anche per la figura di '''BARTOLOMEO''' di Capua (Capua, 1248 † Napoli, 1328), Gran Conte di Altavilla, dottore in legge, insegnò diritto civile a Napoli; fu familiare e consigliere di Carlo I d'Angiò e fu Protonotario del Regno. Nel 1295 accompagnò da Napoli ad Anagni il pontefice Bonifacio VIII, questi fu amico di San Tommaso d'Aquino nel 1319 testimoniò nel processo di canonizzazione. Era legato ai monaci di Montevergine, infatti nel quadro della '''Madonna di Montevergine''' vi è la suo ritratto con una chiesa nelle mani. tra i personaggi di questa nobile famiglia vi fu anche '''MATTEO''', conte di Palena e valente capitano, morì ad Otranto nel 1480 per liberare la cittadina occupata dai Turchi con Giulio Acquaviva, conte di conversano, Diego Cavaniglia, conte di Montella, e Marino Caracciolo. Tra i De Capoa è importante ricordare anche '''ANDREA''' di Capua (†1512), duca di Termoli, conte di Campobasso e Montagano, fu comandante di 400 lance al servizio di re Ferdinando il Cattolico; '''sposò Maria d'Ayerba del sangue reale del re d'Aragona''', che diedi un grande aiuto a '''Donna Maria Longo''' per la costruzione dell'Ospedale degli Incurabili. Andrea nel 1503 cedette il feudo di Montagano (Collerotondo) a Galieno d’Anna.Tale principato andava dalla provincia di Napoli, passando per l'Agro Aversano, sino ad arrivare all'agro pontino, comprendendo tutta la zona denominata "Terra di Lavoro" ed un ramo di tale famiglia erano i Duchi di San Cipriano; poi da un matrimonio tra l'erede dei Duca De Capoa con una donna membro della Famiglia nobile Luongo ( o Longo) di Napoli, furono denominati '''Capoluongo''') . Dopo l'unità d'Italia San Cipriano assunse l'attuale denominazione di San Cipriano d'Aversa<ref>Regio Decreto n° 1078 del 14 dicembre 1862</ref>. Nel [[1928]] il comune venne [[Fusione di comuni italiani|fuso]] con [[Casal di Principe]], formando [[Albanova (comune)|Albanova]]<ref>Regio Decreto n° 910 del 9 aprile 1928, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia [http://augusto.digitpa.gov.it/#giorno=08&mese=05&anno=1928 n° 108 dell'8 maggio 1928]</ref>. |
|||
Nel [[1946]] Albanova venne disciolto, e San Cipriano recuperò la propria autonomia, |
Nel [[1946]] Albanova venne disciolto, e San Cipriano recuperò la propria autonomia, suddiviso in Zona Est e Zona Ovest dalla Via Provinciale Roma. Nel [[1973]] la superficie del comune si ridusse, in quanto la frazione [[Casapesenna]] si staccò da San Cipriano, divenendo un comune autonomo. |
||
== Etimologia == |
== Etimologia == |
Versione delle 14:30, 22 ott 2018
San Cipriano d'Aversa comune | |
---|---|
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Campania |
Provincia | Caserta |
Amministrazione | |
Sindaco | Vincenzo Caterino (San Cipriano che vorrei) dal 27-10-2014 |
Territorio | |
Coordinate | 41°00′03.76″N 14°07′54.25″E / 41.001045°N 14.131735°E |
Altitudine | 68 m s.l.m. |
Superficie | 6,22 km² |
Abitanti | 13 668[1] (31-12-2017) |
Densità | 2 197,43 ab./km² |
Comuni confinanti | Casal di Principe, Casapesenna, Giugliano in Campania (NA), Villa di Briano, Villa Literno |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 81036 |
Prefisso | 081 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 061074 |
Cod. catastale | H798 |
Targa | CE |
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[2] |
Nome abitanti | sanciprianesi |
Patrono | Santi Cipriano e Giustina d'Antiochia |
Giorno festivo | 26 settembre |
Cartografia | |
Posizione del comune di San Cipriano d'Aversa nella provincia di Caserta | |
Sito istituzionale | |
San Cipriano d'Aversa è un comune italiano di 13 655 abitanti della provincia di Caserta in Campania. Facente parte in passato del comune di Albanova che raggruppava oltre alla stessa San Cipriano, anche il comune di Casal di Principe e quello di Casapesenna (che all’epoca era un quartiere di San Cipriano). San Cipriano d'Aversa sorge nei campi Leporini, nella bassa valle del Volturno, alla sinistra dei Regi Lagni.
Storia
Menzionato per la prima volta nel XII secolo, fu casale di Aversa. Nel Settecento divenne feudo dei Di Capua, nobile famiglia napoletana. Dopo l'unità d'Italia San Cipriano assunse l'attuale denominazione di San Cipriano d'Aversa[3]. Nel 1928 il comune venne fuso con Casal di Principe, formando Albanova[4].
Nel 1946 Albanova venne disciolto, e San Cipriano recuperò la propria autonomia, suddiviso in Zona Est e Zona Ovest dalla Via Provinciale Roma. Nel 1973 la superficie del comune si ridusse, in quanto la frazione Casapesenna si staccò da San Cipriano, divenendo un comune autonomo.
Etimologia
Il nome è ispirato e riflette il culto del Santo patrono del paese: San Cipriano. La specifica "d'Aversa" lo distingue dagli omonimi.
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
- Chiesa Di Santissima Annunziata (XVII secolo)
- Chiesa di Santa Croce (chiesa madre)
- Parrocchiale di San Giuseppe
- Santuario Mia Madonna Mia Salvezza
- Cappella di San Nicola (XV secolo)
- Cappella di San Giuda
- Cappella di San Filippo Neri (XVII secolo)
- Cappella dell'Incoronata
Ville e palazzi
- Palazzo Capoluongo (De Capoa Luongo ) - Diana ( XV Secolo con cappella di San Taddeo apostolo)
- Palazzo Bevilacqua (XVIII secolo)
- Palazzo Ducale ( De Capoa XIII-XIV secolo e rimaneggiato nel Seicento)
- Palazzo Serao (XVII secolo)
Piazze
- Piazza Marconi
- Piazza Caduti sul lavoro
- Piazza Angelo Riccardo
- Piazza dei Normanni (piazza Montecorvino)
- Piazza Falcone e Borsellino
- Piazza Carlo Alberto Dalla Chiesa
- Piazza San Giuseppe
- Parcheggio Starza (Parcheggio & Piazza)
Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[5]
Lingua e Dialetti
La lingua parlata nel comune è l'italiano ma è piuttosto diffuso anche il dialetto casalese, una versione del napolitano parlato da circa 42.000 persone (anche nei comuni di Casal di Principe e Casapesenna) e che risulta essere diretta filiazione del latino. Il dialetto casalese presenta delle particolarità fonetiche, morfologiche e sintattiche diverse dal napoletano. Una delle particolarità più evidenti è sicuramente quella di sostituire la lettera “A“ con la lettera “E“.
Camorra
San Cipriano d'Aversa è, insieme a Casal di Principe, il paese d'origine di molti esponenti del clan camorristico dei casalesi, le cui attività illegali si diramano in ampi settori dell'economia locale e regionale, con ramificazioni persino internazionali.
Del paese ha scritto Roberto Saviano nel suo romanzo Gomorra, individuandolo come il centro indiscusso della camorra casertana.
L'amministrazione del comune è stata sciolta due volte per infiltrazioni camorristiche.
Cultura
Istruzione
Biblioteca
La biblioteca comunale è situata in via Francesco Serao.
Scuole
Scuole superiori: Liceo Scientifico statale "E. G. Segrè"
Prodotti tipici
Vino Asprinio
Il vino Asprinio è un prodotto tipico della zona aversana. In epoca angioina Louis Pierrefeu, cantiniere di Roberto d'Angiò, individuò nell'agro aversano il suolo per piantare le viti che assicurassero alla corte una riserva di spumanti. I tralci di vite,appoggiati ai pioppi, crescevano in altezza ed a festoni generando grappoli dai chicchi piccoli e verdognoli che, per il loro sapore leggermente acidulo, fu chiamata uva Asprinia. Questo tipo di coltivazione permette tra l'altro una maggiore utilizzazione del suolo, sul quale possono essere impiantate coltivazioni di bassa e media altezza. L'Asprinio è un marchio DOC: ha una gradazione di 11,50%, un sapore asciutto, un colore paglierino con riflessi verdognoli. È un vino da pasto e va bevuto fresco (10-12 °C). La versione spumante, nelle varianti brut e demi-sec, ha un profumo tipico ed un perlage sottile: si accompagna ad antipasti, piatti di pesce, di crostacei e di molluschi.
Mozzarella di bufala
Antichissimo è il consumo della mozzarella che risale al XII secolo. Si tratta di un formaggio fresco fatto con latte di bufala, di forma quasi sferica, di colore bianco lucente e con superficie liscia ed elastica. Numerosi sono i caseifici nell'agro aversano che esportano la mozzarella in tutto il mondo e che nel 1993 hanno avuto riconosciuto il marchio D.O.P. che assicura al consumatore l'alta qualità del prodotto. La presenza delle bufale nei territori del Basso Volturno risale a circa 1000 anni fa. Questi grossi animali pascolavano nelle zone paludose allo stato brado. I contadini dell'epoca cominciarono ad utilizzare il latte delle bufale (la mungitura avveniva in presenza del vitello della bufala): il latte raccolto veniva riscaldato e poi lavorato. La mozzarella va mangiata fresca e a temperatura ambiente, anzi si consiglia, prima di consumarla, di tenerla qualche minuto in acqua tiepida.
Cucina locale
Carciofi alla brace
Localmente chiamati "carcioffole arrustut", I carciofi alla brace sono un classico piatto dei sanciprianesi, tradizionalmente preparato durante il periodo pasquale, anche se è un piatto per tutte le stagioni (materia prima permettendo). I carciofi arrostiti sono tipici dell'agro aversano ed in genere della provincia di Caserta. Attualmente a San Cipriano e dintorni essi sono preparati e venduti da ambulanti, soprattutto nei giorni di festa. Vengono conditi a crudo con olio, sale, aglio, prezzemolo e molto pepe e poi cotti sulla brace, ricoperti da un cartone leggero inumidito.
Infrastrutture e trasporti
Stazione ferroviaria
Il paese è servito dalla Stazione di Albanova, una fermata ferroviaria posta sul tronco comune alle linee Roma-Formia-Napoli e Villa Literno-Cancello. È posta nel centro abitato di San Cipriano d'Aversa, ma prende il nome dal comune di Albanova, che in passato raggruppava, oltre alla stessa San Cipriano, anche Casal di Principe. La fermata è servita da treni regionali svolti da Trenitalia nell'ambito del contratto di servizio stipulato con la Regione Campania.
La stazione è dotata di:
- n.2 binari
- sottopassaggio
- parcheggio esterno non custodito
- cavalcavia
Mobilità urbana
Il paese è attraversato da bus pubblici della compagnia CTP (compagnia trasporti pubblici Napoli). Attualmente sono 3 le linee bus collegate con San Cipriano:
- T51 Aversa - Pinetamare
- T49N Aversa - Casapesenna (via Casale)
- M2B Mondragone - Villa Literno - Aversa
Fra il 1912 e il 1960 il comune era collegato con Napoli mediante la tranvia Aversa-Albanova, costruita per iniziativa della società belga Société Anonyme des Tramways Provinciaux (SATP).
Geografia antropica
Zone
I quartieri o "rioni" di San Cipriano d'Aversa più conosciuti sono:
- Rione Tonachelle detto "e tonachell" nel dialetto sanciprianese.
- Rione Starza.
- Rione Giglio.
- Zona Montecorvino detto "ngimm o canciell" nel dialetto.
- Giù dei Monti detto "abbesc e munt" nel dialetto sanciprianese.
- Zona Trivio detta "Ngopp o trivc" nel dialetto sanciprianese.
Note
- ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2017.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Regio Decreto n° 1078 del 14 dicembre 1862
- ^ Regio Decreto n° 910 del 9 aprile 1928, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n° 108 dell'8 maggio 1928
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
Bibliografia
- Lucia Di Bello, San Cipriano d’Aversa: storia di un popolo devoto, ISBN 978-88-6828-008-6.
- Sigismondo Cavaliere, Tradizioni di fede e di pieta nel popolo di San Cipriano d'Aversa, Roma, 1963.
- Antonio Lotierzo, Tempo e valori a S. Cipriano d'Aversa, Napoli, 1990.
- Roberto Saviano, Gomorra, Napoli.
Voci correlate
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su San Cipriano d'Aversa