Marchesato di Provenza: differenze tra le versioni

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Il '''marchesato di Provenza''', da non confondersi con la [[Contea di Provenza]], fu una signoria, sorta, verso la fine del [[X secolo]], nell'ambito del [[regno di Arles]], che si trovava nella parte orientale della [[Provenza]] e si estendeva, a nord di [[Avignone]] (inclusa nel marchesato), sulla riva sinistra del [[Rodano (fiume)|Rodano]] sino a dove l'[[Isère (fiume)|Isère]] si getta nel Rodano.
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Dopo la morte di Guglielmo I, il 29 agosto [[993]], il fratello Rotboldo II, assunse il titolo di marchese e governò la contea assieme al figlio di Guglielmo I, [[Guglielmo II di Provenza]].
Dopo la morte di Guglielmo I, il 29 agosto [[993]], il fratello Rotboldo II, assunse il titolo di marchese e governò la contea assieme al figlio di Guglielmo I, [[Guglielmo II di Provenza]].


I discendenti di Guglielmo e di Rotboldo, pur mantenendo i titolo di conte e di marchese si erano divisi i territori di pertinenza; quello che poi sarà ufficialmente riconosciuto come marchesato fu governato dai discendenti di Rotboldo.<br />
I discendenti di Guglielmo e di Rotboldo, pur mantenendo i titolo di conte e di marchese si erano divisi i territori di pertinenza; quello che poi sarà ufficialmente riconosciuto come marchesato fu governato dai discendenti di Rotboldo.


Nel [[1037]], alla morte del marchese di Provenza, [[Guglielmo III di Provenza|Guglielmo III]], senza eredi, la sorella, [[Emma di Provenza|Emma]], secondo le ''Notes sur l'Histoire Générale de Languedoc, tome IV, prima parte'', gli subentrò nel titolo di marchesa di Provenza<ref name=LANGUEDO>{{fr}} [http://archive.org/stream/p1histoiregnra04viccuoft#page/67/mode/1up#ES Notes sur l'Histoire Générale de Languedoc, tome IV, prima parte, par. XX; pag. 67]</ref>. Emma che, verso la fine del secolo precedente aveva sposato il [[conte di Tolosa]], [[Guglielmo III di Tolosa|Guglielmo III Tagliaferro]] ([[970]]-[[1037]] trasmise il marchesato ai discendenti della famiglia di [[Rouergue]], già [[conti di Tolosa]], che lottarono coi discendenti [[bosonidi]] che governavano la [[contea di Provenza]], riuscendo a imporsi nel marchesato con [[Raimondo di Saint-Gilles]], nel [[1093]].
Nel [[1037]], alla morte del marchese di Provenza, [[Guglielmo III di Provenza|Guglielmo III]], senza eredi, la sorella, [[Emma di Provenza|Emma]], secondo le ''Notes sur l'Histoire Générale de Languedoc, tome IV, prima parte'', gli subentrò nel titolo di marchesa di Provenza<ref name=LANGUEDO>{{fr}} [http://archive.org/stream/p1histoiregnra04viccuoft#page/67/mode/1up#ES Notes sur l'Histoire Générale de Languedoc, tome IV, prima parte, par. XX; pag. 67]</ref>. Emma che, verso la fine del secolo precedente aveva sposato il [[conte di Tolosa]], [[Guglielmo III di Tolosa|Guglielmo III Tagliaferro]] ([[970]]-[[1037]] trasmise il marchesato ai discendenti della famiglia di [[Rouergue]], già [[conti di Tolosa]], che lottarono coi discendenti [[bosonidi]] che governavano la [[contea di Provenza]], riuscendo a imporsi nel marchesato con [[Raimondo di Saint-Gilles]], nel [[1093]].
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[[Categoria:Titoli nobiliari francesi]]
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Versione delle 12:10, 3 ott 2018

Il marchesato di Provenza, da non confondersi con la Contea di Provenza, fu una signoria, sorta, verso la fine del X secolo, nell'ambito del regno di Arles, che si trovava nella parte orientale della Provenza e si estendeva, a nord di Avignone (inclusa nel marchesato), sulla riva sinistra del Rodano sino a dove l'Isère si getta nel Rodano.

Divisione della Provenza tra contea e marchesato di Provenza e contea di Forcalquier[1], nel 1125.

Storia del marchesato di Provenza

Il re di Arles o delle due Borgogne, Corrado il Pacifico, assegnò alcuni feudi della Provenza[2] a Bosone II, figlio di Rotboldo I di Provenza, considerato il capostipitite della casa di Provenza.

Nel 968, i figli di Bosone, Guglielmo I di Provenza[3] e il fratello, Rotboldo II di Provenza gli subentrarono rispettivamente nel titolo di conte di Avignone, Guglielmo ed in quello di conte conte di Arles, Rotboldo; si divisero i feudi ed assieme assunsero il titolo di conte di Provenza.

Nel 972, Guglielmo I e Rotboldo II si misero alla testa di una coalizione di nobili provenzali[4] per cacciare definitivamente i Saraceni dal sud della Provenza e, nel corso del 973, con l'apporto delle truppe del marchese di Torino, Arduino il Glabro a Tourtour, ottennero una schiacciante vittoria, che permise di conquistare la fortezza di Frassineto (oggi identificata con La Garde-Freinet) e di liberare la Provenza dalla presenza dei Saraceni[5].

Questa vittoria, ottenuta senza l'aiuto del suo signore, il re di Arles, Corrado il Pacifico, permise loro di avere il controllo effettivo sulla Provenza e di poter distribuire le terre riconquistate ai propri vassalli.
A seguito di questi avvenimenti, Guglielmo I assunse anche il titolo di marchese di Provenza, come risulta da un documento del 979, la donazione n° 1042 del Cartoulaire de l'abbaye de Saint-Victor de Marseille, tome II, fatta all'abbazia stessa, in cui Guglielmo si definisce marchese (anno da cui si data la costituzione del marchesato di Provenza), viene controfirmata anche dalla moglie, la contessa Arsinda[6], che fu redatta ad Arles[7], dove Guglielmo aveva trasferito la sua capitale. Il titolo di marchese era un puro titolo onorifico, ma non corrispondeva ad una signoria elevata allo stato di marchesato.

Dopo la morte di Guglielmo I, il 29 agosto 993, il fratello Rotboldo II, assunse il titolo di marchese e governò la contea assieme al figlio di Guglielmo I, Guglielmo II di Provenza.

I discendenti di Guglielmo e di Rotboldo, pur mantenendo i titolo di conte e di marchese si erano divisi i territori di pertinenza; quello che poi sarà ufficialmente riconosciuto come marchesato fu governato dai discendenti di Rotboldo.

Nel 1037, alla morte del marchese di Provenza, Guglielmo III, senza eredi, la sorella, Emma, secondo le Notes sur l'Histoire Générale de Languedoc, tome IV, prima parte, gli subentrò nel titolo di marchesa di Provenza[8]. Emma che, verso la fine del secolo precedente aveva sposato il conte di Tolosa, Guglielmo III Tagliaferro (970-1037 trasmise il marchesato ai discendenti della famiglia di Rouergue, già conti di Tolosa, che lottarono coi discendenti bosonidi che governavano la contea di Provenza, riuscendo a imporsi nel marchesato con Raimondo di Saint-Gilles, nel 1093.

Divisione della Provenza tra contea e marchesato di Provenza e contea di Forcalquier[1], nel 1184

Nel 1113, la Contessa di Provenza, Dolce I, concesse il titolo ed il governo della contea al marito, il conte Raimondo Berengario III di Barcellona, della casa di Barcellona, che iniziò un conflitto con i conti di Tolosa per il possesso del marchesato. Il conflitto terminò nel 1125, con un trattato tra Raimondo Berengario III di Barcellona e Alfonso Giordano di Tolosa, che sancì che il marchesato fosse assegnato ai conti di Tolosa, mentre la contea fu assegnata ai conti di Barcellona

Il marchesato di Provenza si scisse in tre principali feudi:

Elenco dei marchesi di Provenza

Dinastia Bosonide

I marchesi di Provenza appartennero prima alla casa di Provenza:

Dinastia di Rouergue

Già Bertrando era della famiglia Rouergue, ma governò assieme alla madre, mentre con Guglielmo IV, nipote di Emma (nonna) e di Bertrando (zio) il titolo di Marchese di Provenza fu appannaggio del ramo dei conti di Tolosa della famiglia Rouergue, per cui i marcchesi di Provenza furono anche conti di Tolosa:

Lo stesso argomento in dettaglio: Contea di Tolosa.
Lo stesso argomento in dettaglio: Crociata albigese.

Nel 1229, terminata la crociata, la contea di Tolosa ed il marchesato di Provenza, privata dei territori del ducato di Narbona e della viscontea di Nîmes, erano rimaste al conte Raimondo VII, però vassallo della Francia, con l'impegno di maritare la sua unica erede, Giovanna al fratello del re Luigi IX, Alfonso[9].

Dinastia di Poitiers

  • Alfonso (1249-1271), assunse il titolo di conte assieme alla moglie, Giovanna.

Alla morte di Alfonso, senza eredi il marchesato fu incamerato dalla corona di Francia, da Filippo III.

Note

  1. ^ a b Nel 1054, dalla contea di Provenza si era distaccata la contea di Forcalquier.
  2. ^ Un territorio che all'incirca corrispondeva al vecchio regno di Provenza
  3. ^ A volte Guglielmo è indicato coll'ordinale II, anziché I, per via di un fratello di suo padre, anche lui di nome Guglielmo.
  4. ^ La coalizione di nobili provenzali fu una spontanea reazione all'indignazione sollevata dalla cattura, da parte dei Saraceni di Frassineto, di San Maiolo ed altri pellegrini che attraversavano il passo del Gran San Bernardo
  5. ^ C. W. Previté-Orton, "L'Italia nel X secolo", pagg. 686 e 687
  6. ^ (LA) Cartoulaire de l'abbaye de Saint-Victor de Marseille, tome 2, documento 1042, pag. 509
  7. ^ (LA) Cartoulaire de l'abbaye de Saint-Victor de Marseille, tome 1, documento 598, pag. 590
  8. ^ (FR) Notes sur l'Histoire Générale de Languedoc, tome IV, prima parte, par. XX; pag. 67
  9. ^ Il matrimonio tra Giovanna e Alfonso fu celebrato, nel 1241.

Bibliografia

  • Louis Halphen, La Francia nell'XI secolo, in «Storia del mondo medievale», vol. II, 1999, pp. 770-806
  • Louis Halphen, Il regno di Borgogna, in «Storia del mondo medievale», vol. II, 1999, pp. 807-821
  • E. F. Jacob, Innocenzo III, in «Storia del mondo medievale», vol. V, 1999, pp. 5-53
  • Louis Halphen, La Francia: Luigi VI e Luigi VII (1108-1180), in «Storia del mondo medievale», vol. V, 1999, pp. 705-739
  • Frederik Maurice Powike, I regni di Filippo Augusto e Luigi VIII di Francia, in «Storia del mondo medievale», vol. V, 1999, pp. 776-828
  • Charles Petit-Dutaillis, Luigi IX il Santo, in «Storia del mondo medievale», vol. V, 1999, pp. 829-864
  • Rafael Altamira, La Spagna (1031-1248), in «Storia del mondo medievale», vol. V, 1999, pp. 865-896
  • Hilda Johnstone, Francia: gli ultimi Capetingi, in «Storia del mondo medievale», vol. VI, 1999, pp. 569-607
  • Hilda Johnstone, Inghilterra: Edoardo I e Edoardo II, in «Storia del mondo medievale», vol. VI, 1999, pp. 673-717
  • Paul Fournier, Il regno di Borgogna o di Arles dall'XI al XV secolo, in «Storia del mondo medievale», vol. VII, 1999, pp. 383-410

Voci correlate

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