La Freccia Azzurra: differenze tra le versioni

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Versione delle 23:22, 6 mag 2018

La freccia azzurra
Titolo italiano del film
Titolo originaleLa freccia azzurra
Paese di produzioneItalia
Anno
Durata93 min
Genereanimazione, fantastico, avventura
RegiaEnzo D'Alò
SoggettoGianni Rodari (omonimo racconto)
SceneggiaturaEnzo D'Alò, Umberto Marino
MusichePaolo Conte
Art directorPaolo Cardoni
AnimatoriSilvio Pautasso, Riccardo Denti, Maurizio Forestieri, Giuseppe Laganà, Iginio Straffi, Piero Tonin, Claudio Acciari, Stefano Fenuccio, Paola Luciani, Luca Mazzoleni, Chiara Molinari
Doppiatori originali

[[Categoria:Film italiani del 1996]]

La freccia azzurra è un film d'animazione del 1996 di Enzo D'Alò, ispirato all'omonimo racconto di Gianni Rodari del 1964. È il primo lungometraggio dello studio di animazione Lanterna Magica, e costò ai suoi autori quasi quattro anni di lavoro.

Trama

È il pomeriggio del cinque gennaio. In una piccola cittadina tantissimi bambini con i loro genitori si affrettano per le ultime compere. In molti si accalcano anche davanti alla vetrina del negozio della Befana che durante tutto l'anno riceve ordinazioni e lettere dai bambini e, proprio nella notte fra il 5 e il 6 gennaio, porta i doni a chi è stato buono. Quell'anno però molti bambini rischiano di non veder avverato il loro desiderio. Infatti il malefico assistente della Befana, il dottor Scarafoni, dopo aver costretto a letto la vecchina con una "strana influenza", ha incominciato a sua insaputa ad accettare ordinazioni solo dietro un profumato compenso e ha deciso di portare i doni solo a chi ha i soldi per pagarglieli. I bambini molto ricchi come Carlo Alberto e Filippo Maria possono perciò consegnare la lunga lista dei regali nel negozio, pagare e andarsene soddisfatti e sicuri di ricevere tutto quanto richiesto.

Ben diversa è invece l'accoglienza per Francesco, un bambino povero, orfano del papà, che aiuta la famiglia vendendo caramelle in un cinema. Passando davanti al negozio della Befana si è innamorato di un treno, la Freccia Azzurra. Dentro al negozio è però trattato molto duramente da Scarafoni, che lo minaccia e lo sbatte in strada in malo modo. I giocattoli, che di nascosto dagli uomini prendono vita, e, indispettiti dalla cattiveria della "Befana", ordiscono un piano ai danni del negozio: ognuno di loro ha voglia di finire nelle mani di un bambino che lo desideri veramente e lo tratti con amore e cura e non nelle mani di quei bambini viziati che si stufano di tutto dopo poco tempo. Così, la sera del 5 gennaio, prima che Scarafoni li prenda per consegnarli ai proprietari che hanno pagato, i giocattoli, guidati dal cane di pezza Spicciola, fuggono via.

Non appena però Scarafoni si accorge della scomparsa dei giocattoli, si lancia alla loro ricerca. A cavallo della scopa della Befana, inizia ad esplorare la città dall'alto. Intanto i giocattoli proseguono nel loro viaggio e lungo il percorso incontrano amici che li aiutano. Come Arturo, il metronotte, o la Statua nella piazza, ma si trovano anche a dover affrontare numerosi pericoli e a superare molti ostacoli: una pozzanghera diventa per loro un terribile gorgo che sta per inghiottire una bambolina, ma per fortuna il Capitano Mezzabarba riesce a salvarla grazie alla sua àncora. Scarafoni trova i giocattoli e li insegue; sta per riprenderli tutti, ma arriva il pilota giocattolo che gli sbarra la strada, sparandogli in pieno viso una raffica di cicche. La Freccia Azzurra sta per essere distrutta da un tram e solo all'ultimo momento riesce a fuggire dai binari. Passa un po' di tempo e Scarafoni, grazie al tradimento di un membro del gruppo, un pupazzo mago, riesce a raggiungere un'altra volta i giocattoli e sta per catturarli, quando Spicciola lo assale: i giocattoli riescono così a fuggire mentre il cagnolino finisce nel bidone dell'immondizia.

La Befana, svegliata da una telefonata di protesta di un cliente ricco, scopre l'inganno di Scarafoni (la fece ammalare con del veleno, facendolo scambiare per una medicina) e decide dunque di entrare in azione: sveglia il giocattolaio della città, Mastro Romualdo, per far loro costruire nuovi giocattoli da distribuire prima dell'alba. Frattanto Lesto e Scarpa, due maldestri e litigiosi ladruncoli che hanno visto Scarafoni nascondere molti soldi nella cassaforte, decidono di compiere una rapina, ma non riuscendo a entrare dall'unica finestrella che dà accesso al negozio della Befana, decidono di servirsi di un bambino, e rapiscono Francesco che, a quell'ora di notte - terminato il suo lavoro al cinema - è l'unico in giro per la città. Intanto i bambini, sia ricchi che poveri, sono sempre più agitati perché le ore passano e della Befana non c'è alcuna traccia. Solo qualche fortunato vede avverarsi il proprio desiderio perché certi giocattoli (che ormai hanno perso Spicciola e non sono più in grado di seguire le tracce di Francesco), quando trovano sul loro percorso qualche bimbo interessante, scelgono di staccarsi dal gruppo e di fermarsi in dono. Così l'orsetto giallo resta nel lettino di un bimbo che vive in una cantina, le due bamboline si fermano a casa di una bambina, il Capitano Mezzabarba finisce per errore nelle mani di Marina, le matite colorate riempiono la casa di disegni magici a un altro bimbo e la Freccia Azzurra con i macchinisti e il capostazione si ferma da Roberto, il figlio di un ferroviere.

Nel frattempo Francesco, rinchiuso nel negozio della Befana, chiama la polizia per denunciare i due ladruncoli, ma viene creduto loro complice e arrestato. Per fortuna il metronotte Arturo - che è amico di Francesco - convinto dell'innocenza del ragazzo, corre a chiamare la Befana, la quale si precipita in commissariato e, grazie alla sua autorità, lo fa immediatamente rilasciare. È ormai l'alba. Francesco stanco morto se ne sta tornando a casa e un vetturino che lo vede solo e affranto gli offre un passaggio sulla sua carrozza. La Befana, dopo aver ritirato i nuovi giocattoli da Mastro Simone, parte a razzo per la distribuzione dei regali e riesce ad accontentare tutti i bambini. Spicciola, che nel frattempo è riuscito - grazie all'aiuto di un altro cane - a uscire dal bidone dell'immondizia e, magicamente, si è trasformato in un cane in carne ed ossa, vaga triste e malinconico per la città deserta... Ad un tratto, quando ormai tutto sembra finire male, Spicciola s'imbatte nella carrozza e reincontra così finalmente Francesco che, felicissimo d'aver trovato un nuovo amico, pensa che quello sia il miglior regalo che la Befana potesse fargli.

Scarafoni ormai perde la speranza di recuperare i giocattoli, decide di tornare al negozio, prendere i soldi dalla cassaforte e scappare velocemente. Ma nella fuga è inseguito dai genitori, infuriati per non aver ricevuti i regali già pagati: la valigia si apre, tutte le banconote si spargono in cielo e in terra e lui si accascia al suolo disperato, e allora un poliziotto lo arresta per truffa ai danni della Befana e ai famigliari dei ragazzi e lo porta al commissariato. Per Francesco invece è l'inizio di una nuova vita: la Befana gli propone di diventare il suo nuovo aiutante di fiducia.

Premi

Il film si aggiudicò il nastro d'Argento e il David di Donatello alla migliore musica 1997 per la colonna sonora di Paolo Conte.

Differenze con il libro

  • La Befana, nel libro, ha un'assistente femmina di nome Teresa, qui sostituita con Scarafoni, ed è la Befana in persona a respingere Francesco quando questi entra nel suo negozio. Inoltre, è la stessa Befana a essere assetata di denaro.
  • Il viaggio notturno dei giocattoli, nel libro, avviene quando, dall'entrata di Francesco nel negozio è scorso già un anno, quindi l'Epifania successiva; nel film invece la sera stessa dell'arrivo di Francesco al negozio.
  • Nel libro, non ci sono Carlo Alberto e Filippo Maria, i bambini ricchi che, nel film, sono contrapposti a Francesco senza incontrarlo mai.
  • Il padre di Francesco, nel libro, muore quando la vicenda è già iniziata, e non due anni prima come nel film. Nel libro, inoltre, l'uomo fa lo strillone, non lavora su un treno come nel film, e si nominano anche due fratellini piccoli di Francesco e la madre, che lavora come domestica.
  • Nel libro, ci sono più bambole (nel film sono solo due) che vengono distinte per via del loro colore (non del loro nome), appaiono l'intera tribù di cui Penna d'Argento è capo e un gruppo di cow-boy giocattolo, la Freccia Azzurra si trova in una stazioncina giocattolo più elaborata, al posto dei quattro bandisti giocattolo ci sono dei bersaglieri col loro colonnello e ci sono le Tre Marionette al posto del mago e dell'anatra.
  • Vengono omessi, nel film, molti particolari malinconici del libro, che poco si addicono ad una commedia.
  • Nel libro, la statua rappresenta un generale.
  • Nel libro, il generale giocattolo non viene recuperato dal passante in bicicletta, cosa che, invece, succede ad un canarino a molla non presente nel film, e che è trovato e portato a casa dal passante che nel film trova il generale.
  • Nel libro, la necessità dei giocattoli di regalarsi a diversi bambini deriva dall'aver trovato chiusa e isolata la casa di Francesco e dalla loro ipotesi che essa sia disabitata, mentre Francesco era andato al cinema per lavorare e si era cambiato le scarpe (motivo per cui Spicciola non ritrova il suo odore); nel film, questa necessità si verifica perché Scarafoni getta Spicciola in un bidone, privando il gruppo della loro guida destinata a seguire le tracce di Francesco col suo fiuto.
  • Nel film, Francesco lavora solo al cinema, e non fa anche lo strillone come nel libro. Inoltre, nel film, sembra che Francesco sia figlio unico. Nel libro, è specificato che lui ha alcuni fratelli più piccoli.
  • Nel film, il capo-stazione sa fin dall'inizio che ci sono migliaia di bambini di nome Francesco. Nel libro, se ne accorge solo leggendo il taccuino degli indirizzi di tutti i bambini rimasti senza regali.
  • Nel libro, quando Mezza Barba si regala al bambino che nel film si rivela una femmina in seguito ad un equivoco, quest'ultimo non si verifica. Infatti, è Marino a dipingere a Mezza Barba la metà di barba che gli manca, non la Befana come nel film.
  • L'incontro fra Spicciola e Nerone non figura nel libro.
  • Nel libro la vicenda si svolge "tanti anni fa" ovvero anni prima il 1964 (anno di pubblicazione del libro); nel film è palese che si svolge in un'epoca molto più recente come gli anni novanta.

Curiosità

  • Mentre i giocattoli fuggono, Scarafoni dice "Rodari un trenino elettrico, Conte cinque soldatini..." citando rispettivamente l'autore del libro da cui è stato tratto il film e il produttore della colonna sonora del film.

Errori

  • Gli strumenti suonati dai quattro bandisti giocattolo cambiano di scena in scena.
  • Alla fine del film, nel negozio della Befana, si intravedono gli stessi giocattoli, ad eccezione di Spicciola, che (in realtà) dovrebbero essere precedentemente fuggiti. È possibile che fossero stati costruiti per l'Epifania successiva.

Collegamenti esterni