Comunanza: differenze tra le versioni

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Sebbene Comunanza abbia storicamente assunto un'importanza modesta, con un'economia di sussistenza fondata sull'agricoltura, sulla pastorizia e sull'artigianato, essa ha conosciuto un notevole sviluppo industriale a partire dagli anni '60 del XX secolo, soprattutto in conseguenza degli ingenti investimenti pubblici operati per il tramite della [[Cassa del Mezzogiorno]]<ref name=":8">{{Cita web|url=https://www.picenoconsind.com/it/storia/|titolo=Storia - Piceno ConsInd}}</ref>.
Sebbene Comunanza abbia storicamente assunto un'importanza modesta, con un'economia di sussistenza fondata sull'agricoltura, sulla pastorizia e sull'artigianato, essa ha conosciuto un notevole sviluppo industriale a partire dagli anni '60 del XX secolo, soprattutto in conseguenza degli ingenti investimenti pubblici operati per il tramite della [[Cassa del Mezzogiorno]]<ref name=":8">{{Cita web|url=https://www.picenoconsind.com/it/storia/|titolo=Storia - Piceno ConsInd}}</ref>.


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Comunanza
comune
Comunanza – Stemma
Comunanza – Bandiera
Comunanza – Veduta
Comunanza – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Marche
Provincia Ascoli Piceno
Amministrazione
SindacoAlvaro Cesaroni (lista civica) dal 25-5-2014 (2º mandato dal 26-5-2019)
Territorio
Coordinate42°57′26.08″N 13°24′52.45″E / 42.957244°N 13.414569°E42.957244; 13.414569 (Comunanza)
Altitudine448 m s.l.m.
Superficie54,4 km²
Abitanti3 003[1] (31-5-2020)
Densità55,2 ab./km²
FrazioniAcquasanta, Calvarese, Capotornano, Casa di Ciotto, Casa di Cola, Casale, Castelfiorito, Cerisciolo, Colle Chiaro, Colle Terme, Cossinino da Capo, Cossinino da Piedi, Croce di Casale, Cugnolo, Ficocchia, Forcella, Fosso di Otto, Gabbiano, Gerosa, Gesso, Granaro, Illice, Lago, Lisciano, Montegenco, Nasuto, Palombara, Parapina, Passafiume, Passo, Piane Nuove, Pianerie, Piane Terme, Piane Vecchie, Piantabete, Polica, Polverina, Ponte dell'Aso, Pracchia, Rivolta, San Benedetto, San Claudio, San Giovanni, San Lorenzo, Settecarpini, Tavernelle, Tiburro, Valentina, Vallecupa, Villa Pera, Vindola
Comuni confinantiNW Amandola (FM); N Montefalcone Appennino (FM); NE Force (AP); E Palmiano (AP); SE Roccafluvione (AP); S Montegallo (AP); SW Montemonaco (AP); W Montefortino (FM)
Altre informazioni
Cod. postale63087
Prefisso0736
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT044015
Cod. catastaleC935
TargaAP
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Cl. climaticazona E, 2 164 GG[3]
Nome abitanticomunanzesi
Patronosanta Caterina d'Alessandria
Giorno festivo25 novembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Comunanza
Comunanza
Comunanza – Mappa
Comunanza – Mappa
Posizione del Comune di Comunanza nella Provincia di Ascoli Piceno
Sito istituzionale

Comunanza è un comune italiano di 3 003 abitanti[1] situato nelle Marche, in provincia di Ascoli Piceno. È sede dell'Unione montana dei Sibillini.

Il territorio comunale si colloca nel circondario dei monti Sibillini, a ridosso dell'appennino umbro-marchigiano, ed è attraversato dal fiume Aso.

Il capoluogo è situato a 448 metri di altitudine s.l.m., e sorge lungo la valle dell'Aso, che divide il centro storico (posto sulla sponda destra) dall'area urbana di costruzione più recente (posta sulla sponda sinistra).

Le scoperte archeologiche dei secoli XX e XXI hanno evidenziato come il territorio comunanzese risultasse abitato fin dall'antichità, in particolare dai Piceni e - dopo il 267 a.C. - dai Romani[4]. Le campagne di ricerca condotte dall'Università di Pisa tra il 2014 ed il 2015 hanno rilevato che, nell'area occupata dall'odierno capoluogo pósta sulla sponda sinistra dell'Aso, sorgeva l'antica città di Novana[5][6].

Dopo l'abbandono di Novana determinato dalle invasioni barbariche, la popolazione superstite si sarebbe raccolta intorno al castello di monte Passillo (588 metri s.l.m.), baluardo politico e militare del Libero Comune di Ascoli Piceno, situato sulla sponda sinistra dell'Aso, nei pressi dell'odierna frazione di Pracchia[7].

La nascita del nucleo contemporaneo di Comunanza si collocherebbe intorno al 1294, cioè dopo la prima distruzione di monte Passillo ad opera dell'esercito del Libero Comune di Amandola, avversario del Libero Comune di Ascoli Piceno. Onde sfuggire alle incursioni degli Amandolesi, i Passilliani decisero di stabilirsi sulla sponda destra dell'Aso, in una piccola pianura di forma triangolare situata a ridosso del Colle Chiaro, e difesa sui restanti due lati dal corso d'acqua predetto. Nacque così l'insediamento di Communanthia Montis Passilli, detto anche Communanthia Ascolanorum o più semplicemente Communanthia, nucelo embrionale dell'attuale centro storico[8].

A partire dal XIV secolo la storia di Comunanza ha sostanzialmente seguito le sorti del Libero Comune di Ascoli Piceno prima, dello Stato Pontificio poi, ed infine - dopo il plebiscito del 4 Novembre 1860[9] - dell'Italia unita.

Dal 1932 al 1945, in concomitanza con il periodo fascista, il comune ha assunto la denominazione di Comunanza del Littorio[10][11].

Sebbene Comunanza abbia storicamente assunto un'importanza modesta, con un'economia di sussistenza fondata sull'agricoltura, sulla pastorizia e sull'artigianato, essa ha conosciuto un notevole sviluppo industriale a partire dagli anni '60 del XX secolo, soprattutto in conseguenza degli ingenti investimenti pubblici operati per il tramite della Cassa del Mezzogiorno[12].

Attualmente Comunanza è il terzo polo industriale della Provincia di Ascoli Piceno[13], nonché il centro di maggiore importanza economica ed industriale nel circondario dei Monti Sibillini (territorialmente diviso tra la stessa Provincia di Ascoli Piceno e la provincia di Fermo).

Veduta aerea di Comunanza in un mattino invernale. Sullo sfondo i monti Sibillini.
Veduta del campanile della chiesa di santa Caterina d'Alessandria in Comunanza, con il monte Vettore sullo sfondo

Geografia

Territorio

Il territorio comunale si colloca nel circondario dei Monti Sibillini, a ridosso dell'Appennino umbro-marchigiano, ed è attraversato dal fiume Aso.

Esso ha una superficie di 54,4 km², e confina con il Comune di Amandola (FM) a NW, con il Comune di Montefalcone Appennino (FM) a N, con il Comune di Force (AP) a NE, con il Comune di Palmiano (AP) a E, con il Comune di Roccafluvione (AP) a SE, con il Comune di Montegallo (AP) a S, con il Comune di Montemonaco (AP) a SW, ed infine con il Comune di Montefortino (FM) a W.

Il capoluogo è situato a 448 metri di altitudine s.l.m., e sorge lungo la valle dell'Aso, che divide il centro storico (pósto sulla sponda destra) dall'area urbana di costruzione più recente (pósta sulla sponda sinistra)

Il territorio comunale è prevalentemente collinare nella porzione settentrionale e centro-settentrionale, mentre diviene montuoso nella parte centro-meridionale e meridionale, con l'approssimarsi ai Monti Sibillini. Di conseguenza, la porzione collinare è utilizzata prevalentemente per le coltivazioni agricole, mentre la porzione montuosa risulta coperta da boschi e pascoli.

La valle formata dal fiume Aso è sostanzialmente pianeggiante e, pur non superando la larghezza massima di 1,5 km, ha permesso l'edificazione del nucleo storico del capoluogo, le coltivazioni agricole e l'impiantamento di numerose imprese industriali. La presenza del fiume ha consentito inoltre la costruzione della diga di Villa Pera e della diga di Gerosa con l'omonimo lago, invaso situato a sud del capoluogo e compreso tra i Comuni di Comunanza, Montemonaco (AP) e Montefortino (FM).

Clima

Il clima è di tipo appenninico, caratterizzato da inverni rigidi e freddi, con frequenti nevicate, e da estati calde. Umidità considerevole nella valle del fiume Aso, soprattutto nei mesi autunnali ed invernali.

Storia

L'età antica

Le scoperte archeologiche dei secc. XX e XXI hanno evidenziato come il territorio comunanzese risultasse abitato, fin dall'antichità, dai Piceni e dai Romani, dopo la vittoria conseguita da questi ultimi nella Guerra Picentina (267 a.C.)[14].

Le campagne di ricerca condotte dall'Università di Pisa tra il 2014 ed il 2015 hanno rilevato che, nell'area oggi occupata da Comunanza pósta sulla sponda sinistra del fiume Aso, sorgeva l'antica città di Novana[15][16][17].

Il popolamento di età picena è comprovato dal rinvenimento, nei Comuni di Comunanza e di Amandola, di reperti particolarmente significativi (fibulae, spilloni, armi), i quali denotano «il ruolo fondamentale che le élites locali detenevano nel controllo delle strutture economiche e nella gestione delle attività produttive»[18]. Le ricerche svolte dall'Università di Pisa hanno inoltre permesso l'individuazione di piccoli insediamenti rurali (capanne o case), grazie a resti di materiali edilizi o di antichi manufatti[19].

Il processo di "romanizzazione" dell'attuale territorio di Comunanza e di Amandola sarebbe stato molto marcato dopo il 267 a.C. Molti siti piceni, infatti, hanno restituito materiali di fattura tipicamente romana.

Nel 232 a.C., per effetto della Lex Flaminia de agro Gallico et Piceno viritim dividundo, questo territorio fu sottoposto a centuriazione e parzialmente assegnato in proprietà individuale ai cives (cioè viritim adsignatus). In questo modo, i Romani avrebbero innescato un fitto popolamento rurale della zona, mediante la costruzione di piccole fattorie, databili a partire dalla fine del sec. III a.C., ubicate in una griglia centuriale di 20 x 20 actus, póste agli angoli delle centuriae e presso gli assi principali ed i limites intercisivi[20].

Questo territorio si avvaleva, come polo di aggregazione amministrativa, economica e sociale, di Novana, centro abitato identificabile con l'attuale Comunanza, posizionato lungo i principali assi stradali dell'epoca: da una parte, lungo l'asse nord-sud, la Via Salaria Gallica (strada romana che collegava Asculum ad Urbs Salvia); dall'altra, lungo l'asse ovest-est, la via della val d'Aso, che collegava i Monti Sibillini (Tetrica o Tetricus Mons) al Mare Adriatico[21][22].

Invero, nell'area urbana di Comunanza sono stati rinvenuti significativi resti di età romana, a partire dagli stabilimenti termali, riportati alla luce e muniti di una copertura protettiva nel 2019. Sono stati altresì individuati una fornace romana in frazione Colle Terme, una necropoli romana in frazione Santa Maria, resti di manufatti in ceramica, nonché resti di mura in opus caementicium, una cornice di tempio ed un frammento di edicola in calcare nel centro storico[23].

Novana assunse dapprima la dignità di forum, venne quindi elevata a praefectura ed infine a municipium, vale a dire il principale centro amministrativo dell'Ager Novanensis[24], inserito nella Regio V Picenum.

L'Ager Novanensis appariva delimitato a nord dal corso del fiume Tennacola, a nord-est dal fiume Tenna, a sud-est da un torrente che attualmente separa i territori di Montefalcone Appennino e Santa Vittoria in Matenano, infine a sud dal fiume Aso e ad ovest dai Monti Sibillini (Tetrica o Tetricus Mons). Il territorio novanense comprendeva quindi aree oggi appartenenti ai Comuni di Comunanza, Amandola, Montefalcone Appennino, Montefortino, Montemonaco, Monte San Martino, Sarnano e Smerillo[25].

Materiali e manufatti di importazione sono stati rinvenuti soltanto negli insediamenti maggiori dell'Ager Novanensis, e non nelle fattorie situate nelle campagne. Da questo fatto si può dedurre che l'economia locale fosse rivolta soprattutto alla sussistenza, presumibilmente basata su attività agricole di non alta produttività, integrate con quelle silvo-pastorali[26].

Il municipium di Novana viene comunque citato dall'autore latino Plinio il Vecchio nell'opera Naturalis Historia, XIX, 110-111[27] (risalente al 77-78 d.C.):

[110] Quinta regio Piceni est quondam uberrimae multitudinis CCCLX millia Picentum in fidem populi Romani venere: orti sunt a Sabinis voto vere sacro. Tenuere ab Aterno amne, ubi nunc ager Hadrianus et Hadria colonia a mari VII mille passuum; flumen Vomanum; ager Praetutianus Palmensisque: item Castrum Novum et flumen Vibatinum; Truentum cum amne quod solum Liburnorum in Italia reliquum est. Flumina Albula, Tessuinum, Elvinum quo finitur Praetutiana regio et Picentum incipit. [111] Cupra oppidum, Castellum Firmanorum et super id colonia Asculum Piceni nobilissima; intus Novana, in ora Cluana, Potentia, Numana a Siculis condita. Ab iisdem colonia Ancona apposita promontorio Cunero, in ipso flectentis se orae cubitu, a Gargano CLXXXIII m. pass. Intus Asculani, Auximates, Beregrani, Cingulani, Cuprenses cognomine montani, Falerienses, Pausulani, Planinenses, Ricinenses, Septempedani, Tolentinates, Treienses; cum Urbe Salvia Pollentini junguntur.

Successivamente alla citazione di Plinio il Vecchio, il municipium di Novana non risulta ricordato in nessuna ulteriore fonte letteraria od epigrafica. Pertanto Novana e gli insediamenti rurali situati nell'Ager Novanensis dovettero subìre una decadenza a partire dal sec. II d.C. Questa sarebbe stata determinata da un mutamento strutturale nell'utilizzo della terra, caratterizzato dalla progressiva riconversione d'uso dei terreni da coltivi a pascoli (soprattutto quelli compresi nell'ager publicus e non assegnati ai privati), con conseguente crisi nel popolamento rurale e corrispondente perdita di importanza del centro amministrativo di Novana[28].

Dal Medioevo ad oggi

Le ultime vestigia di Novana e dell'Ager Novanensis dovettero con ogni probabilità subìre una gravissima decadenza in seguito al crollo dell'Impero romano d'Occidente ed alle invasioni barbariche.

L'antica Novana, probabilmente quasi del tutto abbandonata, dovette perciò piegarsi all'invasione degli Ostrogoti (489), alla riconquista bizantina (553) ed infine alla nuova occupazione barbarica dell'Italia operata dai Longobardi (guidati dal re Alboino) a partire dal 568. L'antico Ager Novanensis fu incorporato nel Regno longobardo, e sottoposto al governo politico del Ducato di Spoleto.

Documenti originali dell'alto Medioevo testimoniano che i resti di Novana e dell'Ager Novanensis dovettero appartenere ai monaci benedettini farfensi[29], i quali, fuggendo da Farfa in Sabina per sfuggire alle incursioni dei Saraceni, si stabilirono nell'antico Piceno fondando l'odierna città di Santa Vittoria in Matenano.

La popolazione italica superstite, nonché le genti germaniche ostrogote e longobarde che ad essa si aggiunsero a partire dal sec. V d.C., si sarebbero raccolte intorno al castello di Monte Passillo (588 metri s.l.m.), baluardo politico e militare del Libero Comune di Ascoli Piceno, situato sulla sponda sinistra dell'Aso, nei pressi dell'odierna frazione di Pracchia[7].

La nascita del nucleo contemporaneo di Comunanza si collocherebbe intorno al 1294, cioè dopo la prima distruzione di Monte Passillo ad opera dell'esercito del Libero Comune di Amandola, avversario politico del Libero Comune di Ascoli Piceno. Onde sfuggire alle incursioni degli Amandolesi, i Passilliani decisero di stabilirsi sulla sponda destra dell'Aso, in una piccola pianura di forma triangolare situata a ridosso del Colle Chiaro, e difesa sui restanti due lati dal corso d'acqua predetto. Nacque così l'insediamento di Communanthia Montis Passilli, detto anche Communanthia Ascolanorum o più semplicemente Communanthia, nucelo embrionale dell'attuale centro storico[8]. La demolizione definitiva del castello di Monte Passillo si colloca invece nel 1521, per ordine del Rettore Pontificio della Marca, allo scopo di porre fine alla secolare rivalità tra Amandola ed Ascoli Piceno[30].

A partire dal sec. XIV la storia di Comunanza ha sostanzialmente seguito le sorti del Libero Comune di Ascoli Piceno prima, dello Stato Pontificio poi, ed infine - dopo il plebiscito del 4 Novembre 1860[31] - dell'Italia unita.

Dal 1932 al 1945, in concomitanza con il periodo fascista, il Comune ha assunto la denominazione di Comunanza del Littorio[10][11].

Sebbene Comunanza abbia storicamente assunto un'importanza modesta, con un'economia di sussistenza fondata sull'agricoltura, sulla pastorizia e sull'artigianato, essa ha conosciuto un notevole sviluppo industriale a partire dagli anni '60 del sec. XX, soprattutto in conseguenza degli ingenti investimenti pubblici operati per il tramite della Cassa del Mezzogiorno[12].

Attualmente Comunanza è il terzo polo industriale della Provincia di Ascoli Piceno[13], nonché il centro di maggiore importanza economica ed industriale nel circondario dei Monti Sibillini (territorialmente diviso tra la stessa Provincia di Ascoli Piceno e la Provincia di Fermo).

Essa è inoltre sede dell'Unione montana dei Sibillini [1].

Nel 2009, Comunanza si è proclamata "Paese della longevità", in virtù della presenza di numerosi anziani centenari ed ultra-centenari all'interno della popolazione comunale[32].

Calamità

Il 26 Novembre 1972 Comunanza è stata colpita dal Terremoto delle Marche meridionali[33], caratterizzato da una Magnitudo momento di 5,48 ± 0,11 MW e da un'intensità di VIII grado Mercalli (MCS). L'epicentro è stato individuato al confine tra i Comuni di Comunanza e Montefalcone Appennino, con ipocentro localizzato ad 1 km di profondità[34]. Il sisma non ha provocato vittime.

Essa è stata successivamente colpita dal Terremoto del Centro Italia del 2016 e del 2017[35], che non ha cagionato vittime nel territorio comunale.

Comunanza ha subìto la Pandemia di COVID-19, a causa della quale numerosi cittadini hanno purtroppo perso la vita.

Società

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[36]

Amministrazione comunale

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
14 giugno 2004 7 giugno 2009 Maria Paola Pizzichini Lista civica Sindaco
8 giugno 2009 25 maggio 2014 Domenico Annibali Per Comunanza Annibali Sindaco Sindaco
26 maggio 2014 25 maggio 2019 Alvaro Cesaroni Lista civica Sindaco
26 maggio 2019 in carica Alvaro Cesaroni Insieme per Comunanza Sindaco

Servizi pubblici

  • Comando stazione Carabinieri, con sede nel capoluogo;
  • Comando stazione Carabinieri Forestali, con sede nel capoluogo;
  • Poliambulatorio ASUR Area Vasta n. 5, presìdio sanitario locale con sede nel capoluogo, facente capo all'Azienda sanitaria unica regionale Marche (ASUR) - Area Vasta n. 5 (distretti ospedalieri di Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto);
  • Istituto scolastico comprensivo interprovinciale dei Sibillini, dipendente dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, che incorpora i plessi scolastici situati nei Comuni di Comunanza, Montemonaco (AP), Force (AP), Montefalcone Appennino (FM), Smerillo (FM) e Montelparo (FM);
  • Poste Italiane S.p.A., presente nel capoluogo con un ufficio postale;
  • ENEL S.p.A., presente nel territorio comunale con ben tre centrali idroelettriche, delle quali due sono situate nei pressi del lago artificiale di Gerosa, ed una terza in frazione Villa Pera;
  • CIIP S.p.A., impresa pubblica esercente il servizio idrico, con presìdio situato in frazione Passo. Comunanza è stata sede del Consorzio idrico intercomunale del Vettore, per effetto della costruzione dell'acquedotto del Monte Vettore, successivamente incorporato proprio nella rete del CIIP S.p.A. (consorzio idrico piceno);
  • Centro polifunzionale del Dipartimento di Protezione Civile, in costruzione all'interno del capoluogo, munito finanche di piattaforma per l'atterraggio di elicotteri e di eliambulanze[37];
  • Centro per l'impiego, dipendente dalla Provincia di Ascoli Piceno, situato all'interno del capoluogo e preposto a favorire l'incontro tra la domanda e l'offerta di lavoro nel territorio;
  • Idroscalo presso il Lago di Gerosa[38].

Economia

Agricoltura e allevamento

L'agricoltura e l'allevamento - insieme all'artigianato - hanno rappresentato la colonna portante dell'economia comunanzese sino all'industrializzazione, intervenuta negli anni '60 del sec. XX[39].

Il settore primario occupa attualmente un'esigua percentuale della forza lavoro, anche in considerazione dell'elevata meccanizzazione dei processi produttivi.

Le attività più diffuse sono in ogni caso:

  • la coltivazione di cereali (frumento, orzo, granturco) e patate;
  • il taglio del legname nei boschi presenti sul territorio;
  • la coltivazione e la raccolta di noci, castagne e mandorle;
  • la tartuficoltura, sviluppatasi soprattutto a partire dagli anni '90 del sec. XX;
  • la pastorizia, attività di fondamentale importanza fino alla metà del sec. XX, e da quel momento progressivamente diminuita di rilevanza economica;
  • l'allevamento di animali da cortile (perdipiù volatili e suini).

Artigianato

L'artigianato - insieme all'agricoltura ed all'allevamento - ha rappresentato un pilastro dell'economia comunanzese sino all'industrializzazione, intervenuta negli anni '60 del sec. XX[40].

Il settore occupa comunque ancora una considerevole percentuale di forza lavoro, e vede la presenza di numerose attività sul territorio: diffuse la lavorazione del rame (finalizzata alla realizzazione di una vasta gamma di prodotti, che spaziano dal vasellame alle anfore[41]), del legno e del ferro.

Industria

La nascita del primo stabilimento industriale con sede a Comunanza risale all'inizio del sec. XX, quando la locale famiglia Pascali fondò lo Stabilimento bacologico sperimentale per la produzione della seta.

Comunanza ha tuttavia conosciuto un notevole sviluppo industriale soltanto a partire dagli anni '60 del sec. XX, soprattutto in conseguenza degli ingenti investimenti pubblici operati per il tramite della Cassa del Mezzogiorno. Attualmente è il terzo polo industriale della Provincia di Ascoli Piceno, nonché il centro di maggiore importanza economica ed industriale nel circondario dei Monti Sibillini (territorialmente diviso tra la stessa Provincia di Ascoli Piceno e la Provincia di Fermo).

Se originariamente le attività industriali si limitavano al solo settore metalmeccanico ed alla produzione di elettrodomestici (precipuamente lavatrici), a partire dagli anni '70 ed '80 del sec. XX esse si sono ulteriormente sviluppate e diversificate. Ad oggi, le industrie più rilevanti con sede a Comunanza operano nei seguenti settori:

  • metalmeccanico: produzione di elettrodomestici (precipuamente lavatrici), casse automatiche, apparecchiature elettroniche per pagamenti, cablaggi, contrappesi e componentistica varia per elettrodomestici, lavorazioni meccaniche (inter alios si ricordino gli stabilimenti di Whirlpool Corporation, Sigma S.p.A., Unionalpha S.p.A., Selettra S.r.l., Tiburtini S.r.l., ecc.);
  • gomma-plastica: produzione di tubi, attrezzature e componentistica in plastica (inter alios si ricordino gli stabilimenti di Asoplast S.p.A., Tecno Plast Group S.r.l., ecc.);
  • tessile: produzione di calzature e di capi d'abbigliamento (inter alios si ricordino gli stabilimenti di Tod's S.p.A., Kiro S.r.l., ecc.);
  • inerti, bitume e catrami;
  • infissi.

Il settore economico secondario impiega un'alta percentuale della forza lavoro occupata, residente a Comunanza e nei Comuni limitrofi.

Terziario

La rilevanza attuale di Comunanza è estesa finanche al settore terziario, cioè dei servizi pubblici e privati.

Nel Comune hanno sede ben tre centrali idroelettriche, delle quali due sono situate nei pressi del lago artificiale di Gerosa, ed una terza in frazione Villa Pera.

Comunanza è stata sede del Consorzio idrico intercomunale del Vettore, per effetto della costruzione dell'acquedotto del Monte Vettore, successivamente incorporato nella rete del CIIP S.p.A. (consorzio idrico piceno). Quest'ultimo è presente a Comunanza con un proprio presìdio territoriale.

Inoltre, Comunanza è attualmente sede dell'Istituto scolastico comprensivo interprovinciale dei Sibillini, dipendente dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, che incorpora i plessi scolastici situati nei Comuni di Comunanza, Montemonaco (AP), Force (AP), Montefalcone Appennino (FM), Smerillo (FM) e Montelparo (FM).

Nel capoluogo sono presenti un ufficio postale nonché tre filiali bancarie, riferibili ad altrettanti istituti di credito (Intesa Sanpaolo, Cassa di Risparmio di Fermo e BCC Banca del Piceno).

Sono sviluppati i settori dei trasporti e dei servizi professionali, finanziari ed assicurativi alle numerose imprese industriali presenti sul territorio.

Dagli anni '20 del sec. XXI sono in crescita il turismo e la ristorazione, in linea con il trend economico nazionale ed internazionale.

Luoghi d'interesse e monumenti

Veduta invernale del centro storico di Comunanza con il fiume Aso e, sullo sfondo, il Colle Chiaro

Comunanza presenta, nel proprio territorio comunale, i seguenti luoghi naturalistici e monumenti principali[42].

Lago di Gerosa

Panorama del lago di Gerosa con il Monte Vettore ed il Monte Torrone sullo sfondo

Il lago di Gerosa è un bacino idrico artificiale situato ad un'altitudine di 649 metri s.l.m. nel territorio comunale di Comunanza. Esso prende il nome dal nucleo abitativo di Gerosa, frazione che sorge in prossimità del lago. L'invaso è compreso fra i Comuni di Comunanza, Montemonaco (AP) e Montefortino (FM), ha una lunghezza di 2.500 metri ed una larghezza massima di 370 metri[43].

Immissario ed emissario è il fiume Aso.

La diga che ha formato il bacino idrico è stata costruita dal Consorzio di Bonifica dell'Aso tra il 1977 ed il 1983, ed è attualmente di proprietà del Consorzio di Bonifica delle Marche. Essa sorge nel territorio comunale di Comunanza[44] e presenta una struttura muraria a gravità massiccia con un'altezza massima di 77 metri. Essa ha una sezione quadrata di 3 metri di lato, che diventa rettangolare (3 metri x 2,50 metri) nella zona di installazione degli organi di chiusura; può esitare, nella pratica, 110 metri cubi d'acqua al secondo. Lo scarico di superficie è costituito da un ciglio sfiorante della lunghezza libera di 36 metri che, con un’altezza di lama dell’acqua di 2,50 metri, può esitare 301 metri cubi d'acqua al secondo. L’opera, realizzata per i fini irrigui, risulta strategica lungo l’intera valle dell’Aso, contenendo un volume d'acqua di 15.400.000 metri cubi, con una capacità di irrigazione di 3.483 ettari[45]. La grande massa d'acqua contenuta nell'invaso ha permesso la costruzione di due centrali idroelettriche nel territorio comunale di Comunanza, di cui una situata in frazione Gerosa, l'altra collocata in frazione Villa Pera.

La vegetazione prevalente intorno al lago è costituita da roverella, carpino nero, carpino bianco, castagno, frassino, abete rosso e pino d'Aleppo[46].

Le specie ittiche presenti sono soprattutto persico reale, persico trota, persico sole, barbo comune, anguilla, triotto, scardola, cavedano, carassio, alborella, carpa, tinca, trota fario e trota iridea[47].

Il lago di Gerosa è mèta di turismo naturalistico e sportivo, che richiama visitatori dall'Italia e dall'estero.

Terme romane

Nella Piazza delle Terme Romane del capoluogo sono presenti resti di stabilimenti termali di epoca romana, riferibili all'antica città di Novana, riportati alla luce e muniti di coperture protettive nel 2019.

Ponte romano

Nella frazione Gerosa è situato un ponte di epoca romana a schiena d'asino, che univa le due sponde del fiume Aso lungo l'antica Via Salaria Gallica (strada romana che collegava Asculum ad Urbs Salvia, attraversando Novana).

Chiesa di Santa Maria a Terme

La Chiesa di Santa Maria a Terme è l'edificio di culto cristiano più antico del territorio comunale. Esso è situato in frazione Santa Maria, nei pressi del capoluogo. La chiesa è stata realizzata nel sec. IX in arenaria, sui resti di un antico tempio pagano[48] presumibilmente pósto nell'antica città di Novana.

Resti del castello di Monte Passillo

In cima al Monte Passillo (588 metri s.l.m.) sono visibili i resti del castello della famiglia Nobili, più volte distrutto e ricostruito. La demolizione definitiva si colloca nel 1521, per ordine del Rettore Pontificio della Marca, allo scopo di porre fine alla secolare rivalità tra Amandola ed Ascoli Piceno[30].

Chiesa di Santa Caterina d'Alessandria

La Chiesa di Santa Caterina d'Alessandria è la Chiesa matrice del centro storico di Comunanza. È stata demolita nel 1818 e ricostruita nel 1831 in stile neoclassico. Presenta un'antica torre campanaria risalente al sec. XIV. L’interno, a navata unica, presenta decorazioni, statue e stucchi dell’artista ascolano Domenico Paci. Di grande interesse sono le opere pittoriche raffiguranti S. Giovanni Battista e Santa Giuliana e la Madonna di Loreto, di Giuseppe Ghezzi, Pier Leone Ghezzi e Antonio Amorosi, artisti comunanzesi operanti a Roma tra i secc. XVII e XVIII. Il monumentale organo a due tastiere con più di duemila voci proviene dalla Basilica di Loreto[49].

Chiesa di San Francesco

La Chiesa di San Francesco è l'edificio di culto più antico del centro storico di Comunanza. È costruita in stile tardo-romanico, con portici nel prospetto e nel lato ovest, a campanile a vela; l’interno è a navata unica, con copertura a capriate e altare in stucco settecentesco[50].

Chiesa di Sant'Anna

La Chiesa di Sant'Anna è situata nelle adiacenze del centro storico, ai piedi del Colle Chiaro. È costruita in stile tardo-romanico.

Frazioni principali

Calvarese

La frazione di Calvarese è situata a 746 metri s.l.m., a 10 km dal capoluogo in direzione sud. La coltivazione cerealicola a terrazze e il commercio di legname sono le attività principali dei suoi abitanti. Le case che non hanno subito restauri sono a due piani, costruite in pietra locale. Esse rispecchiano la classica tipologia edilizia rurale e montana del Piceno[51].

Cossinino da Capo

La frazione di Cossinino da Capo è situata a 789 metri s.l.m., a 14 km dal capoluogo in direzione sud-est. È un nucleo abitativo di circa 15 case, ancora parzialmente abitate. Al centro del borgo sorge l’antica Chiesa di Sant'Ilario Vescovo, esistente già dal sec. XIII. Di stile romanico, l’interno è a tre navate con copertura a capriate. All’esterno, sul portale dell'edificio, è incisa la data 1598. L’ultimo restauro risale agli anni ‘50 del sec. XX. Il campanile a guglia ospita due campane, come in una chiesa matrice. Un edificio del borgo conserva il simbolo della corporazione dei “sartori”[52].

Cossinino da Piedi

La frazione di Cossinino da Piedi è situata a 719 metri s.l.m., a 15 km dal capoluogo in direzione sud-est. È attualmente disabitata. Trattasi di uno degli ultimi rifugi dell’Ordine cavalleresco dei Templari, che qui avevano la loro Commenda e che hanno custodito, e fatto giungere fino a noi, una preziosa iscrizione proto-picena, posta su una pietra utilizzata in guisa di architrave, all'interno di un interessante edificio fortificato[53].

Croce di Casale

La frazione di Croce di Casale è la più popolosa di Comunanza, è situata a 729 metri s.l.m. e dista 8,5 km dal capoluogo. È sede di attività commerciali ed economiche.

Gabbiano

La frazione di Gabbiano è situata a 710 metri s.l.m., a 13 km dal capoluogo in direzione sud-est. La Chiesa dei Santi Pietro e Paolo risale al sec. XIII. Il suo ultimo restauro risale agli anni ’50 del sec. XX, con il rifacimento dell’altare. Della parte medioevale originaria restano la zona absidale e quella dell’antico ingresso, divenute cappelle laterali nel rifacimento del sec. XVIII, che ne modificò sia l’orientamento, sia l’impianto, che da basilicale divenne centrale. All’interno si notano ancora tracce di decorazioni pittoriche tardo-medioevali e di stucchi settecenteschi[54].

Gerosa

La frazione di Gerosa è situata a 640 metri s.l.m., a 7,5 km dal capoluogo in direzione sud. Nella seconda metà del sec. XVI è stata il covo del famoso brigante Masio della Jerosa. Trattasi di un piccolo nucleo abitativo, con basse case in laterizio del sec. XVI. Presente un ponte di epoca romana a schiena d’asino, che univa le due sponde del fiume Aso lungo l'antica Via Salaria Gallica (strada romana che collegava Asculum ad Urbs Salvia). A sud si scorge la diga, inaugurata nel 1983, che contiene il suggestivo lago omonimo[55].

Gesso

La frazione di Gesso è situata a 627 metri s.l.m., a 5 km dal capoluogo in direzione est. È così chiamata per il terreno prevalentemente gessoso. Le poche case a due piani sono allineate sul dorso di una collina, alla cui sommità sorge la Chiesa di San Pietro, esistente già nel sec. XIV, più volte ricostruita; la conformazione odierna dell'edificio sacro risale al 1960. La locale Parrocchia di San Pietro fa capo alla Diocesi di Ascoli Piceno. Storicamente Gesso si è caratterizzato come paesino di "gessare" e “bigattiere” (donne dèdite alla coltura dei bachi da seta), e nel sec. XVI risultava sotto il dominio del Duca Aloysius Attilius di Atri (TE)[56].

Illice

La frazione di Illice è situata a 773 metri s.l.m., a 9 km dal capoluogo in direzione sud. Nel sec. XVIII aveva addirittura la dignità di "Castello", soggetto al Podestà di Comunanza, e munita del potere di governo sulle "ville" di Calvarese, Gerosa e Cerisciolo. Appena fuori dal nucleo abitativo sorge la Chiesa di San Giovanni Battista, menzionata nella Rationes Decimarum del 1290. Per via di numerosi restauri subìti nel corso dei secoli, essa conserva la parte originale soltanto nel suo perimetro. La locale Parrocchia di Santa Maria e San Giovanni Battista fa capo all'Arcidiocesi di Fermo[57].

Nasuto

La frazione di Nasuto è situata a 673 metri s.l.m., a 8 km dal capoluogo in direzione sud. È arroccata su una collina sovrastante l'abitato di Piane Vecchie, e si presenta come un piccolo nucleo dislocato attorno alla Chiesa di Santa Maria in Spino, già esistente nel sec. XIV e più volte rimaneggiata. Il piccolo ingresso è nella parete longitudinale destra. L’interno è a navata unica con copertura a capriate. L’altare è collocato a destra della porta. Dietro di esso, in una nicchia, è ancora ben visibile un affresco raffigurante una Madonna con Bambino, di stile decisamente trecentesco. Altri affreschi raffiguranti Santi, in parte coperti da intonaco, sono visibili lungo tutto il perimetro interno[58].

Piane Vecchie

La frazione di Piane Vecchie è situata a 549 metri s.l.m., sulla sponda destra del fiume Aso, a 3 km dal capoluogo in direzione sud. Nell'abitato è presente la Chiesa di San Sebastiano, realizzata nel sec. XV in pietra locale e laterizio, a pianta longitudinale e di linea essenziale. Soggetta a varie modifiche nel corso dei secoli, ha l’unica porta alla sinistra dell’altare, dove si possono ammirare affreschi non coperti da intonaco, raffiguranti Madonna con Bambino e S. Sebastiano, di scuola crivellesca[59].

Polverina

La frazione di Polverina è situata a 836 metri s.l.m., a 14 km dal capoluogo in direzione sud. La Chiesa suburbana dedicata a Santa Maria Assunta, esistente già nel sec. XIII ma ristrutturata nel 1632, contiene un affresco raffigurante L’annunciazione della Vergine (sec. XVI), opera dell'artista Giulio Vergari di Amandola. Il campanile ospita una campana del sec. XVIII. Ogni anno, il 15 Agosto, si tiene una grande festa popolare presso la Chiesa, proprio in onore della Vergine Assunta[60].

Pracchia

La frazione di Pracchia è situata a 485 metri s.l.m., a 1 km dal capoluogo in direzione nord-ovest. Nata come borgo del castello di Monte Passillo, il piccolo nucleo abitativo si snoda lungo il tracciato dell'antica Via Salaria Gallica (strada romana che collegava Asculum ad Urbs Salvia). La frazione aveva una Chiesa dedicata a Sant'Antonio Abate ed a San Salvatore, citata nelle Rationes Decimarum del 1290[61].

Tavernelle

La frazione di Tavernelle è situata a 682 metri s.l.m., a 13 km dal capoluogo in direzione sud-est. Nel sec. XVI fu un covo di briganti. Fino alla metà del sec. XX Tavernelle risultava molto popolata e ricca di attività artigianali; oggi ha ormai pochi abitanti, impegnati nell’agricoltura o presso le industrie del capoluogo. Il nucleo abitativo è costituito da case restaurate, le quali testimoniano comunque l’antica tipologia costruttiva montana. Spiccano due edifici a due piani, realizzati in blocchi di arenaria squadrati, recanti piccole finestre con spesse cornici[62].

Villa Pera

La frazione di Villa Pera, pósta nella valle dell'Aso, è situata a 425 metri s.l.m., a 3,5 km dal capoluogo in direzione est. L'insediamento di comunità nel luogo risale probabilmente all'età antica. Nel 1315 il "Castello della Pera" subì un cruento saccheggio da parte del Podestà di Amandola. Nella frazione sorge la Chiesa di San Giovanni Battista, con copertura a capanna. Una lapide pósta sopra all’ingresso, inserita nel recente restauro, testimonia un ampliamento del 1782, promosso dalla locale famiglia Pascali[63].

Vindola

La frazione di Vindola è situata a 850 metri s.l.m., a 12 km dal capoluogo in direzione sud-est. È un castello risalente al sec. XII, e conserva ancora la struttura chiusa tipicamente medioevale. È stata più volte sede municipale e notarile. Dominio dei casati nobiliari degli Antonelli e degli Zarli, nel sec. XVI era uno dei centri dell’entroterra sospettati di dare rifugio ai briganti. Per questa ragione, sembra che fosse stata completamente bruciata dai mercenari còrsi, giunti nella Marca al servizio del Papato per la repressione del brigantaggio. All’interno del borgo sorge la Chiesa di Sant'Antonio, risalente al 1870[64].

Cultura

Teatri

Auditorium "Adriano Luzi"

Inaugurato nel 1999, l'Auditorium "Adriano Luzi" è una grande struttura dedicata a spettacoli, concerti, congressi, conferenze e proiezioni cinematografiche, ed è situata all'interno del capoluogo.

È dedicato al comunanzese Adriano Luzi, restauratore di fama internazionale prematuramente scomparso nel 2003.

Musei

Museo diocesano di arte sacra

Il museo diocesano di arte sacra è ospitato presso il Palazzo Pascali, situato nel centro storico del capoluogo.

Esso conserva opere di oreficeria tra cui spiccano un reliquiario a tempietto del sec. XVI ed una croce astile del sec. XVIII, con un Cristo del sec. XIV attribuito all’orafo ascolano Pietro Vannini. Di grande fascino il calice in argento del sec. XVIII, opera di un argentiere romano, con i tre Santi seduti sul piede.

Tra le opere pittoriche si segnala la Madonna della cintola (sec. XVII) ed il San Liborio del celebre pittore Giuseppe Ghezzi (1634-1721), artista originario di Comunanza ma attivo soprattutto a Roma, dove fu principe dell’Accademia Romana di San Luca ed amico della Regina Cristina di Svezia.

Il museo espone altresì le Stazioni della Via Crucis del sec. XVIII, dipinte ad olio e di scuola carraccesca, originariamente esposte nella Chiesa di Santa Caterina d'Alessandria, ed ivi sostituite da copie all'inizio del sec. XXI.

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Biblioteche

Biblioteca civica "Pietro Spinucci" e Centro Studi "Emidio Saladini Conte di Rovetino"

La Biblioteca civica è stata aperta al pubblico nel Luglio 2008, ed è gestita dalla locale sede dell'Archeoclub d’Italia. È allestita in tre sale del Palazzo Pascali, situato nel centro storico del capoluogo.

Essa è frutto di due cospicue donazioni: la prima proveniente dal Prof. Pietro Spinucci, già docente di letteratura inglese ed americana, e poi Rettore dell’Università di Lingue Straniere di Verona, nato a Comunanza e molto legato al proprio paese; la seconda promanante dal Conte Emidio Saladini, grande conoscitore di arte e cinema, ed attivo a Roma nel magico periodo felliniano.

Il patrimonio librario spazia tra la letteratura italiana, europea ed americana, con testi in lingua italiana ed inglese, la poesia del Novecento, il teatro, l'arte e la saggistica. Nella Biblioteca sono presenti oltre 10.000 volumi.

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Eventi, fiere e manifestazioni

Carnevale

È una tradizionale sfilata di carri allegorici e gruppi mascherati che si svolge ogni anno, nella Domenica di Carnevale, lungo le strade principali del capoluogo.

Mazzumaja

Mazzumaja è un festival artistico e musicale che si svolge nel centro storico del capoluogo, a cadenza annuale, nel secondo week-end di Luglio. Esso si articola in tre giorni (venerdì, sabato e domenica) di concerti musicali, performances di artisti, esposizioni d'arte, letture e degustazioni culinarie.

In piazza per loro

In piazza per loro è una manifestazione filantropica che si svolge nel centro storico del capoluogo, a cadenza annuale, nel mese di Agosto. Consiste in un'esibizione canora di cittadini provenienti da Comunanza e dai Comuni limitrofi, finalizzata alla raccolta di fondi destinati alla Lega del filo d'oro (associazione ONLUS dèdita all'assistenza in favore di giovani e adulti sordociechi e pluriminorati psicosensoriali).

Fiera degli Uccelli (o Mostra ornitologica)

La Fiera degli Uccelli (o Mostra ornitologica) è una manifestazione fieristica che si svolge nel capoluogo a cadenza annuale, nella prima Domenica del mese di Ottobre, fin dal 1968. Si caratterizza per l'esposizione di volatili di ogni specie, di animali da cortile e da compagnia, nonché per la presenza di bancarelle e l'esposizione di prodotti tipici e di lavorazioni industriali lungo le strade principali del capoluogo, chiuse al traffico veicolare.

Fiera di Santa Caterina

La Fiera di Santa Caterina è un'antichissima manifestazione fieristica, originariamente fissata al 25 Novembre, giorno dedicato a Santa Caterina d'Alessandria, Santa Patrona di Comunanza. Essa si svolge nel capoluogo a cadenza annuale, attualmente nell'ultima Domenica del mese di Novembre. Si caratterizza per la presenza di bancarelle e l'esposizione di prodotti tipici lungo le strade principali del capoluogo, chiuse al traffico veicolare.

Presepe vivente

Il Presepe vivente è una rievocazione storica della nascita di Gesù Cristo. Si svolge nel centro storico del capoluogo a cadenza annuale, il 26 Dicembre.

Religione

La confessione religiosa professata da oltre il 90% della popolazione di Comunanza è la cristiana cattolica romana[65][66][67].

Sono presenti minoranze cristiane ortodosse e protestanti (perdipiù riferibili alla Congregazione dei Testimoni di Geova), nonché induiste ed islamiche, soprattutto in conseguenza dello stabilimento di cittadini stranieri nel territorio comunale.

Chiesa cattolica apostolica romana

Dal punto di vista dell'organizzazione religiosa cattolica, il territorio comunanzese risulta ripartito fra tre differenti Diocesi:

  • Diocesi di San Benedetto del Tronto-Ripatransone-Montalto, cui fa capo la Parrocchia di Santa Caterina d'Alessandria, chiesa matrice del capoluogo (Parroco dal 25/09/2019: Don Luca Rammella). La Parrocchia è inserita nell'Unità Pastorale che comprende altresì la Parrocchia di San Paolo Apostolo in Force (AP) e la Parrocchia di Sant'Antonio Abate in Montemonaco (AP).
  • Arcidiocesi di Fermo, cui fa capo la Parrocchia di Santa Maria e San Giovanni Battista in frazione Illice (Parroco: Don Cristin Virgil Bulai).
  • Diocesi di Ascoli Piceno, cui fa capo la Parrocchia di San Pietro in frazione Gesso.

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Sport

Calcio

La principale squadra di calcio comunale è l'Unione Sportiva Comunanza 1958, che milita nel campionato dilettantistico marchigiano di 2a categoria. I colori sociali sono il giallo ed il rosso. L'U.S. Comunanza si allena e disputa le partite casalinghe presso lo Stadio comunale "Luigi Prosperi", situato nel capoluogo.

Pallavolo

La squadra cittadina di pallavolo è la ASD Pallavolo Comunanza, che si allena e disputa le partite casalinghe presso la palestra della Scuola secondaria di I grado di Comunanza, situata nel capoluogo. È articolata in una squadra Under 13 femminile, una Under 15 femminile, una Divisione femminile ed una Divisione maschile.

Tennis

A partire dal 1993, il Comune ha costruito due campi da tennis nel capoluogo, realizzati in terra rossa sintetica. Questo sport ha avuto pertanto un grande seguito, tanto da determinare la nascita del Tennis Club Comunanza, associazione sportiva che ogni anno - nei mesi estivi - organizza un torneo internazionale, aperto a squadre provenienti anche da Paesi stranieri, quali Spagna, Svizzera ed Ungheria.

Note

  1. ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 31 maggio 2020.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ (IT) Gabriele Nepi, Cenni storici di Comunanza, La Rapida, 1961.
  5. ^ (EN) Simonetta Menchelli e Eleonora Iacopini, Novana, its territory and the Pisa South Picenum Survey Project II, in Fasti On Line - Documents and Research, 2016.
  6. ^ (IT) Simonetta Menchelli e Eleonora Iacopini, I territori di Firmum e Novana: analisi comparative sulle ricerche in corso, in Picus, XXXVII, 2017, pp. 221-243.
  7. ^ a b (IT) Pietro Spinucci, Comunanza ieri e oggi, Gabrielli Editori, 1996, p. 58.
  8. ^ a b (IT) Pietro Spinucci, Comunanza ieri e oggi, Gabrielli Editori, 1996, p. 68.
  9. ^ (IT) Cronologia dei plebisciti in Italia, su francobampi.it.
  10. ^ a b (IT) Pietro Spinucci, Comunanza ieri e oggi, Gabrielli Editori, 1996, p. 321.
  11. ^ a b (IT) Comunanza del Littorio, su dati.san.beniculturali.it.
  12. ^ a b Storia - Piceno ConsInd, su picenoconsind.com.
  13. ^ a b (IT) «Un paese si spopola se mancano lavoro e servizi» Parla il sindaco Cesaroni, pronto a confermare il ruolo trainante di Comunanza per le zone montane, su ancoraonline.it, 30 Ottobre 2019.
  14. ^ (IT) Gabriele Nepi, Cenni storici di Comunanza, Fermo, La Rapida, 1961.
  15. ^ (EN) Simonetta Menchelli e Eleonora Iacopini, Novana, its territory and the Pisa South Picenum Survey Project II, in Fasti On Line - Documents & Research, 2016.
  16. ^ (IT) Simonetta Menchelli e Eleonora Iacopini, I territori di Firmum e Novana: analisi comparative sulle ricerche in corso, in Picus, XXXVII, 2017, pp. 221-243.
  17. ^ (IT) S. Bernetti, Il Municipio di Novana nel Piceno: un’ipotesi di localizzazione, in Ostraka, 18,1, 1999, pp. 99-118.
  18. ^ (IT) Simonetta Menchelli e Eleonora Iacopini, I territori di Firmum e Novana: analisi comparative sulle ricerche in corso, in Picus, XXXVII, 2017, p. 229.
  19. ^ (IT) Simonetta Menchelli e Eleonora Iacopini, I territori di Firmum e Novana: analisi comparative sulle ricerche in corso, in Picus, XXXVII, 2017, p. 230.
  20. ^ (IT) Simonetta Menchelli e Eleonora Iacopini, I territori di Firmum e Novana: analisi comparative sulle ricerche in corso, in Picus, XXXVII, 2017, p. 230.
  21. ^ (IT) Simonetta Menchelli e Eleonora Iacopini, I territori di Firmum e Novana: analisi comparative sulle ricerche in corso, in Picus, XXXVII, 2017, p. 230.
  22. ^ (EN) Simonetta Menchelli e Eleonora Iacopini, Novana, its territory and the Pisa South Picenum Survey Project II, in Fasti On Line - Documents & Research, 2016, pp. 2-3.
  23. ^ (IT) Comunanza - Tutti i ritrovamenti dal 1935 ad oggi, su avventuramarche.it.
  24. ^ (EN) Simonetta Menchelli e Eleonora Iacopini, Novana, its territory and the Pisa South Picenum Survey Project II, in Fasti On Line - Documents & Research, 2016, p. 7.
  25. ^ (EN) Simonetta Menchelli e Eleonora Iacopini, Novana, its territory and the Pisa South Picenum Survey Project II, in Fasti On Line - Documents & Research, 2016, pp. 7-9.
  26. ^ (IT) Simonetta Menchelli e Eleonora Iacopini, I territori di Firmum e Novana: analisi comparative sulle ricerche in corso, in Picus, XXXVII, 2017, p. 234.
  27. ^ (IT) Gabriele Nepi, Il Piceno nei classici latini e greci, Fermo, 2008, p. 78.
  28. ^ (IT) Simonetta Menchelli e Eleonora Iacopini, I territori di Firmum e Novana: analisi comparative sulle ricerche in corso, in Picus, XXXVII, 2017, pp. 234-235.
  29. ^ (IT) Pietro Spinucci, Comunanza ieri e oggi, Gabrielli Editori, 1996, p. 45.
  30. ^ a b (IT) Pietro Spinucci, Comunanza ieri e oggi, Gabrielli Editori, 1996, p. 72.
  31. ^ (IT) Cronologia dei plebisciti in Italia, su francobampi.it.
  32. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore :2
  33. ^ (IT) Sciame sismico nei dintorni di Ascoli, il geologo Tondi: “Faglia non in grado di generare forti terremoti”, su picenonews24.it.
  34. ^ (IT) 26 Novembre 1972, 16:03 MARCHE MERIDIONALI, su emidius.mi.ingv.it.
  35. ^ (IT) La liste dei 140 Comuni inseriti nel “cratere del terremoto”, su osservatoriosisma.it.
  36. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  37. ^ (IT) Centro Polifunzionale di Protezione Civile: a Comunanza la posa della prima pietra, su cronachepicene.it.
  38. ^ (IT) Inaugurazione idroscalo Lago di Gerosa, Sabatini: “È un bel progetto che vogliamo far crescere progressivamente”, su ascolilive.it.
  39. ^ (IT) Pietro Spinucci, Comunanza ieri e oggi, Gabrielli Editori, 1996.
  40. ^ (IT) Pietro Spinucci, Comunanza ieri e oggi, Gabrielli Editori, 1996.
  41. ^ Atlante cartografico dell'artigianato, vol. 2, Roma, A.C.I., 1985, p. 12.
  42. ^ GAL Piceno Archiviato il 15 agosto 2007 in Internet Archive.
  43. ^ (IT) Agenzia regionale per la protezione ambientale delle Marche - Istituto Superiore di Sanità, RAPPORTO FINALE - MONITORAGGIO DELLE ACQUE E DEI SEDIMENTI DEL LAGO ARTIFICIALE DI GEROSA FINALIZZATO ALLO STUDIO CIRCA LA PRESENZA DEL CIANOBATTERIO TOSSICO PLANKTOTHRIX RUBESCENS (PDF), p. 5.
  44. ^ (IT) Consorzio di Bonifica delle Marche - Gli invasi artificiali, su bonificamarche.it.
  45. ^ (IT) Consorzio di Bonifica delle Marche - Gli invasi artificali, su bonificamarche.it.
  46. ^ (IT) Agenzia regionale per la protezione ambientale delle Marche - Istituto Superiore di Sanità, RAPPORTO FINALE - MONITORAGGIO DELLE ACQUE E DEI SEDIMENTI DEL LAGO ARTIFICIALE DI GEROSA FINALIZZATO ALLO STUDIO CIRCA LA PRESENZA DEL CIANOBATTERIO TOSSICO PLANKTOTHRIX RUBESCENS (PDF), p. 6.
  47. ^ (IT) Agenzia regionale per la protezione ambientale delle Marche - Istituto Superiore di Sanità, RAPPORTO FINALE - MONITORAGGIO DELLE ACQUE E DEI SEDIMENTI DEL LAGO ARTIFICIALE DI GEROSA FINALIZZATO ALLO STUDIO CIRCA LA PRESENZA DEL CIANOBATTERIO TOSSICO PLANKTOTHRIX RUBESCENS (PDF), p. 6.
  48. ^ (IT) Chiesa di Santa Maria a Terme, su terredelpiceno.it.
  49. ^ (IT) Chiesa di S. Caterina d’Alessandria d’Egitto, su terredelpiceno.it.
  50. ^ (IT) Chiesa di San Francesco, su terredelpiceno.it.
  51. ^ (IT) Le frazioni, su comune.comunanza.ap.it.
  52. ^ (IT) Le frazioni, su comune.comunanza.ap.it.
  53. ^ (IT) Le frazioni, su comune.comunanza.ap.it.
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  55. ^ (IT) Le frazioni, su comune.comunanza.ap.it.
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  57. ^ (IT) Le frazioni, su comune.comunanza.ap.it.
  58. ^ (IT) Le frazioni, su comune.comunanza.ap.it.
  59. ^ (IT) Le frazioni, su comune.comunanza.ap.it.
  60. ^ (IT) Le frazioni, su comune.comunanza.ap.it.
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  62. ^ (IT) Le frazioni, su comune.comunanza.ap.it.
  63. ^ (IT) Le frazioni, su comune.comunanza.ap.it.
  64. ^ (IT) Le frazioni, su comune.comunanza.ap.it.
  65. ^ (EN) Diocese of San Benedetto del Tronto-Ripatransone-Montalto, su catholic-hierarchy.org.
  66. ^ (EN) Archdiocese of Fermo, su catholic-hierarchy.org.
  67. ^ (EN) Diocese of Ascoli Piceno, su catholic-hierarchy.org.

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