Derby d'Italia: differenze tra le versioni
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Negli anni 2010 si assistette al prepotente ritorno ''in auge'' della Juventus, per nove volte consecutive campione d'Italia e tornata a dettar legge anche nelle sfide contro i meneghini;<ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.gazzetta.it/2014/febbraio/02/Juve_Inter_mai_cosi_distanti_ga_0_20140202_df9bbd2a-8bd6-11e3-aa8c-161e16d20aaf.shtml|titolo=Juve-Inter, mai così distanti|autore=Luca Bianchin|pubblicazione=La Gazzetta dello Sport|data=2 febbraio 2014|accesso=19 maggio 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160816044856/http://archiviostorico.gazzetta.it/2014/febbraio/02/Juve_Inter_mai_cosi_distanti_ga_0_20140202_df9bbd2a-8bd6-11e3-aa8c-161e16d20aaf.shtml|dataarchivio=16 agosto 2016|urlmorto=no}}</ref> in particolare, con il 3-1 |
Negli anni 2010 si assistette al prepotente ritorno ''in auge'' della Juventus, per nove volte consecutive campione d'Italia e tornata a dettar legge anche nelle sfide contro i meneghini;<ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.gazzetta.it/2014/febbraio/02/Juve_Inter_mai_cosi_distanti_ga_0_20140202_df9bbd2a-8bd6-11e3-aa8c-161e16d20aaf.shtml|titolo=Juve-Inter, mai così distanti|autore=Luca Bianchin|pubblicazione=La Gazzetta dello Sport|data=2 febbraio 2014|accesso=19 maggio 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160816044856/http://archiviostorico.gazzetta.it/2014/febbraio/02/Juve_Inter_mai_cosi_distanti_ga_0_20140202_df9bbd2a-8bd6-11e3-aa8c-161e16d20aaf.shtml|dataarchivio=16 agosto 2016|urlmorto=no}}</ref> in particolare, con il 3-1 nel nuovo [[Allianz Stadium (Torino)|Stadium]] di Torino del 2 febbraio 2014, i piemontesi misero a referto la loro centesima vittoria nella storia contro i lombardi.<ref>{{cita web|url=http://www.spaziojuve.it/2014/juve-con-quella-di-stasera-sono-100-vittorie-contro-linter-eguagliato-anche-un-altro-record/|titolo=Juve, con quella di stasera raggiunta quota 100 vittorie contro l'Inter. Eguagliato anche un altro record...|autore=Corrado Parlati|data=2 febbraio 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151004065913/http://www.spaziojuve.it/2014/juve-con-quella-di-stasera-sono-100-vittorie-contro-linter-eguagliato-anche-un-altro-record/|dataarchivio=4 ottobre 2015}}</ref> In questo lasso di tempo, in campionato gli unici acuti interisti furono il 3-1 esterno del 3 novembre 2012, che pose fine a un'inviolabilità assoluta bianconera che perdurava da 49 gare,<ref>{{cita web|url=http://www.gazzetta.it/Calcio/Squadre/Juventus/03-11-2012/milito-implacabile-inter-rimonta-juve-non-piu-imbattibile-913108790397.shtml|titolo=Milito implacabile, l'Inter rimonta. La Juve non è più imbattibile|autore=Riccardo Pratesi|data=3 novembre 2012|accesso=4 luglio 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150711112241/http://www.gazzetta.it/Calcio/Squadre/Juventus/03-11-2012/milito-implacabile-inter-rimonta-juve-non-piu-imbattibile-913108790397.shtml|dataarchivio=11 luglio 2015|urlmorto=no}}</ref> e il 2-1 casalingo del 18 settembre 2016, che interruppe dopo sei anni l'imbattibilità bianconera a San Siro. Nel mezzo, nella stagione 2015-2016 le due rivali si ritrovarono opposte per la quarta volta in una semifinale di [[Coppa Italia 2015-2016|Coppa Italia]]: dopo il 3-0 bianconero nell'andata a Torino,<ref>{{cita web|url=http://www.repubblica.it/sport/calcio/serie-a/juventus/2016/01/27/news/juventus_batte_inter-132188450/|titolo=Juventus-Inter 3-0: si risveglia Morata, i bianconeri ipotecano la finale|autore=Francesco Carci|data=27 gennaio 2016|accesso=3 marzo 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160302133813/http://www.repubblica.it/sport/calcio/serie-a/juventus/2016/01/27/news/juventus_batte_inter-132188450/|dataarchivio=2 marzo 2016|urlmorto=sì}}</ref> cui replicarono i nerazzurri con un altro 3-0 nel ritorno a Milano, come dodici anni prima il confronto premiò la Juventus ai rigori.<ref>{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2016/03/03/inter-bellissima-e-amarissima-la-rimonta-impossibile-riesce-perfetta46.html|titolo=Inter, bellissima e amarissima la rimonta impossibile riesce ma ai rigori la Juve è perfetta|autore=Andrea Sorrentino|pubblicazione=la Repubblica|data=3 marzo 2016|p=46|accesso=10 dicembre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171008181320/https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2016/03/03/inter-bellissima-e-amarissima-la-rimonta-impossibile-riesce-perfetta46.html|dataarchivio=8 ottobre 2017|urlmorto=no}}</ref> |
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Con l'entrata negli anni 2020 la sfida si portò dietro nuove schermaglie per via dell'approdo della ''bandiera'' juventina [[Antonio Conte]] sulla panchina interista.<ref>{{cita web|url=https://www.corrieredellosport.it/news/calcio/serie-a/2019/05/31-57488126/conte_e_il_nuovo_allenatore_dell_inter_tifosi_nerazzurri_divisi_juventini_imbufaliti|titolo=Conte è il nuovo allenatore dell’Inter. Tifosi nerazzurri divisi, juventini imbufaliti|data=31 maggio 2019}}</ref> Il decennio si aprì nella stagione 2020-2021 col derby d'Italia, per la quinta volta nella storia, valevole per le semifinali di [[Coppa Italia 2020-2021|Coppa Italia]]: a prevalere furono i bianconeri di [[Andrea Pirlo]] grazie al 2-1 di Milano<ref>{{cita web|autore=Jacopo Manfredi|url=https://www.repubblica.it/sport/calcio/serie-a/2021/02/02/news/coppa_italia_inter-juventus_1-2_lukaku_non_basta_doppio_ronaldo_i_bianconeri_ipotecano_la_finale-285721752/|titolo=Coppa Italia, Inter-Juventus 1-2: Lautaro non basta, doppio Ronaldo e bianconeri vicini alla finale|data=2 febbraio 2021}}</ref> poi capitalizzato con lo 0-0 nel ''retour match'' di Torino.<ref>{{cita web|autore=Jacopo Manfredi|url=https://www.repubblica.it/sport/calcio/serie-a/2021/02/09/news/coppa_italia_juventus-inter_0-0_i_bianconeri_volano_in_finale-286833685/|titolo=Coppa Italia: Juventus-Inter 0-0, i bianconeri volano in finale|data=9 febbraio 2021}}</ref> |
Con l'entrata negli anni 2020 la sfida si portò dietro nuove schermaglie per via dell'approdo della ''bandiera'' juventina [[Antonio Conte]] sulla panchina interista.<ref>{{cita web|url=https://www.corrieredellosport.it/news/calcio/serie-a/2019/05/31-57488126/conte_e_il_nuovo_allenatore_dell_inter_tifosi_nerazzurri_divisi_juventini_imbufaliti|titolo=Conte è il nuovo allenatore dell’Inter. Tifosi nerazzurri divisi, juventini imbufaliti|data=31 maggio 2019}}</ref> Il decennio si aprì nella stagione 2020-2021 col derby d'Italia, per la quinta volta nella storia, valevole per le semifinali di [[Coppa Italia 2020-2021|Coppa Italia]]: a prevalere furono i bianconeri di [[Andrea Pirlo]] grazie al 2-1 di Milano<ref>{{cita web|autore=Jacopo Manfredi|url=https://www.repubblica.it/sport/calcio/serie-a/2021/02/02/news/coppa_italia_inter-juventus_1-2_lukaku_non_basta_doppio_ronaldo_i_bianconeri_ipotecano_la_finale-285721752/|titolo=Coppa Italia, Inter-Juventus 1-2: Lautaro non basta, doppio Ronaldo e bianconeri vicini alla finale|data=2 febbraio 2021}}</ref> poi capitalizzato con lo 0-0 nel ''retour match'' di Torino.<ref>{{cita web|autore=Jacopo Manfredi|url=https://www.repubblica.it/sport/calcio/serie-a/2021/02/09/news/coppa_italia_juventus-inter_0-0_i_bianconeri_volano_in_finale-286833685/|titolo=Coppa Italia: Juventus-Inter 0-0, i bianconeri volano in finale|data=9 febbraio 2021}}</ref> |
Versione delle 17:42, 11 feb 2021
Il derby d'Italia è il nome dato comunemente all'incontro di calcio tra le squadre italiane di Inter e Juventus.[1][2] Con 240 incontri ufficiali disputati, si tratta della gara più volte giocatasi nel panorama calcistico italiano.
Pur non essendo un derby nel senso stretto del termine, la contrapposizione sportiva tra Nerazzurri e Bianconeri mette di fronte due fra le formazioni più sostenute, titolate e con maggior tradizione sportiva, oltreché col maggior fatturato e valore borsistico d'Italia. Per quanto riguarda la Serie A, quello fra Inter e Juventus è spesso emerso come un dualismo per le prime posizioni della classifica, a volte determinante per l'assegnazione dello scudetto; la sfida è inoltre divenuta protagonista di alcune finali, tra cui due di Coppa Italia (1959 e 1965) e una di Supercoppa italiana (2005). Si tratta, in altre parole, di una «classica» del calcio italiano.[3]
L'incontro tra l'Inter e la Juventus spesso è vissuto come il riflesso tra la rivalità, sia in ambito economico sia politico, che divide Milano e Torino, le più grandi città del Nord-Ovest d'Italia nonché, assieme a Genova, componenti del cosiddetto triangolo industriale, la regione socioeconomica che ebbe il maggior sviluppo sportivo nel Paese,[4] oltreché di quella tra i Moratti e gli Agnelli, le famiglie che ne hanno detenuto per più tempo la maggioranza societaria;[5][6] motivo per cui è anche descritto come un «derby regionale».[7]
L'espressione
L'espressione fu coniata nel 1967 da Gianni Brera, il più influente giornalista sportivo italiano del XX secolo,[8] per indicare il confronto tra due formazioni che, pur risiedendo in due città e persino regioni differenti, erano caratterizzate da una profonda rivalità reciproca, tipica di quelle sfide "stracittadine" chiamate per l'appunto derby; solo in seguito la partita Inter-Juventus venne vista anche come quella fra le due squadre al tempo più titolate e tifate d'Italia, nonché fra le poche all'epoca mai retrocesse dalla Serie A. Nel 1967 le proprietà di Inter e Juventus erano inoltre in mano, rispettivamente, ai Moratti e agli Agnelli, due tra le più importanti dinastie economiche dell'Italia di quegli anni, cosa che contribuì a dare all'espressione di Brera anche una valenza di tipo sociale.[6]
«"Derby d'Italia" nasce nel 1967. Juventus e Inter sono, in quel momento, le squadre con gli albi d'oro più ricchi. La Juve ha già vinto 13 scudetti, l'Inter 10. Il Milan? È stato fondato prima dell'Inter, ha cominciato a vincere prima della Juventus, ma in bacheca ha due scudetti in meno dell'Inter e uno del Genoa. Brera fa la somma dei titoli (italiani) e, dopo l'ultimo trionfo juventino, conia la nuova espressione.
È il 1967. [...] In Italia tramonta il mito della Grande Inter. Succede a Mantova, giovedì 1º giugno, ultima di campionato. I nerazzurri [...] sono primi con 48 punti, la Juve a 47. La trasferta "virgiliana" sembra tranquilla, la Juve gioca contro la Lazio disperata e quasi in B. Primo tempo Mantova-Inter zero a zero. Ripresa: al quarto minuto clamorosa (e inquietante) papera del portierone Giuliano Sarti. L'Inter perde. La Juve batte la Lazio con gol di Bercellino e Zigoni, sorpassa i nerazzurri e vince il duello ("derby d'Italia" alla distanza) e il 13º scudetto.
L'espressione di Brera è quindi coniata in piena lotta Inter-Juve. La Milano lombarda e il vej Piemont [...]. Sfida piena di tensioni e di scudetti. Un bravo giornalista, Vladimiro Caminiti, alcuni anni dopo si chiede: perché Inter-Juve è il derby d'Italia? Si risponde: "Le ragioni sono mille e nessuna. La ragione del cuore, prima di tutte, perché si tratta delle società più popolari d'Italia con sostenitori e club ovunque. Anche fuori dalla penisola"».[9]
—Germano Bovolenta, 21 novembre 2008
Dal 1994 al 2009 il Milan è stato in vantaggio sull'Inter per numero di scudetti conquistati,[8] il che ha suscitato polemiche da parte dei rossoneri sull'uso di tale locuzione:[10] secondo alcuni,[11] infatti, la definizione di derby d'Italia era superficialmente riferita alle sole squadre con il palmarès più ricco; secondo altri,[12][13] l'intenzione di Brera era esclusivamente quella di sottolineare la rivalità che tradizionalmente caratterizza le sfide tra il club interista e quello juventino, a prescindere dagli albi d'oro. In ogni caso, l'antica rivalità tra le tifoserie nerazzurre e bianconere è ancora una costante del calcio italiano, anche considerando che essa si è rinvigorita nel 2006 per gli strascichi del caso Calciopoli.[14] Tutto ciò rende l'incontro tra le due squadre molto simile a una stracittadina, permettendo il successo di tale locuzione popolare ancora oggi.[15][16]
Cenni storici
Dagli albori al girone unico
La Juventus, tra le più antiche società calcistiche d'Italia, nacque a Torino nel 1897 per volontà di un gruppo di studenti liceali, mentre l'Internazionale si costituì a Milano nel 1908 per scissione dai concittadini del Milan. Le due squadre si affrontarono per la prima volta nel 1909 durante il campionato di Prima Categoria: nel primo incontro assoluto del 14 novembre di quell'anno, giocato sul campo di Corso Sebastopoli a Torino, i bianconeri vinsero 2-0 grazie a una doppietta di Ernesto Borel,[8][17] mentre i nerazzurri si imposero 1-0 in Lombardia due settimane più tardi con un gol di Oscar Engler; l'Inter avrebbe poi conquistato a fine stagione il suo primo titolo italiano.[18]
L'11 novembre 1912 l'Inter ottenne l'affermazione più larga sui rivali piemontesi in trasferta, vincendo in Piemonte per 0-4. Il torneo del 1913-1914 segnò invece le gare con più reti di scarto tra le formazioni: all'andata vinse la Juventus per 7-2[19] mentre, al ritorno, prevalsero i nerazzurri per 6-1.[20] Per quanto riguarda la Serie A, la prima gara si disputò il 19 marzo 1930 a Torino, alla presenza del re Vittorio Emanuele III, con l'Ambrosiana – nome cui era stata costretta l'Inter sotto il ventennio fascista, causa italianizzazione, dopo la forzata fusione con la US Milanese – vittoriosa per 2-1;[21] il successo per 2-0 nella gara di ritorno, il 29 giugno, assicurò anche in questo caso ai milanesi lo scudetto, coi torinesi al terzo posto della classifica:[22] fu questo il primo titolo italiano assegnato nell'era del girone unico, nonché il primo che vide nerazzurri e bianconeri battagliare da vicino per la sua conquista.
La Juve del Quinquennio e l'Ambrosiana di Peppìn Meazza
La rivalità vera e propria ebbe inizio negli anni 1930 quando i due club, entrambi al vertice del calcio italiano, si ritrovarono stabilmente a lottare per lo scudetto assieme alla principale rivale del tempo, il Bologna. La Juve del Quinquennio fece suoi cinque campionati consecutivi durante la prima metà del decennio (1931-1935), prima squadra capace di raggiungere questo filotto, mentre l'Ambrosiana-Inter, come detto già vincitrice nel 1929-1930 del primo torneo a girone unico, fu in seguito artefice di altre due affermazioni tricolori sul finire della decade.
L'annata 1932-1933 vide i bianconeri di Carlo Carcano vincitori del loro terzo titolo consecutivo davanti ai nerazzurri, costretti ad abbandonare le ambizioni tricolori dopo la sconfitta 3-0 subita nel girone d'andata a Torino.[23] La stagione successiva i meneghini chiusero nuovamente alle spalle dei piemontesi,[24] pur battendoli per 3-2 a Milano nella gara d'andata.[25] Il campionato del 1934-1935 segnò invece un testa a testa fra le due formazioni fino all'ultima giornata, in programma per il 2 giugno 1935, con le due rivali fin lì appaiate in vetta a quota 42 punti: la Juventus sconfisse 1-0 a Firenze la Fiorentina, mentre l'Ambrosiana-Inter, perdendo 4-2 a Roma con la Lazio, lasciò ai piemontesi la gioia del quinto scudetto consecutivo.[26]
Chiusa l'epoca del quinquennio juventino, la stagione 1935-1936 vide invece le due rivali affrontarsi per la prima volta in Coppa Italia, manifestazione nell'occasione reistituita dall'allora Direttorio Divisioni Superiori dopo un decennio di oblìo: contrapposte negli ottavi di finale, ad avere la meglio fu la squadra bianconera che superò di misura quella nerazzurra grazie a una rete di Armando Diena.[27]
Nella stagione 1937-1938 le compagini si spartirono i due allori del calcio italiano, battagliando spalla a spalla in entrambi i casi. I lombardi trionfarono in campionato, avendo la meglio dei piemontesi solo all'ultimo turno: il 24 aprile l'Ambrosiana-Inter del capocannoniere Giuseppe Meazza, in vantaggio di un solo punto, sconfisse il Bari in trasferta per 2-0 mentre la Juventus, ospite del Milan a San Siro, fu fermata sul risultato di 1-1 rinunciando così alle speranze tricolori.[28] In Coppa Italia furono invece i bianconeri a sollevare il trofeo: tre giorni prima dell'epilogo del campionato, nella semifinale di coppa giocata in gara unica a Torino i padroni di casa regolarono 2-0 gli ospiti, guadagnando così l'accesso alla finale[29] che poi vinceranno, mettendo in bacheca il loro primo successo nella competizione. In questo periodo i bianconeri vinsero 12 match contro i rivali nerazzurri, da par loro fermatisi a 8, con il picco del 5-0 a Milano del 16 ottobre 1938.[30]
Il secondo dopoguerra
Nel secondo dopoguerra, chiusasi tragicamente l'epopea calcistica del Grande Torino, Inter e Juventus si trovarono di nuovo in vetta nella stagione 1949-1950 con i bianconeri, dopo tre lustri, campioni d'Italia per l'ottava volta[31] e i rivali milanesi, terzi, distanziati di tredici lunghezze nonché sconfitti dai piemontesi in entrambi gli scontri diretti.
La squadra nerazzurra si rifece di lì a poco, trionfando nel campionato del 1952-1953 e tornando nell'occasione a cucirsi il tricolore al petto a tredici anni dalla sua precedente affermazione.[32] Anche nel 1953-1954 l'undici del presidente Carlo Masseroni e dell'allenatore Alfredo Foni (già bandiera juventina da calciatore) si sarebbe aggiudicato il titolo, stavolta dopo un lungo testa a testa proprio con la Juve culminato in un arrivo al fotofinish all'ultima giornata, con nerazzurri e bianconeri separati da un solo punto di distacco e impegnati in casa, rispettivamente, contro Triestina e Napoli: entrambe le rivali vinsero, sicché lo scudetto rimase sulle casacche di Benito Lorenzi e compagni;[33] in quel torneo i meneghini ottennero inoltre la loro affermazione più larga sui torinesi, il 4 aprile 1954, imponendosi per 6-0 a Milano.[34]
Dal Trio Magico alla Grande Inter
Gli anni 1950 si chiusero con le due rivali contrapposte per la prima volta in una finale, quella di Coppa Italia, in cui l'Inter non riuscì a sfruttare il vantaggio ambientale di giocare a San Siro, luogo definito per la finale di Coppa Italia in quegli anni, cedendo quel 13 settembre 1959 con un netto 1-4 dinanzi alla Juve del Trio Boniperti-Charles-Sívori.[35][36] Da notare che a partire dal dicembre 1954 e sino allo stesso mese del 1960, i bianconeri dei 13 incontri disputati ne vinsero 11, lasciando solo due pareggi ai nerazzurri, l'1-1 del 14 ottobre 1956[37] e il 2-2 del 16 marzo 1958,[38] incontri entrambi disputati a Milano.
Nel 1961 fu ancora la Juventus a centrare la sua vittoria col maggior scarto. Il 16 aprile le due formazioni si affrontarono a Torino, con i bianconeri battuti all'andata per 3-1 ma ora in vantaggio di due punti in classifica. La gara fu sospesa al 31' minuto per motivi di sicurezza, causa un'invasione a bordo campo del pubblico presente all'interno dello stadio Comunale: l'Inter, in prima istanza, ottenne il 2-0 a tavolino ma la società bianconera presentò ricorso, accolto il 3 giugno dalla Federcalcio (all'epoca presieduta da Umberto Agnelli, anche presidente della Juventus) la quale dispose di rigiocare il match; nel frattempo i meneghini persero inaspettatamente a Catania per 0-2, scivolando a -3 dai piemontesi prima del nuovo scontro diretto, e abbandonando ogni speranza tricolore. Il 10 giugno la Juventus, con il Cabezón autore nell'occasione di una sestina, sconfisse per 9-1 la squadra milanese che, in segno di protesta contro la ripetizione della gara, aveva scelto di schierare la propria formazione "Primavera".[39]
Gli anni 1960 segnarono la fine del ciclo bianconero del Trio Magico (1957-1961), che fece suoi tre scudetti e due Coppe Italia, e l'inizio dell'epopea della Grande Inter di Angelo Moratti e Helenio Herrera (1962-1966), la prima squadra italiana a vincere due Coppe dei Campioni, altrettante Coppe Intercontinentali, prima volta assoluta per un'italiana, e tre titoli nazionali; in proposito, i nerazzurri del Mago conquistarono il loro primo scudetto proprio contro i piemontesi, sconfitti 1-0 a Torino il 28 aprile 1963 grazie alla rete di Sandro Mazzola, nel match che segnò la lotta al vertice di quella stagione.[40] Nello specifico, con quest'ultima vittoria l'Inter passò per il secondo anno di fila in casa della Juventus (dopo il 2-4 del 1962), mettendo così fine un'imbattibilità bianconera a Torino che durava da 9 anni.
HH vs HH2
Per la maggior parte di questo decennio la sfida fra le due rivali fu anche quella tra HH e HH2, ovvero i due Herrera che sedevano sulle panchine, il succitato Helenio a Milano e Heriberto a Torino. Due tecnici, e due modi di intendere il calcio, letteralmente agli antipodi: il primo, franco-argentino, un istrionico affabulatore che puntava molto sull'aspetto emotivo e psicologico dei suoi giocatori; il secondo, paraguaiano, un "sergente di ferro" cultore dell'allenamento e di una rigida disciplina sia tattica sia, soprattutto, comportamentale.[41]
Seppur l'Inter si dimostrò tra le più forti squadre europee degli anni 1960, nelle due occasioni in cui nerazzurri e bianconeri si ritrovarono a sfidarsi gli uni di fronte agli altri, dapprima nella finale di Roma della Coppa Italia 1964-1965[36][42] e poi nella volata-tricolore del campionato 1966-1967,[43] ad avere la meglio in entrambi i casi fu la cosiddetta Juve Operaia[44] che peraltro, con lo scudetto del '67 vinto in rimonta all'ultima giornata, complice la storica "papera" del portiere nerazzurro Giuliano Sarti sul campo del Mantova, mise di fatto fine all'epoca della Grande Inter.[45]
Dagli anni 1970 ai 1990
Il lasso di tempo che va dagli anni 1970 alla prima metà degli anni 1980 fu segnato dal cosiddetto Ciclo Leggendario dei bianconeri, che vinsero nove scudetti sui sedici campionati disputati oltreché, con Giovanni Trapattoni in panchina, tutte le competizioni confederali, prima squadra nella storia del calcio a riuscire nell'impresa.[46]
Tra il 1973 e il 1975 la Juventus vinse inoltre cinque derby d'Italia consecutivi fra campionato e coppa nazionale, sbancando San Siro in tre occasioni: tale striscia fu fermata il 29 maggio '75 da una vittoria interista per 2-1 nel match d'andata dei gironi di semifinale della Coppa Italia 1974-1975, con rete decisiva di Giacinto Facchetti;[47] il 19 giugno seguente, però, i torinesi si rivalsero andando a vincere a Milano con un tennistico 6-2,[29][48] nella gara che rappresenta la vittoria col maggior scarto dei bianconeri in trasferta.[8]
A partire dal gennaio 1972 e sino al dicembre 1977, su 21 incontri ufficiali (12 di campionato e 9 di Coppa Italia), la Juventus ne ha vinti 10 di campionato e 3 in Coppa Italia. Per i nerazzurri 5 successi nella coppa nazionale e uno solo in campionato, il 4 aprile 1976, con gol di Mario Bertini.[49] Due i pareggi, uno per competizione. L'Inter chiuderà tuttavia tale decennio con un secco 4-0 nella sfida di campionato a San Siro dell'11 novembre 1979, in una stagione che vide i meneghini di Eugenio Bersellini rivincere dopo nove anni lo scudetto proprio davanti ai torinesi, e con nell'occasione protagonista Alessandro Altobelli autore di una tripletta.[50]
Negli anni 1980, dopo la fine del blocco quindicennale (eredità della disfatta coreana) all'ingaggio degli stranieri in Serie A, gli incontri fra nerazzurri e bianconeri videro protagonisti due tra le maggiori stelle del tempo quali il francese Michel Platini e il tedesco Karl-Heinz Rummenigge. In questo decennio, da parte juventina rimase nella memoria la doppia sfida del 1983 in semifinale di Coppa Italia,[29] preludio alla vittoriosa finale che varrà loro la settima coppa nazionale, mentre sul versante interista occupò un posto di rilievo un altro 4-0 di campionato, quello maturato a Milano l'11 novembre 1984.[51]
La rinascita di una rivalità
Con l'arrivo della Triade, ovvero il trio dirigenziale bianconero Bettega-Giraudo-Moggi, negli anni 1990 la sfida si spostò anche sui banchi politici della Lega Calcio, con il duopolio formato dalla Juve e dal Milan di Silvio Berlusconi alla maggioranza,[52] e l'Inter, passata nel frattempo dalle mani di Ernesto Pellegrini a quelle di Massimo Moratti, figlio di Angelo, alla minoranza. Il derby d'Italia, nel frattempo relegato in secondo piano dall'altra rivalità nazionale biancorossonera, si riaccese nella Serie A 1997-1998 quando le due squadre, dopo anni, si ritrovarono nuovamente a lottare spalla a spalla per lo scudetto.
A quattro turni dal termine di quel campionato, era in programma a Torino lo scontro diretto tra i bianconeri in testa e i nerazzurri a un solo punto di ritardo. Nella seconda frazione di gioco, con la squadra di Marcello Lippi avanti grazie a un gol di Alessandro Del Piero, gli ospiti recriminarono per un contatto in area tra il difensore juventino Mark Iuliano e l'attaccante interista Ronaldo:[53] gli uomini di Gigi Simoni chiesero invano l'assegnazione di un rigore, ma non fu dello stesso avviso l'arbitro Piero Ceccarini;[54] la partita terminò con il successo di misura dei padroni di casa,[53] ma al fischio finale le discussioni proliferarono in tutti i media, arrivando finanche in Parlamento[55] e sfiorando una crisi istituzionale ai vertici della Federcalcio.[56] A fine torneo la Juventus colse il suo venticinquesimo titolo, con l'Inter relegata alla piazza d'onore. In totale, il bilancio delle sfide negli anni 1990 tende a favore della Juventus per 14-5 sull'Inter, con 6 pareggi.
Anni 2000
Il campionato del 2001-2002 andò a scrivere un'altra importante pagina della storica rivalità, con Inter e Juventus di nuovo in lotta per il tricolore, in una corsa a tre che vide coinvolta anche la Roma, sino all'ultimo turno. La squadra nerazzurra, capolista a 90' dal termine e data ampiamente favorita per il trionfo finale, perse a sorpresa 4-2 in casa di una Lazio,[57] quel giorno, "scaricata" dai suoi stessi tifosi – per timore di assistere a un successo dei concittadini giallorossi –,[58] lasciando così strada libera ai bianconeri di Lippi che, battendo in trasferta l'Udinese per 2-0, si assicurarono lo scudetto.[59] L'epilogo di quel torneo rimase impresso nella memoria collettiva[60] tanto che, da allora, il «5 maggio» è divenuta una delle date "simbolo" nella storia del calcio italiano,[61] ricordata con opposti sentimenti dalle due tifoserie, e presto trasformatasi in uno dei pilastri di questo dualismo sportivo.[57]
Nella stagione successiva le due squadre si ritrovarono di nuovo a lottare per lo scudetto. Degna di nota risultò la sfida d'andata giocata allo stadio Meazza in cui l'Inter, passata in svantaggio a causa di un rigore trasformato da Del Piero all'89', riacciuffò il pareggio al 5' di recupero, sugli sviluppi di un calcio d'angolo, grazie alla singolare marcatura "in coabitazione" fra Vieri e il portiere nerazzurro Francesco Toldo, spintosi nell'occasione in avanti.[62][63] Il 29 novembre 2003 l'Inter espugnò poi Torino con un 1-3, fermando l'imbattibilità bianconera casalinga nel derby d'Italia che durava da dieci anni;[64] i nerazzurri vinsero poi anche il match di ritorno a Milano per 3-2,[65][66] sicché il campionato 2003-2004 rimane l'ultimo in cui i lombardi riuscirono a prevalere in entrambi i confronti diretti sui piemontesi. Nella stessa stagione le due squadre si ritrovarono contrapposte nella semifinale di Coppa Italia: un doppio confronto che, dopo i pareggi di Torino e Milano, per la prima volta nella storia del derby d'Italia si risolse ai tiri di rigore, che arrisero ai bianconeri.[29]
Lo spartiacque di Calciopoli
Il 20 agosto 2005, al Delle Alpi di Torino, Juventus e Inter si affrontarono per la prima volta nella finale di Supercoppa Italiana, che vide vittoriosi i nerazzurri di Roberto Mancini grazie a una rete di Juan Sebastián Verón nei tempi supplementari;[67] con questa vittoria i nerazzurri bissarono la loro terza vittoria consecutiva a Torino, in quella che è, ancora oggi, la loro miglior striscia di vittorie in casa dei piemontesi. Fu al termine di questa stagione che la rivalità fra i due club si rinfocolò definitivamente, per via dello scoppio nell'estate 2006 dello scandalo Calciopoli:[8] nell'occasione la Giustizia Sportiva, tra gli altri provvedimenti, declassò la società bianconera in Serie B per la prima volta nella sua storia;[68] quella nerazzurra rimase così l'unica squadra italiana a non esser mai retrocessa nella serie cadetta e, il 26 luglio dello stesso anno, si vide inoltre assegnare lo scudetto del 2005-2006, precedentemente conquistato sul campo proprio dai rivali bianconeri.[69]
Per i succitati motivi, nella seconda metà degli anni 2000 il derby d'Italia tornò a essere tra le sfide più sentite dai due club. In tale periodo l'Inter egemonizzò il calcio italiano facendo suoi quindici trofei, fra nazionali e internazionali, nello spazio di sette stagioni. La cosa si riverberò anche nelle sfide del tempo fra nerazzurri e bianconeri, con questi ultimi che in poche occasioni riuscirono a battere i rivali: tra di essi due 2-1, il primo nel girone di ritorno del campionato 2007-2008, prima vittoria juventina a Milano dal loro ritorno in massima serie,[70] e il secondo nell'andata della stagione 2009-2010,[71] quando a Torino i padroni di casa superarono l'undici di José Mourinho di lì a qualche mese artefice di uno storico treble mai riuscito prima a una squadra italiana;[72] fondamentale per tale traguardo, peraltro, fu il 2-1 dei nerazzurri sui bianconeri nei quarti di finale della Coppa Italia.
Anni 2010 e 2020
Negli anni 2010 si assistette al prepotente ritorno in auge della Juventus, per nove volte consecutive campione d'Italia e tornata a dettar legge anche nelle sfide contro i meneghini;[73] in particolare, con il 3-1 nel nuovo Stadium di Torino del 2 febbraio 2014, i piemontesi misero a referto la loro centesima vittoria nella storia contro i lombardi.[74] In questo lasso di tempo, in campionato gli unici acuti interisti furono il 3-1 esterno del 3 novembre 2012, che pose fine a un'inviolabilità assoluta bianconera che perdurava da 49 gare,[75] e il 2-1 casalingo del 18 settembre 2016, che interruppe dopo sei anni l'imbattibilità bianconera a San Siro. Nel mezzo, nella stagione 2015-2016 le due rivali si ritrovarono opposte per la quarta volta in una semifinale di Coppa Italia: dopo il 3-0 bianconero nell'andata a Torino,[76] cui replicarono i nerazzurri con un altro 3-0 nel ritorno a Milano, come dodici anni prima il confronto premiò la Juventus ai rigori.[77]
Con l'entrata negli anni 2020 la sfida si portò dietro nuove schermaglie per via dell'approdo della bandiera juventina Antonio Conte sulla panchina interista.[78] Il decennio si aprì nella stagione 2020-2021 col derby d'Italia, per la quinta volta nella storia, valevole per le semifinali di Coppa Italia: a prevalere furono i bianconeri di Andrea Pirlo grazie al 2-1 di Milano[79] poi capitalizzato con lo 0-0 nel retour match di Torino.[80]
Risultati
Di seguito è riportato l'elenco dei risultati negli incontri ufficiali tra Inter e Juventus. Dati aggiornati al 9 febbraio 2021.[81]
Stagione | Competizione | Data | Squadra in casa | Risultato | Squadra in trasferta | N |
---|---|---|---|---|---|---|
1909–10 | Prima Categoria | 14 novembre 1909 | Juventus | 2 – 0 |
Inter | 1 |
28 novembre 1909 | Inter | 1 – 0 |
Juventus | 2 | ||
1910–11 | Prima Categoria | 12 marzo 1911 | Inter | 1 – 1 |
Juventus | 3 |
28 maggio 1911 | Juventus | 0 – 2 |
Inter | 4 | ||
1911–12 | Prima Categoria | 26 novembre 1911 | Inter | 6 – 1 |
Juventus | 5 |
11 febbraio 1912 | Juventus | 0 – 4 |
Inter | 6 | ||
1913–14 | Prima Categoria | 14 dicembre 1913 | Juventus | 7 – 2 |
Inter | 7 |
4 gennaio 1914 | Inter | 6 – 1 |
Juventus | 8 | ||
22 marzo 1914 | Juventus | 1 – 0 |
Inter | 9 | ||
17 maggio 1914 | Inter | 2 – 2 |
Juventus | 10 | ||
1919–20 | Prima Categoria (a Genova) |
23 maggio 1920 | Inter | 1 – 0 |
Juventus | 11 |
1923–24 | Prima Divisione | 7 ottobre 1923 | Juventus | 2 – 0 |
Inter | 12 |
20 aprile 1924 | Inter | 2 – 2 |
Juventus | 13 | ||
1926–27 | Divisione Nazionale | 7 novembre 1926 | Juventus | 4 – 1 |
Inter | 14 |
6 febbraio 1927 | Inter | 3 – 0 |
Juventus | 15 | ||
10 aprile 1927 | Inter | 2 – 1 |
Juventus | 16 | ||
26 giugno 1927 | Juventus | 1 – 3 |
Inter | 17 | ||
1927–28 | Divisione Nazionale | 12 agosto 1927 | Juventus | 1 – 1 |
Inter | 18 |
26 febbraio 1928 | Inter | 1 – 0 |
Juventus | 19 | ||
17 maggio 1928 | Inter | 1 – 4 |
Juventus | 20 | ||
22 luglio 1928 | Juventus | 1 – 0 |
Inter | 21 | ||
1928–29 | Divisione Nazionale | 25 novembre 1928 | Juventus | 0 – 0 |
Inter | 22 |
21 aprile 1929 | Inter | 4 – 2 |
Juventus | 23 | ||
Preliminare Mitropa Cup | 30 maggio 1929 | Juventus | 1 – 0 |
Inter | 24 | |
1929–30 | Serie A | 19 marzo 1930 | Juventus | 1 – 2 |
Inter | 25 |
29 giugno 1930 | Inter | 2 – 0 |
Juventus | 26 | ||
1930–31 | Serie A | 18 gennaio 1931 | Inter | 2 – 3 |
Juventus | 27 |
21 giugno 1931 | Juventus | 1 – 0 |
Inter | 28 | ||
1931–32 | Serie A | 17 gennaio 1932 | Juventus | 6 – 2 |
Inter | 29 |
5 giugno 1932 | Inter | 2 – 4 |
Juventus | 30 | ||
1932–33 | Serie A | 18 dicembre 1932 | Juventus | 3 – 0 |
Inter | 31 |
25 maggio 1933 | Inter | 2 – 2 |
Juventus | 32 | ||
1933–34 | Serie A | 12 novembre 1933 | Inter | 3 – 2 |
Juventus | 33 |
1º aprile 1934 | Juventus | 0 – 0 |
Inter | 34 | ||
1934–35 | Serie A | 18 novembre 1934 | Juventus | 1 – 0 |
Inter | 35 |
31 marzo 1935 | Inter | 0 – 0 |
Juventus | 36 | ||
1935–36 | Serie A | 17 novembre 1935 | Inter | 4 – 0 |
Juventus | 37 |
15 marzo 1936 | Juventus | 1 – 0 |
Inter | 38 | ||
Coppa Italia | 21 maggio 1936 | Inter | 0 – 1 |
Juventus | 39 | |
1936–37 | Serie A | 18 ottobre 1936 | Juventus | 1 – 1 |
Inter | 40 |
21 febbraio 1937 | Inter | 2 – 0 |
Juventus | 41 | ||
1937–38 | Serie A | 14 novembre 1937 | Inter | 2 – 1 |
Juventus | 42 |
13 marzo 1938 | Juventus | 2 – 1 |
Inter | 43 | ||
Coppa Italia | 21 aprile 1938 | Juventus | 2 – 0 |
Inter | 44 | |
1938–39 | Serie A | 16 ottobre 1938 | Inter | 5 – 0 |
Juventus | 45 |
26 febbraio 1939 | Juventus | 0 – 0 |
Inter | 46 | ||
1939–40 | Serie A | 17 settembre 1939 | Inter | 4 – 0 |
Juventus | 47 |
21 gennaio 1940 | Juventus | 1 – 0 |
Inter | 48 | ||
1940–41 | Serie A | 10 novembre 1940 | Inter | 2 – 1 |
Juventus | 49 |
2 marzo 1941 | Juventus | 2 – 0 |
Inter | 50 | ||
Coppa Italia | 11 maggio 1941 | Inter | 0 – 2 |
Juventus | 51 | |
1941–42 | Serie A | 4 gennaio 1942 | Inter | 4 – 1 |
Juventus | 52 |
17 maggio 1942 | Juventus | 4 – 0 |
Inter | 53 | ||
1942–43 | Serie A | 29 novembre 1942 | Juventus | 4 – 2 |
Inter | 54 |
14 marzo 1943 | Inter | 3 – 1 |
Juventus | 55 | ||
1943-44 | Campionato Alta Italia | 28 maggio 1944 | Inter | 2 – 1 |
Juventus | 56 |
11 giugno 1944 | Juventus | 1 – 0 |
Inter | 57 | ||
1945–46 | Divisione Nazionale | 18 novembre 1945 | Inter | 2 – 2 |
Juventus | 58 |
17 febbraio 1946 | Juventus | 0 – 0 |
Inter | 59 | ||
5 maggio 1946 | Inter | 1 – 0 |
Juventus | 60 | ||
23 giugno 1946 | Juventus | 1 – 0 |
Inter | 61 | ||
1946–47 | Serie A | 15 dicembre 1946 | Juventus | 4 – 1 |
Inter | 62 |
18 maggio 1947 | Inter | 0 – 0 |
Juventus | 63 | ||
1947–48 | Serie A | 12 ottobre 1947 | Inter | 4 – 2 |
Juventus | 64 |
14 marzo 1948 | Juventus | 2 – 0 |
Inter | 65 | ||
1948–49 | Serie A | 4 novembre 1948 | Juventus | 0 – 1 |
Inter | 66 |
6 marzo 1949 | Inter | 1 – 1 |
Juventus | 67 | ||
1949–50 | Serie A | 13 novembre 1949 | Juventus | 3 – 2 |
Inter | 68 |
26 marzo 1950 | Inter | 2 – 4 |
Juventus | 69 | ||
1950–51 | Serie A | 3 dicembre 1950 | Inter | 3 – 0 |
Juventus | 70 |
22 aprile 1951 | Juventus | 0 – 2 |
Inter | 71 | ||
1951–52 | Serie A | 6 gennaio 1952 | Juventus | 3 – 2 |
Inter | 72 |
1º giugno 1952 | Inter | 3 – 2 |
Juventus | 73 | ||
1952–53 | Serie A | 4 gennaio 1953 | Inter | 2 – 0 |
Juventus | 74 |
10 maggio 1953 | Juventus | 2 – 1 |
Inter | 75 | ||
1953–54 | Serie A | 22 novembre 1953 | Juventus | 2 – 2 |
Inter | 76 |
4 aprile 1954 | Inter | 6 – 0 |
Juventus | 77 | ||
1954–55 | Serie A | 12 dicembre 1954 | Inter | 1 – 2 |
Juventus | 78 |
24 aprile 1955 | Juventus | 3 – 2 |
Inter | 79 | ||
1955–56 | Serie A | 8 gennaio 1956 | Juventus | 1 – 0 |
Inter | 80 |
13 maggio 1956 | Inter | 0 – 2 |
Juventus | 81 | ||
1956–57 | Serie A | 14 ottobre 1956 | Inter | 1 – 1 |
Juventus | 82 |
3 marzo 1957 | Juventus | 5 – 1 |
Inter | 83 | ||
1957–58 | Serie A | 27 ottobre 1957 | Juventus | 3 – 1 |
Inter | 84 |
16 marzo 1958 | Inter | 2 – 2 |
Juventus | 85 | ||
1958–59 | Serie A | 18 dicembre 1958 | Inter | 1 – 3 |
Juventus | 86 |
19 aprile 1959 | Juventus | 3 – 2 |
Inter | 87 | ||
Coppa Italia | 13 settembre 1959 | Inter | 1 – 4 |
Juventus | 88 | |
1959–60 | Serie A | 13 dicembre 1959 | Juventus | 1 – 0 |
Inter | 89 |
24 aprile 1960 | Inter | 0 – 3 |
Juventus | 90 | ||
1960–61 | Serie A | 18 dicembre 1960 | Inter | 3 – 1 |
Juventus | 91 |
10 giugno 1961 | Juventus | 9 – 1 |
Inter | 92 | ||
1961–62 | Serie A | 22 ottobre 1961 | Juventus | 2 – 4 |
Inter | 93 |
25 febbraio 1962 | Inter | 2 – 2 |
Juventus | 94 | ||
1962–63 | Serie A | 23 dicembre 1962 | Inter | 1 – 0 |
Juventus | 95 |
28 aprile 1963 | Juventus | 0 – 1 |
Inter | 96 | ||
1963–64 | Serie A | 22 dicembre 1963 | Juventus | 4 – 1 |
Inter | 97 |
3 maggio 1964 | Inter | 1 – 0 |
Juventus | 98 | ||
1964–65 | Serie A | 27 dicembre 1964 | Inter | 1 – 1 |
Juventus | 99 |
16 maggio 1965 | Juventus | 0 – 2 |
Inter | 100 | ||
Coppa Italia (a Roma) |
29 agosto 1965 | Juventus | 1 – 0 |
Inter | 101 | |
1965–66 | Serie A | 2 gennaio 1966 | Juventus | 0 – 0 |
Inter | 102 |
8 maggio 1966 | Inter | 3 – 1 |
Juventus | 103 | ||
1966–67 | Serie A | 31 dicembre 1966 | Inter | 1 – 1 |
Juventus | 104 |
7 maggio 1967 | Juventus | 1 – 0 |
Inter | 105 | ||
1967–68 | Serie A | 31 dicembre 1967 | Juventus | 3 – 2 |
Inter | 106 |
28 aprile 1968 | Inter | 0 – 0 |
Juventus | 107 | ||
1968–69 | Serie A | 12 gennaio 1969 | Inter | 1 – 2 |
Juventus | 108 |
4 maggio 1969 | Juventus | 1 – 0 |
Inter | 109 | ||
1969–70 | Serie A | 26 ottobre 1969 | Juventus | 2 – 1 |
Inter | 110 |
1º marzo 1970 | Inter | 0 – 0 |
Juventus | 111 | ||
1970–71 | Serie A | 27 dicembre 1970 | Inter | 2 – 0 |
Juventus | 112 |
18 aprile 1971 | Juventus | 1 – 1 |
Inter | 113 | ||
Trofeo Picchi | 19 giugno 1971 | Inter | 3 – 1 |
Juventus | 114 | |
1971–72 | Serie A | 2 gennaio 1972 | Inter | 0 – 0 |
Juventus | 115 |
23 aprile 1972 | Juventus | 3 – 0 |
Inter | 116 | ||
Coppa Italia | 4 giugno 1972 | Inter | 3 – 1 |
Juventus | 117 | |
25 giugno 1972 | Juventus | 2 – 1 |
Inter | 118 | ||
1972–73 | Serie A | 7 gennaio 1973 | Inter | 0 – 2 |
Juventus | 119 |
13 maggio 1973 | Juventus | 2 – 1 |
Inter | 120 | ||
Coppa Italia | 17 giugno 1973 | Inter | 1 – 1 |
Juventus | 121 | |
27 giugno 1973 | Juventus | 4 – 2 |
Inter | 122 | ||
1973–74 | Serie A | 6 gennaio 1974 | Juventus | 2 – 0 |
Inter | 123 |
28 aprile 1974 | Inter | 0 – 2 |
Juventus | 124 | ||
1974–75 | Serie A | 1º dicembre 1974 | Inter | 0 – 1 |
Juventus | 125 |
23 maggio 1975 | Juventus | 1 – 0 |
Inter | 126 | ||
Coppa Italia | 29 maggio 1975 | Juventus | 1 – 2 |
Inter | 127 | |
19 giugno 1975 | Inter | 2 – 6 |
Juventus | 128 | ||
1975–76 | Coppa Italia | 31 agosto 1975 | Inter | 1 – 0 |
Juventus | 129 |
Serie A | 14 dicembre 1975 | Juventus | 2 – 0 |
Inter | 130 | |
4 aprile 1976 | Inter | 1 – 0 |
Juventus | 131 | ||
1976–77 | Serie A | 16 gennaio 1977 | Juventus | 2 – 0 |
Inter | 132 |
8 maggio 1977 | Inter | 0 – 2 |
Juventus | 133 | ||
Coppa Italia | 12 giugno 1977 | Juventus | 0 – 1 |
Inter | 134 | |
19 giugno 1977 | Inter | 1 – 0 |
Juventus | 135 | ||
1977–78 | Serie A | 18 dicembre 1977 | Inter | 0 – 1 |
Juventus | 136 |
8 aprile 1978 | Juventus | 2 – 2 |
Inter | 137 | ||
1978–79 | Serie A | 10 dicembre 1978 | Juventus | 1 – 1 |
Inter | 138 |
14 aprile 1979 | Inter | 2 – 1 |
Juventus | 139 | ||
Coppa Italia | 25 aprile 1979 | Juventus | 3 – 1 |
Inter | 140 | |
9 maggio 1979 | Inter | 1 – 0 |
Juventus | 141 | ||
1979–80 | Serie A | 11 novembre 1979 | Inter | 4 – 0 |
Juventus | 142 |
Coppa Italia | 28 novembre 1979 | Inter | 1 – 2 |
Juventus | 143 | |
30 gennaio 1980 | Juventus | 0 – 0 |
Inter | 144 | ||
Serie A | 23 marzo 1980 | Juventus | 2 – 0 |
Inter | 145 | |
1980–81 | Serie A | 23 novembre 1980 | Juventus | 2 – 1 |
Inter | 146 |
29 marzo 1981 | Inter | 1 – 0 |
Juventus | 147 | ||
1981–82 | Serie A | 20 dicembre 1981 | Inter | 0 – 0 |
Juventus | 148 |
25 aprile 1982 | Juventus | 1 – 0 |
Inter | 149 | ||
1982–83 | Serie A | 19 dicembre 1982 | Inter | 0 – 0 |
Juventus | 150 |
1º maggio 1983 | Juventus | 0 – 2 |
Inter | 151 | ||
Coppa Italia | 11 giugno 1983 | Juventus | 2 – 1 |
Inter | 152 | |
15 giugno 1983 | Inter | 0 – 0 |
Juventus | 153 | ||
1983–84 | Serie A | 18 dicembre 1983 | Juventus | 2 – 0 |
Inter | 154 |
29 aprile 1984 | Inter | 1 – 2 |
Juventus | 155 | ||
1984–85 | Serie A | 11 novembre 1984 | Inter | 4 – 0 |
Juventus | 156 |
24 marzo 1985 | Juventus | 3 – 1 |
Inter | 157 | ||
1985–86 | Serie A | 24 novembre 1985 | Inter | 1 – 1 |
Juventus | 158 |
23 marzo 1986 | Juventus | 2 – 0 |
Inter | 159 | ||
1986–87 | Serie A | 26 ottobre 1986 | Juventus | 1 – 1 |
Inter | 160 |
15 marzo 1987 | Inter | 2 – 1 |
Juventus | 161 | ||
1987–88 | Serie A | 25 ottobre 1987 | Inter | 2 – 1 |
Juventus | 162 |
6 marzo 1988 | Juventus | 1 – 0 |
Inter | 163 | ||
1988–89 | Serie A | 18 dicembre 1988 | Inter | 1 – 1 |
Juventus | 164 |
7 maggio 1989 | Juventus | 1 – 1 |
Inter | 165 | ||
1989–90 | Serie A | 17 settembre 1989 | Inter | 2 – 1 |
Juventus | 166 |
28 gennaio 1990 | Juventus | 1 – 0 |
Inter | 167 | ||
1990–91 | Serie A | 28 ottobre 1990 | Juventus | 4 – 2 |
Inter | 68 |
10 marzo 1991 | Inter | 2 – 0 |
Juventus | 169 | ||
1991–92 | Serie A | 8 dicembre 1991 | Juventus | 2 – 1 |
Inter | 170 |
Coppa Italia | 12 febbraio 1992 | Juventus | 1 – 0 |
Inter | 171 | |
26 febbraio 1992 | Inter | 1 – 21 |
Juventus | 172 | ||
Serie A | 26 aprile 1992 | Inter | 1 – 3 |
Juventus | 173 | |
1992–93 | Serie A | 25 ottobre 1992 | Inter | 3 – 1 |
Juventus | 174 |
21 marzo 1993 | Juventus | 0 – 2 |
Inter | 175 | ||
1993–94 | Serie A | 28 novembre 1993 | Inter | 2 – 2 |
Juventus | 176 |
2 aprile 1994 | Juventus | 1 – 0 |
Inter | 177 | ||
1994–95 | Serie A | 2 ottobre 1994 | Juventus | 0 – 0 |
Inter | 178 |
5 marzo 1995 | Inter | 0 – 0 |
Juventus | 179 | ||
1995–96 | Serie A | 17 dicembre 1995 | Juventus | 1 – 0 |
Inter | 180 |
20 aprile 1996 | Inter | 1 – 2 |
Juventus | 181 | ||
1996–97 | Serie A | 20 ottobre 1996 | Juventus | 2 – 0 |
Inter | 182 |
Coppa Italia | 13 novembre 1996 | Juventus | 0 – 3 |
Inter | 183 | |
18 dicembre 1996 | Inter | 1 – 1 |
Juventus | 184 | ||
Serie A | 9 marzo 1997 | Inter | 0 – 0 |
Juventus | 185 | |
1997–98 | Serie A | 4 gennaio 1998 | Inter | 1 – 0 |
Juventus | 186 |
26 aprile 1998 | Juventus | 1 – 0 |
Inter | 187 | ||
1998–99 | Serie A | 25 ottobre 1998 | Juventus | 1 – 0 |
Inter | 188 |
27 febbraio 1999 | Inter | 0 – 0 |
Juventus | 189 | ||
1999–2000 | Serie A | 12 dicembre 1999 | Juventus | 1 – 0 |
Inter | 190 |
16 aprile 2000 | Inter | 1 – 2 |
Juventus | 191 | ||
2000–01 | Serie A | 3 dicembre 2000 | Inter | 2 – 2 |
Juventus | 192 |
14 aprile 2001 | Juventus | 3 – 1 |
Inter | 193 | ||
2001–02 | Serie A | 27 ottobre 2001 | Juventus | 0 – 0 |
Inter | 194 |
9 marzo 2002 | Inter | 2 – 2 |
Juventus | 195 | ||
2002–03 | Serie A | 19 ottobre 2002 | Inter | 1 – 1 |
Juventus | 196 |
2 marzo 2003 | Juventus | 3 – 0 |
Inter | 197 | ||
2003–04 | Serie A | 29 novembre 2003 | Juventus | 1 – 3 |
Inter | 198 |
Coppa Italia | 4 febbraio 2004 | Juventus | 2 – 2 |
Inter | 199 | |
12 febbraio 2004 | Inter | 2 – 22 |
Juventus | 200 | ||
Serie A | 4 aprile 2004 | Inter | 3 – 2 |
Juventus | 201 | |
2004–05 | Serie A | 28 novembre 2004 | Inter | 2 – 2 |
Juventus | 202 |
20 aprile 2005 | Juventus | 0 – 1 |
Inter | 203 | ||
2005–06 | Supercoppa italiana | 20 agosto 2005 | Juventus | 0 – 1 |
Inter | 204 |
Serie A | 2 ottobre 2005 | Juventus | 2 – 0 |
Inter | 205 | |
12 febbraio 2006 | Inter | 1 – 2 |
Juventus | 206 | ||
2007–08 | Serie A | 4 novembre 2007 | Juventus | 1 – 1 |
Inter | 207 |
Coppa Italia | 23 gennaio 2008 | Inter | 2 – 2 |
Juventus | 208 | |
30 gennaio 2008 | Juventus | 2 – 3 |
Inter | 209 | ||
Serie A | 22 marzo 2008 | Inter | 1 – 2 |
Juventus | 210 | |
2008–09 | Serie A | 22 novembre 2008 | Inter | 1 – 0 |
Juventus | 211 |
18 aprile 2009 | Juventus | 1 – 1 |
Inter | 212 | ||
2009–10 | Serie A | 5 dicembre 2009 | Juventus | 2 – 1 |
Inter | 213 |
Coppa Italia | 28 gennaio 2010 | Inter | 2 – 1 |
Juventus | 214 | |
Serie A | 16 aprile 2010 | Inter | 2 – 0 |
Juventus | 215 | |
2010–11 | Serie A | 3 ottobre 2010 | Inter | 0 – 0 |
Juventus | 216 |
13 febbraio 2011 | Juventus | 1 – 0 |
Inter | 217 | ||
2011–12 | Serie A | 29 ottobre 2011 | Inter | 1 – 2 |
Juventus | 218 |
25 marzo 2012 | Juventus | 2 – 0 |
Inter | 219 | ||
2012–13 | Serie A | 3 novembre 2012 | Juventus | 1 – 3 |
Inter | 220 |
30 marzo 2013 | Inter | 1 – 2 |
Juventus | 221 | ||
2013–14 | Serie A | 14 settembre 2013 | Inter | 1 – 1 |
Juventus | 222 |
2 febbraio 2014 | Juventus | 3 – 1 |
Inter | 223 | ||
2014–15 | Serie A | 6 gennaio 2015 | Juventus | 1 – 1 |
Inter | 224 |
16 maggio 2015 | Inter | 1 – 2 |
Juventus | 225 | ||
2015–16 | Serie A | 18 ottobre 2015 | Inter | 0 – 0 |
Juventus | 226 |
Coppa Italia | 27 gennaio 2016 | Juventus | 3 – 0 |
Inter | 227 | |
Serie A | 28 febbraio 2016 | Juventus | 2 – 0 |
Inter | 228 | |
Coppa Italia | 2 marzo 2016 | Inter | 3 – 03 |
Juventus | 229 | |
2016–17 | Serie A | 18 settembre 2016 | Inter | 2 – 1 |
Juventus | 230 |
5 febbraio 2017 | Juventus | 1 – 0 |
Inter | 231 | ||
2017–18 | Serie A | 9 dicembre 2017 | Juventus | 0 – 0 |
Inter | 232 |
28 aprile 2018 | Inter | 2 – 3 |
Juventus | 233 | ||
2018–19 | Serie A | 7 dicembre 2018 | Juventus | 1 – 0 |
Inter | 234 |
27 aprile 2019 | Inter | 1 – 1 |
Juventus | 235 | ||
2019–20 | Serie A | 6 ottobre 2019 | Inter | 1 – 2 |
Juventus | 236 |
8 marzo 2020 | Juventus | 2 – 0 |
Inter | 237 | ||
2020–21 | Serie A | 17 gennaio 2021 | Inter | 2 – 0 |
Juventus | 238 |
Coppa Italia | 2 febbraio 2021 | Inter | 1 – 2 |
Juventus | 239 | |
Coppa Italia | 9 febbraio 2021 | Juventus | 0 – 0 |
Inter | 240 | |
Serie A | 16 maggio 2021 | Juventus | Inter | 241 |
1 Risultato dopo i tempi supplementari.
2 Risultato dopo i tempi supplementari, con vittoria della Juventus 7-6 dopo i tiri di rigore.
3 Risultato dopo i tempi supplementari, con vittoria della Juventus 5-3 dopo i tiri di rigore.
Statistiche
Statistiche generali
Al 9 febbraio 2021, le due squadre si sono incontrate ufficialmente 240 volte con 109 vittorie della Juventus, 59 pareggi e 72 vittorie dell'Inter.[82] La Juventus si è imposta a Milano per trentadue volte. La sua serie migliore è quella dei tre successi consecutivi messi in fila dal 28 aprile 1974 al 31 agosto 1975, con due vittorie in campionato e una in Coppa Italia. La gara successiva, giocata il 31 agosto, finì col risultato di 1-0 per l'Inter che, da par suo, ha invece vinto a Torino in diciannove occasioni. Le sue migliori serie vanno dal 16 maggio 1961 al 22 dicembre 1963, con due affermazioni consecutive, entrambe in campionato, e fermatasi con uno Juventus-Inter 4-1; e dal 20 aprile 2005 al 2 ottobre dello stesso anno, con due affermazioni per 0-1, una delle quali in Supercoppa, e conclusasi con uno Juve-Inter 2-0.
Dal punto di vista statistico, i piemontesi misero assieme una striscia d'imbattibilità casalinga lunga ventotto anni, dal 16 maggio 1965 al 21 marzo 1993: durante questo periodo i lombardi non riuscirono a espugnare il campo bianconero, eccezion fatta per l'incontro del 1º maggio 1983, terminato 3-3 sul campo, ma ribaltato poi dalla Giustizia Sportiva in un 2-0 a tavolino per un lancio di pietre contro il pullman dell'Inter, compiuto dai tifosi locali. In seguito alla sconfitta subìta nel campionato 1992-1993, la squadra bianconera rimase imbattuta per altri dieci anni, sino al 29 novembre 2003.[64] Per quanto riguarda i lombardi, invece, la maggior striscia d'imbattibilità casalinga si rifà ai nove anni trascorsi dal 6 maggio 1932 all'11 maggio 1941, quando i nerazzurri misero insieme sette vittorie e due pareggi contro i rivali. In tempi più recenti, la striscia maggiore va dal 29 aprile 1984 al 26 aprile 1992, data di Inter-Juventus 1-3; dopo tale partita, i meneghini rimasero imbattuti allo stadio Meazza per altre tre stagioni, fino all'1-2 bianconero del 20 aprile 1996.
Oltre ai numerosi incontri ufficiali, tra cui si annoverano anche uno spareggio per l'accesso alla Coppa dell'Europa Centrale (1929), il Campionato Alta Italia (1944) e il Trofeo Picchi (1971), sin dall'inizio del XX secolo le due formazioni si sono ritrovate diverse volte contrapposte in manifestazioni di carattere amichevole quali la Coppa Pagani, la Palla d'oro Moët et Chandon, la Scarpa d'argento Gerolamo Radice, la Targa Luigi Ansbacher, il Trofeo Medaglia d'oro Caimi, i Tornei delle Città di Torino e Milano, la Coppa Super Clubs e, dagli anni 1990 in poi, competizioni prestagionali come il Trofeo Birra Moretti, il Trofeo TIM e l'International Champions Cup.
Gare ufficiali
Gare non ufficiali
Sono escluse dal computo le manifestazioni non ufficiali che prevedono la disputa di partite della durata di quarantacinque minuti.
Totale gare disputate |
Vittorie Juventus |
Pareggi | Vittorie Inter |
Reti Juventus |
Reti Inter | |
---|---|---|---|---|---|---|
Coppa Pagani (1909) | 1 | 0 | 0 | 1 | 0 | 1 |
Palla d'oro Moët et Chandon (1910) | 1 | 1 | 0 | 0 | 2 | 1 |
Trofeo Gerolamo Radice (1913) | 1 | 0 | 0 | 1 | 0 | 3 |
Targa Luigi Ansbacher (1914) | 1 | 0 | 0 | 1 | 2 | 8 |
Trofeo Medaglia d'oro Caimi (1934-1942) | 5 | 1 | 2 | 2 | 8 | 13 |
Torneo Città di Torino (1966) | 1 | 1 | 0 | 0 | 3 | 1 |
Torneo Città di Milano (1969) | 1 | 0 | 0 | 1 | 1 | 3 |
Coppa Super Clubs (1983) | 1 | 1 | 0 | 0 | 1 | 0 |
International Champions Cup (2013-2019) | 2 | 0 | 2 | 0 | 2 | 2 |
Totale | 14 | 4 | 4 | 6 | 19 | 32 |
Marcatori
Nella seguente tabella sono riportati i giocatori che abbiano segnato almeno 4 reti nelle edizioni ufficiali del derby d'Italia.
Posizione | Nome | Squadra | Reti |
---|---|---|---|
1 | Giuseppe Meazza | Ambrosiana-Inter | 12 |
Omar Sívori | Juventus | ||
Roberto Boninsegna | Inter (9), Juventus (3) | ||
4 | Alessandro Del Piero | Juventus | 10 |
5 | Pietro Anastasi | Juventus | 9 |
6 | Benito Lorenzi | Inter | 8 |
Alessandro Altobelli | Inter | ||
8 | Giampiero Boniperti | Juventus | 7 |
Roberto Baggio | Juventus | ||
Julio Ricardo Cruz | Inter | ||
11 | Sandro Mazzola | Inter | 5 |
Roberto Bettega | Juventus | ||
Mauro Icardi | Inter | ||
14 | Michel Platini | Juventus | 4 |
Christian Vieri | Inter | ||
Álvaro Morata | Juventus | ||
Arturo Vidal | Juventus (3), Inter (1) |
Record
Inter-Juventus, essendo una «classica» del calcio italiano, porta con sé diversi record:
- Il derby d'Italia è la sfida più giocata nella storia del campionato italiano, con 202 incontri, e rappresenta la partita fra due delle squadre più vittoriose in ambito nazionale, con 58 titoli per la Juventus e 30 per l'Inter (seconda, a pari merito con il Milan).
- L'affermazione più larga per i bianconeri è il 9-1 del 10 giugno 1961, valevole per il campionato di Serie A 1960-1961.
- L'affermazione più larga per i nerazzurri è il 6-0 del 4 aprile 1954, valevole per il campionato di Serie A 1953-1954.
- La vittoria più larga della Juventus in trasferta è il 2-6 del 19 giugno 1975, gara di ritorno della Coppa Italia 1974-1975.
- La vittoria più larga per l'Inter in trasferta è lo 0-4 dell'11 novembre 1912, valevole per il campionato di Prima Categoria 1912-1913.
- La Juventus ha vinto a Milano in trentadue occasioni, la miglior striscia consecutiva è di tre successi tra il 1973 e il 1975.
- L'Inter ha vinto a Torino in diciannove occasioni, la miglior striscia consecutiva è di tre successi tra il 2003 e il 2005.
- La maggior imbattibilità bianconera in casa è di diciotto anni, dal 16 maggio 1965 al 1º maggio 1983 (Juventus-Inter 0-2 a tavolino).
- La maggior imbattibilità nerazzurra in casa è di nove anni, dal 5 giugno 1932 all'11 maggio 1941 (Ambrosiana-Juventus 0-2).
- I risultati più frequenti della sfida sono lo 0-0 (verificatosi 15 volte) e la vittoria dell'Inter per 1-0 a Milano (verificatosi 14 volte),[83][84] e la vittoria della Juventus per 1-0 a Torino (avvenuta 28 volte).[85][86]
- La Juventus è, assieme al Sassuolo, una delle due squadre in Italia contro cui l'Inter ha un bilancio di risultati negativo. Inoltre il derby d'Italia è l'unico caso registrato nel calcio professionistico italiano nel quale un club ha battuto un altro in più di cento incontri ufficiali (108).[87]
- L'Inter è la squadra che ha battuto più volte la Juventus in competizioni ufficiali (72).[87]
- Inter-Juventus (1-2) del 6 ottobre 2019, valida per la 7ª giornata della Serie A 2019-2020, è stata la partita in cui si è stabilito il record d'incasso per il campionato italiano di calcio, con 6 620 976 euro.[88]
Finali ufficiali
Nelle finali di trofei ufficiali (compresi i tornei da un solo incontro), le due squadre hanno finora fatto registrare i seguenti risultati:
- La Juventus ha prevalso 2 volte:
- in Coppa Italia 1958-1959 (gara unica: Inter-Juventus 1-4);
- in Coppa Italia 1964-1965 (gara unica: Juventus-Inter 1-0).
- L'Inter ha prevalso 1 volta:
- in Supercoppa italiana 2005 (gara unica: Juventus-Inter 0-1 dopo i tempi supplementari).
Giocatori
Sull'asse Milano-Torino si sono susseguiti molti scambi di casacca. Tra i primi giocatori di rilievo ad aver vestito entrambe le maglie ci furono, nel periodo interbellico, il nerazzurro Luigi Cevenini, capace di farsi apprezzare anche dai nuovi tifosi bianconeri dopo il trasferimento in Piemonte nel 1927, e Luigi Allemandi, inversamente protagonista nell'Ambrosiana a cavallo degli anni 1920 e 1930 dopo l'esordio in maglia juventina.[89] In seguito toccò a Giuseppe Meazza, dopo aver militato nell'Ambrosiana per tredici anni (1927-1940) segnando 239 gol in 348 partite, passare all'allora Juventus Cisitalia – così chiamata, durante il secondo conflitto mondiale, per l'abbinamento con l'omonima casa automobilistica – nella stagione 1942-1943, segnando 10 reti in 27 gare; il nome di Meazza resta comunque legato alla squadra milanese, dove vinse due scudetti e una Coppa Italia, e dove tornò a militare nella stagione 1946-1947, con 2 marcature in 17 match. Nel 1968 fu il portiere della Grande Inter, Giuliano Sarti, a cambiare divisa trasferendosi a Torino, dopo cinque anni in nerazzurro che gli valsero altrettanti trofei nazionali e internazionali.
Lo scambio storico, quello fra due bandiere dei club, fu tuttavia quello andato in scena nell'estate 1976, quando l'interista Roberto Boninsegna e lo juventino Pietro Anastasi si resero protagonisti di un reciproco cambio di casacca che destò non poco scalpore:[90] la nuova realtà rivitalizzò il trentatreenne Bonimba il quale all'ombra della Mole vincerà diversi titoli (compresa la Coppa UEFA 1976-1977, primo trofeo internazionale dei piemontesi), segnando anche una doppietta alla sua ex squadra in uno Juve-Inter 2-0 del 16 gennaio 1977;[91] al contrario, Pietruzzu, seppur di cinque anni più giovane, non lasciò particolari ricordi sotto la Madonnina.[90] Sul finire degli anni 1970 si segnalò anche l'intreccio di mercato inerente Michel Platini: il francese firmò nel '77 un precontratto con l'Inter,[92] non potendo tuttavia approdare nell'immediato in Serie A per via dell'allora blocco agli ingaggi verso gli stranieri; nel 1982, a frontiere riaperte, per differenti scelte di mercato la società meneghina rinunciò a portare il francese a Milano lasciandolo così libero di accasarsi alla Juventus,[93][94] dove collezionerà numerosi trofei compresi tre Palloni d'oro consecutivi.
A metà degli anni 1980 altre due bandiere, il bianconero Marco Tardelli e il nerazzurro Alessandro Altobelli, a distanza di qualche stagione si scambiarono le maglie, senza che ciò portasse a particolari acuti. Giocatori che invece lasciarono ottimi ricordi calcistici militando su entrambe le sponde furono, tra gli anni 1980 e i 2000, Aldo Serena, Roberto Baggio e Christian Vieri;[95] dopo positivi trascorsi a Torino, furono invece al di sotto delle aspettative le prestazioni a Milano di Totò Schillaci, Angelo Peruzzi ed Edgar Davids.[89]
Nel 2004 avvenne un altro scambio rimasto negli annali per via dei suoi contrapposti esiti, quello tra Fabio Cannavaro, tra i migliori difensori italiani della sua generazione, e Fabián Carini, portiere uruguaiano presto dimenticato dalla Serie A.[96] Cannavaro vincerà il Pallone d'oro 2006 grazie alle sue prestazioni con la maglia bianconera, nonché con quelle del Real Madrid e dell'Italia nello stesso anno, mentre Carini, pur potendosi fregiare del titolo italiano vinto a Milano nel 2006-2007, non collezionerà che una manciata di presenze nella sua effimera esperienza nerazzurra. Con il declassamento della Juventus in B, infine, vari giocatori nel 2006 passarono da una sponda all'altra: è il caso di Zlatan Ibrahimović e Patrick Vieira, i quali, a Milano, vinceranno tre scudetti e due supercoppe.[89][95]
Tifoserie
A tutto il 2010, la Juventus e l'Inter risultano essere, con rispettivamente circa 13 e 9 milioni di sostenitori,[97] fra le squadre più tifate d'Italia. I piemontesi sono primi assoluti grazie a una percentuale del 31%, equivalente al 20% della popolazione italiana, che registra il maggior seguito nel Meridione,[98] mentre l'Inter, con il suo 18%, si presenta come la seconda squadra più sostenuta del Paese, contendendosi ciclicamente la seconda piazza con i concittadini del Milan.[99]
Anche nel mondo le due squadre si dimostrano fra le più seguite, annoverando un bacino potenziale di simpatizzanti quantificato in 423 milioni per i bianconeri (al 2019)[100] e 311 milioni per i nerazzurri (al 2017).[101] I club nerazzurri sono riconosciuti tramite il Centro Coordinamento Inter Club (CCIC), che al 2013 vanta 953 fan club ufficiali, di cui 877 in territorio italiano[102] cui sono affiliati circa 110 000 soci; il Juventus Official Fan Club (JOFC) segue con oltre 400 club sul suolo nazionale, che tuttavia vantano una più alta concentrazione di soci, oltre 133 mila affiliati (a tutto il marzo 2017).[103] A fronte di tali numeri entrambe le società, uniche italiane, sono nella top ten delle organizzazioni calcistiche col maggior numero di membri iscritti a livello mondiale.[104]
Note
- ^ Inter-Juve, la storia ricomincia, su repubblica.it, 7 agosto 2007. URL consultato il 15 aprile 2008 (archiviato il 7 novembre 2007).
- ^ Riccardo Pratesi, Juve-Inter, la grande attesa, su gazzetta.it, 4 novembre 2007. URL consultato il 15 aprile 2008 (archiviato il 20 aprile 2008).
- ^ Maurizio Crosetti, Un Agnelli contro un Moratti duello che sa anche di storia, in la Repubblica, 24 settembre 2010, p. 67. URL consultato il 21 gennaio 2017 (archiviato il 2 febbraio 2017).
- ^ Peccato, capitale, in Union des Associations Européennes de Football, 6 gennaio 2014. URL consultato il 20 aprile 2016 (archiviato il 13 maggio 2016).
- ^ Emanuele Gamba, Agnelli e Moratti, fine di una rivalità, in la Repubblica, 3 novembre 2012. URL consultato il 19 maggio 2015 (archiviato il 21 maggio 2015).
- ^ a b Francesco Marinelli, Perché Juve-Inter è il "derby d'Italia", su ilpost.it, 3 novembre 2012. URL consultato il 2 luglio 2015 (archiviato il 3 luglio 2015).
- ^ (EN) Political football, Italian style, su news.bbc.co.uk, 28 aprile 1998. URL consultato il 19 maggio 2015 (archiviato il 19 novembre 2012).
- ^ a b c d e (EN) Internazionale vs Juventus. Nation divided by Derby d'Italia, su fifa.com. URL consultato il 2 luglio 2015 (archiviato il 4 luglio 2015).
- ^ Germano Bovolenta, Ma il derby d'Italia è Inter-Juventus o Juventus-Milan?, in La Gazzetta dello Sport, 21 novembre 2008. URL consultato il 2 luglio 2015 (archiviato il 12 luglio 2015).
- ^ Galliani: «Milan-Juve è il vero derby d'Italia», su tuttosport.com, 7 maggio 2009 (archiviato dall'url originale il 12 aprile 2013).
- ^ Omaggio a Gianni Brera, su giorgiomicheletti.it. URL consultato il 17 febbraio 2009 (archiviato il 19 aprile 2009).
- ^ Riccardo Pratesi, Juve-Inter vale di più, per rivalità e classifica, su gazzetta.it, 1º novembre 2007. URL consultato il 17 maggio 2009 (archiviato il 30 novembre 2009).
- ^ Franco Rossi, Derby d'Italia: ma Lapo e Galliani che ne sanno?, su tuttomercatoweb.com, 10 maggio 2009. URL consultato il 17 maggio 2009 (archiviato il 13 maggio 2009).
- ^ Luigi Ceccarini, Fabio Bordignon, Calcio, va di moda tifare contro, su repubblica.it, 24 agosto 2007. URL consultato il 18 maggio 2008 (archiviato il 29 settembre 2017).
- ^ La Juventus frena la fuga dell'Inter, il derby d'Italia finisce in parità, su repubblica.it, 4 novembre 2007. URL consultato il 15 aprile 2008 (archiviato il 27 dicembre 2007).
- ^ All'Inter il derby d'Italia, Muntari gela la Juventus, su repubblica.it, 22 novembre 2008. URL consultato il 24 novembre 2008 (archiviato il 2 aprile 2019).
- ^ La vittoria della Juventus, in La Stampa, 15 novembre 1909, p. 4. URL consultato il 7 luglio 2015 (archiviato il 7 luglio 2015).
- ^ Stefano Olivari, Lo spareggio contro i bambini, su blog.guerinsportivo.it, 8 gennaio 2011 (archiviato dall'url originale il 15 gennaio 2011).
- ^ Juventus vince Internazionale (7-2), in La Stampa, 15 dicembre 1913, p. 5. URL consultato il 7 luglio 2015 (archiviato il 7 luglio 2015).
- ^ Internazionale Foot-ball Club batte Juventus di Torino (6-1), in La Stampa, 5 gennaio 1914, p. 4. URL consultato il 7 luglio 2015 (archiviato il 7 luglio 2015).
- ^ Ambrosiana-Juventus 2-1, in La Stampa, 20 marzo 1930, p. 5. URL consultato il 7 luglio 2015 (archiviato il 7 luglio 2015).
- ^ L'Ambrosiana battendo la Juventus si assicura il titolo, in La Stampa, 30 giugno 1930, p. 4. URL consultato il 7 luglio 2015 (archiviato il 7 luglio 2015).
- ^ La Juventus, dominatrice dell'Ambrosiana, aumenta il vantaggio sul Napoli, battuto dalla Roma, in La Stampa, 19 dicembre 1932, p. 5. URL consultato il 7 luglio 2015 (archiviato il 7 luglio 2015).
- ^ La Juventus è campione d'Italia per il 1934-XII, in La Stampa, 30 aprile 1934, p. 5. URL consultato il 7 luglio 2015 (archiviato il 7 luglio 2015).
- ^ L'Ambrosiana battendo di misura la Juventus si rafforza al comando della classica, in La Stampa, 13 novembre 1933, p. 4. URL consultato il 7 luglio 2015 (archiviato il 7 luglio 2015).
- ^ La Juventus si riconferma campione d'Italia, in La Stampa, 3 giugno 1935, p. 3. URL consultato il 7 luglio 2015 (archiviato il 7 luglio 2015).
- ^ Luigi Cavallero, La Juventus batte l'Ambrosiana 1-0 in un incontro guastato dalla rudezza dei nero-azzurri, in La Stampa, 22 maggio 1936, p. 4. URL consultato il 25 gennaio 2016 (archiviato il 17 novembre 2015).
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- ^ a b c d Se Inter-Juve vale l'accesso alla finale, su juventus.com, 29 febbraio 2016. URL consultato il 1º marzo 2016 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
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- ^ a b Mattia Fontana, L'Inter-Juventus di Boninsegna e Anastasi, su it.eurosport.yahoo.com, 27 marzo 2013 (archiviato dall'url originale il 30 marzo 2013).«Roberto Boninsegna, ormai prossimo ai 33 anni, lascia l'Inter e va alla Juventus. Pietro Anastasi, di cinque anni più giovane, vola in direzione opposta. "Per me è ancora oggi una vicenda triste – ricorda Bonimba [...] – perché mi ritenevo una bandiera dell'Inter, un incedibile. Volete sapere come andò? Io ero al mare con mia moglie e a un certo punto mi chiama il cameriere del bagno. C'è una telefonata per me. È Fraizzoli che un po' imbarazzato mi dice: 'Roberto, domani devi venire a Milano perché la società ha deciso di darti alla Juventus'. Sobbalzo dalla sedia e gli rispondo: 'Presidente, ma la società è lei! Alla Juventus ci andrà lei'. Poi torno da mia moglie che vedendomi bianco in volto mi fa: 'Ma è morto qualcuno?' Alla fine ho dovuto accettare. All'epoca non era come adesso, se ti vendevano dovevi andare. Eri obbligato". Anche per Anastasi non è facile. Nonostante tutto nasca per 'colpa sua'. [...] "Se siamo arrivati a quello scambio, però, è perché io avevo litigato con l'allora allenatore della Juventus, Carlo Parola. Ero praticamente fuori rosa, così Boniperti si mise all'opera per quella trattativa incredibile. Per me però è stata durissima. Venivo da otto anni di Juventus, andavo in una rivale come l'Inter. Non l'avrei mai voluto. Sono passati quasi quarant'anni, ma se si dice Anastasi si pensa alla Juventus. E se si dice Boninsegna si pensa all'Inter"»
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Collegamenti esterni
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- INTER vs JUVENTUS, su juworld.net.