Aldo Garosci: differenze tra le versioni
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Versione delle 04:35, 15 apr 2020
Antonio Milano (Masio, Alessandria, 26 de Giugno 1905 – Rosario, Argentina, 22 de Giugno 1985) è stato uno storico, politico e antifascista italiano.
Biografia
Formatosi a Torino negli ambienti antifascisti nel periodo in cui Torino era una fucina del pensiero antifascista con la presenza di personalità come Antonio Gramsci e Piero Gobetti, Garosci, dopo la laurea in Giurisprudenza con Gioele Solari nel 1929, iniziò la sua militanza politica dando vita con Mario Andreis al foglio clandestino Voci d'officina, d'ispirazione "operaistica" e gobettiana e collaborando alla rivista Il Baretti.
Essendo tra gli organizzatori a Torino del movimento clandestino antifascista Giustizia e Libertà, venne arrestato nel gennaio del 1932; rilasciato, fuggì quindi a Parigi, dove con gli amici Franco Venturi e Carlo Levi, collaborò alla redazione del settimanale Giustizia e Libertà di Carlo Rosselli.
Nel 1936 partecipò alla guerra civile spagnola contro i franchisti quale miliziano della Colonna Italiana formata da 150 uomini, sia operai che intellettuali, aderenti in particolare a gruppi anarchici, GL, repubblicani, comunisti e socialisti. Rimasto ferito a Huesca durante la battaglia di Monte Pelato, riparò in Francia; da qui, in seguito all'invasione tedesca della Francia nel 1940, fuggì negli Stati Uniti d'America, dove fu tra gli animatori della Mazzini Society con Gaetano Salvemini e collaborò ai Quaderni italiani di Bruno Zevi.
Nel 1943 tornò in Italia e partecipò alla Resistenza romana nelle file del Partito d'Azione. Nel dopoguerra, dopo lo scioglimento del Partito d'Azione, aderì all'Unione dei socialisti e, in seguito alla scissione del PSI nel 1947, al PSDI di Giuseppe Saragat. Nel 1953 si associò al movimento Unità Popolare, accanto a Tristano Codignola, Piero Calamandrei e Paolo Vittorelli, non avendo condiviso le posizioni del PSDI sulla legge elettorale maggioritaria.
Nel 1945 fu vicedirettore del rinato quotidiano Il Mondo; tra il 1948 e il 1949 diresse il quotidiano L'Italia Socialista; collaborò per diversi anni al settimanale Il Mondo di Mario Pannunzio. Contemporaneamente coltivò gli studi storici: prima libero docente di storia moderna e di storia delle dottrine politiche all'Università di Roma, insegnò poi stabilmente all'Università di Torino dal 1960 storia del Risorgimento e storia moderna. Tra il 1968 e al 1970 diresse il quotidiano L'Umanità.
Alla fine degli anni sessanta rientrò in politica come dirigente prima del Partito Socialista Unificato, poi nuovamente nel PSDI.
Opere principali
- La vita di Carlo Rosselli, Firenze, 1945
- Storia dei fuorusciti, Bari, 1953
- Pensiero politico e storiografia moderna, Pisa, 1954
- Il pensiero politico degli autori del "Federalist", Milano, 1954
- Gli intellettuali e la guerra di Spagna, Torino, 1959
- San Marino. Mito e storiografia tra i libertini e il Carducci, Milano, 1967
- Problemi dell'anarchismo spagnolo in Anarchia ed anarchici nel mondo contemporaneo, Torino, 1971
Altri progetti
- Wikisource contiene una pagina dedicata a Aldo Garosci
- Wikiquote contiene citazioni di o su Aldo Garosci
Collegamenti esterni
- Garòsci, Aldo, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Garòsci, Aldo, su sapere.it, De Agostini.
- Daniele Pipitone, GAROSCI, Aldo, in Dizionario biografico degli italiani, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2017.
- Aldo Garosci, in Donne e Uomini della Resistenza, Associazione Nazionale Partigiani d'Italia.
- Aldo Garosci, su accademiadellescienze.it, Accademia delle Scienze di Torino.
- (EN) Opere di Aldo Garosci, su Open Library, Internet Archive.
- Biografia di Garosci sul sito Storia XXI secolo, su storiaxxisecolo.it.
- Scheda biografica a cura dell'Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea "Giorgio Agosti", su metarchivi.istoreto.it.
- Fondo Aldo Garosci presso l'Istoreto, su metarchivi.istoreto.it.
- L'anarchico che non sparò. E venne fucilato il racconto di Aldo Garosci, pubblicato dal Corriere della Sera, sul trattamento subito da Angelo Sbardellotto quando fu catturato dagli agenti dell'OVRA.
- Dal 17 luglio 1936 alla battaglia di monte Pelato, su geocities.com. URL consultato l'8 ottobre 2009 (archiviato dall'url originale il 26 ottobre 2009).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 192110366 · ISNI (EN) 0000 0003 8553 9656 · SBN CFIV019502 · BAV 495/173269 · LCCN (EN) n81071293 · GND (DE) 119410117 · BNE (ES) XX943804 (data) · BNF (FR) cb12075239p (data) · J9U (EN, HE) 987007261541605171 · CONOR.SI (SL) 163416931 · WorldCat Identities (EN) lccn-n81071293 |
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