Sindaci di Milano: differenze tra le versioni

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Voce principale: Milano.
Sindaco di Milano
StatoBandiera dell'Italia Italia
OrganizzazioneGiunta comunale di Milano
In caricaGiuseppe Sala (Indipendente di centro-sinistra)
da21 giugno 2016
Eletto daCittadini di Milano
Ultima elezione5, 19 giugno 2016
Prossima elezione2021
Durata mandato5 anni
SedePalazzo Marino
IndirizzoPiazza della Scala
Sito webwww.comune.milano.it
Veduta di Palazzo Marino, sede della giunta meneghina.

Di seguito l'elenco dei sindaci di Milano e delle altre autorità a capo dell'amministrazione comunale.

Quadro normativo

  • Con il Regno d'Italia (1805-1814) tramite decreto 8 giugno 1805 venne stabilito che per i comuni di prima classe (con più di 10 000 abitanti) la municipalità fosse rappresentata da un podestà e da sei savi (art. 28); il podestà rimaneva in carica tre anni (art. 29); era nominato da re tra tre nominativi proposti dal consiglio comunale (art. 46).[1] Con decreto 5 giugno 1807 le funzioni attribuite alla municipalità nel decreto del 1805 furono «concentrate nel podestà» (art. 1).[2]
  • Per il successivo Regno Lombardo-Veneto con decreto 12 aprile 1816 venne stabilito che le congregazioni comunali fossero composte per Milano (così come per Venezia) da un podestà, con carica triennale, e da sei assessori (art. 124); come previsto con sovrana patente del 12 febbraio 1816 la nomina dei podestà spettava al re, tra una terna proposta dal consiglio comunale (art. 128).[3]
  • Con il Regno di Sardegna con legge n. 3702 del 23 ottobre 1859 a capo dell'amministrazione comunale venne posto il sindaco con carica triennale; era nominato dal re tra i consiglieri comunali (art. 95).[4]
  • Con la riforma crispina realizzata tra 1888 e 1889[5] il sindaco di Milano (capoluogo di provincia) iniziò ad essere eletto dal Consiglio comunale tra i propri membri a scrutinio segreto; venne confermata la durata triennale della carica (art. 50).[6]
  • La riforma giolittiana del 1912 fece diventare quadriennale il mandato dell'amministrazione comunale e quindi anche quella del sindaco.[7]
  • In epoca fascista dal 1926 venne abolita la carica di sindaco, riproponendo quella del podestà di esclusiva nomina regia; la carica divenne quinquennale con possibilità di riconferma.[8]
  • Dopo la liberazione di Milano il 26 aprile 1945 il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia nominò prefetto e sindaco di Milano, poi insediati dal governo militare alleato il 16 maggio.[9]
  • Con decreto legislativo luogotenenziale del 7 gennaio 1946 fu ripristinata la carica di sindaco, con sua elezione a scrutinio segreto da parte del consiglio comunale (art. 6); la carica era quadriennale (art. 8).[10]
  • Con la riforma degli enti locali del 1993 fu introdotta l'elezione diretta del sindaco; la durata della carica rimase quadriennale.[11]
  • Con il testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali dell'anno 2000 la durata della carica fu portata a cinque anni con rieliggibilità per un massimo di due mandati consecutivi (art. 51).[12]

Podestà preunitari

Con il Regno d'Italia (1805-1814) tramite decreto 8 giugno 1805 venne stabilito che per i comuni di prima classe (con più di 10 000 abitanti) la municipalità fosse rappresentata da un podestà e da sei savi (art. 28); il podestà rimaneva in carica tre anni (art. 29); era nominato dal re tra tre nominativi proposti dal consiglio comunale (art. 46).[1] Con decreto 5 giugno 1807 le funzioni attribuite alla municipalità nel decreto del 1805 furono «concentrate nel podestà» (art. 1).[2]

Per il successivo Regno Lombardo-Veneto con decreto 12 aprile 1816 venne stabilito che le congregazioni comunali fossero composte per Milano (così come per Venezia) da un podestà, con carica triennale, e da sei assessori (art. 124); come previsto con sovrana patente del 12 febbraio 1816 la nomina dei podestà spettava al re, tra una terna proposta dal consiglio comunale (art. 128).[3]

Ritratto Nome Mandato Sovrano Carica
Inizio Fine
- Cesare Brivio Sforza 22 aprile 1806[13] 30 novembre 1807 Napoleone Pro-podestà
1 Antonio Durini 30 novembre 1807 22 ottobre 1814[14] Napoleone Podestà
2 Cesare Giulini Della Porta 22 ottobre 1814 2 gennaio 1820 Francesco I Podestà
3 Carlo Villa 2 gennaio 1820 7 agosto 1827 Francesco I Podestà
(1) Antonio Durini 7 agosto 1827 2 gennaio 1837 Francesco I Podestà
4 Gabrio Casati 2 gennaio 1837 3 agosto 1848[15] Ferdinando I Podestà
5 Paolo Bassi 3 agosto 1848[16] 6 gennaio 1849[17] Carlo Alberto Podestà
6 Antonio Pestalozza 6 gennaio 1849[18] 27 novembre 1856 Francesco Giuseppe Podestà
7 Giuseppe Sebregondi 27 novembre 1856 10 giugno 1859[19] Francesco Giuseppe Podestà
8 Luigi Barbiano di Belgioioso 10 giugno 1859 26 gennaio 1860 Vittorio Emanuele II Podestà

Regno d'Italia (1861-1946)

Sindaci

Con il Regno di Sardegna con legge n. 3702 del 23 ottobre 1859 a capo dell'amministrazione comunale venne posto il sindaco con carica triennale; era nominato dal re tra i consiglieri comunali (art. 95).[4]

Con la riforma crispina realizzata tra 1888 e 1889[5] il sindaco di Milano (capoluogo di provincia) iniziò ad essere eletto dal Consiglio comunale tra i propri membri a scrutinio segreto; venne confermata la durata triennale della carica (art. 50).[6]

La riforma giolittiana del 1912 fece diventare quadriennale il mandato dell'amministrazione comunale e quindi anche quella del sindaco.[7]

Ritratto Nome Mandato Partito Coalizione Carica Nomina
Inizio Fine
Sindaci nominati dal Governo (1860-1889) Governo
1 Antonio Beretta 26 gennaio 1860 22 ottobre 1867[20] Destra storica Liberali
elezioni del 1860
Sindaco Cavour III, IV, Ricasoli I, Rattazzi I, Farini, Minghetti I, La Marmora II, III, Ricasoli II, Rattazzi II
- Alessandro Vasina D'Emarese 22 ottobre 1867[21] 13 febbraio 1868 - Regio delegato straordinario Menabrea I, II
2 Giulio Belinzaghi 13 febbraio 1868 18 aprile 1884[22] Destra storica Liberali
elezioni del 1867
elezioni del 1873
Sindaco Menabrea II, III, Lanza, Minghetti II, Depretis I, II, III, Cairoli II, Cairoli III, Depretis IV, V, VI
3 Gaetano Negri 18 aprile 1884[23] 21 novembre 1889 Destra storica Liberali Sindaco Depretis VI, VII, VIII, Crispi I
Sindaci nominati dal Consiglio comunale (1889-1926) Presidente del Consiglio comunale
(2) Giulio Belinzaghi 21 novembre 1889 28 agosto 1892[24] Destra storica Liberali-Radicali
elezioni del 1889
Sindaco
4 Giuseppe Vigoni 28 settembre 1892 7 settembre 1894[25] Destra storica Liberali-Radicali Sindaco
- Adeodato Bonasi 7 settembre 1894 25 febbraio 1895 - Regio commissario straordinario
(4) Giuseppe Vigoni 25 febbraio 1895 28 agosto 1899[26] Destra storica Liberali-Cattolici
elezioni del 1895
Sindaco
- Francesco Maggiotti 28 agosto 1899 18 dicembre 1899 - Regio commissario straordinario
5 Giuseppe Mussi 18 dicembre 1899 16 dicembre 1903[27] Sinistra Radicali-PRI
elezioni del 1899
Sindaco
6 Giovanni Battista Barinetti 16 dicembre 1903 30 novembre 1904[28] Sinistra Radicali-PRI-PSI Sindaco
- Giuseppe Airoldi 30 novembre 1904 7 febbraio 1905 Commissario prefettizio
7 Ettore Ponti 7 febbraio 1905 11 maggio 1909[29] Destra storica Liberali-Cattolici
elezioni del 1905
Sindaco
8 Bassano Gabba 11 maggio 1909[30] 17 luglio 1910[31] Destra storica Liberali-Cattolici Sindaco
- Cesare Gallotti 17 luglio 1910 30 gennaio 1911 - Commissario prefettizio
9 Emanuele Greppi 30 gennaio 1911[32] 4 dicembre 1913[33] Destra storica Liberali-Cattolici
elezioni del 1911
Sindaco
- Filiberto Olgiati 4 dicembre 1913 30 giugno 1914 - Commissario regio e prefettizio
10 Emilio Caldara 30 giugno 1914 20 novembre 1920 Partito Socialista PSI
elezioni del 1914
Sindaco
11 Angelo Filippetti 20 novembre 1920 3 agosto 1922[34] Partito Socialista PSI
elezioni del 1920
Sindaco
- Ferdinando Lalli 3 agosto 1922 2 settembre 1922 - Commissario prefettizio
- Pio Carbonelli 2 settembre 1922[35] 30 dicembre 1922 - Commissario straordinario
12 Luigi Mangiagalli 30 dicembre 1922 14 agosto 1926[36] Partito Liberale PLI-PPI-PNF
elezioni del 1922
Sindaco

Podestà e facenti funzione (1926-1945)

In epoca fascista dal 1926 venne abolita la carica di sindaco, riproponendo quella del podestà di esclusiva nomina regia; la carica divenne quinquennale con possibilità di riconferma.[8]

Ritratto Nome Mandato Partito Coalizione Carica Governo
Inizio Fine
1 Ernesto Belloni 14 agosto 1926[37] 6 settembre 1928[38] Partito Fascista - Podestà Mussolini
2 Giuseppe De Capitani D'Arzago 6 settembre 1928 20 novembre 1929[39] Partito Fascista - Podestà
3 Marcello Visconti di Modrone 20 novembre 1929 19 novembre 1935 Partito Fascista - Podestà
4 Guido Pesenti 19 novembre 1935 13 giugno 1938[40] Partito Fascista - Podestà
5 Gian Giacomo Gallarati Scotti 13 giugno 1938 15 agosto 1943[41] Partito Fascista - Podestà
- Giorgio Boltraffio 15 agosto 1943 14 ottobre 1943 - Commissario prefettizio
6 Piero Parini 14 ottobre 1943 4 maggio 1944[42] Partito Fascista Repubblicano - Podestà Governo della Repubblica Sociale Italiana
7 Guido Andreoni 4 maggio 1944 13 settembre 1944[43] Partito Fascista Repubblicano - Podestà
8 Giuseppe Spinelli 13 settembre 1944 23 gennaio 1945[44] Partito Fascista Repubblicano - Podestà
9 Mario Colombo 23 gennaio 1945 25 aprile 1945 Partito Fascista Repubblicano - Podestà

Repubblica italiana (dal 1946)

Sindaci eletti dal consiglio comunale (1946-1993)

Dopo la liberazione di Milano il 26 aprile 1945 il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia nominò prefetto e sindaco di Milano, poi insediati dal governo militare alleato il 16 maggio.[9] Con decreto legislativo luogotenenziale del 7 gennaio 1946 fu ripristinata la carica di sindaco, con sua elezione a scrutinio segreto da parte del consiglio comunale (art. 6); la carica era quadriennale (art. 8).[10]

Ritratto Nome Mandato Partito Coalizione Elezioni Carica
Inizio Fine
13 Antonio Greppi 27 aprile 1945[45] 25 giugno 1951 Partito Socialista Italiano PSI - DC - PCI 1946 Sindaco
14 Virgilio Ferrari 25 giugno 1951 21 gennaio 1961 Partito Socialista Democratico Italiano Centrismo
(DC - PSDI - PLI - PRI)
1951, 1956 Sindaco
15 Gino Cassinis 21 gennaio 1961 13 gennaio 1964[46] Partito Socialista Democratico Italiano Centro-sinistra "organico"
(DC - PSI - PSDI)
1960 Sindaco
16 Pietro Bucalossi 17 febbraio 1964 13 dicembre 1967[47] Partito Socialista Democratico Italiano Centro-sinistra "organico"
(DC - PSDI - PSI)
1964 Sindaco
17 Aldo Aniasi 13 dicembre 1967 12 maggio 1976[48] Partito Socialista Italiano Centro-sinistra "organico"
(DC - PSI - PSU/PSDI)
1970 Sindaco
PCI - PSI - DP - Indipendenti[49] 1975
18 Carlo Tognoli 12 maggio 1976 21 dicembre 1986[50] Partito Socialista Italiano PCI - PSI - DP - Indipendenti[51] fino al 1977

PCI - PSI - PSDI
dal 1977 al 1980
PCI - PSI - PSDI - PdUP

1980 Sindaco
Pentapartito
(DC - PSI - PRI - PSDI - PLI)
1985
19 File:Pillitteri.jpg Paolo Pillitteri 21 dicembre 1986 18 gennaio 1992[52] Partito Socialista Italiano Pentapartito
(DC - PSI - PRI - PSDI - PLI)
fino al 1987
Sindaco
PCI - PSI - PSDI - FdV
dal 1987 al 1990

PCI - PSI - PRI - FdV - Pens. - PSDI[53]

1990
20 Giampiero Borghini 18 gennaio 1993 11 marzo 1993[54] Partito Socialista Italiano Quadripartito
(DC - PSI - Pens. - PLI - PSDI - Nuova Lega - Unità Riformista)
Sindaco
- Claudio Gelati 11 marzo 1993 21 giugno 1993 - Commissario straordinario

Sindaci a elezione diretta (dal 1993)

Con la riforma degli enti locali del 1993 fu introdotta l'elezione diretta del sindaco; la durata della carica rimase quadriennale.[11]

Con il testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali dell'anno 2000 la durata della carica fu portata a cinque anni con rieliggibilità per un massimo di due mandati consecutivi (art. 51).[12]

Ritratto Nome Mandato Partito Coalizione Elezioni Carica
Inizio Fine
21 File:Formentini.jpg Marco Formentini 21 giugno 1993[55] 12 maggio 1993 Lega Nord Lega Nord 1993 Sindaco
22 Gabriele Albertini 12 maggio 1997[56][57] 14 maggio 2001 Forza Italia Polo per le Libertà
(FI-AN-CCD)
1997 Sindaco
14 maggio 2001[58][57] 30 maggio 2006 Casa delle Libertà
(FI-AN-LN-UDC)
2001
23 Letizia Moratti 30 maggio 2006[59][57] 1º giugno 2011 Forza Italia
Il Popolo della Libertà
Casa delle Libertà
(FI-AN-LN-UDC-Civiche)
2006 Sindaco
24 Giuliano Pisapia 1º giugno 2011[60] 21 giugno 2016 Indipendente di sinistra PD-SEL-FdS-IdV-Rad-Civiche 2011 Sindaco
25 Giuseppe Sala 21 giugno 2016[61] in carica[62] Indipendente di centro-sinistra PD-SEL-IdV-Civiche 2016 Sindaco

Linea temporale

Note

  1. ^ a b Decreto sull'amministrazione pubblica e sul comparto territoriale del Regno, in Bollettino delle leggi del Regno d'Italia, vol. 1, 1805, pp. 141-152.
  2. ^ a b Decreto con cui sono concentrate nel podestà e nel sindaco le funzioni attribuite alle municipalità dal decreto 8 giugno 1805, in Bollettino delle leggi del Regno d'Italia, vol. 1, 1807, p. 291.
  3. ^ a b Istruzioni per l'attivazione del nuovo metodo d'amministrazione comunale colle attribuzioni delle rispettive autorità, in Raccolta degli atti dei governi di Milano e di Venezia, vol. 1, 1816, pp. 236 e ss..
  4. ^ a b Legge n. 3702 del 23 ottobre 1859, in Gazzetta Piemontese, 2 novembre 1859, p. 2.
  5. ^ a b Legge 5865 del 30 dicembre 1888 e regio decreto 5921 del 10 febbraio 1889.
  6. ^ a b Legge n. 5865 del 30 dicembre 1888, in Gazzetta Ufficiale, 31 dicembre 1888, p. 5888.
  7. ^ a b Legge n. 640 del 19 giugno 1913, in Gazzetta Ufficiale, 18 luglio 1913, p. 4512.
  8. ^ a b Legge n. 237 del 4 febbraio 1926, in Gazzetta Ufficiale, 18 febbraio 1926, pp. 806-807. Legge n. 1910 del 3 settembre 1926, in Gazzetta Ufficiale, 19 novembre 1926, p. 5050-5051.
  9. ^ a b Aldo Giobbio, Milano all'indomani della Liberazione (PDF), in Il movimento di liberazione in Italia, n. 69, 1962, p. 6.
  10. ^ a b Decreto 7 gennaio 1946, in Gazzetta Ufficiale, 10 gennaio 1946.
  11. ^ a b Legge n. 81 del 25 marzo 1993, in Gazzetta ufficiale, 27 marzo 1993.
  12. ^ a b Decreto legislativo n. 267 del 18 agosto 2000, in Gazzetta ufficiale, 28 settembre 2000.
  13. ^ Nominato a titolo provvisorio dagli savi, ossia gli assessori, fra essi stessi, in attesa del decreto che stabilisse le modalità di designazione del podestà.
  14. ^ Dimessosi poco dopo l'inizio del suo terzo mandato per questioni di opportunità politica visto il cambio di sovranità, seppur non richiesto in tal senso.
  15. ^ Dimessosi in quanto nominato Presidente del Consiglio dei Ministri.
  16. ^ Subentrato in seconda scelta al conte Sopransi che aveva rifiutato la nomina vista la situazione politica caotica.
  17. ^ Dimissionario da novembre per motivi d'opportunità politica data la restaurazione del potere asburgico.
  18. ^ Nominato d'autorità dal maresciallo Radetsky in deroga ad ogni disposizione legislativa e in stato d'assedio a causa delle continue rinunce dei designati, che non volevano prestare il dovuto giuramento di fedeltà al sovrano.
  19. ^ Destituito con ordine militare sabaudo in quanto sostenitore asburgico.
  20. ^ Dimessosi il 18 luglio a metà del suo terzo mandato poiché coinvolto in uno scandalo di tangenti.
  21. ^ Nominato ad hoc con decreto straordinario al fine di supplire all'intera amministrazione comunale sciolta a seguito dello scandalo di corruzione, con conseguente indizione delle elezioni comunali generali per il 13 dicembre.
  22. ^ Dimessosi con la sua giunta a metà del suo sesto mandato in seguito al rigetto da parte del consiglio del progetto di lottizzazione del parco Sempione.
  23. ^ Regge la nuova giunta come assessore anziano in attesa del decreto di nomina a sindaco giunto l'8 agosto.
  24. ^ Morto in carica. A guida della giunta rimase l'assessore anziano, Tizio Brambilla.
  25. ^ Dimessosi il 21 giugno per contrasti coi Radicali. Il consiglio non riuscì a formare una nuova giunta, venendo così sciolto.
  26. ^ Dimessosi il 20 luglio dopo la sconfitta nelle elezioni suppletive. Il consiglio non riuscì a formare una nuova giunta, venendo così sciolto.
  27. ^ Dimessosi per contrasti con gli alleati Repubblicani.
  28. ^ Dimessosi il 20 novembre per contrasti con i Socialisti Rivoluzionari. Il consiglio non riuscì a formare una nuova giunta, venendo così sciolto.
  29. ^ Dimessosi per contrasti con gli alleati Liberali Conservatori.
  30. ^ Regge la nuova giunta come assessore anziano in attesa della nomina a sindaco giunta il 9 novembre.
  31. ^ Si dimette il 21 giugno per contrasti con gli alleati Liberali Conservatori. Per il disbrigo degli affari urgenti di giunta gli subentra l'assessore anziano Ettore Rusconi. Non essendo in grado di formare una nuova giunta, il consiglio viene sciolto.
  32. ^ Regge la giunta come assessore anziano in attesa della nomina a sindaco giunta il 18 settembre.
  33. ^ Si dimette con la sua giunta in seguito alla vittoria delle sinistre a Milano nelle elezioni politiche. Non riuscendo a formare una nuova giunta, il consiglio viene sciolto.
  34. ^ Esautorato dal prefetto per violazione delle leggi d'epoca, avendo sostenuto lo sciopero antifascista dei dipendenti comunali, atto configurato come reato di interruzione di pubblico servizio.
  35. ^ Nominato in seguito allo scioglimento anche del consiglio comunale.
  36. ^ Dimessosi insieme alla sua giunta prima della fine del suo mandato per favorire l'entrata in vigore del nuovo ordinamento comunale fascista.
  37. ^ Regge il comune come commissario prefettizio e poi commissario straordinario dopo lo scioglimento del consiglio comunale, in attesa della nomina a podestà giunta il 4 dicembre.
  38. ^ Dimessosi perché coinvolto in uno scandalo di tangenti.
  39. ^ Dimessosi per gli impegni derivanti dalla sua nomina a senatore.
  40. ^ Dimessosi per tensioni interne di partito.
  41. ^ Dimessosi per motivi di opportunità politica dopo la caduta del governo Mussolini.
  42. ^ Dimessosi in seguito alla nomina a Capo della provincia.
  43. ^ Dimessosi in seguito alla nomina ad incarichi governativi.
  44. ^ Dimessosi in seguito alla nomina a Ministro saloino del lavoro.
  45. ^ Nominato inizialmente dal CLN in attesa delle elezioni della primavera dell'anno seguente.
  46. ^ Morto in carica. A guida della giunta rimase l'assessore anziano, Angelo Amoroso.
  47. ^ Dimessosi il 16 novembre per contrasti col PSI. Per il disbrigo degli affari correnti di giunta venne delegato l'assessore Lino Montagna.
  48. ^ Dimessosi l'8 maggio per candidarsi alle elezioni politiche. Per il disbrigo degli affari correnti di giunta venne delegato l'assessore Vittorio Korach.
  49. ^ Tre fuoriusciti dal PSDI, due consiglieri eletti nella DC (Francesco Ogliari e Piergiorgio Sirtori).
  50. ^ Sfiduciato il 19 dicembre. Decaduta di conseguenza la giunta, il disbrigo degli affari urgenti della stessa fu compito del consigliere anziano Elio Quercioli.
  51. ^ Tre fuoriusciti dal PSDI, tre consiglieri eletti nella DC.
  52. ^ Dimessosi il 2 gennaio per contrasti con le forze di appoggio esterno. Per il disbrigo degli affari urgenti di giunta venne delegato l'assessore Angelo Capone.
  53. ^ Guido Passalacqua, Pillitteri: 'Milano è un esempio', la Repubblica, 4 agosto 1990. Il PSDI garantì un appoggio esterno.
  54. ^ Dimessosi il sindaco il 17 febbraio, il 10 marzo anche la maggioranza dei consiglieri abbandonò l'incarico, obbligando al commissariamento del comune.
  55. ^ Eletto contro Nando dalla Chiesa (La Rete) con il 57,1% al ballottaggio
  56. ^ Eletto contro Aldo Fumagalli (PDS) con il 53,1% al ballottaggio
  57. ^ a b c Anagrafe degli amministratori locali e regionali, su dait.interno.gov.it, Direzione centrale dei servizi elettorali. URL consultato il 9 gennaio 2019.
  58. ^ Eletto al primo turno
  59. ^ Eletta al primo turno
  60. ^ Eletto contro Letizia Moratti (PdL) con il 55,11% al ballottaggio
  61. ^ Eletto contro Stefano Parisi (FI) con il 51,7% al ballottaggio
  62. ^ Mandato fino al 2021

Altri progetti

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