Sovrani di Schleswig-Holstein

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La lista che segue indica i regnanti, solitamente duchi, che governarono i ducati di Schleswig e Holstein, partendo dal primo conte di Holstein che ricevette anche lo Schleswig, sino a quando le province vennero annesse al Regno di Prussia, proseguendo poi coi duchi titolari, membri della casata reale di Danimarca.

Dinastia di Schauenburg[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Dinastia di Schaumburg.

Nel corso della storia la Contea di Holstein venne suddivisa diverse volte tra i figli di ciascun duca. Nel 1386 il re Olav II di Danimarca e sua madre-reggente, la regina Margherita I, infeudarono a Nyborg Gerardo VI, conte di Holstein-Rendsburg il ducato di Schleswig.[1] Egli divenne quindi noto come Gerardo II di Schleswig. Sino al 1390 la linea dei Rendsburg unì la propria alleanza ad eccezione dell'Holstein-Pinneberg. Esso rimase un territorio separato nell'Holstein sino all'estinzione della linea nel 1640, quando l'Holstein-Pinneberg venne incorporato nel ducato di Holstein. Successivamente, i due ducati vennero riuniti a formare l'attuale Stato di Schleswig-Holstein, annettendo anche ulteriori territori come Ditmarsh, conquistata e annessa nel 1559, il ducato di Sassonia-Lauenburg unito nel 1876, l'Helgoland (sotto governo britannico dal 1807 al 1891), la Città libera di Lubecca, la Regione di Lubecca, assieme ad altre exclavi di Amburgo nel 1937.

Ritratto Regno Nome
1332–1340 Gerardo III, conte di Holstein-Rendsburg, come Gerardo I anche come duca di Jutland
1375–1384 Henrik Jern e Klaus (coreggenza)
1384–1386 Nicola di Holstein-Rendsburg (o Klaus),
1386–1404 Gerardo VI di Holstein-Rendsburg, col nome di Gerardo II anche Duca di Sønderjylland, feudo danese poi chiamato Schleswig dal nome della sua capitale.
1404–1427 Enrico IV
1427/40-1459 Adolfo VIII di Holstein noto come duca Adolfo I di Schleswig

Casa di Oldenburg regnante nello Schleswig, e regnante nell'Holstein a fianco della casata di Schauenburg[modifica | modifica wikitesto]

Cristiano I ereditò il ducato di Schleswig, feudo danese, e la contea di Holstein-Rendsburg, un sottofeudo del ducato di Sassonia-Lauenburg compreso nel Sacro Romano Impero, a seguito della morte dello zio materno Adolfo I (e VIII come conte di Holstein-Rendsburg). Nel 1474 il sovrano del ducato di Sassonia-Lauenburg, l'imperatore Federico III elevò Cristiano dal titolo di conte di Holstein a quello di Duca di Holstein, rendendolo quindi immediato vassallo imperiale (vedi mediatizzazione). Il piccolo stato di Holstein-Pinneberg rimase indipendente col titolo di contea sino all'estinzione della casata.

Casa di Oldenburg (1460–1544)[modifica | modifica wikitesto]

Joint rule in the Duchy of Schleswig and the County of Holstein-Rendsburg (= Duchy of Holstein as of 1474).
Ritratto Regno Nome
1460–1481 Cristiano I, elevato a Duca di Holstein dall'imperatore Federico III nel 1474
1481–1513 Giovanni I (Hans), con Federico I dal 1482
1513–1523 Cristiano II, deposto, morì nel 1559; con Federico I
1490–1533 Federico I, come amministratore 1482–1490, poi come coreggente
1523–1544 Cristiano III, col padre sino al 1533
 

Casa di Schauenburg (1460–1544)[modifica | modifica wikitesto]

Coreggenza nelle contee di Holstein-Pinneberg e di Schaumburg.
Immagine Regno Nome
1426–1464 Ottone II
1464–1474
Adolfo X
1474–1492
Eric
1492–1510 Ottone III
1510–1526

Antonio

1492–1510

Giovanni IV

1527–1531

Jobst I

1531–
1560


Giovanni V

Case di Oldenburg, Gottorp, Haderslev e Schaumberg che governarono nell'Holstein e nello Schleswig[modifica | modifica wikitesto]

La casa di Schauenburg (Schaumburg) continuò la sua reggenza solo nella contea di Holstein-Pinneberg. Indipendentemente dalla contea, Cristiano III resse i ducati di Holstein e Schleswig anche in nome dei suoi fratellastri ancora in minore età Giovanni II il Vecchio e Adolfo tra il 1533 ed il 1544. Nel 1544 essi divisero i ducati di Holstein (feudo del Sacro Romano Impero) e di Schleswig (feudo danese) in maniera inusuale, ovvero a seguito dei negoziati tra i fratelli e le regole dello stato medievale dei ducati, che si opponeva difatti alla partizione fattuale. Determinarono quindi che il fratello minore Federico intraprendesse la carriera ecclesiastica come amministratore luterano di uno stato ecclesiastico del Sacro Romano Impero.[2]

Pertanto i ducati vennero divisi in tre parti uguali e assegnati a ciascuno dei fratelli, con l'obbligo anche di suddividere la riscossione delle tasse delle gabelle in maniera equa tra i tre. Tecnicamente, dunque, si rese impossibile separare i due ducati di Schleswig e Holstein. Questo governo portò ad un codominio delle parti sui medesimi territori ed una suddivisione di fatto solo a livello di entrate, in quanto tutti i regnanti delle casate avevano il titolo formale di "Duca di Schleswig, Holstein, Dithmarschen e Stormarn".

Il nome dinastico di Holstein-Gottorp nacque in questo periodo come derivato dal nome tecnico di Duca di Schleswig e Holstein a Gottorp. Adolfo, terzo figlio del duca e re Federico I e fratellastro secondogenito del re Cristiano III, fondò il ramo degli Holstein-Gottorp come ramo cadetto della famiglia reale danese degli Oldenburg. Fu da questo periodo che la casata regnante danese e quella degli Holstein-Gottorp iniziarono a governare entrambi i ducati in codominio, ma riscuotendo sempre tasse in forma separata. Giovanni II il Vecchio viene convenzionalmente definito Duca di Schleswig-Holstein-Haderslev in quanto non ebbe figli e la sua casata si estinse.

Il figlio del sopramenzionato Cristiano III, Giovanni il Giovane ottenne per sé e per i propri eredi di ottenere parte delle rendite dei due ducati nel 1564, ossia un terzo della parte reale di cui un nono della tassazione dell'Holstein ed un nono di quelle dello Schleswig dal punto di vista fiscale. Giovanni il Giovane ed i suoi eredi, ad ogni modo, non avevano potere nel codominio ed erano solo "titolari".

Alla morte di Giovanni II il Vecchio nel 1580, la sua parte venne divisa tra Adolfo e Federico II, che andarono ad incrementare la parte reale di un sesto dell'Holstein ed un sesto dello Schleswig.[3] Per effetto della complicata divisione fiscale dei due ducati separati, Holstein e Schleswig, difatti divennero sempre più indipendenti dal Sacro Romano Impero e dal Regno di Danimarca, distinguendosi come entità ereditarie personali.

Casa di
Oldenburg
(1544–1580)
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Governo di codominio nei ducati di Holstein e Schleswig.

Ritratto Regno Nome
1523–
1559
Cristiano III – coi suoi fratelli Adolfo e Giovanni II
1559–
1588
Federico II

Casa di Schleswig-
Holstein-
Haderslev
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Governo di codominio nei ducati di Holstein e Schleswig.

Ritratto Regno Nome
1544–
1580
Giovanni II il Vecchio – coi fratelli Adolfo e Cristiano.
Nel 1580 Federico II e Adolfo si divisero l'eredità di Giovanni.

Casa di Schleswig-Holstein-Gottorp (1544–80)[modifica | modifica wikitesto]

Governo di codominio nei ducati di Holstein e Schleswig.

Ritratto Regno Nome
1544–
1586
Adolfo – coi fratelli Giovanni II e Cristiano



Casa di Schauenburg
(1544–80)
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Coreggenza nelle contee di Holstein-Pinneberg e di Schaumburg.
Immagine Regno Nome
1531–
1560
Giovanni V – con Ottone IV dal 1544
1544–
1576
Ottone IV – sino al 1560 col fratello Giovanni V
1576–
1601
Adolfo XI

Casa di Oldenburg (1580–1640)[modifica | modifica wikitesto]

Governo codominiale dei ducati di Holstein e di Schleswig.
Ritratto Regno Nome
1559–1588 Federico II
1588–1648


Cristiano IV – Acquistò l'Holstein-Pinneberg e lo unì alla sua parte ducale dell'Holstein nel 1640



Casa di Schleswig-Holstein-Gottorp (1580–1640)[modifica | modifica wikitesto]

Governo codominiale dei ducati di Holstein e di Schleswig.
Ritratto Regno Nome
1544–1586 Adolfo
1586–1587 Federico II
1587–1590 Filippo
1590–1616 Giovanni Adolfo
1616–1659 Federico III

Casa di Schauenburg (1580–1640)[modifica | modifica wikitesto]

Codominio nelle contee di Holstein-Pinneberg e di Schaumburg.
Ritratto Regno Nome
1576–1601 Adolfo XI
1601–1622 Ernesto – elevato a principe di Schaumburg nel 1619
1622–1635 Giobbe Ermanno
1635–1640 Ottone V
Con la morte di Ottone la linea principale degli Schauenburg si estinse e l'Holstein-Pinneberg venne acquistato da Cristiano IV ed unito alla parte reale del ducato di Holstein.

Casa di Oldenburg (1640–1713)[modifica | modifica wikitesto]

Governo codominiale dei ducati di Holstein e di Schleswig.
Ritratto Regno Nome
1588–1648 Cristiano IV
1648–1670 Federico III
1670–1699 Cristiano V


1699–1730


Federico IV
Nel 1713 Federico IV unì lo Schleswig/Sønderjylland intero nelle sue mani.

Casa di Schleswig-Holstein-Gottorp (1640–1713)[modifica | modifica wikitesto]

Governo codominiale dei ducati di Holstein e di Schleswig.
Ritratto Regno Nome
1616–1659 Federico III
1659–1694 Cristiano Alberto
1694–1702 Federico IV
1702–1713 Carlo Federico
Nel 1713 Federico IV, divenendo re di Danimarca oltre che duca dello Schleswig, depose Carlo Federico da coreggente del ducato di Schleswig e questi, ad ogni modo, rimase coreggente del ducato di Holstein come vassallo del Sacro Romano Impero. Federico IV di Danimarca e Norvegia continuò come solo duca di Schleswig.

La casa di Oldenburg al governo diretto dello Schleswig e in coreggenza per l'Holstein con la casa di Gottorp[modifica | modifica wikitesto]

Casa di Oldenburg (1713–1773)[modifica | modifica wikitesto]

Ritratto Regno Nome
1699–1730 Federico IV (unì lo Schleswig sotto il potere della corona danese nel 1721. L'Holstein continuò ad essere governato come codominio.)
1730–1746 Cristiano VI
1746–1766 Federico V
1766–1808 Cristiano VII
Nel 1773 Cristiano VII unì nelle proprie mani sia l'Holstein che lo Schleswig.

Casa di Holstein-Gottorp (1713–1773)[modifica | modifica wikitesto]

Ritratto Regno Nome

1702–1739

Carlo Federico
(sino al 1713 anche coreggente dello Schleswig)
1739–1762 Carlo Pietro Ulrico (poi zar Pietro III di Russia)
1762–1773 Paolo (poi zar Paolo I di Russia)
Nel 1773 Paolo rinunciò al proprio ruolo di coreggente per ottenere in cambio dalla danimarca la Contea di Oldenburg.

Casa di Oldenburg (1773–1863)[modifica | modifica wikitesto]

Ritratto Regno Nome
1766–1808 Cristiano VII come unico reggente di entrambi i ducati dal 1773
1808–1839 Federico VI, nel 1815 acquisì il ducato di Sassonia-Lauenburg retto in unione personale
1839–1848 Cristiano VIII
1848–1863 Federico VII
in rivalità con: Cristiano Augusto II di Schleswig-Holstein-Sonderburg-Augustenburg 1848–51

Casa di Schleswig-Holstein-Sonderburg-Glücksburg (1863–1865)[modifica | modifica wikitesto]

Ritratto Regno Nome
1863–1864/65 Cristiano IX di Danimarca
in rivalità con Federico VIII di Schleswig-Holstein nell'Holstein e nello Schleswig; il ducato di Sassonia-Lauenburgian passò a Guglielmo I di Prussia in unione personale dal 1865. Nel 1876 il ducato di Sassonia-Lauenburg venne unito alla provincia prussiana dello Schleswig-Holstein.
Nel 1864, a seguito della Seconda guerra dello Schleswig, i ducati di Holstein e di Schleswig vennero occupati dalla Confederazione tedesca e due anni più tardi, a seguito della Guerra austro-prussiana, divennero parte della Prussia come Provincia di Schleswig-Holstein.

Duchi titolari[modifica | modifica wikitesto]

La Prussia, pur avendo annesso i due territori, riconobbe il ruolo di duca titolare al capo della Casata di Oldenburg:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Esben Albrectsen, "Das Abel-Geschlecht und die Schauenburger als Herzöge von Schleswig", Marion Hartwig e Frauke Witte (trls.), in: Die Fürsten des Landes: Herzöge und Grafen von Schleswig, Holstein und Lauenburg [De slevigske hertuger; German], Carsten Porskrog Rasmussen (ed.) on behalf of the Gesellschaft für Schleswig-Holsteinische Geschichte, Neumünster: Wachholtz, 2008, pp. 52–71, here pp. 63seq. ISBN 978-3-529-02606-5
  2. ^ Nel 1551 Federico divenne amministratore del Vescovato di Hildesheim, comprendente molti poteri secolari.
  3. ^ Cf. Carsten Porskrog Rasmussen, "Die dänischen Könige als Herzöge von Schleswig und Holstein", Frauke Witte e Marion Hartwig (trad.), in: Die Fürsten des Landes: Herzöge und Grafen von Schleswig, Holstein und Lauenburg [De slevigske hertuger; German], Carsten Porskrog Rasmussen (ed.) on behalf of the Gesellschaft für Schleswig-Holsteinische Geschichte, Neumünster: Wachholtz, 2008, pp. 73–109, qui pp. 87seq. ISBN 978-3-529-02606-5