Si osserva che la somma delle potenze -esime dei primi interi positivi è data da un polinomio di grado nella a coefficienti razionali. In effetti Carl Jacobi nel 1834 ha dimostrato che questa proprietà vale per tutti gli interi positivi.
Si osserva anche che, soprattutto se è elevato, la valutazione delle somme effettuata mediante il calcolo di questi polinomi è molto più agevole della valutazione effettuata servendosi direttamente della definizione.
È quindi utile conoscere le espressioni dei polinomi relativi ai successivi valori degli esponenti.
Le espressioni per i successivi valori di furono individuate da Johann Faulhaber e pubblicate nel 1631 e una espressione generale, conosciuta come formula di Faulhaber è stata dimostrata da Jacobi.
La tavola delle espressioni polinomiali prosegue per nel seguente modo:
I polinomi che si ottengono hanno come fattori per pari, o per dispari; inoltre sono simmetrici o antisimmetrici rispetto a , nel senso che se si sostituisce a , si ottiene lo stesso polinomio se è dispari o il polinomio opposto se è pari.
Se si riportano, ordinati per grado crescente, su una matrice quadrata, i coefficienti dei polinomi esprimenti la somma di potenze, visti precedentemente, si ottiene la seguente matrice triangolare di ordine 11:
Come Giorgio Pietrocola ha scoperto (o forse riscoperto) e dimostrato in generale[3], la sua matrice inversa è facilmente ottenibile dal triangolo di Tartaglia alternando i segni e azzerando l'ultimo valore di ogni riga:
Dunque, viceversa, invertendo questa ultima matrice facilmente ricavabile dal noto triangolo si ottiene la matrice dei coefficienti polinomiali e quindi anche, nella prima colonna, i numeri di Bernoulli.
^Nel polinomio di decimo grado che esprime le somme delle potenze di nono, il coefficiente del monomio di secondo grado è -3/20 e non -1/12 come erroneamente riportato in questa antica pagina. Fonte Note esplicative in: Maecla 2008
^Il fattore ha lo scopo di cambiare segno ai numeri di Bernoulli con indice dispari. Poiché tali numeri sono tutti nulli tranne a volte si utilizza la variante con per alleggerire la formula. Un altro modo usabile allo stesso scopo è far partire gli addendi da zero: