Associazione Calcio Sandonà 1922

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AC Sandonà 1922 ASD
Calcio
Biancocelesti
Segni distintivi
Uniformi di gara
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Casa
Manica sinistra
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Trasferta
Colori sociali Bianco, celeste
Dati societari
Città San Donà di Piave
Nazione Bandiera dell'Italia Italia
Confederazione UEFA
Federazione FIGC
Campionato Eccellenza
Fondazione 1922
Rifondazione1936
Rifondazione2001
Rifondazione2010
Rifondazione2013
Presidente Bandiera dell'Italia Daniele Dorigo
Allenatore Bandiera dell'Italia Alessandro Bisiol
Stadio Stadio Verino Zanutto
(4 000 posti)
Palmarès
Si invita a seguire il modello di voce

L'Associazione Calcio Sandonà 1922 A.S.D., nota semplicemente come Sandonà 1922 o Sandonà, è una società calcistica italiana di San Donà di Piave. Dalla stagione 2010-2011 alla stagione 2012-2013 si chiamava SandonàJesolo Calcio, dopo che l'Unione Sportiva Città di Jesolo si era trasferita a San Donà di Piave. Nel 2013, la società rinuncia ad iscriversi al campionato di Serie D e nel settembre dello stesso anno viene iscritta in Terza Categoria con il nome di A.S.D. Città di San Donà di Piave. Nella stagione 2014-2015 vince il suo girone di Terza Categoria e viene quindi promossa in Seconda Categoria. Dalla stagione 2019-2020, dopo un accordo con l'A.C. Sandonà 1922 A.S.D., quest'ultima società limita la propria attività al settore giovanile ed un'unica prima squadra rappresentante la Città viene iscritta al campionato di Eccellenza.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Dalle origini al 1945[modifica | modifica wikitesto]

Celeste Bastianetto, secondo presidente del San Donà

La storia biancoceleste inizia nel 1922. Sono anni pionieristici dove il gioco prevale sullo sport e solo in un secondo tempo si pensa all'organizzazione dei campionati. Così che solo nel 1929 alla costituzione del Comitato U.L.I.C. del Basso Piave inizia il vero corso sportivo del calcio sandonatese. In quello stesso anno viene costruito anche lo Stadio del Littorio, dedicato nel secondo dopoguerra a Verino Zanutto, e che sarà sempre il giusto palcoscenico delle gare del San Donà. Dopo due campionati U.L.I.C. i biancocelesti entrano nei campionati federali della FIGC. Anni comunque difficili, dopo quattro stagioni la società biancoceleste si scioglie per problemi economici. La società però si ricostituisce nel 1936 partecipando al campionato Propaganda.

Arturo Silvestri, 4 stagioni in biancoceleste, di cui 2 in Serie C

La stagione seguente è in Seconda Divisione iniziando un'ascesa che la porta a conquistare la serie C nel campionato 1938-1939 grazie anche all'esperienza di un giocatore come Gastone Prendato che guida il San Donà nella doppia veste di allenatore e giocatore. Brillante la prima stagione in Serie C dove si mette in mostra il portiere Guerrino Striuli, poi passato in Serie A alla Triestina assieme al difensore Pavan.[1] In quella stagione i biancocelesti ebbero anche la soddisfazione di battere il Vicenza, vero dominatore del campionato e vincitore delle finali nazionali.[2] Più difficile è stata la stagione seguente. Dopo un girone di andata vissuto ai vertici, gli eventi bellici portarono molti dei suoi giocatori sui fronti di guerra tanto che la società fu costretta al ritiro.[3] Al termine di questa stagione Arturo Silvestri si trasferì prima alla Fiorentina e successivamente al Pisa per poi essere brillante protagonista nel dopoguerra in Serie A con la maglia del Modena e soprattutto del Milan. Con i rossoneri conquistò due Scudetti, 1 Coppa Latina e debuttò nella Nazionale Italiana.

Dopoguerra e anni 1950[modifica | modifica wikitesto]

Bruno Alfier, giocatore del San Donà tra 1948 e 1950 e 1959 e 1960

Nel dopoguerra la ripartenza è ancora in Serie C. Le prime annate non sono propriamente del livello di quelle vissute in precedenza, i gironi sono formati a base regionale. Tra le file biancocelesti si mette in luce Giovanni Perissinotto che successivamente giocherà in Serie A con Udinese e Roma. Dopo una retrocessione al termine del campionato 1947-48 in Promozione causa riordino dei campionati, i biancocelesti riconquistano immediatamente la Serie C per giocarvi per un ulteriore triennio. Per il calcio sandonatese fu un periodo importante nel quale si confrontò con realtà calcistiche rilevanti e dove si misero in luce molti giovani che saranno poi ceduti nelle categorie maggiori come Bruno Alfier al Palermo, Rino Carlini e Ivan Firotto al Genoa, Sergio Mion al Legnano.

Giovanni Perissinotto, miglior marcatore della storia del San Donà

Con l'adozione del Lodo Barassi venne riformata la Serie C e istituita la IV Serie, già all'inizio della stagione 1951-52 il San Donà sapeva di non essere in grado di mantenere la Serie C. Si diede dunque spazio ai giovani mentre in panchina debuttò Guerrino Striuli che, dopo essere diventato un giocatore simbolo della Triestina smessi i guanti da portiere iniziò la carriera da allenatore.[4] Le stringenti difficoltà economiche del sodalizio biancoceleste si ripercossero anche nella stagione seguente, con la retrocessione dalla IV Serie e il ritorno ai campionati regionali. Il periodo fu talmente difficile che nel 1954 la dirigenza sandonatese sottoscrisse una convenzione con il Venezia. La squadra neroverde avrebbe sostenuto economicamente il San Donà ed in cambio ogni anno gli elementi migliori sarebbero approdati alla squadra veneziana.[5] In questo periodo passarono in laguna tra gli altri giocatori del calibro di Francesco Canella, Adriano Maschietto e Bruno Visentin. Nel 1957 venne meno l'accordo con il Venezia ma questo coincise con la rinascita sportiva del San Donà grazie ai presidenti Egidio Teso e Luigi Ferrari. In quegli anni vi è anche il ritorno in maglia biancoceleste di Giovanni Perissinotto nella doppia veste di allenatore e giocatore. Nonostante la vittoria nel Campionato Dilettanti 1958-59 i biancocelesti non vennero ammessi nella nuova serie D a causa dell'entrata in vigore della riforma Zauli.[6] Così che solamente l'anno seguente il San Donà riuscì a conquistare la serie D dopo aver vinto nuovamente il campionato.

Anni 1960 e 1970[modifica | modifica wikitesto]

Celestino Celio, allenatore del San Donà in Serie D tra 1969 e 1971

Gli anni sessanta sono un momento magico per il calcio biancoceleste che in questo periodo vide crescere tra le sue file giocatori del calibro di Elvio Salvori, Angelo Cereser ed Enzo Ferrari. A questi possiamo aggiungere anche il concittadino Gianfranco Bedin che però mai giocò in maglia biancoceleste trasferendosi presto all'Inter con la quale vinse 3 Scudetti, 1 Coppa dei Campioni e 2 Coppe Intercontinentali.

Humberto Rosa, allenatore del San Donà nel 1970-1971 e nel 1979-1980

Lungo diviene il percorso sandonatese in serie D tanto che la militanza in questa categoria continuò ininterrotta fino al 1972-73 per poi proseguire anche successivamente. Dopo i primi anni di serie D sotto la presidenza di Luigi Ferrari, seguì un periodo di incertezza che terminò con l'arrivo di Flaviano Mucelli. Se a livello societario le cose decisamente migliorarono i risultati non videro mai i biancocelesti lottare per la promozione. Pur tuttavia anche in questo periodo si misero in luce dei giocatori come Giacomo Vianello, Giancarlo Galdiolo e Maurizio Memo che successivamente arrivarono anche alla serie A.

Nel 1972-1973 non va a buon fine un campionato dove trovano molto spazio i giovani. La retrocessione in Promozione è di quelle pesanti da accettare. Ci vorranno due campionati per riconquistare la categoria perduta. A guidare dalla panchina i biancocelesti fu Francesco Canella che dopo aver iniziato la sua carriera da calciatore con il San Donà, iniziò con i biancocelesti anche quella da allenatore. Seguirono quattro campionati di serie D dove il San Donà non riuscì ad inserirsi nella lotta promozione per una serie C che nel frattempo si era divisa in Serie C1 e Serie C2. Le difficoltà arrivarono poi con l'abbandono della presidenza di Mucelli e nonostante qualche timido tentativo di riassetto societario, non da ultimo la creazione di una Società per azioni[7], la retrocessione arrivò inesorabile nel 1978-79.

Anni 1980[modifica | modifica wikitesto]

Giorgio Zamuner, calciatore del San Donà dal 1982 al 1987 e dal 2000 al 2001

L'inizio degli anni ottanta regalarono al San Donà delle annate piuttosto buie che videro i biancocelesti sprofondare sino alla Prima Categoria, settima categoria nazionale. Solo nella stagione 1983-1984 ricominciò la risalita che nel giro di tre campionati vide i biancocelesti tornare in Interregionale. Una rinascita fondata sui giovani tra i cui protagonisti troviamo Giorgio Zamuner e Massimo Pavanel, ceduti entrambi al Forlì e che si misero poi lungamente in luce in serie C. Il ritorno in Interregionale è legato all'arrivo a San Donà della famiglia Agnoletto. I numerosi fratelli occuparono non solo i ruoli dirigenziali ma trovarono spazio anche in campo come in panchina. Ad allenare i biancocelesti per un triennio fu Andrea Agnoletto. Dopo due ottime stagioni di Interregionale giocate nelle posizioni di testa, al termine del campionato 1987-88 vi è un cambio al vertice societario con l'ascesa alla presidenza di Orfeo Granzotto. Grandi le ambizioni del presidente non sempre ripagate dai risultati sul campo. Legato nelle prime annate al tecnico Giorgio Belligrandi solo nella stagione 1989-90 la squadra sandonatese si confronterà per la vittoria del campionato, vinto poi dalla Pievigina.

Gli anni 1990 e l'avventura tra i professionisti[modifica | modifica wikitesto]

Luigi Russo, calciatore del San Donà in Serie C2 tra 1996 e 1998

Dopo aver rischiato la retrocessione nella stagione 1990-1991, dove le retrocessioni furono ben sei, il San Donà fu parte di quell'Interregionale che lentamente si avviava a divenire prima il Campionato Nazionale Dilettanti e poi la Serie D. Nel 1992-1993 sotto la guida di Elvio Salvori nonostante un'ottima rosa i biancocelesti vennero inseriti in un girone complicato che li vide giocare anche in Toscana ma soprattutto li contrappose a quel Crevalcore che, dopo aver perso gli spareggi finali della stagione precedente, dominò anche questa stagione.[8] La svolta vera per il San Donà arrivò nel campionato 1993-1994. Sotto la guida di Ezio Glerean e grazie alle reti di Adriano Meacci i biancocelesti vennero promossi in Serie C2 dopo un lungo duello con il Valdagno e il Bassano Virtus. Grazie ad un modulo di gioco molto offensivista e degli opportuni innesti nella stagione seguente il San Donà sfiorò addirittura la promozione diretta in Serie C1.[9] La sconfitta a due giornate dalla fine con il Montevarchi condannò il San Donà ai play-off con il Fano, che vide poi i biancocelesti subito eliminati. Tanti i giocatori che si misero in evidenza in questo periodo come Ivone De Franceschi, Stefano Polesel, Mauro Mayer che poi seppero arrivare nelle serie maggiori, ma non da meno altri come Andrea Caverzan, Giulio Giacomin, Davide Zanon che alla pari del tecnico Ezio Glerean riproposero il modello vincente iniziato in biancoceleste al Cittadella arrivando sino alla Serie B.

Dopo due annate di serie C2 Ezio Glerean lascia il Sandonà mentre iniziò il disimpegno progressivo di Orfeo Granzotto dalla presidenza. Per i biancocelesti tornò l'incertezza che li vide comunque salvarsi nella stagione 1996-1997 inizialmente sotto la guida di Mauro Tossani. È questa la stagione dove fece il suo debutto tra i professionisti anche Fabio Bazzani poi brillante giocatore in serie A tanto da riuscire anche a debuttare in Nazionale.[10]

Nel 1997 sale alla presidenza Piergiuseppe Simonetto e affidò la panchina a Bruno Tedino. Poi come sempre accade i migliori risultati si ottengono quando meno si spera. E così è solo nella stagione 1998-1999 che i biancocelesti riuscirono a mettere a segno un'impresa incredibile ottenendo la promozione in Serie C1. A guidare i biancocelesti fu Renzo Rocchi, alle sue dipendenze tantissimi giocatori giovani che riuscirono a stupire tutti arrivando a disputare i play-off. Dopo aver eliminato il Rimini in semifinale, nella finale di Mantova il San Donà sconfisse nei supplementari grazie ad un rigore trasformato da Sandrin la Triestina a cui sarebbe stato sufficiente anche il pareggio per ottenere la promozione.[11]

Gli anni duemila[modifica | modifica wikitesto]

Andrea Manzo, allenatore del San Donà nella stagione 2000-2001

Era dagli anni cinquanta che il San Donà non si cimentava nella terza categoria nazionale ma ovviamente ciò mise di fronte la squadra biancoceleste ad un campionato di rilevante livello tecnico dove si ritrovò a mal partito una formazione sandonatese che ancora una volta puntava sui giovani. Persi gli elementi di maggior qualità come Francesco Ciullo e Evans Soligo per gli uomini del riconfermato allenatore Rocchi non fu un torneo semplice, tanto che alla fine arrivò la retrocessione diretta.[12] Iniziò così una parabola discendente a cui si abbinarono rilevanti problemi economici. Sotto la guida del nuovo allenatore Andrea Manzo venne costruita una rosa formata da giovani e da giocatori provenienti dalla serie inferiore. La serie C2 si rivelò un torneo irto di difficoltà e al termine vi fu la seconda retrocessione consecutiva, anche questa volta da ultimo in classifica.[13]

La doppia retrocessione riportava tra i dilettanti i biancocelesti dopo sette anni tra i professionisti. La situazione finanziaria non lasciava troppe speranze tanto che la dirigenza optò per la cessione del titolo alla squadra del Lido di Jesolo. Questi dunque ereditò la matricola 46220 del Sandonà[14], adottando i colori sociali neroazzurri e con la denominazione di Città di Jesolo partecipò al campionato di Serie D. Quanto al calcio sandonatese trovò comunque la forza di ripartire occupando quel posto lasciato libero dal Lido di Jesolo in Promozione e assumendo il nome di Associazione Calcio Sandonà 1922.

Maurizio Rossi, allenatore del San Donà nella stagione 2009-2010

Quella del 2001-2002 fu una ripartenza all'insegna della storia sandonatese. Grazie ad un gruppo di dirigenti tra i quali gli ex presidenti Orfeo Granzotto e Flaviano Mucelli si costituì una dirigenza forte che riuscì a mettere a disposizione del tecnico Mauro Tossani un gruppo di giocatori di buon livello, la maggior parte dei quali con un passato biancoceleste. La prima stagione non fu facile ma si concluse con la vittoria del campionato. L'anno seguente in Eccellenza i biancocelesti ancor più rafforzati sfiorarono la promozione in Serie D. Dopo aver perso il campionato nelle ultime giornate, vennero sconfitti nello spareggio per l'accesso ai play-off. E non andò meglio nemmeno nella stagione successiva quando sulla panchina biancoceleste sedette l'allenatore Giovanni Colella, subentrato a campionato in corso. Conquistati i play-off, nel doppio confronto con il Casalserugo avvenne una nuova eliminazione. Seguirono un paio di campionati in tono minore che videro comunque l'arrivo di giocatori dall'ottimo passato come l'ex Stefano Polesel e Walter Mirabelli. Nel campionato 2006-2007 arriva la tanto inseguita promozione alla serie D dopo un duello con l'Asolo Fonte arrivato sino ad uno spareggio finale.

Dopo sette anni il Sandonà 1922 raggiunge quella categoria che i biancocelesti non avevano potuto disputare in precedenza per la cessione del titolo e qui ritrova anche il Città di Jesolo. Nonostante tanti proclami per il Sandonà 1922 la nuova categoria quasi diviene un incubo con una situazione societaria quantomai complicata. Ancora una volta furono i problemi finanziari a caratterizzare il campionato dei biancocelesti. A novembre venne completamente rivoluzionata la squadra che nonostante le difficoltà riuscì quasi a salvarsi. Il Sandonà 1922 perse lo spareggio salvezza con la Sanvitese per poi uscir sconfitto anche dai play-out con il Montecchio. Nonostante la retrocessione i biancocelesti riuscirono ad ottenere il ripescaggio e a partecipare ad un nuovo campionato di Serie D. La situazione finanziaria non migliorò tanto che la squadra venne composta da tantissimi giovani, pur se con qualche giocatore esperto come Cristiano Masitto e Matteo Capecchi. Classifica che ancora una volta non premiò gli sforzi dei biancocelesti e alla fine il penultimo posto valse una nuova retrocessione. Nel 2009 dopo due retrocessioni consecutive e un peso debitorio rilevante si decise comunque di disputare il campionato di Eccellenza. Sulla panchina biancoceleste venne chiamato Maurizio Rossi e sono ancora una volta tanti i giovani impiegati, pur se con qualche elemento di grande esperienza come Simone Pavan o Andrea Boscolo. Ciò però non fu sufficiente tanto che arrivò una nuova retrocessione attraverso i play-out, doppia sconfitta contro la Miranese (0-1, 2-4). Sotto il fardello di una situazione finanziaria incredibilmente difficile la storia del Sandonà 1922 sembrò essere giunta al capolinea.

Gli anni duemiladieci[modifica | modifica wikitesto]

Nel frattempo conosce qualche difficoltà anche il Città di Jesolo tanto che nell'estate 2010 la storia prende un percorso a ritroso. Stante le difficoltà economiche che portano alla non iscrizione del Sandonà 1922, il Città di Jesolo riporta a San Donà quel titolo sportivo acquisito dieci anni prima, adotta la denominazione SandonàJesolo Calcio e con essa i colori biancocelesti, mentre lo Stadio Zanutto torna a riassaporare la serie D. I programmi sono ambiziosi e nella prima stagione grossi sono gli investimenti. Sotto la guida di Bruno Tedino, tecnico che in passato ha allenato sia il Sandonà che il Città di Jesolo, i biancocelesti conquistano l'accesso ai play-off. Dopo aver eliminato Tamai e Venezia accedono alla fase nazionale venendo eliminati solo in semifinale dalla Turris, pur non avendo perso mai alcuna gara dei play-off. La stagione seguente nonostante un ridimensionamento nella rosa, la squadra coglie importanti soddisfazioni nella Coppa Italia riuscendo a raggiungere la finale, poi vinta dal Sant'Antonio Abate (1-2). Grazie al piazzamento in Coppa il SandonàJesolo viene ammesso ai play-off e i biancocelesti riescono a migliorare la semifinale raggiunta nella stagione precedente accedendo alla finale. Ma in una stagione dal sapore dolce e amaro la formazione di Bruno Tedino conquista una nuova piazza d'onore venendo sconfitta sul neutro di Arezzo dal Cosenza (2-3).

Nella terza stagione i biancocelesti ringiovaniscono ancor di più la formazione. Partiti con obiettivi di salvezza gli uomini di Tedino si mantengono sempre ben lontani dalla zona pericolo cogliendo degli ottimi risultati anche contro le squadre più quotate del girone. Numerosi i giovani messi in mostra con relative convocazioni nella Nazionale Dilettanti come nelle varie rappresentative. Pur tuttavia i problemi sorgono nell'estate a seguire quando i biancocelesti rinunciano all'iscrizione. A differenza delle precedenti occasioni non è una situazione debitoria a segnare la storia biancoceleste, ma questo non muta il destino, con il calcio sandonatese ancora alle prese con il fatto di non avere più una propria rappresentate in lizza in un qualsiasi campionato.

Dopo tre ottimi campionati la non iscrizione del SandonàJesolo ha portato ad una nuova riscrittura del corso storico del calcio sandonatese. Trascorsa un'intera estate nell'incertezza l'unica via per dare una continuità alla storia biancoceleste è il ripartire dal gradino più basso del calcio italiano. Alla Terza Categoria viene iscritto il Città di San Donà di Piave che in precedenza aveva curato il settore giovanile del Sandonà 1922 e successivamente collaborato sempre a livello giovanile anche con il SandonàJesolo, un debutto per una prima squadra ma nel segno della tradizione sandonatese. La giovane formazione biancoceleste non è troppo fortunata nel suo primo campionato di Terza Categoria. In campionato arriva al quinto posto sfiorando l'accesso ai play-off, mentre nella finale del Trofeo Veneto Orientale la cui vittoria vale il ripescaggio viene sconfitta ai rigori dal Team Biancorossi davanti a 2 000 spettatori. Pur tuttavia con rinnovate ambizioni anche nella stagione 2014-2015 si presenta ai nastri di partenza della Terza Categoria. Con la vittoria per 2-0 contro il Ciprianocatron del 19 aprile 2015 vince il girone A di San Donà di Piave della Terza Categoria veneta e viene promossa in Seconda Categoria. Nell'estate 2015 cambia la denominazione in Società Sportiva Dilettantistica Calcio San Donà. Nella stessa estate nasce a San Donà, dal cambio di denominazione dell'A.C.D. Passarella 93, squadra di Eccellenza, l'A.C. Sandonà 1922, che nonostante il nome richiami la società biancoceleste non ha a che fare con la storia del San Donà. Alla prima stagione in Seconda Categoria il San Donà conclude con un 8º posto, senza essere stata mai in corsa per i play-off, e con l'eliminazione al primo turno dalla Coppa Veneto di categoria. L'anno successivo migliora leggermente, terminando quinto, ma anche in questo caso non partecipa ai play-off per la troppa distanza della seconda classificata sulla terza. Nell'estate 2017 viene attuato un accordo tra le due società sandonatesi primo passo per una possibile fusione. Rimangono tali le due società con le rispettive matricole, le prime squadre e i titoli sportivi della stagione precedente, ampio invece l'accordo a livello giovanile.[15] Nella stagione 2017-18 il San Donà coglie il sesto posto nel campionato di Seconda Categoria, al contempo il Sandonà 1922 di Eccellenza conquista la promozione alla Serie D. Si ripropongono così le condizioni affinché le due società possano unirsi. L'estate gela le attese e le due società continuano nei loro distinti cammini, con il San Donà che prosegue nel solco della Seconda Categoria, ottenendo il suo miglior piazzamento finale nei 4 anni in questo campionato, un 3º posto, ma venendo eliminato ai play-off di girone dal Musile Mille. Il 1º luglio 2019 viene sottoscritto un accordo tra l'A.C. Sandonà 1922 A.S.D. e il S.S.D. Calcio San Donà in base al quale si pongono i presupposti per la fusione delle due squadre cittadine, a partire dalla stagione 2019-2020 viene iscritta una sola prima squadra al campionato di Eccellenza, di cui il Calcio San Donà curerà il settore giovanile.[16] Nella stagione in cui anche il calcio è costretto a fermarsi causa l'emergenza sanitaria legata al COVID-19, il 6 gennaio 2020 il Sandonà vince la fase veneta della Coppa Italia Dilettanti.

Gli anni duemilaventi[modifica | modifica wikitesto]

Alla pari di tutto il calcio italiano la stagione 2020-21 è stata fortemente condizionata dalla emergenza sanitaria COVID-19. Dopo un tentativo di iniziare il campionato, presto sospeso, nella primavera 2021 è stato disputato un campionato a ranghi ridotti su adesione volontaria per determinare la promozione di due squadre alla Serie D. Le diciannove squadre vennero divise in due gironi (17 venete e 2 del Friuli Venezia Giulia, regione che rinunciò all'organizzazione di questa fase), il San Donà terminò al quarto posto nel girone B. Causa le tante iscritte l'Eccellenza Veneto 2020-21 venne strutturata in tre gironi dove solo le prime due classificate avrebbero potuto partecipare a dei play-off per accedere alla Serie D. Una sconfitta all'ultima giornata relegò il Sandonà al terzo posto; al primo si classificò il Portogruaro, poi promosso, al secondo il Treviso, eliminato dopo spareggio. La stagione 2022-23 vide il campionato tornare al format dei due gironi, ma con un sovrannumero che obbligò le squadre a molti turni infrasettimanali. Anche in questa annata il Sandonà mancò l'accesso ai play-off, la sconfitta all'ultima giornata vide i biancocelesti terminare al sesto posto, ma causa distacco nemmeno il quinto posto avrebbe garantito l'accesso ai play-off.

Cronistoria[modifica | modifica wikitesto]

Cronistoria della Società Sportiva Dilettantistica Calcio San Donà
  • 1922 - Per iniziativa di un gruppo di appassionati nasce la Società Calcistica Ardita con colori sociali bianco-nero.
  • 1922-1924 - Attività calcistica a livello locale.
  • 1924 - Nell'aprile viene fondata l'Associazione Ginnico Sportiva e alla fine di quell'anno confluisce con l'Ardita in una Polisportiva la cui componente calcistica viene chiamata San Donà Football Club di cui diviene presidente l'Avvocato Celeste Bastianetto.
  • 1924-25 - Attività calcistica a livello locale.
  • 1925 - Viene inaugurato il nuovo Campo Sportivo di Via XX Settembre. La squadra adotta la maglia azzurra.
  • 1925-1929 - Attività calcistica a livello locale.
  • 1929 - L'8 dicembre viene inaugurato il nuovo Campo Sportivo del Littorio in Via Pralongo che successivamente dal 1945 prenderà il nome di Stadio Verino Zanutto.
  • 1929-30 - Disputa il primo campionato della sua storia partecipando alla Prima Categoria U.L.I.C. del Comitato Basso Piave di San Donà di Piave. La sua prima gara è stata il 22 dicembre 1929 San Donà-Libertas Ceggia 2-1. Si ritira dal campionato all'ultima giornata.

  • 1930-31 - 3º nel campionato Prima Categoria U.L.I.C. del Comitato Basso Piave di San Donà.
  • 1931 - Si affilia al Direttorio Regionale Veneto della F.I.G.C. con la denominazione Società Sportiva San Donà di Piave.
  • 1931-32 - 5º nel girone C della Terza Divisione Veneta.
Vince la Coppa Basso Piave.
  • 1932-33 - 5º nel girone B della Terza Divisione Veneta. Ammesso in Seconda Divisione Veneta.
  • 1933 - Cambia denominazione in Polisportiva Sandonatese riadottando la maglia bianca ufficiale.
  • 1933-34 - 6º nel girone A della Seconda Divisione Veneta.
  • 1934-35 - 8º nel girone A della Seconda Divisione Veneta. A fine campionato è inattivo ed è radiato dai ruoli federali FIGC.
  • 1936 - Si riaffilia al Direttorio III Zona (Veneto) con la denominazione Associazione Calcio San Donà.
  • 1936-37 - 4º nel girone B della Seconda Categoria della Sezione Propaganda (S.P.) di Venezia. Nella stagione seguente torna a disputare i campionati F.I.G.C.
  • 1937-38 - 1º nella Seconda Divisione Veneta. Vince lo spareggio promozione, mentre perde la finale per il titolo regionale di Seconda Divisione. Promosso in Prima Divisione.
Vince la Coppa Basso Piave.
  • 1938-39 - 3º nel girone B della Prima Divisione Veneta.[17] 1º nel girone finale. Promosso in Serie C.
  • 1939-40 - 9º nel girone A della Serie C.
Secondo turno eliminatorio di Coppa Italia.

  • 1940-41 - Si ritira alla 23ª giornata del girone A della Serie C a causa delle alte defezioni causate dalla chiamata alle armi dei propri giocatori. Retrocesso in Prima Divisione Veneta.
  • 1941 - Cambia denominazione in Associazione Fascista Calcio San Donà di Piave
  • 1941-42 - Partecipa al girone A della Prima Divisione Veneta, si ritira dopo quattro giornate.
  • 1942-43 - 1º nel girone D della Prima Divisione Veneta. Rinuncia a disputare il girone finale.
  • 1943 - Cambia denominazione in Associazione Calcio Sandonatese "Giannino Ancillotto".
  • 1943-44 - Nel girone A di Prima Divisione del Torneo Misto indetto dal Direttorio III Zona (Veneto).
  • 1944-45 - Attività sospesa a causa del conflitto bellico.
  • 1945 - Cambia denominazione in Associazione Calcio San Donà. Riammessa in Serie C come misura risarcitoria antifascista.
  • 1945-46 - 10º nel girone B della Serie C della Lega Nazionale Alta Italia.
  • 1946-47 - 5º nel girone H della Serie C della Lega Interregionale Nord.
  • 1947-48 - 4º nel girone H della Serie C della Lega Interregionale Nord. Retrocesso nella nuova Promozione.
  • 1948-49 - 1º nel girone F della Promozione. Promosso in Serie C.
  • 1949-50 - 8º nel girone B di Serie C.

  • 1950-51 - 14º nel girone B di Serie C.
  • 1951-52 - 9º nel girone B di Serie C. Retrocesso nella nuova IV Serie.
  • 1952-53 - 15º nel girone C di IV Serie. Retrocesso in Promozione Veneta.
  • 1953-54 - 9º nel girone C della Promozione Veneta.
  • 1954-55 - 3º nel girone C della Promozione Veneta.
  • 1955-56 - 5º nel girone C della Promozione Veneta.
  • 1956-57 - 5º nel girone C della Promozione Veneta.
  • 1957-58 - 6º nel girone D del Campionato Dilettanti Veneto.
  • 1958-59 - 1º nel girone D del Campionato Dilettanti Veneto vincendo lo spareggio per il primo posto. Perde la semifinale regionale ma vince la finale per il terzo-quarto posto. Giudicato finanziariamente inadatto all'ammissione in Serie D.
Ottavi di finale della fase finale interregionale del campionato.
  • 1959-60 - 1º nel girone C della Prima Categoria Veneta. Vince gli spareggi promozione. Promosso in Serie D.

  • 1960-61 - 8º nel girone C di Serie D.
  • 1961-62 - 10º nel girone C di Serie D.
  • 1962-63 - 16º nel girone C della Serie D. Perde lo spareggio-salvezza, ma in seguito è riammesso in Serie D a completamento organici.
  • 1963-64 - 13º nel girone C della Serie D.
  • 1964-65 - 13º nel girone B della Serie D.
  • 1965-66 - 6º nel girone C della Serie D.
  • 1966-67 - 8º nel girone B della Serie D.
  • 1967-68 - 14º nel girone C della Serie D.
  • 1968-69 - 12º nel girone C della Serie D.
  • 1969-70 - 13º nel girone C della Serie D.

  • 1970-71 - 8º nel girone C della Serie D.
  • 1971-72 - 12º nel girone C della Serie D.
  • 1972-73 - 17º nel girone C della Serie D. Retrocesso in Promozione Veneta.
  • 1973-74 - 4º nel girone B della Promozione Veneta.
  • 1974-75 - 1º nel girone B della Promozione. Promosso in Serie D.
  • 1975-76 - 8º nel girone C della Serie D.
  • 1976-77 - 10º nel girone C della Serie D.
  • 1977-78 - 10º nel girone C della Serie D.
  • 1978-79 - 17º nel girone B della Serie D. Retrocesso in Promozione Veneta.
  • 1979-80 - 6º nel girone B della Promozione Veneta.

  • 1980-81 - 15º nel girone B della Promozione Veneta. Retrocesso in Prima Categoria Veneta.
  • 1981-82 - 6º nel girone F della Prima Categoria Veneta.
  • 1982-83 - 1º nel girone F della Prima Categoria Veneta. Perde lo spareggio-promozione.
  • 1983-84 - 1º nel girone F della Prima Categoria Veneta. Promosso in Promozione Veneta.
Vince le finali di categoria.
Finalista di Coppa Veneto.
  • 1984-85 - 5º nel girone B della Promozione Veneta.
  • . 1985 - Cambia denominazione in Associazione Calcio San Donà Pulloveria.
  • 1985-86 - 1º nel girone B della Promozione Veneta. Promosso nel Campionato Interregionale.
Vince la finale per il titolo regionale.
  • 1986-87 - 4º nel girone D del Campionato Interregionale.
  • 1987 - Cambia denominazione in Associazione Calcio San Donà.
  • 1987-88 - 5º nel girone D del Campionato Interregionale.
  • 1988-89 - 9º nel girone D del Campionato Interregionale.
  • 1989-90 - 3º nel girone D dell'Interregionale.

  • 1990-91 - 7º nel girone E del Campionato Interregionale.
  • 1991 - Cambia denominazione in Società Sportiva San Donà.
  • 1991-92 - 8º nel girone C del Campionato Interregionale.
  • 1992-93 - 7º nel girone D del Campionato Nazionale Dilettanti.
  • 1993-94 - 1º nel girone D del Campionato Nazionale Dilettanti. Promosso in Serie C2.
Semifinale della poule scudetto.

  • 2000-01 - 18º nel girone B della Serie C2. Retrocesso in Serie D.
  • 2001 - La dirigenza vende il titolo sportivo al Lido di Jesolo che disputa il torneo di Serie D al posto del San Donà che a sua volta riparte dalla Promozione, categoria in cui militava il Lido di Jesolo, con la denominazione Associazione Calcio Sandonà 1922.
  • 2001-02 - 1º nel girone D della Promozione Veneto. Promosso in Eccellenza Veneto.
  • 2002-03 - 3º nel girone B dell'Eccellenza Veneto. Perde lo spareggio per l'accesso ai play-off nazionali.
  • 2003-04 - 2º nel girone B dell'Eccellenza Veneto. Perde i play-off.
  • 2004-05 - 6º nel girone B dell'Eccellenza Veneto.
  • 2005-06 - 10º nel girone B dell'Eccellenza Veneto.
  • 2006-07 - 1º nel girone B dell'Eccellenza Veneto. Vince lo spareggio per il primo posto. Promosso in Serie D.
  • 2007-08 - 13º nel girone C della Serie D. Perde lo spareggio salvezza per il dodicesimo posto. Perde i play-out. Retrocesso e successivamente riammesso.
  • 2008-09 - 17º nel girone C della Serie D. Retrocesso in Eccellenza Veneto.
  • 2009-10 - 16º nell'Eccellenza Veneto. Perde i play-out. Retrocesso in Promozione.

  • 2010 - Il Città di Jesolo si trasferisce a San Donà di Piave mutando il proprio nome in SandonàJesolo Calcio, adottando i colori sociali biancocelesti.
  • 2010-11 - 4º nel girone C della Serie D. Eliminato nelle semifinali dei play-off nazionali.
  • 2011-12 - 7º nel girone C della Serie D. Eliminato ai play-off nazionali.
Finalista della Coppa Italia Serie D.
  • 2012-13 - 7º nel girone C della Serie D. Non si iscrive al successivo campionato.
  • 2013 - Assume la denominazione di Associazione Sportiva Dilettantistica Città di San Donà di Piave e si iscrive alla Terza Categoria di San Donà di Piave, girone unico.
  • 2013-14 - 5º nel girone A di San Donà di Piave della Terza Categoria veneta.
Finalista del Trofeo Veneto Orientale.
  • 2014-15 - 1º nel girone A di San Donà di Piave della Terza Categoria veneta. Promosso in Seconda Categoria.
  • 2015 - Cambia denominazione in Società Sportiva Dilettantistica Calcio San Donà.
  • 2015-16 - 8º nel girone O della Seconda Categoria Veneto.
Primo turno della Coppa Veneto di Seconda Categoria.
  • 2016-17 - 5º nel girone O della Seconda Categoria Veneto.
Primo turno della Coppa Veneto di Seconda Categoria.
  • 2017-18 - 6º nel girone O della Seconda Categoria Veneto.
Primo turno della Coppa Veneto di Seconda Categoria.
  • 2018-19 - 3º nel girone O della Seconda Categoria Veneto. Eliminato ai play-off di girone.
Primo turno della Coppa Veneto di Seconda Categoria.
  • 2019 - Dopo un accordo con l'A.C. Sandonà 1922 A.S.D., la S.S.D. Calcio San Donà non si iscrive al campionato di Seconda Categoria finalizzando la propria attività al settore giovanile. Viene iscritta una sola prima squadra a rappresentare la Città.
  • 2019-20 - 6º nel girone B dell'Eccellenza Veneto[18].
Vince la Coppa Italia Dilettanti Veneto (1º titolo).

  • 2020-21 - Nel girone B dell'Eccellenza Veneto, campionato annullato[19]. 4º nel girone B dell'Eccellenza Veneto, nell'edizione ridotta della ripartenza primaverile.
  • 2021-22 - 3º nel girone C dell'Eccellenza Veneto
Fase a gironi della Coppa Italia Dilettanti Veneto.
  • 2022-23 - 6º nel girone B dell'Eccellenza Veneto
Fase a gironi della Coppa Italia Dilettanti Veneto.
  • 2023-24 - nel girone B dell'Eccellenza Veneto
Fase a gironi della Coppa Italia Dilettanti Veneto.

Colori e simboli[modifica | modifica wikitesto]

Colori[modifica | modifica wikitesto]

La prima maglia è a righe verticali bianco-celesti, i pantaloncini e i calzettoni sono celesti. La seconda maglia è di colore rosso amaranto, con pantaloncini e calzettoni rosso amaranto.

Simboli ufficiali[modifica | modifica wikitesto]

Un caimano, uno dei simboli del passato del San Donà

Uno dei simboli principali del Calcio San Donà è stato il caimano, principalmente per il nome di un gruppo di tifosi, i Caimani del Piave, nati nel 1994 e scioltisi nel 2011.

Strutture[modifica | modifica wikitesto]

Stadio[modifica | modifica wikitesto]

Lo Stadio Verino Zanutto, ha ospitato le gare interne del San Donà dal 1929 al 2017
Lo stesso argomento in dettaglio: Stadio Verino Zanutto.

I biancocelesti disputano le loro gare allo Stadio Verino Zanutto. Inaugurato l'8 dicembre del 1929[20] come Stadio del Littorio, fu intitolato, a partire dal secondo dopoguerra, a Verino Zanutto ex calciatore e membro della resistenza impiccato a Meolo il 22 aprile 1945.

Dal 2017 al 2019 la squadra ha giocato allo Stadio "Mario Davanzo" di San Donà di Piave, nelle vicinanze dello Stadio Romolo Pacifici, stadio casalingo del Rugby San Donà. Dopo l'accordo tra l'A.C. Sandonà 1922 A.S.D. e il S.S.D. Calcio San Donà le gare ufficiali della prima squadra tornano a disputarsi allo Stadio Verino Zanutto.

Allenatori e presidenti[modifica | modifica wikitesto]

Presidenti[21]
  • 1922-1924 Bandiera dell'Italia Alessandro Janna
  • 1924-1926 Bandiera dell'Italia Celeste Bastianetto
  • 1926-1933 Bandiera dell'Italia Alessandro Janna
  • 1933-1939 Bandiera dell'Italia Carmelo Fiorentino
  • 1939-1940 Bandiera dell'Italia Antonio Pietropoli
  • 1940-1941 Bandiera dell'Italia Carlo Janna
  • 1941-1945 ???
  • 1945-1946 Bandiera dell'Italia Farina
  • 1946-1950 Bandiera dell'Italia Nino Perissinotto
  • 1950-1951 Bandiera dell'Italia Fabrizio Gorghetto
  • 1951-1954 Bandiera dell'Italia Giovanni Pavan
  • 1954-1957 Bandiera dell'Italia Giuseppe Dell’Armi
  • 1957-1959 Bandiera dell'Italia Egidio Teso
  • 1959-1963 Bandiera dell'Italia Luigi Ferrari
  • 1963-1964 Consiglio di reggenza
  • 1964-1966 Bandiera dell'Italia Giacomo Vittorio Giannello
  • 1966-1967 Bandiera dell'Italia Ambrogio Terzi
  • 1967-1977 Bandiera dell'Italia Flavio Mucelli
  • 1977-1978 Bandiera dell'Italia Ambrogio Terzi
  • 1978-1980 Bandiera dell'Italia Rodolfo Gallo
  • 1980-1984 Bandiera dell'Italia Egidio Galimberti
  • 1984-1986 Bandiera dell'Italia Mario Agnoletto
  • 1986-1988 Bandiera dell'Italia Pio Agnoletto
  • 1988-1992 Bandiera dell'Italia Orfeo Granzotto
  • 1992-1993 Bandiera dell'Italia Domenico Finotti
  • 1993-1996 Bandiera dell'Italia Alfio Granzotto
  • 1996-1997 Bandiera dell'Italia Armando Cancian
  • 1997-2001 Bandiera dell'Italia Pier Giuseppe Simonetto
  • 2001-2007 Bandiera dell'Italia Orfeo Granzotto
  • 2007-2009 Bandiera dell'Italia Graziano Masiero
  • 2009-2010 Bandiera dell'Italia Mauro Bugno
  • 2010-2013 Bandiera dell'Italia Enzo Pavanetto
  • 2013-2019 Bandiera dell'Italia Daniele Dorigo
  • 2019-2023 Bandiera dell'Italia Ivan Siciliotto
  • 2023- Bandiera dell'Italia Daniele Dorigo
Allenatori[21]

Calciatori[modifica | modifica wikitesto]

Le singole voci sono elencate nella Categoria:Calciatori dell'A.C. Sandonà 1922.

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Competizioni nazionali[modifica | modifica wikitesto]

1948-1949
1993-1994 (girone D)

Competizioni regionali[modifica | modifica wikitesto]

1938-1939, 1942-1943
1974-1975, 1985-1986, 2001-2002
1959-1960, 1982-1983, 1983-1984
1958-1959
1937-1938
2006-2007
2019-2020

Competizioni provinciali[modifica | modifica wikitesto]

2014-2015

Altri piazzamenti[modifica | modifica wikitesto]

Secondo posto: 1994-1995 (girone B)
Vittoria play-off: 1998-1999 (girone B)
Finalista play-off: 2011-2012 (finali nazionali)
Secondo posto: 2003-2004 (girone B)
Terzo posto: 2002-2003 (girone B)
Semifinalista: 1993-1994
Finalista: 2011-2012

Statistiche e record[modifica | modifica wikitesto]

Partecipazioni ai campionati[modifica | modifica wikitesto]

Campionati nazionali
Livello Categoria Partecipazioni Debutto Ultima stagione Totale
Serie C 8 1939-1940 1951-1952 9
Serie C1 1 1999-2000
Serie C2 6 1994-1995 2000-2001 24
Promozione 1 1948-1949
IV Serie 1 1952-1953
Serie D 16 1960-1961 1977-1978
Interregionale 6 1986-1987 1991-1992 14
Serie D 6 1978-1979 2012-2013
Campionato Nazionale Dilettanti 2 1992-1993 1993-1994

Prospetto delle 47 stagioni disputate nelle leghe interregionali. A norma delle NOIF della FIGC, sono considerate professionistiche e concorrono alla tradizione sportiva cittadina le annate in Serie C, C1 e C2.

Campionati regionali
Livello Categoria Partecipazioni Debutto Ultima stagione Totale
Seconda Divisione 2 1933-1934 1934-1935 5
Prima Divisione 3 1938-1939 1942-1943
Terza Divisione 2 1931-1932 1932-1933 17
Seconda Divisione 1 1937-1938
Promozione 4 1953-1954 1956-1957
Campionato Dilettanti 2 1957-1958 1958-1959
Prima Categoria 1 1959-1960
Promozione 2 1973-1974 1974-1975
Eccellenza 5 2019-2020 2023-2024
Promozione 4 1979-1980 1985-1986 10
Eccellenza 6 2002-2003 2009-2010
Prima Categoria 3 1981-1982 1983-1984 4
Promozione 1 2001-2002
Seconda Categoria 4 2015-2016 2018-2019 4
Terza Categoria 1 2014-2015 1
10º Terza Categoria 1 2013-2014 1

Statistiche individuali[modifica | modifica wikitesto]

Record di presenze in campionato
  • 322 Bandiera dell'Italia Roberto Cecconi (1985-1995)
  • 220 Bandiera dell'Italia Roberto Capiotto (1967-1976)
  • 219 Bandiera dell'Italia Alberto Rizzetto (1988-1995)
  • 209 Bandiera dell'Italia Mirko Castellan (1985-1993)
  • 205 Bandiera dell'Italia Giovanni Perissinotto (1945-1948; 1957-1963)
  • 201 Bandiera dell'Italia Massimiliano Striuli (1986-1995)
  • 200 Bandiera dell'Italia Giampaolo Drigo (1973-1983)
  • 196 Bandiera dell'Italia Giovanni Guerrato (1965-1974)
  • 190 Bandiera dell'Italia Marino Scattolin (1973-1980)
  • 189 Bandiera dell'Italia Antonio Cornaviera (1953-1963)
Record di reti in campionato
  • 70 Bandiera dell'Italia Giovanni Perissinotto (1945-1948; 1957-1963)
  • 64 Bandiera dell'Italia Giorgio Zamuner (1982-1987; 2000-2001)
  • 60 Bandiera dell'Italia Adriano Meacci (1992-1995)
  • 56 Bandiera dell'Italia Italo Beffagna (1958-1963; 1966-1967)
  • 52 Bandiera dell'Italia Bruno Moro (1971-1976)
  • 41 Bandiera dell'Italia Bruno Alfier (1948-1950; 1959-1960)
  • 41 Bandiera dell'Italia Maximilian Ferrarese (2014-2016; 2017-2018)
  • 38 Bandiera dell'Italia Walter Mirabelli (2004-2008)
  • 34 Bandiera dell'Italia Ivan Costoli (2001-2005)
  • 34 Bandiera dell'Italia Antonio Guerrato (1953-1954; 1958-1961)

Tifoseria[modifica | modifica wikitesto]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La tifoseria dell'A.C. Sandonà 1922 è stata rappresentata per 17 anni dal gruppo dei Caimani del Piave, nome che ricordava l'omonimo gruppo di nuotatori dell'esercito italiano impegnato durante la prima guerra mondiale. I Caimani sorsero il 22 dicembre 1994 e si sono sciolti il 1º ottobre 2011.[22] Altri gruppi che formavano la curva del San Donà erano New Generation (formato prevalentemente da ragazzi provenienti da Jesolo), nato nel 1996, Banda Casta, GTC, Nuove Leve, Razza del Piave, Tipi Strani, Gruppo Pampers, Alti Spalti (gli ultimi due composti esclusivamente da sandonatesi).[23] Fino al 2018 la tifoseria si riconosceva dietro lo striscione storico "Sandonà" ed era composta da supporters provenienti da San Donà e frazioni, Jesolo ed Eraclea. Nel 2015 la curva decide di non seguire l'A.C. Sandonà 1922 in Eccellenza, squadra sorta dal cambio di denominazione dell'A.C.D. Passarella '93, ma di continuare a sostenere il Calcio San Donà in Seconda Categoria.[24]. Nell'estate 2017 a seguito dell'accordo tra le due società ritenuto insoddisfacente in particolare per il mantenimento di entrambe le prime squadre, la Curva Sud decide per la propria autosospensione[25]. Nel settembre 2018 stante l'immutata situazione societaria la Curva Sud opta per lo scioglimento del gruppo[26]. Nella stagione 2019-2020 con il ritorno ad una sola prima squadra, il tifo è tornato in Curva Sud a seguire la squadra in Eccellenza.

Gemellaggi e rivalità[modifica | modifica wikitesto]

La tifoseria sandonatese ha diverse amicizie, la più importante è quella con la Curva Sud VeneziaMestre, gruppo ultras del Venezia, ma ci sono rapporti anche con la curva del Clodia Sottomarina (che nel 2019 è ritornata a seguire l'Union Clodiense C.S.), con le tifoserie di Viterbese (con cui in passato c'è stato un gemellaggio) e Castel San Pietro (quest'ultima squadra non esiste più avendo cessato la sua attività nel 2012). La più recente amicizia (nata nel 2022) é stata instaurata con gli Ultras Spinea, gruppo ultras nato nel 2020.

La maggiore rivalità è quella con i tifosi del Treviso, soprattutto per l'amicizia con i tifosi del Venezia, storici rivali di quelli trevigiani.[27] Altre rivalità sono quelle con le tifoserie di Cittadella, Mantova, Montevarchi, Rimini, Legnano e Giorgione .[23]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Almanacco illustrato del calcio 1941, pag.58.
  2. ^ Almanacco illustrato del calcio 1941, pag.206.
  3. ^ Monforte-Pasqualato, pag.61..
  4. ^ Storia dello sport sandonatese, Gianni Colosetti, pag.81
  5. ^ Monforte-Pasqualato, pag.121..
  6. ^ Almanacco illustrato del calcio 1960, pag.214.
  7. ^ Monforte-Pasqualato, pag.261..
  8. ^ Almanacco illustrato del calcio 1994, Edizioni Panini, pag.384.
  9. ^ Monforte-Pasqualato, pag.369, stagione 1994-1995..
  10. ^ Tabellino Polonia-Italia 3-1, su italia1910.com, www.italia1910.com, 17 aprile 2016.
  11. ^ Monforte-Pasqualato, pag.398, stagione 1998-1999..
  12. ^ Almanacco illustrato del calcio 2001, Edizione Panini, pag.362.
  13. ^ Almanacco illustrato del calcio 2002, Edizione Panini, pag.381
  14. ^ Almanacco illustrato del calcio 2001, pag.420.
  15. ^ Calcio Sandonà, «Progetto il Calcio per San Donà di Piave», su drive.google.com, 11 agosto 2017.
  16. ^ Il Gazzettino-La Nuova Venezia, «Patto verso la fusione», su drive.google.com, 8 luglio 2019.
  17. ^ La prima classificata, il Venezia B (squadra Riserve) non fa classifica e non disputa le finali per la promozione in Serie C.
  18. ^ Posizione alla sospensione definitiva del campionato per la pandemia di COVID-19
  19. ^ Campionato sospeso e poi annullato per la pandemia di COVID-19
  20. ^ Monforte-Pasqualato, pag.18..
  21. ^ a b Monforte-Pasqualato, pag.527-528..
  22. ^ Triste comunicato: si sciolgono i “Caimani del Piave” del Sandonà, su ultrasbelluno.wordpress.com, 9 ottobre 2011 (archiviato dall'url originale il 18 giugno 2015).
  23. ^ a b Sandonà-Jesolo Calcio, su ultras.wikia.com, http://ultras.wikia.com/ (archiviato dall'url originale il 7 marzo 2016).
  24. ^ «Questa non è la nostra squadra» Tifosi contrari al nuovo San Donà, su nuovavenezia.gelocal.it, 19 agosto 2015 (archiviato dall'url originale il 22 ottobre 2016).
  25. ^ Comunicato Curva Sud Sandonà, su drive.google.com, 11 agosto 2017.
  26. ^ Comunicato Curva Sud Sandonà, su drive.google.com, 24 settembre 2018.
  27. ^ Un conto aperto con i trevigiani. Questa è l'aria che tira tra gli ultrà, su ilgazzettino.it, 4 novembre 2014. URL consultato il 4 novembre 2014.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gianni Colosetti, Storia dello sport sandonatese, Mazzanti Editori, 2007.
  • Giovanni Monforte e Stefano Pasqualato, A.C. San Donà: 90 anni di Calcio Biancoceleste, Empoli (FI), Geo Edizioni S.r.l., 2012.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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