Cassino Calcio 1924
ASD Cassino Calcio 1924 Calcio ![]() | |
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Azzurri | |
Segni distintivi | |
Uniformi di gara | |
Colori sociali | ![]() |
Inno | Cassino Donato Rivieccio |
Dati societari | |
Città | Cassino (FR) |
Nazione | ![]() |
Confederazione | UEFA |
Federazione | ![]() |
Campionato | Serie D |
Fondazione | 1924 |
Rifondazione | 2010 |
Presidente | ![]() |
Allenatore | ![]() |
Stadio | Stadio Gino Salveti (3 700 posti) |
Palmarès | |
Titoli nazionali | 1 Campionato di Serie D |
Trofei nazionali | ![]() |
Si invita a seguire il modello di voce |
L'A.S.D. Cassino Calcio 1924, meglio nota come Cassino, è una squadra di calcio italiana con sede nella città di Cassino.
Fondata nel 1924, nel 2010 è stata rifondata dai propri ultras e tifosi dopo la mancata iscrizione al campionato di Lega Pro Seconda Divisione, nel quale militava. Il principale successo nella storia della società è la Coppa Italia Dilettanti vinta nella stagione 1985-1986.
Il colore sociale è l'azzurro. Le partite interne vengono disputate nello Stadio Gino Salveti, intitolato all'omonimo scrittore e poeta cassinate, che può ospitare 3 700 spettatori. Nella stagione 2022-2023 milita in Serie D, il quarto livello del campionato italiano di calcio.
Storia[modifica | modifica wikitesto]
Gli inizi, dalla nascita alla seconda guerra mondiale[modifica | modifica wikitesto]
La prima squadra di calcio a Cassino partecipante a tornei ufficiali nasce nel 1924 per iniziativa di un gruppo di ragazzi del posto. Il nome scelto fu Quis contra nos?[1], motto latino che sta a significare "Chi contro di noi?". Negli anni venti disputava le proprie partite casalinghe in un campo nella zona di Caira, una frazione di Cassino. Questo fino a quando fu inaugurato il campo sportivo "Sferracavalli". Nei suoi primi anni di attività, la "Quis Contra Nos?", partecipa ai campionati regionali campani affrontando, tra le altre, il Santa Maria C.V., il Sessa, il Capua, il Maddaloni e la Casertana.
A seguito dell'accorpamento dell'Alta Terra di Lavoro nel Lazio nel 1927, la squadra cassinate inizia a partecipare ai campionati regionali laziali. Nel 1934 c'è il primo cambio di denominazione, da "Quis contra nos?" a "Cassino Calcio". Negli anni di guerra 1942-1943 prende parte al campionato "Persichetti" al quale partecipavano anche Ceccano, Avia-Aquino, Arpino, Sora, Isola Liri, Ceprano e Atina. Il Cassino viene eliminato dall'Avia Aquino, che avrebbe poi vinto il torneo. È l'ultima stagione di calcio prima dei bombardamenti che raderanno al suolo la città. Fino al 1946 infatti il calcio a Cassino resterà in "standby".
Dal dopoguerra agli anni Sessanta[modifica | modifica wikitesto]

Il calcio a Cassino ritorna, dopo tre anni di pausa, nel 1946. Inizialmente i giocatori in campo indossano maglie a strisce orizzontali bianconere, che vengono però sostituite con le classiche divise azzurre (allora in stoffa di jeans). Il Cassino disputa il campionato di Seconda divisione laziale e il 1948 è l'anno della prima promozione, in Prima divisione laziale. Il 1948 è anche l'anno dell'inaugurazione del Campo Miranda in viale Dante, impianto dedicato alla memoria di Dario Miranda, famoso centromediano della squadra prebellica, caduto in Africa pochi anni prima. Cinque anni dopo, nel 1953, il Cassino viene promosso in Promozione, dove rimarrà fino al 1959, quando in seguito alla riforma dei campionati dovuta al Lodo Barassi si ritrova iscritto in Prima Categoria.
Nel 1960 viene aperta nel palazzo dei De Vendictis, in Via D'annunzio, la sede del Cassino Calcio. Negli anni Sessanta, si alternano campionati deludenti tra la Prima e la Seconda Categoria, anni nei quali, a partire dal 1968, la denominazione fu cambiata in "S.C. Cassino", dove "S.C." stava per "Società Calcio".
Anni settanta: la prima volta tra i professionisti[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1970 inizia la rinascita, con la vittoria del campionato e il successivo ritorno in Promozione. L'anno successivo arriva in finale di Coppa Italia Dilettanti, perdendola però per 1 a 0 contro il Montebelluna, a Forte dei Marmi. La ferita per la sconfitta in finale viene però presto sanata dalla prima promozione, l'anno successivo nel 1972, in serie D. Nel frattempo, nel 1967, era stato inaugurato lo Stadio Comunale, successivamente dedicato al poeta e scrittore cassinate Gino Salveti e dove tuttora disputa le partite casalinghe, situato in via Appia. Nell'estate del 1971 era, invece, avvenuta la trasformazione della società in "Polisportiva Cassino" ad opera del presidente Gallaccio, che creò una cooperativa a responsabilità limitata per azioni con lo scopo di coinvolgere tutte le forze sportive della città[2].
Il Cassino dopo la rinascita sancita da due promozioni e un secondo posto nella Coppa Italia Dilettanti è ormai maturo per il salto nel professionismo, che arriva puntuale nel 1978. Ad una buona prima stagione conclusa al 13º posto, dopo aver raggiunto la salvezza alla penultima giornata pareggiando a Trapani (con il primo gol del giovane Urbano), fa seguito una stagione da dimenticare: i problemi finanziari del club segnano l'annata 1979-80, conclusa all'ultimo posto.
Anni ottanta: la vittoria della Coppa Italia Dilettanti[modifica | modifica wikitesto]

Dopo la retrocessione dalla serie C2 inizia il declino del calcio a Cassino. Dopo un anno di D, in cui l'unica nota positiva è l'esplosione di Domenico Di Carlo, il Cassino retrocede in Promozione per poi scendere subito in Prima Categoria l'anno successivo. Nell'estate 1983 la vecchia società viene rilevata dalla Policassino Coop; la nuova denominazione porta bene e, dopo un secondo posto in Prima categoria, nel 1984-85 il Policassino viene promosso in Promozione, mentre l'anno successivo raggiunge il primo trofeo nazionale della sua storia: la Coppa Italia Dilettanti, conquistata con la vittoria in finale, a Viareggio, contro il Formia per 3 a 1.
Nella stagione 1987-88 c'è il ritorno in Serie D (denominata allora Interregionale), grazie alla vittoria in casa contro il Marino all'ultima giornata. La stagione successiva vede la Policassino concludere al settimo posto, mentre nel 1989-90 riesce a salvarsi solo grazie alla vittoria nello spareggio disputatosi a Campobasso contro la Maddalonese.
Anni novanta: la crisi[modifica | modifica wikitesto]
Gli anni novanta sono anni di crisi per il calcio a Cassino. Dopo il 1991-92 ultimo anno di Interregionale, si apre una fase di incertezza per il movimento calcistico cittadino che, complice la contemporanea ascesa della squadra di basket della città, allora militante in Serie B, comporterà un progressivo distacco degli sportivi cassinati verso la squadra di calcio che militerà in campionati di basso livello per quasi tutto il decennio.
Nel 1993-94 la Policassino viene condannata addirittura alla Promozione, a seguito della sconfitta ai rigori nello spareggio contro la Vis Sezze, giocato a Palestrina.
Nella stagione 1997-98 poi ci sono perfino due squadre differenti in città: al Policassino che milita in Promozione, si affianca l'A.S. Cassino (chiamata in precedenza Rofit) che, militando nel campionato di Eccellenza, diviene di fatto la prima squadra di Cassino. Le due squadre cittadine si affrontano in un inedito derby nella fase regionale della Coppa Italia Dilettanti terminato con il punteggio di 1-1, decretando il passaggio del turno della Policassino[3]. Il decennio nero si conclude con un quarto posto in Eccellenza del 1998-99.
Anni duemila: la rinascita e il ritorno in Serie C[modifica | modifica wikitesto]
La svolta arriva nella stagione 1999-2000, grazie al presidente Morra che riporta l'entusiasmo in città trasferendo a Cassino il titolo di Serie D del Real Piedimonte, trasformando quindi l'A.S. Cassino in "Real Cassino". Il campionato è di vertice e la C2 sfuma per un soffio. Il Cassino arriva, infatti, secondo alle spalle del Puteolana e resta in D.
Nel 2003 c'è l'avvicendamento alla dirigenza con Morra che lascia il timone a Ciro Corcione. L'avventura del neopresidente inizia male con la retrocessione in Eccellenza, decretata tra l'altro dallo spareggio perso a Frosinone contro il Grottaglie. È anche l'anno dell'ennesimo cambio di denominazione, stavolta in "S.S. Cassino 1927". Il nuovo nome però porta bene. Il Cassino, infatti, nei due anni successivi conquisterà due promozioni consecutive: ritorna prima in Serie D (dopo lo spareggio ad Anagni contro l'Almas Roma vinto per 2 a 0) e poi, dopo 26 anni, raggiunge l'agognato ritorno in serie C. Promozione, quest'ultima, arrivata all'ultima giornata di campionato, quando il Cassino, secondo alle spalle dell'Aprilia, batte 3 a 0 al Salveti il Bojano e scavalca la capolista pontina che perde in casa contro il Monterotondo dopo essere passata addirittura in vantaggio. In quanto vincitrice del campionato, inoltre, partecipa alla Poule Scudetto della serie D venendo eliminata però al primo turno collezionando un solo punto nelle sfide con il Sorrento e la Paganese.
L'avventura di Corcione alla guida del Cassino finisce dopo una sola stagione di professionismo conclusasi con il piazzamento al 13º posto. La società è, però, a rischio fallimento: a poche ore dalla scadenza dei termini per l'iscrizione al campionato il timone passa nelle mani di Giuseppe Tedesco che rileva la società grazie al supporto dell'imprenditore Clodomiro Murolo. Il sodalizio dura una stagione, ma poi si spezza: nell'ottobre 2008 Tedesco rassegna le dimissioni e la presidenza passa quindi a Murolo. In questa stagione, nella quale c'è il cambio di denominazione in "S.S. Cassino", il Cassino rischia addirittura di entrare nei play off, raggiungendo il punto più alto nella sua storia: solo la graduatoria degli scontri diretti con l'Andria penalizzerà il Cassino per il quale, quindi, sfumeranno i sogni di promozione. La stagione 2009-10 è l'ultima tra i professionisti per il Cassino. Al termine del campionato, infatti, il presidente Murolo decide di non iscrivere la squadra al campionato per la stagione successiva.
Anni duemiladieci: la nascita dell'ASD Nuova Cassino 1924[modifica | modifica wikitesto]
Con la mancata iscrizione della squadra in Seconda Divisione, la città rischiava di rimanere senza una compagine calcistica che la rappresentasse, per la prima volta dal 1946. Grazie all'iniziativa degli Ultras e dei tifosi cassinati, invece, nell'estate 2010 nasce la "ASD Nuova Cassino 1924", che viene iscritta in sovrannumero al campionato di Promozione laziale nel girone D. La squadra, inizialmente iscritta al campionato di Prima Categoria, dopo il fallimento della "S.S. Cassino", ottiene il passaggio in Promozione grazie al parere favorevole del Presidente della FIGC Abete. Nel suo primo anno di Promozione, riesce a non retrocedere grazie alla vittoria nel play out contro la Pro Calcio Fondi. Nella stagione successiva la presidenza passa da Vendittelli a Patini, ma il campionato è pieno di alti e bassi e la squadra non riesce ad arrivare ai play off.
Nel 2012-13, al presidente Patini si affianca l'imprenditore Cicchetti, con l'intento di costruire una squadra per vincere il campionato. Ulteriori vicissitudini societarie, che hanno portato al disimpegno di Cicchetti, costringono la società a smantellare la rosa. Con un organico interamente composto da giocatori locali, il Cassino resta comunque ai vertici della classifica, in lotta per la promozione in Eccellenza che comunque sfumerà nelle ultime giornate.
Nell'estate del 2013 il sodalizio passa nelle mani dell'imprenditore cassinate Nicandro Rossi[4]. Nonostante la squadra sia costruita per vincere, l'inizio di stagione è da dimenticare. A risollevare le sorti della squadra viene chiamato, dunque, il tecnico Antonio Pecoraro grazie al quale il Cassino intraprende una memorabile rimonta partita dal penultimo posto e culminata con la vittoria del campionato all'ultima giornata (l'11 maggio 2014) al termine dello scontro diretto a Sermoneta terminato 1-0 per gli azzurri[5].
Risale all'estate del 2014 l'ultimo cambio di denominazione: "ASD Cassino Calcio 1924"[6]. Le premesse, con il ritorno in panchina del tecnico artefice della promozione in Serie C, Alessandro Grossi[7], sono di campionato di vertice. Tuttavia l'annata sarà amara per gli azzurri, che concludono il campionato al 5º posto sotto la guida di Massimiliano Babusci, subentrato a Grossi alla 17ª giornata[8]. Babusci viene confermato per la stagione successiva, ma dopo un inizio da dimenticare, la squadra viene affidata ad Ezio Castellucci[9]. La stagione 2015-16 vede un Cassino dai due volti: incostante in campionato, perfetto in coppa. Il 6 gennaio 2016, infatti, sul campo neutro di Latina, gli azzurri travolgono in finale il Colleferro per 4-1, conquistando la Coppa Italia Dilettanti Lazio e accedendo alla fase nazionale[10]. Anche qui i cassinati si rendono assoluti protagonisti arrivando ad un passo dalla finale. In semifinale, dopo un promettente pareggio per 3-3 a Mazara del Vallo (con il primo tempo chiuso in vantaggio di tre reti a zero)[11], gli azzurri vengono però sconfitti per 1-0 in casa nella gara di ritorno, dicendo addio alla coppa[12]. In campionato, la rimonta iniziata dal penultimo posto con l'arrivo in panchina di mister Castellucci, si conclude con la conquista della 5ª posizione.
I tempi sono ormai maturi per il salto di categoria, che puntualmente avviene l'anno seguente. Già dalla prima giornata, gli azzurri dimostrano le loro intenzioni, rifilando un 6-0 agli storici rivali del Formia[13]. Abbandonata al primo turno la Coppa Italia[14], la squadra di Castellucci si dedica completamente al campionato, dominato dall'inizio alla fine e raggiunge con tre giornate di anticipo la promozione[15]. Dopo 7 anni dalla rifondazione, dunque, il Cassino raggiunge la Serie D, tornata ad essere, a seguito della riforma dei campionati del 2014, il quarto livello del calcio italiano.
Sancito il divorzio con Ezio Castellucci per divergenze economiche[16], la panchina viene affidata a Corrado Urbano, che torna a guidare gli azzurri a distanza di 17 anni, quando proprio a Cassino iniziò la sua carriera da allenatore[17]. Il primo anno di Serie D vede un Cassino posizionato nella parte medio-alta della classifica, concludendo la stagione al settimo posto in classifica. Il colpo di mercato estivo è Imperio Carcione, che torna a vestire la maglia azzurra a dieci anni di distanza[18]. Guidati dall'esperienza in mezzo al campo del capitano, la squadra conclude il campionato 2018-19 al quinto posto, qualificandosi per i play-off, dove verrà sconfitta in semifinale dal Lanusei[19]. Nella stagione 2019-20 il Cassino si distingue nella competizione "Giovani D Valore" per essere, a livello nazionale, la squadra di Serie D più virtuosa nell'utilizzo degli under[20]. A seguito dell'interruzione anticipata dei campionati a causa del Coronavirus[21], gli azzurri concludono la stagione al 7º posto del Girone G. In estate viene sancito il divorzio con mister Urbano[22].
Cronistoria[modifica | modifica wikitesto]
Cronistoria della ASD Cassino Calcio 1924 |
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Colori e simboli[modifica | modifica wikitesto]
Colori[modifica | modifica wikitesto]
Il colore con cui il Cassino disputa le gare casalinghe è l'azzurro, solitamente utilizzato sia per la maglia che per i pantaloncini. Per le gare fuori casa la divisa tradizionale è composta da maglietta e pantaloncini bianchi.
Nel corso della sua storia ha però utilizzato anche altre divise casalinghe, come la maglietta a righe orizzontali bianco-nere (nella stagione 1946-47), a bande orizzontali bianco-azzurre o a strisce verticali bianco-azzurre, come in occasione della vittoria del campionato di Serie D 2005-06.
Per le gare in trasferta, ha invece utilizzato casacche composte da maglietta e pantaloncini completamente blu notte, gialla con inserti blu, gialla con inserti verdi, rossa con inserti blu e viceversa, quest'ultima per richiamare i colori del simbolo della Terra di San Benedetto della quale la città di Cassino è stata il fulcro tra il 700 e il 1500.
Denominazioni ufficiali[modifica | modifica wikitesto]
- 1924-1934 Quis Contra Nos?
- 1934-1968 Cassino Calcio
- 1968-1971 Società Calcio Cassino
- 1971-1983 Polisportiva Cassino Coop
- 1983-1998 Policassino Coop
- 1997-1999 Associazione Sportiva Cassino
- 1999-2003 Real Cassino
- 2003-2008 Società Sportiva Cassino 1927
- 2008-2010 Società Sportiva Cassino
- 2010-2014 Associazione Sportiva Dilettantistica Nuova Cassino Calcio 1924
- 2014-oggi Associazione Sportiva Dilettantistica Cassino Calcio 1924
Stemma[modifica | modifica wikitesto]
Le numerose vicissitudini societarie, che hanno portato a continui cambi di denominazione, non consentono di individuare un'uniformità nel simbolo adottato dalla squadra azzurra nel corso della sua storia.
Lo stemma adottato dal 2010, anno della rifondazione per mano dei tifosi, è uno scudetto di colore azzurro, con al centro lo stemma della città di Cassino che sormonta un pallone, volutamente di cuoio, in segno di rottura con il recente passato e come richiamo, invece, ai valori antichi del calcio popolare. In basso è presente il vero anno di nascita del calcio a Cassino, il 1924.
Inno[modifica | modifica wikitesto]
L'inno ufficiale del Cassino Calcio è Cassino, composto dal cantautore cassinate Donato Rivieccio.
Strutture[modifica | modifica wikitesto]
Stadio[modifica | modifica wikitesto]

Il Cassino gioca le gare casalinghe presso lo stadio Gino Salveti di via Appia Nuova, impianto inaugurato nel 1967 insieme al centro sportivo di cui fa parte. Sebbene fosse conosciuto all'epoca come "Stadio dei Ventimila", la sua capienza massima era di diecimila spettatori, oggi ridotti a 3.700 con la chiusura del settore prato e il posizionamento dei seggiolini in tutti i settori.
In precedenza, dal 1947, il Cassino giocava presso il campo sportivo di viale Dante intitolato a Dario Miranda, vecchio centromediano della formazione prebellica. Oggi vi si trova un parcheggio, ancora chiamato dai cassinati Campo Miranda.
Gli impianti prebellici di cui si ha notizia furono il campo di via Caira, nell'area in cui sorgeva il concentramento di prigionieri austriaci della prima guerra mondiale ed, in seguito, il campo di via Sferracavalli nell'area dove attualmente sorge la scuola media Conte.
Centro di allenamento[modifica | modifica wikitesto]
Il Cassino svolge le sue sedute di allenamento presso le strutture del centro sportivo di via Appia Nuova.
Società[modifica | modifica wikitesto]
Organigramma Societario[modifica | modifica wikitesto]
- Nicandro Rossi - Presidente
- Marco Rocca / Andrea Balsamo / Angelo Zottolla Vice presidenti
- Pierluigi Di Santo - Direttore generale
- Benito Coppola - Segretario Generale
Sponsor[modifica | modifica wikitesto]
Cronologia degli sponsor ufficiali[26]
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Settore giovanile[modifica | modifica wikitesto]
Il settore giovanile del Cassino, svolge le sue attività all'interno del centro sportivo di via Appia, nelle strutture adiacenti allo stadio Salveti.
Tra i prodotti migliori del vivaio cassinate, che hanno calcato la Serie A, si segnalano Corrado Urbano, Domenico Di Carlo, ed Angelo Ogbonna, quest'ultimo facente parte del Montecassino, scuola calcio affiliata al Cassino[27].
Ottimi livelli sono stati raggiunti da Mauro Rufo, Mario Buccilli, Leonardo Rossi e Vittorio Cozzella, i quali vantano numerose presenze in Serie B.
Allenatori e presidenti[modifica | modifica wikitesto]
Dal dopoguerra ad oggi sono solo quattro gli allenatori rimasti sulla panchina del Cassino per più di tre stagioni consecutive e che ne detengono, quindi, i record di presenze. Con 167 panchine, l'allenatore più longevo è Carlo Orlandi, alla guida del Cassino dal 1971 al 1976 e nel 1998-99. Al secondo posto troviamo Antonio Lillo (166), seguito da Alessandro Grossi con 156 panchine e da Giuseppe Capaccione (96)[28].
- 1924-1946 ...
- 1947-1949
Angrisani/Conte
- 1949-1950
Mariano Fabiani
- 1950-1951
Antonio Lombardi
- 1951-1952
Gaetano Conte
- 1952-1953
Giuseppe Gricoli
- 1953-1954
Mario Pollak
- 1954-1955
Mario Pollak
- 1955-1956
Mario Pollak
- 1956-1958
Dante Compiani
- 1958-1959
Oscar Leblanc
- 1959-1960
Corrado Giubilo
- 1959-1961
Dante Compiani
- 1961-1962
Antonio Ferrigno
- 1961-1963
Benito Pragliola
- 1963-1964
Andrea Candidi
- 1964-1965
Alessandro Ferri
- 1965-1966
Benito Pragliola
- 1966-1967
Ezio Nardone
- 1967-1968
Pino Nacci
- 1968-1969
Bruno Colagiovanni
- 1969-1970
Severo Bartolomei
- 1970-1971
Pino Nacci
- 1971-1976
Carlo Orlandi
- 1976-1977
Washington Parisio
- 1977-1978
Biagio Catalano
- 1978-1979
Vincenzo Montefusco
- 1979-1980
Giuseppe Simeone
- 1980-1981
Massimo Urbano
- 1981-1982
Giuseppe Simeone
- 1982-1983
Antonio Di Ponio
- 1983-1984
Antonio Di Paolo
- 1984-1989
Antonio Lillo
- 1989-1990
Augusto Incagnoli
- 1990-1991
Augusto Incagnoli
Bruno Abbatini
Pasqualino Molinaro
- 1991-1992
Stefano Di Chiara
- 1992-1993
Ernesto Verdone
- 1993-1994
Rosario Iemma
- 1994-1995
Bruno Abbatini
- 1995-1996
Franco Perilli
- 1996-1997
Alessandro Baldanzini
- 1997-1998
Sandro Mancini
- 1998-1999
Mario Schettino
- 1999-2000
Corrado Urbano
- 2000-2001
Carmine Falso
- 2001-2002
Giuseppe Capaccione
- 2002-2003
Mauro Pernarella
- 2003-2004
Domenico Aceti
- 2004-2008
Alessandro Grossi[28]
- 2008-2009
Alessandro Grossi (1ª-11ª)
Vincenzo Patania (12ª-34ª)
- 2009-2010
Maurizio Pellegrino (1ª-22ª)
Stefano Sanderra (23ª-25ª)
Maurizio Pellegrino (26ª-34ª)
- 2010-2011
Marco Scorsini
- 2011-2012
Roberto Zollo
Claudio Tobia
Aldo D'Urso
- 2012-2013
Silvio Di Prisco
- 2013-2014
Silvio Di Prisco
- 2014-2015
Alessandro Grossi
- 2015-2016
Massimiliano Babusci
- 2016-2017
Ezio Castellucci
- 2017-2020
Corrado Urbano
- 2020-2021
Alessandro Grossi
- 2021-2022
Alessandro Grossi (1ª-6ª)
- 2022-
Imperio Carcione
- 1924-1946 ...
- 1947-1949
Miele
- 1949-1950
Malatesta
- 1950-1955
Edmondo Mascioli
- 1955-1956
Mario Ricciuti
- 1956-1959
Raffaele Varlese
- 1959-1962
Antonio Pagano
- 1962-1965
Marcello Di Zenzo
- 1965-1966
Leone
- 1966-1967
D'Aliesio
- 1967-1968
Di Mambro
- 1968-1969
Vassallo
- 1969-1970
Michele Michelucci
- 1970-1971
Giovanni Vassallo
- 1971-1972
Achille Gallaccio
- 1972-1976
Virgilio Volante
- 1976-1982
Rodolfo D'Ambrosio
- 1982-1983
Benedetto Capitanio
- 1983-1990
Achille Gallaccio
- 1990-1991
Enzo Visco
- 1991-1997
Achille Gallaccio
- 1997-1999
Vittorio Orsello
- 1999-2003
Antonio Morra
- 2003-2007
Ciro Corcione
- 2007-2008
Giuseppe Tedesco[29]
- 2008-2010
Clodomiro Murolo
- 2010-2012
Mario Vendittelli
- 2012-2013
Riccardo Patini
- 2013-oggi
Nicandro Rossi
Calciatori[modifica | modifica wikitesto]
Palmarès[modifica | modifica wikitesto]
Competizioni nazionali[modifica | modifica wikitesto]
- Serie D: 1
- 2005-2006 (girone G)
Competizioni regionali[modifica | modifica wikitesto]
- 2015-2016
- Eccellenza: 2
- Promozione: 4
- 1969-1970, 1984-1985
- 1962-1963
Altri piazzamenti[modifica | modifica wikitesto]
- Promozione: 1977-1978 (girone G)
Competizioni giovanili[modifica | modifica wikitesto]
- Campionato Juniores Regionale
- 2014-2015 (Eccellenza - Girone B)[30]
- Campionato Giovanissimi Provinciali
- 2014-2015 (Girone B)[31]
Statistiche e record[modifica | modifica wikitesto]
Partecipazione ai campionati[modifica | modifica wikitesto]
- Nazionali
In 30 stagioni sportive a partire dall'esordio a livello nazionale in Serie D nel 1972-73:
Livello | Categoria | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione | Totale |
---|---|---|---|---|---|
4º | Serie D | 9 | 1972-1973 | 2022-2023 | 17 |
Serie C2 | 4 | 1978-1979 | 2007-2008 | ||
Lega Pro Seconda Divisione | 2 | 2008-2009 | 2009-2010 | ||
5º | Serie D | 7 | 1980-1981 | 2005-2006 | 12 |
Campionato Interregionale | 5 | 1981-1982 | 1991-1992 |
- Regionali
In 46 stagioni sportive conteggiate dal 1947-1948:
Livello | Categoria | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione | Totale |
---|---|---|---|---|---|
1º | Prima Divisione | 5 | 1947-1948 | 1950-1951 | 30 |
Promozione | 10 | 1953-1954 | 1987-1988 | ||
Campionato Dilettanti | 2 | 1957-1958 | 1958-1959 | ||
Prima Categoria | 5 | 1959-1960 | 1964-1965 | ||
Eccellenza | 8 | 1992-1993 | 2016-2017 | ||
2º | Prima Divisione | 1 | 1952-1953 | 16 | |
Seconda Categoria | 4 | 1962-1963 | 1967-1968 | ||
Prima Categoria | 4 | 1968-1969 | 1984-1985 | ||
Promozione | 7 | 1994-1995 | 2013-2014 |
Partecipazione alle coppe[modifica | modifica wikitesto]
Competizione | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione | Totale |
---|---|---|---|---|
Coppa Italia Semiprofessionisti | 2 | 1973-1974 | 1979-1980 | 6 |
Coppa Italia Serie C | 2 | 2006-2007 | 2007-2008 | |
Coppa Italia Lega Pro | 2 | 2008-2009 | 2009-2010 | |
Scudetto Dilettanti | 1 | 2005-2006 | 1 | |
Coppa Italia Serie D | 9 | 1999-2000 | 2019-2020 | 9 |
Coppa Italia Dilettanti | 3 | 1970-1971 | 2015-2016 | 3 |
Il conteggio esclude ogni forma di competizione disputata esclusivamente in ambito regionale.
Statistiche di squadra[modifica | modifica wikitesto]
Nel 1971 il Cassino raggiunse il record di 53 gare ufficiali senza sconfitte, attirando su di sé l'interesse della "Domenica Sportiva". La striscia positiva partiva dalle ultime due partite della stagione 1968-69, abbracciava l'intero 1969-70 e si concludeva nella stagione 1970-71[32].
- Migliore posizione in classifica: 6º posto
(2008-2009) - Peggiore posizione in classifica: 18º posto
(1979-1980) - Maggior numero di punti: 52
(2008-2009) - Minor numero di punti: 13
(1979-1980)[33] - Maggior numero di vittorie: 13
(2009-2010) - Minor numero di vittorie: 2
(1979-1980) - Maggior numero di pareggi: 16
(2008-2009) - Minor numero di pareggi: 7
(1978-1979) - Maggior numero di sconfitte: 23
(1979-1980) - Minor numero di sconfitte: 11
(2009-2010) - Migliore vittoria: Cassino - Vigor Lamezia 5-2 (2008-2009)
- Peggiore sconfitta: Civitavecchia - Cassino 7-0 (1979-1980)
Tifoseria[modifica | modifica wikitesto]

Storia[modifica | modifica wikitesto]
Le prime manifestazioni di tifo organizzato si formarono ad inizio anni '70. Il gruppo più longevo, tuttora in attività, è quello dei Fedayn Cassino[34], fondato nel 1977, uno dei gruppi ultras più antichi del Lazio. Altri gruppi in attività sono le Brigate, fondate nel 2004 e gli UTSB, acronimo di "Ultras Terra Sancti Benedicti", fondati nel 2006. Queste due realtà rappresentano la nuova guardia che affianca i Fedayn al seguito della maglia azzurra. Altri gruppi storici che in passato hanno sostenuto la squadra sono il Commandos (una delle prime realtà ultras nate in città), gli Intoccabili 1991 e i Boys.
Dal 2016 i diversi gruppi si riuniscono tutti dietro un unico striscione: Cassino 1924.
Uno dei caratteri distintivi della tifoseria è la rivendicazione dell'appartenenza alla storica Terra di San Benedetto e alla cosiddetta Terra di Lavoro, in contrasto con quanti identificano tutta l'odierna Provincia di Frosinone con la Ciociaria.
Gemellaggi e rivalità[modifica | modifica wikitesto]
La tifoseria cassinate è gemellata dal settembre 1983 con gli ultras del Venafro [35]. Un'altra amicizia storica e molto sentita è quella con gli ultras della Casertana[35]. Più recente, risalente agli ultimi anni di Promozione, è l'amicizia con il gruppo Ignari Semprevisa di Carpineto Romano[36].
In passato vi sono stati gemellaggi con le tifoserie dell'Avezzano[36][37] e del Frosinone[38], quest'ultimo sfociato in un'accesa rivalità. Altre rivalità molto sentite sono con le tifoserie di Formia[39], Isernia e Sora.
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ ciociari.com, https://web.archive.org/web/20150923203629/http://www.ciociari.com/eco36/cassino-calcio.htm (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2015).
- ^ Piergiorgio Renna, Cento Anni di Calcio a Cassino, Cassino, Multimedia, 2006, p. 192 e p. 384.
- ^ https://www.youtube.com/watch?v=7wePXwncqk4. URL consultato il 4 agosto 2015.
- ^ Calcio, il neo presidente Rossi spinge il Cassino: "In tre anni voglio la serie D" | La Provincia Quotidiano, su laprovinciaquotidiano.it. URL consultato il 3 agosto 2015 (archiviato dall'url originale il 25 settembre 2015).
- ^ Il Cassino festeggia l'approdo in Eccellenza - Corriere dello Sport.it, su corrieredellosport.it. URL consultato il 3 agosto 2015 (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2015).
- ^ Fabrizio Consalvi, Nuova Cassino: Pronti quattro colpi e cambio di denominazione [collegamento interrotto], su fuoriareaweb.it. URL consultato il 26 luglio 2015.
- ^ L'Inchiesta Quotidiano, Sandro Grossi è il mister azzurro «Cassino, torniamo a sognare» - See more at: http://www.linchiestaquotidiano.it/news/2014/05/30/sandro-grossi-%c3%a8-il-mister-azzurro-%c2%abcassino,-torniamo-a-sognare%c2%bb/8364#sthash.uK04Oi39.dpuf, su linchiestaquotidiano.it.
- ^ Cassino, il nuovo tecnico è Massimiliano Babusci - Corriere dello Sport.it, su CorrieredelloSport.it. URL consultato il 21 ottobre 2015 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
- ^ Cassino, è ufficiale: via Babusci, panchina affidata a Castellucci, su L'Inchiesta Quotidiano OnLine. URL consultato il 21 ottobre 2015.
- ^ Trionfo Cassino: la coppa è tua, su calciolaziale.com. URL consultato il 7 gennaio 2016.
- ^ Coppa Italia Dilettanti: pareggio pirotecnico tra Mazara e Cassino, 3 a 3 in Sicilia - Riviera24, su Riviera24, 30 marzo 2016. URL consultato il 2 maggio 2016.
- ^ Cassino-Mazara 0-1: la dura legge del calcio, su calciolaziale.com. URL consultato il 2 maggio 2016.
- ^ Calcio Eccellenza, il Cassino a valanga sul Formia 6 a 0: è spettacolo dentro e fuori dal terreno di gioco | Cassino Informa, in Cassino Informa, 4 settembre 2016. URL consultato il 23 aprile 2017.
- ^ Coppa Italia di Eccellenza/Sedicesimi: il Cassino detentore fuori ai rigori, poker Valle del Tevere, derby alla Vis Artena - Sportinoro, in Sportinoro, 26 ottobre 2016. URL consultato il 23 aprile 2017.
- ^ Il Cassino in festa: di nuovo in Serie D. URL consultato il 23 aprile 2017.
- ^ Cooperativa Editoriale L'Inchiesta - Via Lombardia 8, Cassino - www.linchiestaquotidiano.it -, Calcio, Cassino e mister Ezio Castellucci verso la separazione consensuale, in L'Inchiesta Quotidiano OnLine, 13 maggio 2017. URL consultato il 10 giugno 2017.
- ^ Cassino, Urbano è il nuovo tecnico: «Tanto entusiasmo per fare bene». URL consultato il 10 giugno 2017.
- ^ Cassino: il ritorno di Carcione. Urbano confermato in panchina, su calciolaziale.com. URL consultato il 7 marzo 2020.
- ^ Cooperativa Editoriale L'Inchiesta, Playoff Serie D, Cassino fuori a testa alta | www.linchiestaquotidiano.it, su linchiestaquotidiano.it. URL consultato il 7 marzo 2020.
- ^ Giovani D Valore: il quarto aggiornamento delle classifiche, su Lega Nazionale Dilettanti. URL consultato l'11 giugno 2020.
- ^ FIGC, su figc.it. URL consultato l'11 giugno 2020.
- ^ Corrado Urbano: "Rossi, Cassino e il 50%, vi spiego...", su Gazzetta Regionale. URL consultato l'11 giugno 2020 (archiviato dall'url originale l'11 giugno 2020).
- ^ COMUNICATO UFFICIALE N. 3/A (PDF), su figc.it, http://www.figc.it/, 12 luglio 2000. URL consultato il 6 febbraio 2017.
- ^ CAMBIO DI DENOMINAZIONE SOCIALE 2003 (PDF), su figc.it, http://www.figc.it/, 2003. URL consultato il 7 febbraio 2017 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
- ^ Organigramma prima squadra, su asdcassino.com. URL consultato il 28 dicembre 2015 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
- ^ Cronistoria del calcio a Cassino, su asdcassino.com. URL consultato il 28 dicembre 2015 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
- ^ Cassino celebra l'azzurro Ogbonna festa in città dopo Euro 2012, su ilmessaggero.it. URL consultato il 28 luglio 2015 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
- ^ a b [1], Statistiche allenatori fino al 07-08
- ^ [2], Cronologia Cassino Calcio fino al 07-08
- ^ L'Inchiesta Quotidiano, Cassino/calcio giovanile, la juniores completa l’impresa ed entra nella storia, su linchiestaquotidiano.it.
- ^ Cooperativa Editoriale L'Inchiesta - Via Enrico De Nicola 65, Cassino - www.linchiestaquotidiano.it -, Cassino Calcio, i Giovanissimi sono campioni provinciali, su linchiestaquotidiano.it. URL consultato il 4 agosto 2015.
- ^ CASSINO CALCIO | L'AVVERSARIO..., su provanuova.myblog.it. URL consultato il 27 luglio 2015 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
- ^ Le vittorie valevano 2 punti
- ^ FEDAYN CASSINO 1977, su fedayncassino.blogspot.it. URL consultato il 31 marzo 2017.
- ^ a b La fratellanza nella Terra di Lavoro: Cassino-Casertana, amichevole, su sportpeople.net. URL consultato il 31 marzo 2017.
- ^ a b La forza dell’esserci sempre: Città di Ciampino-Cassino, Coppa Italia Eccellenza, su sportpeople.net. URL consultato il 31 marzo 2017.
- ^ mediacentrotv, AVEZZANO vs CASSINO prima gara stagione 2015-2016, 9 agosto 2015. URL consultato il 31 marzo 2017.
- ^ solocassino, gemellaggio FR - CASSINO, 17 gennaio 2015. URL consultato il 31 marzo 2017.
- ^ Il derby della vecchia guardia: Cassino-Formia, Eccellenza Laziale, su sportpeople.net. URL consultato il 31 marzo 2017.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Gino Salveti, Un pallone Azzurro - ricordo del calcio a Cassino, - Cassino, 1986
- Piergiorgio Renna, Cento anni di calcio a Cassino - Cassino, 2006
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Sito ufficiale, su cassinocalcio1924.it.