Slivno

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Disambiguazione – Se stai cercando la frazione di Duino-Aurisina nota in sloveno come Slivno, vedi Slivia.
Slivno
comune
Slivno – Veduta
Slivno – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera della Croazia Croazia
Regione Raguseo-narentana
Territorio
Coordinate42°57′25.2″N 17°32′42″E / 42.957°N 17.545°E42.957; 17.545 (Slivno)
Altitudine380 m s.l.m.
Superficie10,00 km²
Abitanti1 997 (31-03-2011, censimento 2011)
Densità199,7 ab./km²
Altre informazioni
Cod. postale20355
Prefisso020
Fuso orarioUTC+1
Cartografia
Mappa di localizzazione: Croazia
Slivno
Slivno
Sito istituzionale

Slivno è un comune della regione raguseo-narentana in Croazia. Al censimento del 2011 possedeva una popolazione di 1.997 abitanti.

Località[modifica | modifica wikitesto]

Il comune di Slivno è costituito da 18 insediamenti (naselja) di seguito elencati. Tra parentesi il nome in lingua italiana, generalmente desueto.

  • Blace (Porto Blazza[1]): 317 ab.
  • Duba: 4 ab.
  • Duboka (Duboca): 128 ab.
  • Klek (Clesto[1] o Torre Nuncovich[2]): 230 ab.
  • Komarna (Comarna[2]): 167 ab.
  • Kremena (Cremena[3] [Cramena[2]]): 56 ab.
  • Lovorje (Lovorie): 67 ab.
  • Lučina (Lucina): 15 ab.
  • Mihalj: 156 ab.
  • Otok: 70 ab.
  • Pižinovac: 2 ab.
  • Podgradina: 227 ab.
  • Raba: 10 ab.
  • Slivno (Sliuno[4]): 1.999 ab.
  • Slivno Ravno: 2 ab.
  • Trn (Terne): 189 ab
  • Tuštevac (Tustevaz): 64 ab.
  • Vlaka (Vlaca): 294 ab.
  • Zavala: 1 ab.

La sede comunale è posta nella località di Vlaka.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Dopo la caduta dell'Impero romano la Dalmazia meridionale, dal Narenta al Drin, passò sotto dominio bizantino.
Tra il 614 e il 615 iniziò l'orda àvaro-slava che raggiunse la costa della Dalmazia.
L'imperatore Eraclio chiese aiuto contro di loro sia ai Serbi bianchi della Lusazia sia agli abitanti della Croazia Bianca che nell'anno 630, occuparono le terre invase dagli Avari, liberandole; i primi occuparono il territorio dal Cettina fino al lago di Scutari mentre i Croati il rimanente territorio a nord del Cettina. Come ricompensa, Eraclio permise ai Serbi di instaurare principati autonomi governati da un principe (in serbo župan, жупан), comunque, sotto la sovranità bizantina.

La parte a sud del Narenta fece quindi parte del principato di Zahumlje (a differenza della vicina Ragusa parte del thema Dalmatia), poi inglobato dalla Doclea.

Dal 1190 passò sotto il dominio del Regno d'Ungheria[5]; il territorio dello Zahumlje a sud-ovest del Narenta venne poi occupato dalle truppe serbe[6] di Stefano Uroš I nella sua politica espansionistica; nel 1324 pervenne ai Bosniaci[7].
Nel 1427 la Repubblica ragusea acquistò, dal voivoda Radovan Pavlović l'altra metà di Canali, stabilendo così i massimi della sua sovranità, dalle foci del Narenta alle Bocche di Cattaro e precisamente: sulla terraferma da Clesto (Klek) alla valle di Sant'Irene (Sutorina), la penisola di Sabbioncello ed anche sulle grandi e piccole isole che la fronteggiano in quel tratto.
Nel 1463 il retrostante Regno di Bosnia fu sottomesso dalle truppe ottomane.

Dopo la pace di Carlowitz del 1699 il territorio di Sliuno passò in mano veneziana ad esclusione di Clesto (Klek) e la vicina Neum che, assieme a Suttorina, vennero cedute dalla Repubblica di Ragusa all'Impero ottomano la quale così cessò di avere contatti territoriali con la Dalmazia veneta[8][9].

Col congresso di Vienna nel 1815 entrò a far parte per la prima volta dei domini asburgici nel Regno di Dalmazia. Con l'entrata dell'Austria nella Bosnia-Erzegovina nel 1878, e la cacciata dei Turchi, Clesto (Klek) si unì al resto dell'attuale territorio comunale, passando a livello amministrativo dall'Erzegovina al Regno di Dalmazia[10], divenendo frazione del comune di Metković[11].

Dopo la prima guerra mondiale entrò a far parte del neo costituito Regno dei Serbi, Croati e Sloveni.

Dopo la seconda guerra mondiale fece parte della Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia; dal 1991 fa parte della Croazia.

Corsi d'acqua[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio comunale è attraversato dal Narenta Piccolo (Mala Neretva).

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Dario Alberi, Dalmazia. Storia, arte, cultura, Lint Editoriale, Trebaseleghe (PD) 2008, p. 1381.
  2. ^ a b c Cramena, Forte Smerdan, Torre Nuncovich, Val Comarna, M.te Ulaco in: Quadro d'unione della Carta di Cabottaggio del Mare Adriatico, Foglio XI, Istituto Geografico Militare, Milano, 1822-1824[collegamento interrotto] - in: Mappae Antiquae. Liber Amicorum Günter Schilder, 2006, pp. 465-478
  3. ^ Dario Alberi, Dalmazia. Storia, arte, cultura, Lint Editoriale, Trebaseleghe (PD) 2008, p. 1382.
  4. ^ Dario Alberi, Dalmazia. Storia, arte, cultura, Lint Editoriale, Trebaseleghe (PD) 2008, p. 1383.
  5. ^ Il regno d’Ungheria nel 1190 durante il regno di Béla III – da Historical Atlas by William Shepherd (1923-26)
  6. ^ Il regno di Serbia nel 1265 - The Historical Atlas, William R. Shepherd, 1911
  7. ^ Il regno di Bosnia nel XIV secolo con le sue fasi d'espansione
  8. ^ il confine nella zona di Clesto (Torre Noncovich), Castel Smrdan con Klek (ora Neum) in: Carte von Dalmatien und Gebieth von Ragusa aus ächeten Quellen gezogen und bearbeitet von Herausgegeben von Schreyvogel und Reidl, 1810 Archiviato il 13 aprile 2014 in Internet Archive.
  9. ^ Activities and sightseeing near Komarna in South Dalmatia – in lingua inglese
  10. ^ Klek (nel Regno di Dalmazia), e Neum - Klek (attuale Neum, in Erzegovina), nella mappa zoomabile di : "Neum und Stagno Grande (1909) - K.u.K. Militärgeographisches Institut - 1:75 000 - ZONE 34 - KOL XVII"
  11. ^ Slivno, con Klek e il resto delle attuali frazioni (nella nota 2.3), nel comune di Metković in: Gemeindelexikon, der im Reichsrate Vertretenen Königreiche und Länder. Bearbeit auf Grund der Ergebnisse der Volkszählung vom 31. Dezember 1900. Herausgegeben von der K.K. Statistischen Zentralkommission. XIV. Dalmatien. Wien 1908[collegamento interrotto] – p. 43

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