Slave to the Rhythm (singolo Grace Jones)

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Slave to the Rhythm
singolo discografico
ArtistaGrace Jones
Pubblicazioneottobre 1985
Durata4:20
Album di provenienzaSlave to the Rhythm
GenereRhythm and blues
Go-go (genere musicale)
EtichettaIsland Records, Manhattan Records
ProduttoreTrevor Horn
Registrazione1984
Formati45 giri, CD singolo, Download digitale
Grace Jones - cronologia
Singolo precedente
(1983)
Singolo successivo
(1985)

Slave to the Rhythm è un singolo della cantante giamaicana Grace Jones, pubblicato nell'ottobre 1985 come primo estratto dall'album omonimo.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

La canzone è stata scritta da Bruce Woolley, Simon Darlow, Stephen Lipson e Trevor Horn che ne è anche il produttore. L'album, uscito a distanza di tre anni dal precedente Living My Life, conteneva otto variazioni della stessa canzone (la B-side del singolo è un'ulteriore variante del brano, mai pubblicata su CD). L'intero progetto era originariamente destinato al gruppo britannico Frankie Goes to Hollywood come seguito del loro singolo di debutto Relax, ma fu rifiutato all'ultimo momento e passò nelle mani della Jones[1].

Il significato del testo della canzone si è prestato a diverse interpretazioni: vi è un riferimento alla storia della schiavitù afro-americana ma anche allo sfruttamento da parte dell'industria musicale nei confronti degli artisti e dei musicisti di colore[2].

Successo commerciale[modifica | modifica wikitesto]

Il singolo è diventato uno dei più grandi successi commerciali di Grace Jones ed è considerato una delle sue Signature song. Il brano raggiunse la dodicesima posizione dei singoli più venduti nel Regno Unito, il più alto piazzamento in classifica della cantante in questo paese assieme a Pull Up to the Bumper, ed entrò nella top five di molti paesi europei tra cui Belgio, Olanda, Italia e Germania. La versione originale del singolo e i suoi remix hanno raggiunto la vetta della Hot Dance Club Play di Billboard nel febbraio 1986, pur non riuscendo ad entrare nella classifica mainstream Billboard Hot 100. Nel 1994 una nuova versione remixata della canzone raggiunse la top 40 delle classifiche britanniche. In molte compilation la canzone viene erroneamente inserita col titolo Ladies and Gentlemen: Miss Grace Jones, nonostante nell'album questo titolo appartenga ad un'altra traccia completamente diversa[3].

Critica[modifica | modifica wikitesto]

Slave to the Rhythm è stato proclamato il miglior singolo del 1985 dalla rivista The Face[4].

Video musicale[modifica | modifica wikitesto]

Il videoclip, di cui esistono diverse versioni, è stato diretto da Jean-Paul Goude, all'epoca compagno della cantante, realizzato utilizzando spezzoni dei precedenti video musicali della Jones tra cui My Jamaican Guy e Living My Life, altri spezzoni tratti dal concerto live A One Man Show ed alcuni estratti dell'iconico spot televisivo della Citroën CX. Nessun nuovo materiale aggiuntivo è stato girato per il video, che contiene una voce fuori campo dell'attore Ian McShane, estratta dai brani Jones the Rhythm e Operattack.

Il video ottenne una nomination come Best Female Video agli MTV Video Music Awards del 1986, perdendo in favore di How Will I Know di Whitney Houston[5]., e fu inserito nella ristampa in DVD del concerto live A One Man Show[6].

Esibizioni dal vivo[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2012 la cantante ha interpretato il brano durante il concerto benefico Diamond Jubilee di fronte alla regina Elisabetta II del Regno Unito, facendo ruotare costantemente attorno al bacino un hula hoop per tutto il tempo della canzone.

Tracce[modifica | modifica wikitesto]

7" single (1985)
A. "Slave to the Rhythm" – 4:20
B. "G.I. Blues" – 3:36
12" single (1985)
A. "Slave to the Rhythm" (Blooded) – 8:26
B1. "Junk Yard" – 5:17
B2. "Annihilated Rhythm" – 3:37
CD maxi single (1994)
  1. Slave to the Rhythm – 4:22
  2. Slave to the Rhythm (Blooded) – 8:26
  3. Slave to the Rhythm (D Monster Mix) – 9:51
  4. Slave to the Rhythm (D's Vocal Dub) – 5:24
  5. Slave to the Rhythm (D Beatsappella) – 5:22

Classifiche[modifica | modifica wikitesto]

Classifica (1985–86) Posizione
massima
Australia[7] 20
Austria[8] 7
Belgio (Fiandre)[9] 4
Canada (adult contemporary)[10] 18
Francia[11] 50
Germania[12] 4
Italia[13] 7
Nuova Zelanda[14] 5
Paesi Bassi[15] 4
Spagna[16] 14
Regno Unito[17] 12
Stati Uniti (dance club play)[18] 1
Stati Uniti (R&B/hip-hop)[19] 20
Svizzera[20] 5
Classifica (1994) Posizione
massima
Australia[21][22] 93

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ https://web.archive.org/web/20111128004400/http://www.perfectsongs.com/artists_writers/trevor_horn.html
  2. ^ (EN) SongMeanings, Grace Jones - Slave To The Rhythm Lyrics, su SongMeanings. URL consultato il 30 marzo 2022.
  3. ^ 3342. “Slave To The Rhythm” by Grace Jones | Teatro Triste del Clown …, su archive.is, 2 febbraio 2013. URL consultato il 30 marzo 2022 (archiviato dall'url originale il 2 febbraio 2013).
  4. ^ (EN) Archive, su The Face. URL consultato il 30 marzo 2022.
  5. ^ http://www.mvdbase.com/comingback.html?id=14861[collegamento interrotto]
  6. ^ (EN) Jones, Grace, Live In NYC & London: 1981. URL consultato il 30 marzo 2022.
  7. ^ David Kent, Australian Chart Book 1970–1992, Illustrated, Sydney, Australian Chart Book, 1993, p. 160, ISBN 0-646-11917-6.
  8. ^ (DE) Discographie Grace Jones - austriancharts.at, su austriancharts.at. URL consultato il 10 novembre 2009.
  9. ^ (NL) Grace Jones - Slave To The Rhythm, su ultratop.be, www.ultratop.be. URL consultato il 30 settembre 2012.
  10. ^ Item Display - RPM - Library and Archives Canada, su collectionscanada.gc.ca, www.collectionscanada.gc.ca. URL consultato il 21 dicembre 2011 (archiviato dall'url originale il 24 ottobre 2016).
  11. ^ (FR) Tous les Titres de l'Artiste choisi, su infodisc.fr, www.infodisc.fr. URL consultato il 1º maggio 2018.
  12. ^ (DE) Chartverfolgung / JONES, GRACE / Single, su musicline.de, www.musicline.de. URL consultato il 10 novembre 2009 (archiviato dall'url originale il 9 ottobre 2007).
  13. ^ Indice per Interprete: J, in www.hitparadeitalia.it. URL consultato il 10 febbraio 2011.
  14. ^ charts.nz - Discography Grace Jones, su charts.nz. URL consultato il 10 novembre 2009.
  15. ^ (NL) dutchcharts.nl - Discografie Grace Jones, su dutchcharts.nl, Dutch Charts. URL consultato il 15 ottobre 2009.
  16. ^ Fernando Salaverri, Sólo éxitos: año a año, 1959–2002, 1st, Spain, Fundación Autor-SGAE, settembre 2005, ISBN 84-8048-639-2.
  17. ^ The Official Charts Company - Grace Jones - Slave To The Rhythm, su officialcharts.com, Official Charts Company. URL consultato il 21 dicembre 2011.
  18. ^ Grace Jones Album & Song Chart History, su billboard.com, www.billboard.com. URL consultato il 21 dicembre 2011.
  19. ^ Grace Jones Album & Song Chart History, su billboard.com, www.billboard.com. URL consultato il 21 dicembre 2011.
  20. ^ (DE) Grace Jones - Slave To The Rhythm - hitparade.ch, in hitparade.ch. URL consultato il 21 dicembre 2011.
  21. ^ The ARIA Australian Top 100 Singles Chart – Week Ending 17 Jul 1994 (JPG), su i.imgur.com, ARIA. URL consultato il 9 marzo 2016.
  22. ^ Gavin Ryan, Australia's Music Charts 1988-2010, Mt. Martha, VIC, Australia, Moonlight Publishing, 2011.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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