Sisinnio di Leni
San Sisinnio | |
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Nascita | Villacidro, 123 |
Morte | ? |
Venerato da | Chiesa cattolica (culto locale) |
Santuario principale | Duomo di Cagliari |
Ricorrenza | prima domenica di agosto |
San Sisinnio (Villacidro, 123 – ...) viene venerato come colui che affronta e vince il diavolo tentatore e protegge la madre e il bambino dopo il parto.
Storia e diffusione del culto
[modifica | modifica wikitesto]Il culto del santo si diffuse lungo il corso del medioevo anche in Sardegna, così come attestano i Condaghi, raccolte di documenti inerenti soprattutto lasciti e donazioni a chiese. Tra questi è molto noto quello di Santa Maria di Bonarcado dove, più volte, viene citato il nome di Sisinnio. Secondo la tradizione sarda, Sisinnio[1] nacque nel 123 così come si evince dall'epigrafe ritrovata il 17 luglio 1615 nel santuario ipogeo di San Lucifero a Cagliari, trascritta, interpretata e tradotta dal Bonfant. Il Bonfant sostiene che Sisinnio venne ucciso a bastonate da sicari inviati dallo stesso imperatore. Le reliquie del santo sono attualmente custodite nel Duomo di Cagliari, tranne una costola, contenuta in una teca d'argento e donata agli abitanti di Villacidro, che è conservata nella chiesa di Santa Barbara. Secondo la tradizione isolana il santo aveva una voce bellissima tanto da essere paragonata al canto del cigno che in dialetto villacidrese è detto "Sisini". Il santo vanta una grande venerazione fin dall'antichità, che ancora oggi non è venuta meno come attestano i festeggiamenti in suo onore. La festa di San Sisinnio è una delle tradizioni del folklore villacidrese più sentita e celebrata dalla piccola comunità; la festa si data nella prima domenica di agosto e i festeggiamenti incominciano il venerdì precedente fino al lunedì, nell'omonima chiesetta campestre a lui dedicata. I "Coggius", lodi, canti, espressioni ritmico-poetiche della religiosità popolare, lo ricordano come "iscongiuradori", esorcista e "scacciacogas" cioè scacciastreghe. Il culto del santo si diffuse ampiamente nel Campidano tanto che, una volta, gli abitanti di Serramanna tentarono di trafugare la reliquia, custodita a Villacidro, rivendicandone la paternità, da quel giorno e per lungo tempo la processione venne accompagnata dai fucilieri locali[2][3][4][5][6].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ [1]
- ^ Provincia Medio Campidano| La storia di San Sisinnio, su www.provincia.mediocampidano.it. URL consultato il 4 maggio 2020.
- ^ Roberta, San Sisinnio: esorcista e cacciatore di streghe, su Me and Sardinia, 29 novembre 2017. URL consultato il 4 maggio 2020.
- ^ Marcialis Gianpaolo, Sa bidda de is cogas (Il paese delle streghe).
- ^ Muscas Luigi, Villacidro.
- ^ aserramanna.it, https://www.aserramanna.it/2012/08/san-sisinnio-il-santo-conteso/ .