Simone bar Sabbae

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San Simone bar Sabbae
 

Vescovo

 
Morte341 circa
Venerato daTutte le Chiese che ammettono il culto dei santi
RicorrenzaVarie date (la maggiore il 17 aprile)
Simone bar Sabbae
vescovo della Chiesa d'Oriente
 
Incarichi ricopertiVescovo di Seleucia-Ctesifonte
 
Nominato vescovo335 circa
Deceduto341 circa
 

Simone bar Sabbae, (Shem'on bar Ṣabba'e) (... – 341 circa), è stato un vescovo siriaco, vescovo di Seleucia-Ctesifonte dal 335 circa al 341 circa. Morto martire durante le persecuzioni di Sapore II, è venerato come santo da diverse Chiese cristiane. È uno dei martiri persiani.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Già vescovo coadiutore di Papa bar Aggai dal 316, gli succedette sulla cattedra di Seleucia-Ctesifonte nel 335 circa. Quasi nulla si conosce della sua vita, ad eccezione degli Atti del suo martirio, avvenuto durante il regno del re persiano Sapore II. In quest'epoca l'impero persiano era in guerra contro i Romani; per finanziare la guerra, Sapore II aumentò le imposte che gravavano sulla popolazione cristiana.
Il rifiuto di Simone bar Sabbae di accondiscendere alle volontà del re fu interpretato come un tradimento; per questo motivo il vescovo di Seleucia-Ctesifonte fu messo a morte assieme a diverse migliaia di cristiani, noti come martiri persiani. Secondo gli Atti del suo martirio, Simone fu messo a morte un venerdì santo di un anno imprecisato che si aggira al 341.
La tradizione indica come giorno della sua morte venerdì 17 aprile 341[1].

Culto[modifica | modifica wikitesto]

Simone bar Sabbae è venerato come santo da diverse Chiese e in diversi giorni:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ AA. VV. Bibliotheca sanctorum, vol. I, coll. 152, 153, 154, anno 1961.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Lucas Van Rompay, Shemʿon bar Ṣabbaʿe, Gorgias Encyclopedic Dictionary of the Syriac Heritage, Electronic Edition
Predecessore Vescovo di Seleucia-Ctesifonte Successore
Papa bar Aggai circa 335 - circa 341 Shahdost
Controllo di autoritàVIAF (EN23151897113524070168 · ISNI (EN0000 0004 5338 4511 · LCCN (ENn2014023336 · GND (DE1077612168 · J9U (ENHE987007599696405171
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