Silvio Tanzi

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Silvio Tanzi (Sassello, 1879Milano, 29 novembre 1909) è stato un compositore e critico musicale italiano.[1][2]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio dell'avvocato socialista triestino Carlo Tanzi (amico di Filippo Turati e fratello dello scienziato Eugenio Tanzi) e della moglie Giuseppina "Pina" Biraghi, era fratello minore di Lidia Tanzi, futura madre di Natalia Levi, scrittrice italiana meglio nota come Natalia Ginzburg, e maggiore di Drusilla Tanzi, compagna e poi moglie e musa di Eugenio Montale. Musicò alcune poesie di Paul Verlaine e di Gabriele d'Annunzio.[3] Come critico musicale collaborò a Il Nuovo Giornale di Firenze e a Il Secolo di Milano. Alcuni articoli di Silvio Tanzi sono apparsi sulla Rivista Teatrale Italiana[4], sul settimanale Il Marzocco e sulla rivista La Lettura, mensile illustrato del Corriere della Sera.

Si uccise il 29 settembre 1909 a trent'anni sparandosi un colpo di pistola alla tempia nei giardini pubblici di Milano. Fra le composizioni lasciate incompiute figura l'opera Peer Gynt, tratta dall'omonimo dramma del drammaturgo norvegese Henrik Ibsen.

Come molti dei collaboratori de Il Nuovo Giornale di Firenze, Silvio Tanzi aveva fatto parte della massoneria, membro di una loggia del Grande Oriente d'Italia.[5]

Le sue ceneri sono sepolte in una celletta nel Tempio Crematorio del Cimitero Monumentale di Milano, non lontane da quelle del padre[2][6].

Ricordi postumi[modifica | modifica wikitesto]

Silvio Tanzi nel 1914 viene ricordato da Luigi Parigi, ideatore e direttore della rivista La critica musicale, come uno tra i più promettenti critici musicali del suo tempo.[7]

Natalia Ginzburg nel romanzo autobiografico Lessico famigliare (1963) evoca la figura dello zio attraverso i ricordi della madre: «Sapeva suonare poco e male e mormorava le sue arie accompagnandosi al pianoforte con un dito solo; e intanto mia madre diceva a mio padre: - senti ti, stupida, senti com'è bello -. Benché suonasse così male, e cantasse con un filo di voce, era però bellissimo sentirlo, diceva mia madre».[8]

Nella poesia di Eugenio Montale[modifica | modifica wikitesto]

Eugenio Montale ricorda il fratello della moglie nella poesia Tuo fratello morì giovane; tu eri, tredicesimo testo del primo libro degli Xenia:

«Tuo fratello morì[9][10] giovane; tu eri
la bimba scarruffata che mi guarda
'in posa' nell'ovale di un ritratto.
Scrisse musiche inedite, inaudite,
oggi sepolte in un baule[11] o andate
al màcero. Forse le riinventa
qualcuno inconsapevole, se ciò ch'è scritto è scritto.
L'amavo senza averlo conosciuto.
Fuori di te nessuno lo ricordava.
Non ho fatto ricerche: ora è inutile.
Dopo di te sono rimasto il solo
per cui egli è esistito.[12] Ma è possibile
lo sai, amare un'ombra, ombre noi stessi.»

Gli spartiti delle composizioni musicali di Silvio Tanzi vengono ricordati da Eugenio Montale tra gli oggetti andati perduti durante l'alluvione di Firenze del 4 novembre 1966, nella lirica L'alluvione ha sommerso i pack dei mobili, ultima poesia del secondo libro degli Xenia, pubblicato con il primo nella raccolta poetica Satura, mentre il necrologio[13] viene menzionato tra le cianfrusaglie conservate dal poeta «capaci di preservare il soggetto dall'inconsistenza del suo esistere»[14], nella lirica I nascondigli, pubblicata nella raccolta poetica Diario del ’71 e del ’72.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Almanacco Italiano 1911 (parte seconda). Piccola enciclopedia popolare della vita pratica -, su adamoli.org. URL consultato il 21 marzo 2017.
  2. ^ a b Comune di Milano, App di ricerca defunti Not 2 4get.
  3. ^ Mattinata / poesia di Gabriele d'Annunzio; musica di Silvio Tanzi, La Nuova Musica, Firenze, 1901.
  4. ^ Salome / Silvio Tanzi; dramma musicale di Oscar Wilde; musica di Richard Strauss, Tipografia Melfi & Joele, Napoli, 1907, estratto dalla Rivista Teatrale Italiana Anno 6 - volume XII - fascicolo 10, 11, 12 - pag 172-181.
  5. ^ Mino Tassi, Luigi Campolonghi : Pellegrino e soldato di liberta : 1876 - 1944, Pontremoli, Tipografia Artigianelli.
  6. ^ Monumentale Milano, su duepassinelmistero.com. URL consultato il 21 marzo 2017.
  7. ^ «Il n'est pas possible de séparer des nomes de Fausto Torrefranca, Ildebrando Pizzetti, Giannotto Bastianelli, celui regretté de Silvio Tanzi» Luigi Parigi, La nouvelle critique musicale italienne, «France-Italie», I, 8, 1 février 1914, p. 175.
  8. ^ Natalia Ginzburg, Lessico famigliare, Einaudi, Torino, 1963.
  9. ^ Il suicidio di Silvio Tanzi viene ricordato da Eugenio Montale nella lettera del 7 febbraio 1935 a Irma Brandeis nella quale il poeta paventa la possibilità che Drusilla Tanzi, venuta a conoscenza della loro relazione, possa togliersi la vita come anni prima aveva fatto il fratello: «Io vivo lottando tra il desiderio di finir tutto con la palla nella testa e l’orrore di evitare che sia X a far questo, perché suo fratello l’ha fatto e io la credo più che capace di farlo». Rosanna Bettarini (a cura di), Lettere a Clizia, Mondatori, Milano, 1990.
  10. ^ «Il Silvio era quel fratello di mia madre che si era ucciso. La sua morte era circondata, in casa, di mistero: e io so che si è ucciso, ma non so bene il perché. Credo che quell'aria di mistero intorno alla figura di Silvio, la diffondesse soprattutto mio padre: perché non voleva che noi sapessimo che c'era, nella nostra famiglia un suicidio; e forse anche per altre ragioni, che ignoro». Natalia Ginzburg, Lessico famigliare, Einaudi, Torino, 1963.
  11. ^ « C'era poi del Silvio, in casa, un'opera rimasta incompiuta, il Peer Gynt. Erano alcuni grandi fascicoli, in cartelle annodate con fettuccine, su in alto, in cima all'armadio». Natalia Ginzburg, Lessico famigliare, Einaudi, Torino, 1963.
  12. ^ La figura di Silvio Tanzi «dotato in potenza o in atto di virtù intellettuali e creative, che muore ancora in giovane età in circostanze tali da non garantirne il ricordo» è analizzata nello studio di Marzio Porro, Una figura sacrificale tra Ungaretti e Montale, Charakterbilder: Zur Poetik des literarischen Porträts, [a cura di] Angela Fabris, Willi Jung, Göttingen, Bonn University Press at V&R unipress, 2012.
  13. ^ «È con profondo dolore che vediamo scomparire nel fior degli anni, nel pieno rigoglio dell'attività operosa un così brillante ingegno, uno scrittore così felicemente dotato alla critica e alla letteratura musicale. La Rivista perde un suo prezioso cooperatore». Rivista Teatrale Italiana, Anno IX volume 14, Firenze, 1910.
  14. ^ Francesca Ricci, Guida alla lettura di Montale. Diario del '71 e del '72, Carocci editore, Roma, 2005, pag 68.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Presso la Biblioteca Nazionale Braidense di Milano sono conservati alcuni articoli di Silvio Tanzi pubblicati nel 1909 su La Lettura, rivista mensile del Corriere della Sera [1].