Silvio Arrivabene Valenti Gonzaga

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Silvio Arrivabene Valenti Gonzaga

Senatore del Regno d'Italia
LegislaturaXXI
CircoscrizioneMantova
Tipo nominaCategoria: 16
Incarichi parlamentari
Membro della Commissione per l'esame dei decreti registrati con riserva dalla Corte dei conti

Membro della Commissione per le petizioni Membro della Commissione per l'esame del progetto di legge sulle prestazioni fondiarie perpetue Commissario di vigilanza all'Amministrazione delle ferrovie dello Stato

Sito istituzionale

Dati generali
Professioneimprenditore

Silvio Arrivabene Valenti Gonzaga (Mantova, 12 maggio 1844Firenze, 11 marzo 1913) è stato un imprenditore e politico italiano.

Stemma degli Arrivabene Valenti Gonzaga

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Mantova il 12 maggio 1844,[1] figlio del conte Carlo e di Clementina Gramaglia.[2] Nel settembre 1859 fu arrestato con altri compagni dalla polizia austriaca per aver preso parte ad una manifestazione patriottica a Mantova, sulle tombe dei martiri di Belfiore, dimostrazione in onore dei caduti delle battaglie di Solferino e San Martino. Insieme a lui fu arrestata anche la nonna paterna, la marchesa Teresa Arrivabene Valenti.[1] Una volta liberato si arruolò subito nei corpo di spedizione dei Mille del generale Giuseppe Garibaldi nelle cui file prese parte alla campagna del 1860,[2] distinguendosi particolarmente sul Volturno.[1] Combatté poi il 19 settembre ed il 1º ottobre. All'assedio di Capua, fu promosso sottotenente per meriti di guerra. Transitato nell'esercito regolare, e compiuti gli studi militari a Ivrea, divenne aiutante di campo dei generali Petitti di Roreto e Pettinengo. Nel 1866 partecipò alla terza guerra d'indipendenza, dove si guadagnò la menzione onorevole al valor militare[1] nel combattimento di Borgoforte (4-5 luglio). Congedatosi nel 1872, ritornò a Mantova dandosi alla vita politica.[1] Fu consigliere comunale (1876-1893), (1895-1904), (1906-1909) e assessore comunale supplente (1877-1878), (1878-1881), (1885-1886) più volte. Fu presidente del Consiglio provinciale,[1] tra il maggio 1895 e il 1899.

Ricoprì altri incarichi: membro del Consiglio provinciale scolastico, Presidente del Comizio agrario di Mantova (1882), Presidente della Cattedra ambulante di agricoltura di Mantova, membro della Commissione conservatrice dei monumenti e scavi di antichità di Mantova, membro del Consiglio per l'istruzione agraria, socio della Società geografica italiana (1881).[1] Eletto deputato alla Camera nel 1890, (XVII legislatura),[1] il 14 giugno 1900[1] venne nominato senatore del Regno. Fu senatore segretario dal 22 febbraio 1902, fino alle dimissioni, il 24 gennaio 1911.

Sposato con la nobile Virginia Forini Lippi, la coppia ebbe cinque figli.[N 1] Si spense a Firenze l'11 marzo 1913.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere dell'ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore dell'ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria
Grande ufficiale dell'ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce decorato di Gran Cordone dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
immagine del nastrino non ancora presente

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Giberto Carlo Emilio (futuro senatore) che sposò Vera Papadopoli Aldobrandini, Carlo Emilio Alfredo Guido, Emilio Giovanni Opprandino, Elena Teresa, e Opprandina Ippolita Angelina.

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i Biagi 1908, p. 13.
  2. ^ a b Marra 1999, p. 44.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Guido Biagi, Chi È? Annuario Biografico Italiano, Roma, Casa Editrice Romagna & C., 1908.
  • Alessandro Marra, Pilade Bronzetti: un bersagliere per l'unità d'Italia : da Mantova a Morrone, Roma, Casa Editrice Romagna & C., 1999, ISBN 8-84641-200-1.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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