Shem Tov ben Yosef Falaquera

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Shem Tov ben Yosef Falaquera, o Palquera (in ebraico: שם טוב בן יוסף אבן פלקירה; 12251290 circa), è stato un filosofo e poeta spagnolo sefardita.

Conobbe anche la filosofia greca e araba. Fu influenzato dal rabbino Hillel da Verona[1].

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Iggeret Hanhagat ha-Guf we ha-Nefesh, opera in versi sul corpo e sull'anima.
  • Ẓeri ha-Yagon, sulla rassegnazione e la forza d'animo contro le avversità. Cremona, 1550.
  • Iggeret ha-Wikkuaḥ, dialogo tra un Ebreo ortodosso ed un filosofo sull'accordo tra filosofia e religione, per dimostrare che non solo la Bibbia ma anche il Talmud sono in perfetto accordo con la filosofia. Praga, 1810. Ne esiste anche una traduzione latina.
  • Reshit Ḥokmah, sui doveri morali. le scienze e la necessità di studiare filosofia. Ne esiste anche una traduzione latina. (Bibliothèque Nationale, Paris, MS. Latin, No. 6691A).
  • Sefer ha-Ma'alot, sui differenti gradi della perfezione umana. Ed. L. Venetianer, 1891.
  • Ha-Mebaḳḳesh, dialogo in prosa rimata, inframmezzata da versi, sulla conoscenza umana. Riprende Reshit Ḥokmah. Amsterdam, 1779.
  • Sefer ha-Nefesh, trattato di psicologia ispirato all'opera Tagmulé ha-Nefesh di Hillel da Verona, Brody, 1835.
  • Moreh ha-Moreh, commento sulla parte filosofica di Moreh Nebukim (Guida dei Perplessi) di Mosè Maimonide, Presburg, 1837.
  • Lettera in difesa di Moreh Nebukim, che fu attaccata da diversi rabbini francesi; pubblicata da Minḥat Ḳena'ot, Presburg, 1838.
  • Estratti da Ibn Gabirol, Meḳor Ḥayyim, pubblicati da Solomon Munk nel suo Mélanges de Philosophie Juive et Arabe. Parigi, 1859.
  • De'ot ha-Filusufim, contiene la Fisica e la Metafisica di Aristotele secondo l'interpretazione di Ibn Roshd (Steinschneider, Cat. Hebr. MSS. Leyden, No. 20).
  • Iggeret ha-Musar, raccolta di massime etiche (comp. Orient, Lit. 1879, p. 79).
  • Megillat ha-Zikkaron, un'opera di argomento storico, non più esistente, citata nel Mebaḳḳesh.
  • Iggeret ha-Ḥalom, una trattazione sul sogno, citato in Moreh ha-Moreh, iii, ch. 19, p. 131.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Cf. La cultura ebraica (a c. di P. Reinach Sabbadini), Einaudi, Torini 2000, pp. 139-140.

Bibliografia della Jewish Encyclopedia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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