Serie D

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Serie D
File:Serie-d-logo.jpg
Sport Calcio
TipoClub
FederazioneFIGC
PaeseBandiera dell'Italia Italia
Bandiera di San Marino San Marino
OrganizzatoreLND
TitoloCampione d'Italia di Serie D
Cadenzaannuale
Aperturasettembre
Chiusuragiugno
Partecipanti166 squadre
da 108 a 236 storicamente
Formula9 Gironi all'italiana (stagione regolare) + play-off / play-out
Promozione inSerie C
Retrocessione inEccellenza
Sito Internetseried.lnd.it
Storia
Fondazione1948 (come Promozione)
DetentoreAvellino
Record vittorieSiena (2)
Ultima edizioneSerie D 2018-2019
Edizione in corsoSerie D 2019-2020

Trofeo o riconoscimento

La Serie D (denominata Campionato Nazionale Dilettanti tra il 1992 e il 1999) è il quarto livello del campionato italiano di calcio (dopo Serie A, Serie B e Serie C), nonché il primo a carattere dilettantistico semi-professionistico. Il campionato è gestito dalla Lega Nazionale Dilettanti e dal suo Dipartimento Interregionale. Il campionato prevede la partecipazione anche di una squadra straniera, il San Marino.

Formula e regolamento

Le società partecipanti alla Serie D sono ripartite in 9 gironi organizzati in base a criteri geografici.

Per le situazioni di parità in classifica, a partire dalla stagione 2011-2012, viene utilizzato il criterio della classifica avulsa,[1] mentre lo spareggio è previsto soltanto in caso di parità al primo posto: l'articolo 51 delle N.O.I.F. dispone che è da disputarsi in gara unica e campo neutro. Se tre o più squadre chiudono la stagione regolare in prima posizione, i risultati degli scontri diretti determinano quali sosterranno l'incontro.

Promozioni in Serie C e Scudetto Serie D

La prima classificata di ogni girone è promossa in Serie C e accede allo Scudetto Serie D per l'assegnazione del titolo di Campione d'Italia della Lega Nazionale Dilettanti.[2] Le squadre giunte dal secondo al quinto posto partecipano invece ai play-off, i cui vincitori affrontano le finaliste ed una semifinalista della Coppa Italia Serie D. In tal modo, viene stilata una graduatoria delle eventuali candidate a subentrare in Serie C, nel caso di rinuncia o di mancata iscrizione al campionato.

  • Scudetto Serie D: le nove squadre vengono divise in tre gironi da tre formazioni ciascuno, giocando due incontri, di cui uno in casa e l'altro in trasferta. Le tre vincenti dei gironi e la migliore seconda partecipano alle semifinali, con gare di andata e ritorno nelle quali sono valide la regola dei gol fuori casa, i tempi supplementari e i tiri di rigore.[3] Per la finale è invece prevista l'immediata esecuzione dei rigori, qualora al termine dei 90' regolamentari il risultato sia in parità.
  • Play-off: ogni turno viene disputato in gara unica. La seconda e la terza classificata sono ammesse, rispettivamente, alla finale ed alla semifinale, mentre la quarta e la quinta si affrontano nel turno preliminare. In ogni partita la squadra con il miglior piazzamento nella stagione regolare gode del fattore campo e prevale in caso di parità al termine dei supplementari, non essendo previsti i rigori.

Retrocessioni in Eccellenza

Per ogni girone sono previste 4 retrocessioni nel campionato di Eccellenza: le ultime due direttamente, le altre attraverso i play-out tra le squadre classificate dal terzultimo al sestultimo posto, sempre che il distacco in classifica non sia uguale o superiore a 8 punti.

Anche in questo caso non sono previsti i rigori e in caso di parità al 120' prevale la squadra che ha raggiunto la miglior posizione nella stagione regolare.

Storia

Logo della Serie D fino al 2009

L'antenata della Serie D non nasce, come da più parti erroneamente ritenuto, nel 1952[4] con la riforma del calcio italiano di quell'anno, ma nel 1948 con la riforma del campionato di Serie C, al quale partecipano un numero assolutamente sproporzionato di squadre, e con la contestuale istituzione della Promozione. In quell'anno, infatti, il presidente federale Ottorino Barassi propone di resettare la struttura della piramide calcistica italiana, riportandola, come già si era fatto nel 1935, alla situazione del 1929. Se però la Seconda Divisione, congegnata da Leandro Arpinati tra il 1928 e il 1929, perde nel giro di due anni il suo carattere interregionale per essere assegnata all'ambito regionale, nel 1948 Barassi vuole che la Promozione mantenga come quarta serie un respiro più ampio di quello localistico. Il campionato viene quindi gestito da tre diverse Leghe Interregionali, le stesse che si erano sobbarcate gli ultimi due tornei di Serie C. La manifestazione vuole riesumare non solo nel nome, ma anche nella sostanza quella Promozione che era stata soppressa nel 1922: il valore delle squadre cui vi partecipano nei due casi è infatti equivalente, essendo del tutto simile la numerosità delle società partecipanti alle categorie ad esse superiori.

Logo della Serie D dal 2009 al 2017

Il campionato diviene poi la IV Serie nel 1952,[5] quando le tre leghe vengono unificate in un'unica Lega Nazionale IV Serie che organizza 8 gironi. Nel 1957 una convulsa lotta di potere nella FIGC dà vita al Campionato Interregionale, mentre è del 1959 la nascita della vera e propria Serie D su 6 gironi gestiti dalla Lega Nazionale Semiprofessionisti di Firenze. Dal 1967 si passa a una formula a 9 gironi.

Nel 1978, con la riforma della Lega Nazionale Semiprofessionisti, la Serie C viene sdoppiata in Serie C1 e Serie C2 e il campionato di Serie D perde lo status di semiprofessionismo, organizzato su 12 gironi. La Serie D diviene di fatto il quinto livello del calcio italiano e la categoria ritorna a livello dilettantistico cambiando la denominazione in Campionato Interregionale dalla stagione 1981-1982, venendo gestita dalla Lega Nazionale Dilettanti. Il campionato assume la configurazione a 162 squadre e 9 gironi a partire dalla riforma del 1992, anno in cui cambia nome in Campionato Nazionale Dilettanti (CND), per poi tornare al nome di Serie D nel 1999.

Con la riforma dei campionati della Lega Pro, a partire dalla stagione 2014-2015 la Serie D torna ad essere, come fino al 1978, il quarto livello del calcio italiano.

Albo d'oro

Lo stesso argomento in dettaglio: Albo d'oro del campionato di Serie D.

Al termine delle stagioni tra il 1953 e il 1958 e a partire dal 1992, viene disputata una fase finale coinvolgente le squadre vincitrici di ogni girone che assegna un titolo nazionale di categoria. Il trofeo ha assunto in sequenza il nome di Scudetto IV Serie, Titolo di Lega Interregionale, Scudetto Dilettanti e infine Scudetto Serie D.

Fra il 1988 e il 1992, inoltre, si è disputata una poule ufficiale, denominata Trofeo Jacinto, che decretava il campione d'Italia Interregionale. La Lega Nazionale Dilettanti, tuttavia, non riconosce la competizione come uno scudetto di categoria, bensì come un titolo alternativo.[6]

Squadre partecipanti

Lo stesso argomento in dettaglio: Squadre partecipanti al campionato di Serie D.

Alle diverse edizioni disputate a partire dalla stagione 1948-1949 hanno partecipato un numero di squadre variabile da un minimo di 108 ad un massimo di 236. Tutte le 20 regioni italiane sono state rappresentate in Serie D da almeno una società, con l'aggiunta del club estero di San Marino.

Statistiche e record

  • Il record di partecipazioni appartiene al Cuneo con 45 stagioni disputate.
  • Il record di partecipazioni consecutive (23) appartiene al Sansepolcro (dal 1994-95 al 2016-17) e al Borgomanero (dal 1961-62 al 1983-84).
  • La regione che conta più partecipazioni è la Lombardia con 171 squadre, mentre quella che detiene il maggior numero di vittorie nello Scudetto di categoria è la Campania con 6.
  • Nessuna squadra è mai riuscita a centrare nella stessa stagione lo Scudetto Serie D di categoria e la Coppa Italia Serie D, come in passato lo Scudetto Dilettanti e la Coppa Italia Dilettanti.
  • La Juve Stabia, il Sorrento, il Como e il Perugia hanno vinto nella stessa stagione il girone di Serie D e la Coppa Italia Serie D.
  • La Lodigiani, il Montevarchi, il Varese e l'Astrea hanno vinto nella stessa stagione il girone di Serie D e la Coppa Italia Dilettanti.
  • La Pro Vercelli è l'unica squadra già Campione d'Italia ad aver conquistato il trofeo.
  • La stessa Pro Vercelli, il Venezia, il Siena, la Pro Patria, il Bari e l'Avellino sono le uniche squadre ad aver disputato la Serie A e ad aver vinto il trofeo.
  • Il Como ed il Perugia sono le uniche squadre ad aver disputato la Serie A e ad aver vinto la Coppa Italia Serie D
  • Il Treviso, il Varese e l'Ancona sono le uniche squadre ad aver disputato la Serie A a girone unico ed ad aver vinto la Coppa Italia Dilettanti, considerando tutte le edizioni della massima serie, si deve aggiungere il Casale.
  • Il Casale è l'unica formazione ad essere stata Campione d'Italia ed aver vinto la Coppa Italia Dilettanti.
  • Il Venezia è l'unica formazione ad avere in bacheca sia lo Scudetto Serie D sia la Coppa Italia maggiore.
  • Il Bassano è l'unica formazione ad avere in bacheca sia lo Scudetto Serie D sia la Coppa Italia Lega Pro.
  • La San Felice Normanna è l'unica formazione ad aver vinto almeno un'edizione sia dello Scudetto Dilettanti sia della Coppa Italia Serie D, seppur in epoche diverse.
  • Il Matera è l'unica formazione ad aver vinto almeno un'edizione sia del Trofeo Jacinto sia della Coppa Italia Serie D, seppur in epoche diverse.
  • Il record di punti conquistati nella stagione regolare è detenuto dal Piacenza, che nella stagione 2015-2016 ha ottenuto 96 punti in 38 partite[7].
  • Il record di punti conquistati nella stagione regolare in un girone "standard" a diciotto squadre è detenuto dal Como, che ne ha totalizzati 89 nella stagione 2018-2019; la media punti di 2,62 costituisce il record assoluto della categoria.
  • Il record di punti di margine sulla seconda classificata al termine della stagione è detenuto dal Lecco, che nella stagione 2018-2019 ha distaccato la Sanremese di 27 punti.
  • Il record di maggiori vittorie consecutive lo detiene la Sicula Leonzio (15 vittorie di fila) nella stagione 2016-2017.
  • Le squadre che sono riuscite ad ottenere la promozione senza aver subito sconfitte sono Gioventù Brindisi e Licata nella stagione 1981-1982 (trenta partite), Fasano nel 1992-1993 (trentaquattro partite), Biellese-Vigliano nel 1996-1997 (trentaquattro partite), Maceratese nel 2014-2015 (trentaquattro partite) e Parma nel 2015-2016 (trentotto partite).
  • Il record di spettatori in una partita di Serie D si è registrato il 25 aprile 1966 durante la gara Massiminiana-Paternò. L'incontro, valido per la stagione 1965-1966 e terminato con il risultato di 0-0, è stato disputato allo stadio Cibali di Catania di fronte a 25 000 spettatori, di cui 10 000 provenienti da Paternò[8].
  • Il Parma detiene il record di abbonamenti venduti in una sola stagione: 10 089 nel 2015-2016.[9]

Note

  1. ^ Comunicato ufficiale n°23 - Deroga art. 51, commi 3, 4 e 5, N.O.I.F., su lnd.it. URL consultato il 15 maggio 2014.
  2. ^ Almanacco Illustrato del Calcio 2015, Modena, Panini, 2014, p. 47.
  3. ^ La migliore seconda è determinata da: punti ottenuti nella stagione regolare, differenza reti, maggior numero di gol segnati, gol segnati in trasferta, sorteggio.
  4. ^ Storia della Serie D su serie-d.com, su w3.serie-d.com. URL consultato il 15 maggio 2014 (archiviato dall'url originale il 30 settembre 2007).
  5. ^ La Quarta Serie è l'incarnazione più elevata del campionato interregionale nel ranking calcistico italiano, avendo sopra di sé soltanto 54 società di categoria superiore.
  6. ^ Albo d'Oro Scudetto – Lega Nazionale Dilettanti, su seried.lnd.it. URL consultato l'11 giugno 2018 (archiviato dall'url originale il 12 giugno 2018).
  7. ^ Il Piacenza saluta la serie D. Record di punti per riscrivere la storia, su http://www.ilpiacenza.it. URL consultato il 16 maggio 2016.
  8. ^ Puccio Corona, Massimiliano-Paternò 0-0, in La Sicilia, 26 aprile 1966.
  9. ^ In oltre 4.000 alle 14.30 di un mercoledì al Tardini in Serie D. Un grazie caloroso come la vostra presenza !!!, su http://parmacalcio1913.com. URL consultato il 18 novembre 2015 (archiviato dall'url originale il 19 novembre 2015).

Voci correlate

Collegamenti esterni