Sergio Fantoni

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Sergio Fantoni nel film I delfini (1960)

Sergio Fantoni (Roma, 7 agosto 1930Milano, 17 aprile 2020[1][2]) è stato un attore, doppiatore, regista teatrale, drammaturgo, conduttore radiofonico e direttore artistico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio d'arte (anche il padre Cesare e la madre Afra Arrigoni sono stati interpreti teatrali), è stato attivo nel mondo del teatro, del cinema, della televisione e della radio dai primi anni cinquanta. Nel 1961 sposò in Campidoglio la collega Valentina Fortunato, che aveva conosciuto al Piccolo Teatro di Milano nel 1954: testimoni di nozze furono Luchino Visconti per lui ed Ennio De Concini per lei.[3] Ebbero una figlia: Monica. Come attore cinematografico ha lavorato anche all'estero, vivendo un'intensa stagione professionale a Hollywood in special modo negli anni sessanta. In coppia con il drammaturgo Diego Fabbri ha condotto per la radio - a Rai Radio Uno - il programma Voi ed io.

Al pari di altri suoi colleghi, ha "prestato" la sua voce, oltre che come doppiatore, anche come narratore per la raccolta comprendente centoquarantanove fiabe popolari della serie I Racconta Storie. Insieme al drammaturgo e regista Ivo Chiesa e alla collega attrice Bianca Toccafondi ha ricevuto nel 2002 il premio alla carriera intitolato a Ennio Flaiano.[4] Come autore ha firmato, insieme a Gioele Dix, e con la collaborazione di Francesco Brandi, la pièce EDIPO.COM.[5] Nel gennaio del 1997 venne operato di laringectomia, operazione che gli causò problemi vocali, così interruppe l'attività di attore e si dedicò alla regia e alla direzione artistica della Contemporanea, trasformata in società di produzione, con Fioravante Cozzaglio direttore organizzativo.[6] Muore a Milano nella serata del 17 aprile 2020; i funerali saranno celebrati in forma privata.

La cooperativa teatrale[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1968, con la moglie Valentina Fortunato, Luca Ronconi e Mario Scaccia, costituisce il “Complesso Associato Registi-Attori Fortunato-Fantoni-Ronconi-Scaccia";[7] esperienza gestionale che lui e la Fortunato ripeterono l'anno dopo unendosi a Ivo Garrani, Giancarlo Sbragia e Luigi Vannucchi per fondare la prima cooperativa teatrale italiana, Gli Associati.

Sebbene cresciuto in una famiglia di artisti, Fantoni non ha avuto un contatto immediato con il mondo della recitazione,[8] ma è stato avviato dalla sua famiglia verso una formazione indirizzata agli studi di ingegneria e di architettura. Soltanto in un secondo tempo, ben dopo l'adolescenza, si è avvicinato, quasi di nascosto dai familiari, al teatro sperimentale, iniziando a recitare durante l'estate nei teatri classici all'aperto opere di Eschilo, Sofocle, Euripide. Era quanto bastava per farlo notare da registi di fama disposti a farlo debuttare in palcoscenico in opere di assoluto valore (ad esempio, Luchino Visconti, per Uno sguardo dal ponte di Arthur Miller; Giorgio Strehler, per La trilogia della villeggiatura di Carlo Goldoni).

Contestualmente, ebbe inizio anche la sua attività di attore cinematografico, con la partecipazione a film di genere - talvolta veri e propri B-movie - la cui produzione era quanto mai copiosa ai tempi della Hollywood sul Tevere e Cinecittà era un costante laboratorio aperto a molteplici contributi: personaggi impegnati in vicende di cappa e spada, pellicole di ambientazione storica o a contenuto mitologico furono oggetto delle sue prime interpretazioni.

Assieme al boom economico e alla diffusione della televisione come fenomeno di costume prima che di comunicazione, gli anni sessanta portarono a Fantoni nuove opportunità di lavoro con l'interpretazione dei primi grandi sceneggiati televisivi, primo fra tutti, nel 1961 (due anni prima dell'avventura nel cinema d'oltre-atlantico che durerà tre anni, dal 1963 al 1966) Ottocento di Salvator Gotta, interpretato a fianco di Lea Padovani e Virna Lisi e con la regia di Anton Giulio Majano.

Interpretazioni per il teatro[modifica | modifica wikitesto]

Il repertorio teatrale di Fantoni[5] è quanto mai vasto e comprende titoli dei principali drammaturghi del XIX e XX secolo, ma non solo. Per la regia di Giorgio Strehler ha recitato in Minna von Barnhelm di Gotthold Ephraim Lessing e con Giuseppe Patroni Griffi in Tradimenti di Harold Pinter. Di William Shakespeare ha interpretato: Misura per misura, Otello e La tempesta. È stato poi protagonista dei seguenti lavori di Manlio Santanelli: Regina madre, Uscita d'emergenza, Vita natural durante e Le sofferenze d'amore.

Fra gli altri classici da lui interpretati si segnalano: Zio Vania e Tre sorelle di Anton Čechov (per la regia di Giorgio De Lullo); L'uomo difficile di Hugo von Hofmannsthal, I giganti della montagna di Luigi Pirandello, Il lungo pranzo di Natale di Thornton Wilder e La scuola delle mogli di Molière.

Questi gli altri principali lavori interpretati in carriera:[9]

Regie, traduzioni e adattamenti[modifica | modifica wikitesto]

Numerose sono state le regìe per il teatro[5] portate a compimento da Sergio Fantoni, che ha anche curato insieme a Cristina Pezzoli un corso di riqualificazione e perfezionamento sul linguaggio contemporaneo nel teatro destinato ad artisti e tecnici del teatro, progetto pilota per la formazione di un parco tecnologico delle arti dello spettacolo.

Si è occupato, fra l'altro, delle regie - oltre che di Edipo.com (di cui è stato coautore con Gioele Dix) - di Piccoli crimini coniugali e de Il libertino di Éric-Emmanuel Schmitt, de Le furberie di Scapino di Molière, di Bellissima Maria di Roberto Cavosi, di Giù dal monte Morgan di Arthur Miller, di Regina Madre e di Vita natural durante di Manlio Santanelli, di Musica di Marguerite Duras e di Processo a Dio di Stefano Massini.

De Le sofferenze d'amore, sempre di Manlio Santanelli (tratto dal romanzo Dio ne scampi dagli Orsenigo di Vittorio Imbriani e musicato dal critico musicale e compositore Paolo Terni), ha curato la concertazione. Ha quindi tradotto ed adattato Festa d'estate di Terrence McNally, mentre di Dal matrimonio al divorzio di Georges Feydeau, oltre che la regia, ha curato - insieme a Vincenzo Salemme - l'elaborazione drammaturgica.

Con Maurizio Panici ha infine curato il coordinamento artistico di Grand Hotel Italia.

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Fantoni ha legato il suo nome a numerose riduzioni televisive di importanti lavori letterari e a sceneggiati televisivi che, particolarmente negli anni sessanta e settanta, hanno avuto un vasto successo di pubblico e di critica. In Delitto di stato, trasmesso da Rai 2 nel 1982 per la regia di Gianfranco de Bosio, ha portato nella televisione italiana il primo nudo frontale maschile, integrale.[9] Alcuni di questi lavori sono stati da lui interpretati anche in teatro.

Si segnalano di seguito quelli in cui ha ricoperto parti di primo piano[9] (tutte le produzioni si riferiscono alla prima rete Rai, ove non indicato diversamente; se disponibile, viene indicato anche il nome del regista):

Carosello[modifica | modifica wikitesto]

Partecipò inoltre a numerose edizioni della rubrica pubblicitaria televisiva Carosello (Rai 1):[11]

Doppiatore[modifica | modifica wikitesto]

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Prosa radiofonica Rai[modifica | modifica wikitesto]

Varietà radiofonici Rai[modifica | modifica wikitesto]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ https://www.corriere.it/spettacoli/20_aprile_18/morto-sergio-fantoni-attore-gentiluomo-hollywood-cinecitta-ad72c740-8183-11ea-b7e0-dce1b61a80bf.shtml
  2. ^ È morto Sergio Fantoni, una vita per cinema e sceneggiati Repubblica.it
  3. ^ Corriere della sera, 2 giugno 1961
  4. ^ Fonte: Premioflaiano.it Archiviato il 17 ottobre 2008 in Internet Archive..
  5. ^ a b c Fonte: Lacontemporanea.com Archiviato il 27 maggio 2007 in Internet Archive..
  6. ^ Biografia di Sergio Fantoni sul sito ufficiale, su sergiofantoni.it. URL consultato il 13 ottobre 2015.
  7. ^ Biennale di Venezia, 27º Festival Internazionale del teatro di prosa, 1968
  8. ^ Dettaglio biografico Archiviato il 27 giugno 2007 in Internet Archive..
  9. ^ a b c Fonte: Antoniogenna.net e Mymovies.it.
  10. ^ Testo online, su filosofico.net.
  11. ^ Marco Giusti, Il Grande libro di Carosello, Milano, Sperling & Kupfer, II edizione, ISBN 88-200-2080-7
  12. ^ Albo d'oro dei premiati, su premiflaiano.com. URL consultato il 18 maggio 2022.

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