Sergej Dmitrievič Merkurov

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Sergej Dmitrievič Merkurov

Sergej Dmitrievič Merkurov, oppure Sergey Dmitrievich Merkurov (in russo Серге́й Дми́триевич Мерку́ров?; Gyumri, 7 novembre 1881Mosca, 8 giugno 1952), è stato uno scultore russo.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Francobollo armeno del 2006 con Merkurov e un suo lavoro del 1907
Busto di Felix Dzerzhinsky, sulla sua tomba vicino al Muro del Cremlino di Mosca.
Necropoli nel Muro del Cremlino di Mosca

Sergej Merkurov è nato a Gyumri in una famiglia benestante di imprenditori; era anche un cugino del filosofo e mistico Georges Ivanovič Gurdjieff.[1]

La carriera scolastica di Merkurov si effettuò dapprima alla scuola secondaria non classica di Tbilisi, poi al Politecnico di Kiev nel 1901-1902,[1] successivamente frequentò la facoltà di filosofia dell'Università di Zurigo[2] (1902) e nello stesso tempo lo studio dello scultore e architetto Adolf Meyer;[1] infine ha studiato all'Accademia delle belle arti di Monaco di Baviera, dal 1902 al 1905.[3][2][4]

Nel 1903 visitò l'Italia, poi fino al 1907 lavorò a Parigi,[3][2] dove conobbe lo scultore e pittore Auguste Rodin, ricevendo le influenze del simbolismo e dell'antichità scultorea, mesopotamica e dell'Antico Egitto.[1][2]

Nel 1907 Merkurov tornò ad Gyumri, poi si trasferì a Tiblisi; nel 1908-1909 visse a Jalta, dal 1910 a Mosca. Da questo momento si dedicò a opere monumentali, cavalletti e sculture commemorative.[1]

Il suo sviluppo creativo risultò variegato: sia le sue opere d'esordio, sino al 1920, che mostrarono un elevato simbolismo e, a volte, elementi di stilizzazione in stile Art Nouveau, pesantezza delle forme,[4] e sia le sue opere mature, che attenuarono questi elementi stilistici iniziali, rappresentarono più fedelmente la personalità umana, e si caratterizzarono entrambe da una ricerca artistica di grande contenuto sociale.[3]

Nella sua fase matura, aderì a un "modernismo accademico", non impegnato in esperimenti rischiosi, ma conservante i tratti caratteristici di questo stile:[2] il culto di "temi eterni", in particolare il tema della morte, un contrasto drammatico di forma e materiale, un blocco di pietra.[2]

Impegnandosi di creare un'immagine eroica, si è rivolto a pezzi monolitici e a volte a una composizione piuttosto statica, intensificando così il carattere monumentale della sua opera.[3]

Comunque, la grande fama gli arrivò con i monumenti dedicati ai leader dell'Unione Sovietica, Lenin e Stalin e alle grandi personalità russe e sovietiche.[2]

Lo scultore era membro della società Svobodnoye Iskusstvo ("Arte libera"),[1] dell'Associazione degli artisti della Russia rivoluzionaria (AKhRR),[2] dell'Associazione degli artisti della Rivoluzione (AKhR) dal 1925,[1] oltre che membro dell'Accademia delle arti dell'Unione Sovietica (1947), e membro del Partito Comunista dell'Unione Sovietica dal 1945.[3]

Tra le opere di Merkurov ci sono una statua di Fëdor Dostoevskij (granito, 1911-1913), una statua di Lev Tolstoj (1911-1913) e un monumento a K. A. Timiriazev (granito, 1922-1923),[2] che furono eretti a Mosca secondo il piano di Lenin per la propaganda monumentale, al quale lo scultore partecipò eseguendo numerose opere dedicate a importanti personalità.[3][4]

Ha anche realizzato l'altorilievo L'esecuzione dei 26 commissari di Baku (granito, 1924-1946, Baku),[1] il gruppo di statue Morte del leader (granito, 1927-1947, Gorki Leninskie), il monumento a Stepan Shaumyan a Erevan (granito, 1931) e quello a Kalinin (1947) sulla Piazza Rossa a Mosca.[3]

Merkurov creò la statua di Lenin sul canale di Mosca (granito, 1937), così come la statua Lenin nella Sala delle Conferenze nel Cremlino di Mosca (marmo, 1939) e la statua di Iosif Stalin all'Esposizione Agricola moscovita (granito, 1939-1940), tutte insignite del Premio di Stato dell'URSS nel 1941.[3]

Disegnò anche la statua per il monumento Iosif Stalin a Erevan (rame forgiato, 1950, Premio di Stato dell'URSS, 1951).[3]

Merkurov ha pubblicato il libro Appunti di uno scultore nel 1959 (Mosca, 1959).[1]

Opere di Sergey Merkurov sono presenti in molte collezioni museali, tra cui la Galleria Tret'jakov.[1]

Dal 1944, Merkurov è stato direttore del Museo Puškin delle belle arti a Mosca.[3]

Ha ricevuto l'Ordine di Lenin, oltre a varie medaglie e onorificenze,[3] tra le quali nel 1943 il titolo di Artista del Popolo dell'URSS,[1]nel 1941 e nel 1951 il premio Stalin.[2]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Statua Fëdor Dostoevskij, granito, 1911-1913, Mosca;
  • Statua Lev Tolstoj, 1911-1913, Mosca;
  • Statua Pensiero, 1913, cimitero Novodevichy, Mosca;
  • Monumento K. A. Timiriazev, granito, 1922-1923, Mosca;
  • Altorilievo L'esecuzione dei 26 commissari di Baku, granito, 1924-1946, Baku;
  • Gruppo di statue Morte del leader, granito, 1927-1947, Gorki Leninskie);
  • Monumento Stepan Shaumyan, granito, 1931, Erevan;
  • Monumento Felix Dzerzhinsky, 1937, San Pietroburgo;
  • Statua Lenin, granito, 1937, sul canale di Mosca;
  • Statua Lenin, marmo, 1939, Sala delle Conferenze, Cremlino di Mosca;
  • Statua Iosif Stalin, 1939-1940, Esposizione Agricola, Mosca;
  • Statua Kalinin, 1947, Piazza Rossa, Mosca.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i j k (EN) Merkurov Sergey Dmitrievich, su artinvestment.ru. URL consultato l'8 febbraio 2019.
  2. ^ a b c d e f g h i j (EN) Sergey Dmitrievich Merkurov, su arthive.com. URL consultato l'8 febbraio 2019.
  3. ^ a b c d e f g h i j k (EN) Sergei Dmitrievich Merkurov, su encyclopedia2.thefreedictionary.com. URL consultato l'8 febbraio 2019.
  4. ^ a b c Sergej Dmitrievič Merkurov, in le muse, VII, Novara, De Agostini, 1966, pp. 414-415.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (RU) H. A. Borisovskaya e E. C. Гордон, Русские художники от А до Я (Artisti russi dalla A alla Z), Mosca, Слово, 2000.
  • (FR) John Ellis Bowlt, Moscou et Saint Petersbourg 1900-1920, Hazan, 2008.
  • (RU) Galina Vladimirovna Golinets, Antologia di artisti sovietici, 1987.
  • (FR) Camilla Gray, L'avant-garde russe dans l'art moderne, Parigi, Thames et Hudson, 2003.
  • (EN) George Heard Hamilton, The Art and Architecture of Russia, Yale Univ. Press, 1992.
  • (FR) Ida Hoffmann-Europalia, Le symbolisme russe-La rose bleue, Europalia.russia, 2005.
  • (EN) John Milner, A Dictionary of Russian and Soviet Artists 1420-1970, Antique Collectors' Club, 1993.
  • (RU) Guriĭ Aleksandrovich Okskiĭ, Novelly o skulʹptorakh: S.D. Merkurov, V.N. Domogatskiĭ, V.I. Mukhina, Mosca, Sovetskiĭ khudozhnik, 1967.
  • (RU) Wadim Polewoi, Populjarnaja chudoschestwennaja enziklopedija, Mosca, Sowetskaja enziklopedija, 1986.
  • (RU) Konstantin Andreevich Sitnik, Merkurov, Sergeĭ Dmitrievich, narodnyĭ khudozhnik SSSR, Mosca, Casa editrice statale Art, 1994.

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