Selvena

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Selvena
frazione
Selvena – Veduta
Selvena – Veduta
Veduta di Selvena
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Toscana
Provincia Grosseto
Comune Castell'Azzara
Territorio
Coordinate42°46′03″N 11°38′37″E / 42.7675°N 11.643611°E42.7675; 11.643611 (Selvena)
Altitudine694 m s.l.m.
Abitanti480 (2011)
Altre informazioni
Cod. postale58034
Prefisso0564
Fuso orarioUTC+1
Nome abitantiselvenese, selvenesi[1]; selveniano, selveniani[1]; selvignano, selvignani[1]
Patronosan Nicola da Tolentino
Giorno festivo10 settembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Selvena
Selvena

Selvena è una frazione del comune italiano di Castell'Azzara, nella provincia di Grosseto, in Toscana.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Conosciuto sin dai tempi degli Etruschi e dei Romani che ne sfruttavano le ricche miniere di cinabro, il paese di Selvena ha avuto un importante ruolo durante l'età medievale. Il castello che vi sorge, l'imponente fortezza aldobrandesca risalente al IX secolo, è stata teatro di continue contese, battaglie e lunghissimi assedi. Il castello, ritenuto inespugnabile, ha avuto il suo ultimo castellano nel XV secolo, il conte Giacomo Aldobrandeschi autore di un testamento che impone ai selvignani «di offrire in perpetuo la notte del giorno quattordicesimo d'agosto un cero votivo del valore di 200 denari senesi alla Madonna assunta in cielo», tradizione che venne col tempo abbandonata.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa di San Nicola
  • Chiesa di San Nicola da Tolentino, costruita nel 1797 e consacrata nel 1838, è stata ampliata con l'aggiunta del campanile nel 1850. L'edificio è stato restaurato radicalmente nel 1935. La chiesa sorge a sostituzione dell'antica pieve fatta costruire nel 1238 dalla contessa Tomasia, come ricorda una targa posta sullo spigolo sinistro della facciata, proveniente dalla vecchia pieve.[2]
  • Rocca Silvana, situata poco a sud del borgo, si tratta di un antico castello degli Aldobrandeschi, ricordato sin dall'anno 833, di cui sono oggi visibili i ruderi.[3]

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Quella che segue è l'evoluzione demografica della frazione di Selvena. Sono indicati gli abitanti dell'intera frazione e dove è possibile la cifra riferita al solo capoluogo di frazione.

Dal 1991 sono contati da Istat solamente gli abitanti del centro abitato, non della frazione.

Anno Abitanti
Frazione Centro abitato
1745
263
-
1833
333
-
1845
428
-
1921
1 305
-
1931
1 463
-
1961
1 418
1 207
1981
882
758
1991
-
692
2001
-
578
2011
-
480

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Dieci anni fa, grazie all'associazione Pro Loco paesana l'evento del 14 agosto è ora una fissa ricorrenza nel calendario delle feste del paese e anticipa la rivecazione storica della giornata successiva.

Oltre all'offerta del Cero votivo in onore della Madonna dell'Assunta (richiesto alla popolazione dall'ultimo castellano della Rocca, il conte Giacomo Aldobrandeschi nel XV secolo) e portato in corteo storico per le vie del paese insieme al Palio, il 15 agosto le maggiori contrade del paese si danno battaglia nel palio dei somari chiamato "Casali Silbinae" (gara che porta il nome latino del paese), e dal 2016 è organizzato dal Gruppo Storico Casali Silbina. Le tre maggiori contrade (ventuno un tempo) sono:

  • Contrada Belvedere, citata in un testamento del 1707, e rappresentata da drappo nero e grigio a scacchiera, in onore della Balzana di Siena.
  • Contrada Borghetto, la più antica - anch'essa citata in un testamento ma del 1639. È rappresentata da un drappo blu con croce di S.Andrea dorata, in onore all'ormai distrutto castello di Belvedere.
  • Contrada Molino, citata in un documento del 1720 e prende dal Molino che vi era presente, infatti il suo drappo rosso e bianco che richiama i colori del cinabro e della farina.

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Un importante fattore che ha contribuito allo sviluppo del paese sono le ricchissime miniere di cinabro. Il paese si trova infatti prossimo a due miniere:

  • la miniera del Siele,
  • la miniera del Morone (uno dei più ricchi giacimenti toscani).

La chiusura di queste, avvenuta all'inizio degli anni ottanta, ha avuto come conseguenza, l'abbandono del paese da parte di molti dei suoi abitanti.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Teresa Cappello, Carlo Tagliavini, Dizionario degli etnici e dei toponimi italiani, Bologna, Pàtron Editore, 1981, p. 534.
  2. ^ Bruno Santi, Guida storico-artistica alla Maremma. Itinerari culturali nella provincia di Grosseto, Nuova Immagine, Siena, 1995, p. 238.
  3. ^ Ibidem

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Corrado Fratini, Liquidazione degli usi civici dell'ex contea di Santa Fiora fra la Società Anonima Mineraria del Monte Amiata, i Comuni di Castell'Azzara e Santa Fiora e gli utenti di Selvena, Cellena, Cortevecchia, Grosseto, Coop. tipografica fascista La Maremma, 1937.
  • Angelo Biondi, Nuovi villaggi e nuove parrocchie nella Maremma toscana in età lorenese, in Danilo Barsanti (a cura di), Studi in memoria di Ildebrando Imberciadori, Pisa, Edizioni ETS, 1996, pp. 139–162.
  • Bruno Santi, Guida storico-artistica alla Maremma. Itinerari culturali nella provincia di Grosseto, Siena, Nuova Immagine, 1995.
  • Riccardo Francovich, Archeologia e storia a Rocca Silvana, Siena, Nuova Immagine, 1997.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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