Segni meningei

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Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.

I segni meningei sono un insieme di segni neurologici tipici dei processi infiammatori delle meningi.

Significato[modifica | modifica wikitesto]

Nel loro complesso i segni meningei indicano l'irritazione delle meningi. Nell'immaginario collettivo l'irritazione meningea s'identifica univocamente con la meningite ma nella realtà clinica la meningite rappresenta una malattia infettiva che provoca un'irritazione. In presenza dei uno dei segni meningei non può pertanto essere posta diagnosi di meningite se non sono presenti altri fattori a supporto del sospetto diagnostico. Un'altra condizione che porta ai medesimi è ad esempio l'emorragia subaracnoidea: è possibile la comparsa di meningismo a tal punto che la rigidità nucale è un criterio diagnostico clinico (WFNS scale). Il grande vantaggio dei segni meningei è che questi sono elicitabili sia nell'anziano che nel bambino consentendo al clinico di porre un dubbio diagnostico anche alle prime fasi di malattia sebbene la loro sensibilità diagnostica sia limitata. I segni meningei possono coadiuvare la diagnosi insieme ad esami emocromocitometrici, radiodiagnositci, rachicentesi o riscontro di altri segni clinici quali il respiro di Biot.

I segni che più comunemente vengono valutati sono il segno di Brudzinski ed il segno di Kernig unitamente al riscontro di rigidità nucale.

Rigor nucalis[modifica | modifica wikitesto]

La rigidità nucale comprende un quadro di irrigidimento dei muscoli nucali e paravertebrali associati a dolore. La rigidità del collo è tale per cui risulta impossibile o quasi flettere, anche passivamente, il capo sul tronco. La pressione sui muscoli tesi generalmente aumenta il dolore. Insieme ai segni di Brudzinski e Kernig è uno dei segni meningei più comunemente valutati e sensibili.

Segno di Binda[modifica | modifica wikitesto]

Il segno di Binda è un riflesso tonico che si ottiene dalla rotazione passiva del capo di un soggetto con irritazione meningea. Alla mobilizzazione del capo corrispondono la rotazione ed il sollevamento della spalla controlaterale al verso della rotazione del capo. Il segno di Binda è indicativo di un processo infiammatorio della base cranica ed in particolare di infezione tubercolare delle meningi.

Segno di Amoss[modifica | modifica wikitesto]

Il segno di Amoss, o segno del tripode, rappresenta l'incapacità da parte del paziente di sollevarsi dalla posizione supina senza appoggiare le mani posteriormente. Il particolare modo di mettersi a sedere è generalmente accompagnato da dolore dorso-lombare.

Segno di Magnus-De Klein[modifica | modifica wikitesto]

Il segno di Magnus-De Klein si ritrova anche in caso di pazienti decerebrati. Nel caso di meningite o meningismo rappresenta una malattia di grado avanzato. Si elicita ruotando il capo lateralmente e, se positivo, si osserva la contrazione dei muscoli estensori omolaterali alla rotazione e la contrazione dei muscoli flessori controlaterali alla rotazione.

Segno di Kerning[modifica | modifica wikitesto]

Questo segno si esplicita in vari modi (difficoltà o flessioni involontarie nel porre il paziente seduto[1]), ma è visibile soprattutto nella posizione supina. Si elicita infatti se, dopo aver eseguito una flessione passiva della coscia sull'anca di circa 90 gradi, si esegue una estensione passiva della gamba: il segno dunque è positivo se il paziente manifesta chiaro dolore nel subire la manovra, o se mette in atto flessioni o movimenti compensatori nell'arto controlaterale. Questo accade perché il moto indotto dall'operatore sull'arto evoca una tensione nei muscoli ischiocrurali, che a sua volta si ripercuote sul nervo sciatico e sulle sue radici a livello del plesso sacrale, le quali infine mettono in tensione le membrane meningee. Se queste sono già irritate, dunque, l'intero movimento amplifica il dolore già presente nel paziente (anche gli eventuali moti nell'arto controlaterale servono per detendere le meningi ed hanno azione antalgica).

Segno di Signorelli[modifica | modifica wikitesto]

Il segno di Signorelli è stato da tempo abbandonato per la valutazione del meningismo data la sua scarsa correlazione con la condizione. Si considerava positivo quando era presente un forte dolore retromandibolare dopo aver esercitato pressione sulla stessa.

Segno di von Hainiss[modifica | modifica wikitesto]

Il segno di von Hainiss si elicita esercitando pressione in corrispondenza dell'anello dei muscoli adduttori della gamba; è da considerarsi positivo quando la manovra provoca intenso dolore.

Segno di Trousseau[modifica | modifica wikitesto]

Il segno di Trousseau è significativo di turbe vasomotorie ed è relativamente specifico di meningite tubercolare. Strisciando con una punta smussa la cute del paziente si ottiene un dermografismo rosso ritardato e persistente.

Segni di Flatau e Squires[modifica | modifica wikitesto]

Il segno di Flatau consiste nella comparsa di midriasi alla flessione forzata del capo in avanti; il segno di Squires analogamente corrisponde alla comparsa di midriasi per l'estensione forzata del capo.

Segno di Lesage[modifica | modifica wikitesto]

Il neonato sano, quando viene sollevato per le ascelle, inizia una sorta di marcia o movimento definito "a pedalata": nel neonato con meningismo o meningite questo segno è assente e spesso si associa alla convessità delle fontanelle come in caso d'ipertensione endocranica. Tale diagnostica si effettua sollevando il bambino con entrambe le mani poggiate a livello dei cavi ascellari ed esso si presenta positivo se manca il fisiologico movimento riflesso a "pedalata", ovvero non si rileva attività motoria degli arti inferiori del pargolo[2][3]. A differenza dei segni precedentemente elencati non è riproducibile nel bambino o nell'adulto e rimane appannaggio della primissima età.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Moroni, Mauro, 1938-2015., Manuale di malattie infettive, Elsevier Masson, 2009, ISBN 978-88-214-3114-2, OCLC 971199518. URL consultato il 16 agosto 2022.
  2. ^ Roberto Esposito, Spinello Antinori e Mauro Moroni, Malattie infettive, Edra Masson, 10 febbraio 2014, ISBN 9788821438059. URL consultato il 14 agosto 2017.
  3. ^ Corrado Angelini e Leontino Battistin, Neurologia clinica, Società Editrice Esculapio, 1º marzo 2014, ISBN 9788874886548. URL consultato il 14 agosto 2017.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Research Laboratories Merck, The Merck Manual quinta edizione, Milano, Springer-Verlag, 2008, ISBN 978-88-470-0707-9.
  • Angelo Sghirlanzoni (a cura di), Terapie delle malattie neurologiche, Springer Science & Business Media, 2010, ISBN 978-88-470-1120-5.
  • Fred Ashley White , Physical Signs in Medicine and Surgery - An Atlas of Rare, Lost and Forgotten Physical Signs, Xlibris, Corp 2009, ISBN 978-14-415-0828-7
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