Sede titolare di Celano

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Celano
Sede vescovile titolare
Caelanensis
Chiesa latina
Sede titolare di Celano
Chiesa madre di San Giovanni Battista
Vescovo titolaresede vacante
Istituita2009
StatoItalia
RegioneAbruzzo
Dati dall'annuario pontificio
Sedi titolari cattoliche

Celano (in latino: Caelanensis) è una sede titolare della Chiesa cattolica.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Celano, nella Marsica, tra V e VI secolo, fu probabilmente sede provvisoria dei vescovi marsicani, la cui dimora in origine si trovava nell'antica città di Marruvium sulle sponde del lago del Fucino.[1]

Al sinodo romano del 501,[2] detto sinodo palmare, convocato dal re Teodorico, in assenza di papa Simmaco, prese parte Vaticanus, episcopus ecclesiae Ceneliensis, che firmò la lettera sinodale datata 23 ottobre 502, con la quale si ristabiliva sulla cattedra romana Simmaco contro l'usurpatore Lorenzo.

Le molte varianti presenti nei manoscritti, non rendono certi né il nome del vescovo (Vagitanus, Viticanus, Baticanus) né la sua sede di appartenenza (Ceneliensis, Celiliensis). In questa incertezza, Ferdinando Ughelli attribuisce Viticanus sia alla diocesi di Cagli nelle Marche[3], che alla diocesi di Calvi in Campania[4]. Queste attribuzioni sono escluse da Lanzoni, che invece propone, «ma senza alcuna pretesa», di identificare la sede di Vaticano con Celano nella Marsica; la tesi di Lanzoni è fatta propria da autori successivi.

Dal 2009 Celano è una sede vescovile titolare della Chiesa cattolica; la sede finora non è stata assegnata.

Cronotassi dei vescovi[modifica | modifica wikitesto]

  • Vaticano † (menzionato nel 501)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Emilio Cesarini, Marruvium e S. Sabina memorie storiche di due civiltà.
  2. ^ Sulla datazione dei concili simmachiani del 23 ottobre e del 6 novembre è a tutt'oggi controversa e irrisolta la questione relativa alla loro datazione. Lo studio classico di Theodor Mommsen (Acta synhodorum habitarum Romae. A. CCCCXCVIIII DI DII, in Monumenta Germaniae Historica, Auctorum antiquissimorum, XII, Berlino 1894) assegna il concilio del 23 ottobre, detto sinodo palmare, al 501 e quello del 6 novembre al 502; il più recente studio di Eckhard Wirbelauer (Zwei Päpste in Rom. Der Konflikt zwischen Laurentius und Symmachus (498–514), München 1993) inverte invece gli anni. Anche: Teresa Sardella, Società, chiesa e stato nell'età di Teoderico: papa Simmaco e lo scisma laurenziano, Soveria Mannelli-Messina 1996; Id., Simmaco, santo, in Enciclopedia dei Papi Treccani, vol. I, Roma 2000, pp. 464-473. Pietri, nella sua Prosopographie de l'Italie chrétienne, attribuisce invece entrambi i concili al 502, riproponendo una cronologia ammessa da studiosi italiani quali Picotti e Aimone.
  3. ^ Italia sacra, II, col. 811.
  4. ^ Italia sacra, X, coll. 34-35.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]