Scuola vaticana di paleografia diplomatica e archivistica

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Scuola vaticana di paleografia diplomatica e archivistica
Dati generali
Fondazione1884
Tipouniversità
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Sito web

La Scuola vaticana di paleografia, diplomatica e archivistica fu creata nel 1884, per volontà di papa Leone XIII, presso l'Archivio Segreto Vaticano (in locali con ingresso dal Cortile del Belvedere), allo scopo di formare paleografi e archivisti e trasformare l'Archivio in un centro internazionale di ricerche storiche. La Scuola propone 3 corsi: il corso biennale di Paleografia e Diplomatica, il corso annuale di Archivistica e il corso annuale di Paleografia greca. A tutti i corsi si accede, per i laici con laurea quinquennale o con titolo universitario equivalente, per gli ecclesiastici con licenza o dottorato. Per l'ammissione al corso biennale e al corso di Paleografia greca è necessario superare una prova scritta, rispettivamente in latino o in greco. Sono previsti esami orali e scritti alla fine di ogni anno, per tutti i corsi. Il numero degli iscritti non può superare i 36 per corso. La scuola non è gratuita e per frequentarla è necessaria anche una presentazione di una Università, o di un Istituto equivalente, o di uno studioso di chiara fama.

I corsi[modifica | modifica wikitesto]

Il Corso biennale di Paleografia e Diplomatica[modifica | modifica wikitesto]

Il corso è basato sui seguenti insegnamenti:
I anno

II anno

Il Corso annuale di Archivistica[modifica | modifica wikitesto]

Il corso fornisce gli insegnamenti di:

Il Corso annuale di Paleografia Greca[modifica | modifica wikitesto]

Il corso fornisce il solo insegnamento di:

Descrizione e storia[modifica | modifica wikitesto]

La Scuola a fine Ottocento[modifica | modifica wikitesto]

Leone XIII, che aveva aperto alla pubblica consultazione l'Archivio Storico Vaticano nel 1881, aveva anche istituito una Commissione cardinalizia per gli studi storici ed intendeva promuovere l'edizione di documenti, in particolare di antiche lettere papali. Nel 1884 il paleografo Isidoro Carini, che a Palermo insegnava nella Scuola di paleografia, ottenne per primo l'incarico di docente nella neonata Scuola di paleografia e critica storica - come allora si chiamava - istituita da Leone XIII, con il motu proprio del 19 maggio 1884 (Saepe numero), con cui veniva dato all'Archivio Segreto Vaticano anche il primo Regolamento.[1]

La Prolusione, che segnava l'inizio dei corsi, fu pronunciata il 16 marzo 1885.[2] Come guide per gli allievi, Isidoro Carini pubblicò tre opuscoli: Sommario brevissimo delle lezioni di paleografia, 1885, Piccolo manuale di sigle ed abbreviazioni dell'epigrafia classica, 1886, e Argomenti di paleografia e critica storica trattati negli anni 1885, 1886, 1887. Angelo Melampo successe nell'insegnamento ad Isidoro Carini, morto improvvisamente, il 25 gennaio 1895.

La Scuola dall'inizio del Novecento al 1943[modifica | modifica wikitesto]

Un nuovo impulso lo diede il francescano conventuale Bruno Katterbach, che fu titolare degli insegnamenti, dal 1913 fino all'improvvisa sua morte, il 29 dicembre 1931. Per decisione del prefetto dell'Archivio Angelo Mercati e del cardinale Franz Ehrle, fu chiamato a succedergli Giulio Battelli (che dal 1927 era scrittore dell'Archivio e aiutava Katterbach nell'insegnamento). Battelli ha insegnato nella Scuola, da gennaio 1932 al 1978, salvo una interruzione dei corsi per cause belliche, dal 1943 al 1945.

Le Lezioni di paleografia di Giulio Battelli, edite per la prima volta nel 1936, sono state il primo vero testo organico della Scuola.[3]

La Scuola dal 1946 al 1978[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1954 Battelli pubblicava le Annotationes allo Statuto della Scuola.[4] Alla morte di mons. Angelo Mercati, nel 1955, Giulio Battelli divenne direttore della Scuola. Il 21 maggio 1976 fu approvato da papa Paolo VI un nuovo Statuto della Scuola e fu riformato il Regolamento interno: da quel momento non furono più ammessi allievi non laureati al Corso biennale.

La Scuola dal 1979 al 1999[modifica | modifica wikitesto]

Quando nel 1978 Giulio Battelli lasciò l'insegnamento, numerosi erano i suoi allievi. Nacque l'idea di organizzare seminari, cui essi potessero partecipare numerosi. Scrittura, biblioteche e stampa a Roma nel Quattrocento era l'argomento di due seminari, del 1979 e del 1982.[5] Si celebrano con varie iniziative, anche editoriali e con raccolta di documentazione relativa all'attività didattica, i primi cento anni della Scuola.

Nel 1985 la mostra documentaria Il sigillo nella storia della civiltà, attraverso i documenti dell'Archivio segreto vaticano è stata organizzata con l'apporto della Scuola, degli insegnanti come degli alunni.[6]

La Scuola dopo il 2000[modifica | modifica wikitesto]

La Scuola si è dotata di un'aula multimediale, con 36 monitor per gli allievi, direttamente collegati al computer del docente. Si utilizzano proiezioni di testi e di immagini, in formati digitali e tridimensionali. Un video-presenter proietta le immagini di documenti e di codici, direttamente sui monitor degli allievi, evidenziando i dettagli della scrittura, della legatura e dell'ornamentazione di ogni codice. L'aula è collegata ad una biblioteca specializzata, in parte formata da donazioni di docenti e di allievi. Col nuovo Regolamento del 2018 non sono più ammessi studenti non laureati al Corso annuale di Archivistica.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Il Regolamento fu pubblicato dal Moniteur de Rome, il 15 febbraio 1885 e ripreso da altri periodici.
  2. ^ Isidoro Carini, Prolusione al corso di paleografia e critica storica inaugurato nella Pontificia Scuola vaticana il 16 marzo 1885, Roma, Tipografia vaticana, 1885, SBN IT\ICCU\RAV\0320429. Edizioni successive 1886, 1887 e 1888.
  3. ^ Giulio Battelli, Lezioni di paleografia, a cura della Pontificia Scuola Vaticana di Paleografia e Diplomatica, Città del Vaticano, Archivio segreto vaticano, 1936, SBN IT\ICCU\MIL\0436124. Queste dispense, scritte con sintesi e chiarezza, furono ristampate, a volte con poche aggiunte, nel 1939, 1949, 1964, 1966, 1978, 1981, 1986, 1991e 1997 e adottate in molti corsi universitari di Paleografia.
  4. ^ (ITLA) Giulio Battelli, Annotationes ad "Statuto della Scuola vaticana di paleografia e diplomatica eretta presso l'Archivio vaticano, Romae, s.e., 1954, SBN IT\ICCU\RAV\2014113.
  5. ^ Concetta Bianca [...] e altri (a cura di), Scrittura, biblioteche e stampa a Roma nel Quattrocento. Aspetti e problemi. Indice delle edizioni romane a stampa (1467-1500) a cura di P. Casciano, G. Castoldi, M. P. Critelli, G. Curcio, P. Farenga, A. Modigliani. Atti del Seminario 1-2 giugno 1979, 2 vol., Città del Vaticano, Scuola Vaticana di Paleografia, Diplomatica e Archivistica, 1980, SBN IT\ICCU\CFI\0132042. e Massimo Miglio (a cura di), Scrittura Biblioteche e Stampa a Roma nel Quattrocento, Atti del 2° seminario: 6-8 maggio 1982, Città del Vaticano, Scuola vaticana di paleografia, diplomatica e archivistica, 1983, SBN IT\ICCU\CFI\0075335.
  6. ^ Il sigillo nella storia della civiltà, attraverso i documenti dell'Archivio segreto vaticano: mostra documentaria, 19 febbraio-18 marzo 1985 / Archivio segreto vaticano, Scuola vaticana di paleografia, diplomatica e archivistica, Roma, Tipografia poliglotta vaticana, 1985, SBN IT\ICCU\UMC\0083438.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Archivio segreto vaticano. Pontificia Scuola Vaticana di paleografia diplomatica e archivistica, Programmi di insegnamento, Città del vaticano, 1935, SBN IT\ICCU\UBO\1556964.
  • Giulio Battelli, La scuola di archivistica presso l'archivio segreto Vaticano, in Archivum, revue internationale des archives, vol. 3, Paris, Presses universitaires de France, 1953, pp. 45-49, SBN IT\ICCU\LO1\0011209.
  • Giulio Battelli, Il corso di archivista presso l'Archivio Segreto Vaticano: Comunicazione, in Archiva Ecclesiae, Bollettino dell'Associazione Archivistica, vol. 5-6, Città del Vaticano, s.e., 1962-1963, pp. 156-158, SBN IT\ICCU\VIA\0002264.
  • Facsimili ad uso della Scuola Vaticana di Paleografia e Diplomatica, Città del Vaticano, Scuola vaticana di paleografia e diplomatica, 1978-1982, SBN IT\ICCU\RMS\2504832.
  • Terzo Natalini (a cura di), Cento anni di cammino: Scuola vaticana di paleografia diplomatica e archivistica (1884-1984): atti delle manifestazioni per il centenario della Scuola con documentazione relativa alla sua storia, Città del Vaticano, Scuola vaticana di paleografia, diplomatica e archivistica, 1986, SBN IT\ICCU\UBO\0084471.
  • Associazione degli ex-allievi \ Ivana Ait [...] et al. (a cura di), Le chiavi della memoria: miscellanea in occasione del 1º Centenario della Scuola vaticana di paleografia, diplomatica e archivistica, Città del Vaticano, Scuola vaticana di paleografia, diplomatica e archivistica, 1984, SBN IT\ICCU\TO0\0025047.
  • Sergio Pagano, La Scuola Vaticana di Paleografia, Diplomatica e Archivistica, in Formazione e aggiornamento di Archivisti e Bibliotecari: problemi e prospettive. Atti del Convegno del Comitato Nazionale per la celebrazione del XXV anniversario della Scuola Speciale per Archivisti e Bibliotecari, a cura di Alessandro Pratesi, Roma, Bulzoni, 1992, pp. 103-120.
  • Theo Kölzer, Tra tarda antichità e Medioevo: l'edizione critica dei diplomi merovingici: inaugurazione del corso biennale, anni accademici 1998-2000, Città del Vaticano, 19 ottobre 1998, Città del Vaticano, Gangemi, 1999, SBN IT\ICCU\UBO\1174851.
  • Armando Petrucci, Scrittura ed epistolografia: inaugurazione del corso biennale, anni accademici 2002-2004: Città del Vaticano, 14 ottobre 2002, Città del Vaticano, Gangemi, 2004, SBN IT\ICCU\CFI\0636085.
  • Scuola vaticana di paleografia diplomatica e archivistica, Corsi e programmi, Città del Vaticano, s.e., 2004, SBN IT\ICCU\TO0\1640143.
  • Sergio Pagano, Gli inserti nei registri lateranensi di Bonifacio IX: una ricerca in corso. Inaugurazione del Corso Biennale, Anni Accademici 2006-2008, Città del Vaticano, Scuola vaticana di paleografia, diplomatica e archivistica presso l'Archivio segreto vaticano, 2008, SBN IT\ICCU\PUV\1122058.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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