Scuderie di Augusto

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Scuderie di Augusto
Lo stato degli scavi a gennaio 2014
Civiltàromana
UtilizzoScuderie
EpocaI secolo a.C. - IV secolo d.C.
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
ComuneRoma
Scavi
Data scoperta2009
Date scaviIn corso
Amministrazione
PatrimonioCentro storico di Roma
EnteSoprintendenza Speciale Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Roma
VisitabileNo
Sito webwww.archeologia.beniculturali.it/index.php?it%2F142%2Fscavi%2Fscaviarcheologici_4e048966cfa3a%2F327
Mappa di localizzazione
Map
Coordinate: 41°53′48.56″N 12°28′01.06″E / 41.896822°N 12.466962°E41.896822; 12.466962

Le scuderie di Augusto sono un sito archeologico di Roma emerso sotto il lungotevere dei Tebaldi a largo Lorenzo Perosi, all'angolo tra via Giulia e via della Moretta, nel VII rione Regola.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Busto marmoreo di Marco Vipsanio Agrippa.

Gli scavi hanno permesso di mappare l'area e rinvenire due complessi, in particolare una serie di muri paralleli e i basamenti di alcuni pilastri in travertino a indicare la presenza delle navate: si tratta di antiche scuderie, gli stabula del Circo Flaminio, riferibili all'età augustea e all'epoca di Marco Vipsanio Agrippa, incaricato dall'imperatore di organizzare i Ludi Saeculares di cui facevano parte i giochi circensi. Tali scuderie secondo gli archeologi furono in uso almeno fino al IV secolo d.C.[1]

Sono le prime stalle di grandi dimensioni ad essere state ritrovate, sebbene la loro esistenza fosse già nota agli archeologi grazie a dei mosaici nordafricani e ad alcuni esempi ritrovati in vari castra: ospitavano i cavalli delle fazioni[2] degli aurighi dopo le corse nell'antico stadio romano.[1]

Nei dintorni sono stati ritrovati due tracciati viari. L'area, poco abitata in epoca medievale, vide la creazione nel Cinquecento di via Giulia, per volere di Giulio II, stravolgendo completamente l'assetto urbanistico. Successivamente, l'area fu oggetto di una nuova trasformazione radicale in epoca umbertina.[3]

Gli scavi[modifica | modifica wikitesto]

Il circo Flaminio (in rosso) e la sua ubicazione nell'antica Roma.

Il sito è stato individuato nel 2009, durante le indagini archeologiche per concedere l'autorizzazione ai lavori di costruzione di un parcheggio sotterraneo da 366 posti dell'impresa CAM. La scoperta, di notevole rilevanza secondo la Soprintendenza speciale per i beni archeologici di Roma[1], ha portato diverse realtà a sostenere l'autorizzazione della costruzione del parcheggio con modifiche solo a fronte di una proposta di musealizzazione, accolta nel 2011 da parte della Soprintendenza. Nel 2014, a causa della grave mancanza di fondi dovuta alla revisione della spesa pubblica, il progetto di musealizzazione è stato accantonato a favore della scelta di rinterrare nuovamente gli scavi per preservarli sotto a oltre 7.000 m2 di sampietrini. Il progetto di parcheggio sarà portato avanti a fianco dell'area archeologica, mentre per la copertura il municipio prevede l'avvio di un progetto partecipato, a partire dalle proposte presentate nel 2011 dai progettisti Aldo Aymonino, David Chipperfield, Stefano Cordeschi, Roger Diener, Paolo Portoghesi, Franco Purini e Giuseppe Rebecchini[4]. In seguito ad un parere del Consiglio di Stato del settembre 2018, sono stati rimossi gli ultimi ostacoli che si frapponevano alla realizzazione dell'area verde al di sopra del parcheggio interrato.[5]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Laura Serloni, Stop al parking, sotto a via Giulia le scuderie di Augusto, la Repubblica, 5 ottobre 2011
  2. ^ La fazione azzurra era detta Veneta, la bianca Albata, la rossa Russata, la verde Prasina. Cfr. Laura Serloni, Stop al parking, sotto a via Giulia le scuderie di Augusto, la Repubblica, 5 ottobre 2011
  3. ^ Scavo Largo Lorenzo Perosi - Via Giulia Archiviato il 22 agosto 2014 in Internet Archive. sul sito della Soprintendenza speciale per i beni archeologici di Roma
  4. ^ Le scuderie di Augusto ingoiate dal maxiparcheggio nel cuore di via Giulia, la Repubblica on line, 14 agosto 2014
  5. ^ Via Giulia, dal Consiglio di Stato sentenza a favore del giardino, in Corriere della Sera - Roma, 9 settembre 2018. URL consultato il 27 settembre 2019.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]