Scipione Pulzone

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Scipione Pulzone

Scipione Pulzone, detto il Gaetano o anche Scipione Gaetano (Gaeta, 1540-42 circa[1]Roma, 1º febbraio 1598), è stato un pittore italiano.

Fu uno dei più originali interpreti pittorici dell'età della Controriforma ed uno dei più apprezzati artisti attivi a Roma nella seconda metà del XVI secolo: fu riscoperto dallo storico dell'arte Federico Zeri che gli dedicò il saggio Pittura e Controriforma - L'"arte senza tempo" di Scipione da Gaeta (1957).

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Allievo forse di Jacopino del Conte, fortemente influenzato dalle pitture veneta e fiamminga e da Sebastiano del Piombo, seppe elaborare uno stile originale e particolarmente efficace che è la conclusione di un percorso stilistico che intreccia esigenze religiose e tradizione; molto apprezzato dalla committenza religiosa dell'età della Controriforma.

Console dell'Accademia di San Luca e reggente della Congregazione dei Virtuosi al Pantheon, lasciò anche numerosi ritratti.

Le opere autonome del Pulzone, come la Sacra Famiglia, sono un esempio concreto di ciò che poi è stato definito dai critici "arte senza tempo": cioè all'apparenza senza un vero e proprio contesto storico, ma basata su un esperto utilizzo di elementi stilistici arcaicizzanti, che suscitano nell'osservatore sentimenti di pietà, devozione e momenti di meditazione religiosa. L'arte di Scipione Pulzone da Gaeta è in realtà estremamente legata alla sua epoca e ai suoi committenti, soprattutto i Gesuiti, e seppe precorrere i modi carracceschi nella scernita dei modelli da utilizzare per comporre le opere. Scipione resta uno dei punti cardine, e forse l'apice, di quel vago e ancora incerto periodo artistico.

Opere principali[modifica | modifica wikitesto]

Maddalena al sepolcro, 1585-1590 (Fondazione Cariplo)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Treccani, ad vocem

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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