Schlemihl

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Schlemihl nella desolata solitudine della sua stanza (quadro di Ernst Ludwig Kirchner)

Il termine Schlemihl (dall'yiddish Schlemiel) denotava nella cultura ebraica dell'Europa Orientale la sfortuna proverbiale, lo sciocco, lo sfortunato.

Lo Schlemihl come protagonista[modifica | modifica wikitesto]

La figura dello Schlemihl si trova in molte opere letterarie, teatrali e musicali.

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Letteratura[modifica | modifica wikitesto]

Nel romanzo di Thomas Pynchon, "V" il personaggio Profane è uno schlemihl

Musica e teatro[modifica | modifica wikitesto]

  • Il compositore Emil Nikolaus von Reznicek scrisse nel 1912 un poema sinfonico dal titolo Schlemihl.
  • Nell'opera I racconti di Hoffmann (Les Contes d'Hoffmann) musicata da Jacques Offenbach su libretto di Jules Barbier, nel quarto atto, che vede come protagonista la cortigiana Giulietta, appare il personaggio di Schlemihl nelle vesti di uno studente innamorato della donna. Il giovane, per conquistare i favori della bellissima cortigiana, ha ceduto in cambio la sua ombra al diabolico Dapertutto.