Scareglia

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Scareglia
frazione
Scareglia – Veduta
Scareglia – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera della Svizzera Svizzera
Cantone Ticino
DistrettoLugano
Comune Lugano
Territorio
Coordinate46°05′25″N 9°02′09″E / 46.090278°N 9.035833°E46.090278; 9.035833 (Scareglia)
Altitudine986 m s.l.m.
Abitanti
Altre informazioni
Prefisso091
Fuso orarioUTC+1
TargaTI
Cartografia
Mappa di localizzazione: Svizzera
Scareglia
Scareglia

Scareglia (in dialetto locale "Scarèa", in dialetto ticinese "Scaréa") è una frazione del comune svizzero di Lugano, nel Canton Ticino (distretto di Lugano). Fa parte del quartiere di Val Colla.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio del comune di Scareglia prima degli accorpamenti comunali del 1956

Già comune autonomo, nel 1956 è stato accorpato agli altri comuni soppressi di Colla, Insone, Piandera e Signôra per formare il nuovo comune di Valcolla, il quale a sua volta nel 2013 è stato aggregato agli altri comuni soppressi di Bogno, Certara e Cimadera per formare il nuovo quartiere di Lugano denominato Val Colla[1].

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

  • Oratorio di Santa Maria della Neve, eretto nel XVII secolo[senza fonte].

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Ogni famiglia originaria del luogo fa parte del cosiddetto comune patriziale ed ha la responsabilità della manutenzione di ogni bene ricadente all'interno dei confini della frazione. L'ufficio patriziale, rieletto il 26 aprile 2009, è presieduto da Angelo Petralli[senza fonte].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Maurizio Cattaneo, Alberto Gandolla, Valcolla, in Dizionario storico della Svizzera, 18 gennaio 2017. URL consultato il 29 ottobre 2017.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Bernhard Anderes, Guida d'Arte della Svizzera italiana, Edizioni Trelingue, Porza-Lugano 1980, 295.
  • Flavio Maggi, Patriziati e patrizi ticinesi, Pramo Edizioni, Viganello 1997.
  • AA.VV., Guida d'arte della Svizzera italiana, Edizioni Casagrande, Bellinzona 2007, 382.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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