Sasso del Ferro

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Sasso del Ferro
Veduta
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione  Lombardia
Provincia  Varese
Altezza1 062 m s.l.m.
CatenaAlpi
Coordinate45°54′41.93″N 8°38′37.45″E / 45.911648°N 8.643737°E45.911648; 8.643737
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Italia
Sasso del Ferro
Sasso del Ferro
Mappa di localizzazione: Alpi
Sasso del Ferro
Dati SOIUSA
Grande ParteAlpi Occidentali
Grande SettoreAlpi Nord-occidentali
SezionePrealpi Luganesi
SottosezionePrealpi Varesine
SupergruppoCatena Piambello-Campo dei Fiori-Nudo
GruppoGruppo del Nudo
SottogruppoGruppo dei Pizzoni di Laveno
CodiceI/B-11.II-B.3.c

Il Sasso del Ferro è una montagna di 1062 m s.l.m.[1], che domina il Lago Maggiore immediatamente sopra Laveno.

Toponimo[modifica | modifica wikitesto]

Nel tempo la montagna è stata anche chiamata Ferro di Cavallo e Scereda.[2]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Panorama dalla cima: sullo sfondo il lago di Varese e il massiccio del Campo dei fiori

La Cestovia Laveno-Poggio Sant'Elsa, rinnovata nel 2006, conduce fino a quota 974 m s.l.m. dove si trova la terrazza panoramica di Poggio Sant'Elsa. Negli anni sessanta sorsero anche due impianti per la pratica dello sci alpino, che vennero però ben presto dismessi a causa della scarsità di neve durante tutta la stagione invernale.

La montagna è tra le più frequentate come punto di lancio dagli appassionati di parapendio e deltaplano[3].

Sul belvedere appena fuori la cestovia si trova infatti una pedana per il decollo dei deltaplani, mentre a circa 15 minuti di sentiero c'è uno spiazzo molto inclinato adibito a decollo per parapendio.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Sergio Grillo e Cinzia Pezzani, Lombardia in mountain bike, vol. 2, Ediciclo Editore, 1993, p. 80. URL consultato il 29 luglio 2020.
  2. ^ Leopoldo Maggi, Intorno al terreno erratico della Valcluvia, in Atti della Società italiana di scienze naturali e del Museo civico di storia naturale in Milano, vol. 9-10, Milano, Tipografia Giuseppe Bernardoni, 1866, p. 58. URL consultato il 29 luglio 2020.
  3. ^ Luigi Farrauto, Mauro Garofalo e Giacomo Bassi, Laveno Mombello, in Milano e Lombardia, Lonely Planet Italia. URL consultato il 29 luglio 2020.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]